Harry
andò con Ron e Hermione a
Divinazione. Come al solito li accolse la professoressa Cooman, colei a
cui
Harry aveva augurato cento anni di sfiga.
“
Salve, ragazzi… allora, bevete questo
the e…
“
E vomitiamolo tutti per quanto fa
schifo! Ah Cooman, ma che c’hai messo dentro?”
chiese l’esuberante maghetto che
aveva appena assaggiato il the.
“
Cacca di drago ovviamente!” esclamò la
Cooman raggiante.
“
Anvedi sta zoccola!” esclamò Ron
vomitando tutto.
La
Cooman si riavvicinò a Harry.
“
Tu… MORIRAI GONFIO!” esclamò di nuovo.
“
Se… me l’hai già detto…
“
Tu… Verrai MUTILATO GRAVEMENTE!
“
E pure questa è storia vecchia…
“
Tu… TU SEI UN VAMPENNATORE!
“
Te sei sbagliata con Diggory…
“
Tu arriverai a 40 anni vergine!
“
Quello è Piton…
“
Tu…” improvvisamente cambiò voce.
“ Il
Signore Oscuro risorgerà più forte che mai
e…
“
Aspetta, aspetta aspetta… ma che me la
stai a tirà de novo?”
“
Lo aiuterà un suo servitore…”
“
A Cooman, ma che stai a dì’?
“
Questa notte… egli
risorgerà…”
“
E fino a qua c’ero arrivato…e poi?”
La
Cooman fissò il vuoto.
“
Porca troia, m’è andata via la
connessione! Cooman? Cooman??????” Harry allora per farla
rinvenire cominciò a
spaccare le sfere di cristallo senza un motivo apparente.
“
Tu, o maghetto blasfemo, che stai
facendo? Le mie sfere!” disse riprendendosi dalla trance.
“
Oh! Finalmente… allora… che stavi a di
del mitico zio Voldy?” chiese il giovane maghetto.
“
Che cosa?
“
Ma sì… della sua risurrezione…
“
Mio caro maghetto, io non potrei mai
predire una cosa tanto inverosimile!” affermò
scandalizzata.
“
Professoressa, secondo le “ Norme e
Regole per Non Contraddire Il Maghetto più Romano del Romano
del Colosseo”…
“
Signorina Granger, lei è frivola!”
esclamò
la Cooman sulla difensiva. Il gelo calò nella classe.
“
CHE CAZZO HAI DETTO BRUTTA BALDRACCA?”
urlò Hermione.
“
Hai capito Er Mione è…” disse Harry a
Ron.
“
Sì… cioè… hai poca
aura…”
“
Te la faccio spuntà io l’aura, zoccola!”
disse Hermione tirando fuori la bacchetta. Ron e Harry allestirono una
stangi
ovation, capitanata stavolta dal maghetto.
“
OLLE LE! OLLA LA! FACCELA VEDé! FACCELA
TOCCà!!!” cantò Harry a squarciagola.
Hermione si voltò arrabbiata.
“
E questo cosa centra con la faccenda?
“
Boh, mi sembrava l’occasione giusta per
dirlo…” cercò di giustificarsi il
maghetto. Ron già stava raccongliendo firme a
favore della causa, ma Hermione cruciò tutti, compresa la
Cooman, andandosene
poi sbattendo la porta e urlando “ VADO DAL MIO
MALFERRET!”.
“
E chi se lo aspettava?” domandò Ron con
un’espressione tra l’ammirazione e la perversione.
Arrivò Hagrid in tutto il
suo splendore.
“
Harry… Oggi mi morirà
l’uccello…”
“
EHH?????” urlò tutta la classe
scandalizzata tranne Harry.
“
A regà, sta battuta è vecchia come il
sedere di mia nonna… Hagrid di quale uccello stai
parlando…?
“
Di Fierobecco…
“
No, di Umileala…” disse Harry credendosi
simpatico. Ovviamente in classe calò il gelo.
“
A belli, e su con la vita che mi parete
quell’emo depresso di Mirtilla Malcontenta…
Hagrid… che cazzo me ne frega a me
se te more l’uccello? Ao, mica tutti gli uccelli so belli e
sani come il mio…”
disse. La classe trattenne il respiro.
“
E basta regà! Stavo a parla del GUFO!”
esclamò indignato il Prescelto.
“
AHHH…
“
Bhè Hagrid, condoglianze, dai,
consolati, lo useremo per il giorno del Ringraziamento…
“
Ma Harry, tu sei Inglese!” esclamò Ron
confuso.
“
Embè??? So un maghetto globalizzato io…
mica come te, sfigato!” disse Harry pavoneggiandosi. Ma visto
che nessuno se lo
filava, disse: