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Autore: Ya_mi    27/10/2012    5 recensioni
Dal capitolo 1:
-[...] Il fatto di non avere nessuno, di non avere radici mi rende diversa dagli altri. E questo è uno di quei posti dove la diversità viene odiata sopra ogni cosa.-
L’espressione in quegli occhi azzurri era forte, a dispetto della timidezza che aveva ostentato prima.
Lavi l’aveva ascoltata con attenzione e aveva sentito qualcosa scattare dentro di lui.
Quella ragazza non aveva origine, non sapeva da dove veniva. Era un’emarginata, era... diversa.
Come lui.
Dal capitolo 15:
Non avrebbero dovuto fargli effetto le piaghe sparse sul corpo di quella ragazza, né l’espressione triste sul suo viso. [...] Si stava dimostrando debole, aveva abbassato le sue difese e ora stava accadendo l’inevitabile.
Lui, che era il solo tra i più soli, lui che aveva fatto voto di una vita dedita alla pura conoscenza e all’assenza di ogni tipo di legame, proprio lui... stava facendo andare in malora tutto quanto per una ragazzina.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Rega, sono tornata a perseguitarvi! Come la va? Spero bene e spero che siate ancora in tanti! Diamine, per adesso siete tanti sul serio! O.O Sono così felice! Non pensavo che la mia schifezzuola sarebbe piaciuta a così tanta gente! :’D
Bene, prima di lasciarvi al capitolo i saluti e ringraziamenti di rito: ringrazio di nuovo Aryadaughter per aver aggiunto la storia alle seguite e La strega di Ilse per la sua recensione. Ovviamente ringrazio tutti voi, miei cari masochisti che leggete la mia storia!
Detto questo: a voi il capitolo 4, ci vediamo alla fine! ^_^
 
CAPITOLO 4 - Bionde: stupide o gelose?

Lavi riprese i sensi in seguito a quello che gli sembrò l’impatto con qualcosa di molto simile a un pavimento di pietra.
Aprì pigramente gli occhi, lo sguardo ancora annebbiato, e inquadrò una scena particolarmente bizzarra: sospesi qualche metro sopra di lui c’erano Angelica (a testa in giù) e Allen, attorniati da una fitta cornice di strani fiori.
Entrambi stavano lottando con tutte le loro forze contro quelle piante che sembravano avere movimento e volontà propri.
Il ragazzo si mise a sedere cercando di ritrovare la cognizione di spazio e tempo, quando sentì due voci provenire dall’alto.
Una era quella di Angelica che lo chiamava, l’altra era sempre femminile ma sconosciuta, così alzò la testa per vedere di chi fosse.
Quando vide la fonte del suono rimase completamente incantato: a parlare era stata una ragazza bionda e bellissima abbigliata con un buffo vestito viola, che ora stava inveendo contro i suoi compagni.
 
-Queste creature sono i fiori prediletti da sua eccellenza Aleister!-
Angelica non si fece aspettare e rispose subito a tono.
-E questi sono tre esorcisti che stanno lavorando! Sai quanto ce ne importa dei “fiori prediletti di sua eccellenza Aleister”!-
 
Aveva appena finito di pronunciare questa frase che venne distratta da qualcosa sotto di lei.
Guardò in basso e quello che vide per poco non le fece uscire gli occhi dalle orbite:
Lavi sembrava completamente impazzito, guardava con occhi sognanti quell’irritante biondina (così Angelica aveva apostrofato nella sua testa quella donna che aveva urlato loro contro, nonostante lei stessa fosse bionda!) e continuava a ripetere: ‘STRIIIKE!’.
“L’irritante biondina” si accorse delle attenzioni che le erano state rivolte e cominciò a mandare occhiolini e sguardi svenevoli al suddetto ragazzo dai capelli rossi, il quale cominciò inevitabilmente a saltellare in giro e ridere come un bambino.
Allen lo guardò con gli occhi sgranati per un po’ poi, quando si accorse di alcuni fiori pericolosamente vicini al suo amico cominciò di nuovo a gridargli e a chiamarlo.
Angelica dal canto suo sentiva un improvviso e intenso istinto omicida permearle ogni goccia di sangue e mantenne a stento quel poco di calma che le rimaneva.
Lavi nel frattempo si stava avvicinando alla ragazza bionda tenendo lo sguardo fisso su di lei e con quel sorriso da ebete sul viso.
Ma prima che potesse raggiungere il suo obiettivo sentì qualcosa colpirgli con forza la testa e finì lungo disteso per terra.
Si sollevò, scosse il capo per riprendersi dalla botta e si guardò intorno alla ricerca dell’oggetto che lo aveva atterrato.
Notò  lo sfuggevole guizzo del nastro di Angelica che si allontanava dietro di lui.
Quando si girò completò il quadro: Allen stava guardando la ragazza con evidente sorpresa mentre lei aveva ancora il braccio davanti a sé dopo aver colpito con la sua arma la testa rossa di Lavi.
Una volta ottenuta la sua attenzione cominciò a urlargli contro.
 
-DEFICIENTE! Qui noi stiamo rischiando la vita e tu perdi tempo a fare il cretino dietro a una sciacquetta in calore e dai dubbi gusti nel vestire?! Vedi di ripigliarti in fretta, imbecille che non sei altro!-
I due ragazzi la guardarono senza parole, mentre la sopracitata “sciacquetta ecc.” parve non gradire particolarmente i commenti che erano stati fatti sulla sua condotta e il suo abbigliamento, così storse il naso e disse:
-Io sono Eliade, l’assistente di sua eccellenza Aleister. Voi cosa siete venuti a fare, qui?-
Allen distolse lo sguardo dalla sua compagna e rispose:
-Cerchiamo l’abitante del villaggio che è stato portato via dal barone!-
Eliade alzò un braccio per mostrare che stava trascinando qualcosa. E quel qualcosa era proprio l’inerte povera vittima di Crowley.
-Parlate di questo? Stavo proprio per seppellirlo! Se lo volete ve lo regalo!-
 
Detto questo prese la rincorsa e lanciò il corpo verso i tre esorcisti, ma non fece in tempo a raggiungerli perché venne preso al volo da uno di quegli enormi fiori e sparì all’interno delle sue immense fauci.
I ragazzi assistettero alla scena con gli occhi spalancati e quando si voltarono Eliade era sparita.
D’un tratto il fiore che aveva inghiottito l’uomo si coprì completamente di pentacoli neri e la stessa cosa accadde a tutti quelli che gli stavano intorno.
Ci fu una violenta esplosione e tutto quello che i tre compagni riuscirono a realizzare fu che erano stati sbalzati fuori dal castello attraverso un enorme buco nel muro, ritrovandosi nel giardino.
 
-WAH! S-siamo incredibili! Ho pensato di morire! Per un attimo ho seriamente pensato di lasciarci la pelle!-
Lavi si lasciò andare a questo commento con un sospirone liberatorio, mentre riprendeva fiato. Allen gli diede ragione.
-Anche le nostre divise sono incredibili! Ce la siamo cavata solo con qualche graffio!-
Angelica era ancora sdraiata per terra, respirando forte per reintegrare ossigeno nel corpo. Poi si alzò e andò ad aiutare Lavi, che si era messo a vomitare in seguito ad un forte colpo allo stomaco.
-Non ti si può lasciare da solo un attimo che combini qualche casino...la prossima volta che ti viene in mente di corteggiare qualche gallinella che trovi in giro dimmelo, almeno resto a casa!-
Lui la ascoltò tenendosi la pancia e con il respiro ancora affannato le chiese:
-Non sarai mica gelosa, Ann?-
Lei lo fece mettere dritto e lo guardò male.
-Gelosa? Di te? Ma figurati, non dire fesserie!-
-Lavi! Angelica! Guardate lì!-
 
La voce di Allen le diede il pretesto per alzarsi e allontanarsi di qualche passo, ma Lavi era comunque riuscito a notare la sfuggevole sfumatura rossa che le era apparsa sul viso pallido.
Si sollevò e raggiunse i suoi compagni che stavano scrutando qualcosa in lontananza.
Sotto di loro, ai piedi di una collinetta di fango e terriccio, si trovava un gruppetto di croci.
 
-Un cimitero...-
 Lavi sentenziò:
 -Un cimitero piuttosto misero, comunque. Dite che è per gli animali?-
 I suoi compagni osservarono le tombe rudimentali con attenzione.
 -E se queste fossero le tombe degli abitanti del villaggio che Crowley ha rapito?-
Allen annuì.
-Prima quella donna chiamata Eliade ha detto che stava andando a seppellire il signor Franz.-
-E poi il numero di croci coincide con il numero delle vittime.-
Lavi contò velocemente le lapidi improvvisate e si accigliò.
-Ma sono otto...Crowley non ne aveva uccisi nove?-
-Si ma il capovillaggio ha detto che la prima si era vaporizzata, ricordi?-
Mentre gli chiarivano la situazione Allen urtò per sbagliò una croce, che si ruppe e cadde a terra in pezzi.
-AARGH! L’hai rotta!-
Il ragazzo si inginocchiò gesticolando preoccupato.
-Ma l’ho appena toccata! Non volevo, chiedo perdono!-
 Angelica gli andò vicino e gli mise una mano sulla spalla con l’intento di consolarlo, poi notò qualcosa di strano sul suolo. Spostò un po’ di polvere con la punta delle dita e osservò più attentamente.
-Ehi, voi due! Guardate qui!-
I compagni si avvicinarono per vedere cosa avesse attirato la sua attenzione. Sul terreno, confusi in mezzo e terriccio e fango, c’erano dei piccoli pentacoli neri.
-E’ il virus del sangue degli akuma.-
-Non vorrà mica dire...che qui sotto è sepolto un akuma?-
Lavi andò verso un’altra croce e mosse un po’ la terra davanti a essa.
-Ehi, anche qui ci sono dei pentacoli!-
Rifletté qualche secondo.
-Adesso che ci penso...anche prima quando quel fiore ha divorato il signor Franz mi è sembrato di vedere dei pentacoli...-
Angelica e Allen si guardarono e realizzarono subito cosa intendeva l’amico.
-Forse è perché...ma certo!-
-Stava mangiando un akuma!-
Rimasero in silenzio per un po’, scrutando uno ad uno i grezzi sepolcri che li circondavano.
-Ragazzi, proviamo ad esumarli... forse... forse stiamo facendo un grosso errore!-
Lavi sospirò.
-Pare che dobbiamo fare per forza così per appurarlo, eh?-
 
Angelica annuì, poco convinta: violare una tomba non era esattamente quella che lei avrebbe definito l’idea del secolo.
‘I morti non dovrebbero essere disturbati...umani o akuma che siano...’
pensò, gravemente.

 

* * *

 
I due ragazzi si erano rimboccati le maniche e, muniti di pala, avevano iniziato a scavare davanti a una delle croci di legno.
Angelica si era messa seduta e li aveva guardati lavorare.
Avrebbe voluto aiutarli, ma ogni volta che si era offerta di fare qualcosa avevano entrambi declinato dicendo di lasciar fare a loro uomini forti e robusti (ovviamente un’osservazione di Lavi) e che le donne erano troppo deboli per scavare.
Così aveva aspettato, l’espressione corrucciata.
Aspettò e aspettò finché dalla terra non emerse una bara di ruvido legno, inchiodata rozzamente.
Allen e Lavi si asciugarono il sudore dalla fronte e osservarono il loro lavoro.
 
-L’abbiamo tirata fuori, eh?-
-Già...-
Peccato che, ora che il più della fatica era fatto e la verità era a un passo da loro, nessuno dei due sembrava intenzionato a fare di più.
-Ehm...ehi Allen, perché non la apri tu?-
-Cosa? No, ehm...aprila tu!-
-Daai, con la sfacchinata che abbiamo fatto vorrai avere tu questa soddisfazione, no?-
-Ma no, la lascio volentieri a te!-
Angelica a quel punto perse la pazienza e li superò spingendoli da parte entrambi.
-Uomini...-
borbottò, guardandoli male. Poi disse a voce alta, con un tono evidentemente ironico:
-Lasciate fare a me, che sono una donna tenace e coraggiosa...profanare tombe non è un lavoro per voi ometti...!-
 
‘Vendetta!’
Sorrise tra sé dopo aver formulato quel pensiero.
Si avvicinò alla bara e afferrò il coperchio con mani tremanti.
Fece un sospiro e lo sollevò.
I chiodi si piegarono dolcemente e il legno fragile si spaccò per rivelare un corpo marcio e in disfacimento.
 
-La carne si è putrefatta... è un akuma!-
 
Sotto la pelle ormai rarefatta si vedeva chiaramente la struttura basilare di un akuma, con tanto di pentacolo sulla fronte.
I tre ripeterono l’operazione con le tombe rimanenti.
Lavi si coprì naso e bocca con la sciarpa.
 
-Che puzza! Beh, ormai mi sembra ovvio: sono tutti akuma. I pentacoli sul terreno sono dovuti alla fuoriuscita delle sostanze che avevano al loro interno, quando il corpo si è decomposto.-
Angelica si spolverò la terra dai vestiti scrutando con apprensione i corpi disfatti.
-Insomma il barone ha cacciato akuma per tutto questo tempo...-
Allen, a qualche passo di distanza, si mise una mano sul mento e rifletté su quanto avevano scoperto.
-E se attaccasse soltanto akuma?-
Lavi si alzò in piedi e si tirò giù le maniche.
-Sembra che questa non sia una semplice caccia al vampiro...in realtà Crowley è...-
Angelica si voltò appena in tempo per vedere un’ombra muoversi sinistramente alle spalle del compagno dai capelli rossi. Un brivido le attraversò tutto il corpo come una scossa elettrica.
-LAVI! Attento!-
Troppo tardi. Crowley colpì il ragazzo con forza sovrumana e lo spedì contro la parete esterna del castello, facendogli perdere i sensi.
-Siete stati voi? Mi avete fatto arrabbiare!-
Angelica e Allen si portarono uno vicino all’altra e guardarono nervosamente nella direzione in cui si trovava il vampiro. Crowley si lanciò addosso ai due esorcisti che a fatica riuscirono a tener testa al suo attacco mentre tentavano in tutti i modi di convincerlo delle loro buone intenzioni.
-Signor Crowley, la prego! Non abbiamo intenzione di eliminarla!-
-Per favore ci ascolti!-
Lui per tutta risposta scoppiò a ridere.
-Hah! Avete visto il vostro compagno morire e ve la state facendo sotto?-
 
Angelica a quella frase sussultò.
‘No...non è morto...non può essere. Stai calma... stai calma!’
Allen nel frattempo aveva disattivato la sua arma, cercando così di attirare l’attenzione di Crowley per potergli parlare.
 
-Ascoltate ciò che ho da dirvi! Gli abitanti del villaggio sepolti in quel cimitero sono tutti akuma! Voi lo sapevate?-
Angelica tentò di dargli manforte.
-Barone Crowley, siete sicuro di essere davvero un vampiro?!-
Lui si accigliò.
-Se sono un vampiro...?-
Ci furono attimi di silenzio, in cui il tempo parve essersi congelato. Prima che potesse rendersene conto, Allen se lo ritrovò alle spalle.
-Non mi importa degli akuma...-
si sporse in avanti e morse il ragazzo sul collo, strappandogli anche delle ciocche di capelli.
-A me basta gioire di questo immenso piacere.-
 
Scivolò all'indietro portandosi lontano dai due esorcisti.
Allen si teneva la nuca con espressione dolorante, mentre Angelica quasi non riusciva a muoversi, immobilizzata dalla paura.
Crowley intanto continuava il suo soliloquio.
 
-Voglio godermi la vita come voglio! Senza legami o ostacoli da parte di nessuno! Non ho alcuna intenzione di farmi dire come devo vivere!-
si voltò in direzione di Allen, con fare minaccioso.
-Per questo... ucciderò anche te!-
Gli si scagliò addosso con inaudita violenza, facendo volare il ragazzo contro la parete esterna del castello.
-ALLEN!-
Angelica vide il suo compagno schizzare via e non riuscì a trattenersi dall'urlare. Crowley si girò verso di lei con un inquietante sorriso in volto.
-E adesso tocca a te...-
 
Lei deglutì e impugnò meglio la spada.
Abbassò la testa e strizzò gli occhi, incapace di fare qualunque altra cosa.
Allen era sparito...Lavi forse era morto...era completamente sola e aveva paura.
Un boato spaventoso la riportò alla realtà:
davanti ai suoi occhi non c'era più quel vampiro assetato di sangue, ma il martello di Lavi.
Era ancora di dimensioni gigantesche e aveva mancato Crowley di pochissimi metri.
In cima all'arma c'era il rosso, ammaccato, coperto di sangue...ma vivo.
Fece una pernacchia.
 
-Prr. Per chi ci hai preso, idiota?-
Appena lo vide Angelica sentì una gioia incontenibile scuoterle tutto il corpo.
-Lavi! Lavi, stai bene!-
Non era una domanda, se lo diceva forse riusciva a convincersene. Il ragazzo guardò nella sua direzione e sorrise.
-Ehi Ann! Come va, laggiù?-
poi volse di nuovo lo sguardo verso il vampiro.
-Mi hai fatto davvero un po' arrabbiare. Facciamo così: prima ti rovino e poi parliamo.-
Crowley, a sua volta, sorrise.
-Interessante...-

 

* * *

 
-... e poi gli akuma sono macchine che si nascondono nel corpo degli esseri umani!-
-Tsk!-
-Quindi tu hai sempre succhiato sangue di akuma!-
-Tsk!-
Lavi stava cercando di convincere Crowley delle loro supposizioni, il tutto ovviamente non certo stando seduti ad un tavolo. Mentre parlavano combattevano selvaggiamente uno contro l’altro.
-Hah! Non ti credo! Se fosse vero a questo punto dovrei già essere morto a causa del loro veleno!-
Angelica cercava come poteva di aiutare l’amico in quello scontro disperato.
-Non è per forza detto! Potresti essere un compatibile di tipo parassita, come Allen, In quel caso il veleno non avrebbe effetto!-
Lavi annuì.
-Finora hai inconsciamente assalito akuma. Io credo che quei denti durissimi siano fatti di Innocence.-
La sua affermazione doveva aver suscitato dei dubbi a Crowley, perché smise di attaccarli e stette in silenzio ad ascoltarlo.
-Se ti piace cacciare akuma, unendoti a noi ne potresti avere quanti ne vuoi. Ho preferito parlartene prima... sembra che non ci si possa andare piano con te. La risposta dammela pure quando ti svegli... Kuro-chan.-
 
Sollevò il braccio destro, con cui teneva il martello, e intorno a lui apparvero degli strani simboli che giravano e giravano.
Ma all’improvviso il vampiro iniziò a urlare, tenendosi la testa.
I due esorcisti erano completamente basiti.
 
-O-ohi... ? Cosa ti succede?-
L’altro si appoggiò ad un albero, senza smettere di gridare.
-Possibile che...? Dann... HO FINITO IL CARBURANTEEEE! E’ la fine, invero!-
e cominciò a prendere a testate il tronco dell’albero balbettando qualcosa. Lavi guardò Angelica, che gli restituì lo stesso sguardo interrogativo.
-Sembra che stia affrontando una specie di dilemma...-
-Già, sembrerebbe...beh, non importa! Questa è una grande opportunità, non trovi?-
Si scambiarono occhiate d’intesa e annuirono. Il ragazzo roteò il martello con una mano mentre con l’altra si portava vicino la compagna e le mormorava all’orecchio:
-Fai attenzione, potresti sentire un po’ caldo.-
 
Lei lo guardò confusa, un po’ per quell’affermazione strana, un po’ per il fatto che di punto in bianco l’avesse abbracciata come se niente fosse.
Comunque assentì silenziosamente, mettendogli un braccio intorno alla vita.
Il rosso si fece serio e tornò a scrutare quei grandi simboli che ruotavano intorno a loro.
 
-Innocence... secondo livello sbloccato... timbro!-
I marchi smisero di muoversi e Lavi colpì quello davanti a loro.
-Gouka Kaijin...-
dall’arma cominciarono a sprigionarsi timide fiamme vermiglie.
-Hi-ban!-
 
Detto questo abbatté  il martello a terra.
Sul terreno apparve lo stesso simbolo di prima, solo molto più grande e di un colore rosso brillante.
Dal cerchio uscirono delle lingue di fuoco che avvolsero Crowley da capo a piedi e lo trascinarono attraverso le mura del castello.
Angelica osservava quello spettacolo straordinario a bocca aperta.
Sentì il ragazzo vicino a lei mormorare.
 
-Stai tranquillo, mi sono trattenuto.-
Quando le fiamme sparirono scomparve anche il simbolo rosso sul terreno. Lavi avvertì la stretta del braccio di Angelica sulla sua schiena.
-Ehi, tutto bene?-
le chiese preoccupato. Lei alzò la testa: aveva gli occhi lucidi.
-Sì... però avvisa la prossima volta che fai un cosa del genere...!-
La osservò per un po’, quella figura piccolina che si aggrappava a lui con tutte le forze, poi sorrise dolcemente e la cinse con entrambe le braccia.
-Non farebbe lo stesso effetto, no? Sono un uomo dalle mille sorprese, io!-
Lei si lasciò abbracciare e gli strinse un braccio.
-Anche troppe per i miei gusti... prima ho pensato che fossi morto...-
abbassò lo sguardo.
-Non farmi... mai più... uno scherzo del genere... chiaro?-
Lui scoppiò a ridere.
-Ma sì, ma sì... prometto! Tu ti preoccupi troppo...!-
-Sei tu che mi fai preoccupare!-
Lui rise di nuovo.
Adesso dovremmo andare a vedere che fine hanno fatto Allen e Kuro-chan, non credi?-
 
Author corner: bene, ecco qui! Che ne pensate?? Fatemelo sapere, eh? Aspetto notizie da tutti, mi raccomando! Scrivetemi, anche per dirmi che la storia fa schifo! Ok, allora vi aspetto al prossimo capitolo (che arriverà prestissimo perché odio il numero 4... -.-).
Spero che mi seguiate ancora in tanti, grazie davvero a tutti voi!
Yami =^.^=

 
   
 
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