Find myself all alone
In darkness without you
Now I can't turn away
From what I must do
You know I'd give my life
for you
More than words can say
I've shown you how to love someone
I
know you'll find a way
30 giugno.
Il sole continuava a brillare limpido su
Hogwarts. E la Scuola di Magia e Stregoneria non era mai stata tanto
bella.
Come non ci sarebbe potuto essere giorno migliore per terminare il
M.A.G.O.
Ma se agli occhi di un mago o di una strega Hogwarts poteva essere
una casa, una famiglia, anche una prigione, agli occhi di un babbano il castello
apparve un sogno.
Ophelia Haeder, futura signora Dalton, stava immersa nel
silenzio della Sala Grande, semi vuota, gli occhi azzurri puntati in alto, al
soffitto magico pieno di nuvolette color panna e perla rosata.
Si, era un
sogno. E non c'era niente di più bello al mondo.
Edward Dalton era seduto
alla tavola di Corvonero. La osservava attento e ogni volta il suo sguardo pieno
di amore diventava più intenso, vedendo che anche un comune essere umano poteva
innamorarsi di Hogwarts.
A Grifondoro, Harry Potter, steso lungo su una
panca, Elettra Baley dall'altro lato, Ron Weasley seduto direttamente sulla
tavola ed Hermione Hargrave, infine, composta accanto al bambino
sopravvissuto.
Draco Malfoy stava seduto di tre quarti, a Serpeverde. Al suo
fianco Blaise Zabini e Pansy Parkinson.
Nell'attesa, sia Draco, Edward e
Zabini fumavano.
Sembravano nervosi.
Anche Harry tamburellava le dita
sulle braccia incrociate al petto.
In mezzo a loro Ophelia. Che aveva
imparato a credere che tutto fosse vero.
- Stamattina ho ricevuto una lettera
dal Wizengamot.- disse Harry all'improvviso, spezzando il silenzio.
- Che
vogliono? Un rene stavolta?- sibilò Ron sarcastico, senza prestarci la dovuta
attenzione.
- No. Ma a quanto pare la mia bacchetta spezzata è sparita
dall'Ufficio Misteri, nell'ala d'Archivio dei Maghi Perduti.- Harry accavallò
una gamba sull'altra - Qualcuno di voi per caso ne sa qualcosa?-
Hermione
neanche alzò lo sguardo dalla Gazzetta, sentendosi addosso gli occhi inquisitori
di Potter.
Tacque, esattamente come Draco che continuò a fumare malevolo,
seccato da quell'attesa.
Quel giorno si svolgeva la prova finale. La tesi a
scelta libera, più qualche prova pratica richiesta a caso dai professori in
visita, nel caso non fossero stati soddisfatti dei voti d'esame. Era entrato
l'ultimo blocco di studenti, dalla R alla Z, circa un'ora e mezza prima in sala
duelli, dove si teneva la prova e quei maledetti Osservatori della Commissione
Magica d'Esame ancora non li avevano lasciati uscire.
Damon Howthorne poi,
che era entrato dopo pranzo, era stato costretto da una marea di curiosi a
Divinare l'impossibile. Uscito alle tre e mezza quando tutto il suo gruppo era
ormai fuori a bruciare i libri, Damon aveva dovuto essere sottoposto a un vero
esorcismo perché ne aveva viste di tutti i colori, anche se bisognava ammettere
che sia Silente, che Fiorenzo, che gli scettici, erano rimasti molto
impressionati dalle sue doti.
Tom invece era entrato alle quattro...e a
distanza di un'ora e mezza non si vedeva né lui né Trix né gli altri del suo
blocco. Fortunatamente almeno Damon sembrava stare meglio, quando entrò in aula
accompagnato dalla King.
Fu bello però vedere che certe cose non cambiano
mai.
Dovevano aver urlato come dei matti, a cose finite. O dovevano aver
bruciato i libri...
- Tutto ok?- sogghignò Ron, quando li raggiunsero insieme
ad altri studenti.
- Come no, una meraviglia. Sono stato costretto a Divinare
in sordina i risultati del campionato di quidditch.-
- Ma va?- Edward
s'illuminò subito - Chi vince?-
- E' illegale.- disse Hermione fra i
denti.
- No, è indecente.- sibilò Damon, sedendosi fra Draco e Pansy - A me
queste cose non dovrebbero succedere.-
- Tira il fiato, hai finito di
arrancare per...qualche mese?- celiò Zabini - Dopo che fate?-
- Per ora non
c'è "dopo". C'è solo stasera.- sentenziò Cloe, sospirando esausta - Mamma mia.
Ho la testa che mi scoppia, mi hanno fatto scovare lo Spegnino disperso di
Silente, mi hanno fatto distinguere fra un vero troll e un Molliccio trasformato
in troll...-
- C'era un troll in sala d'esame?- Elettra sbatté gli occhi -
Wow, allora non è una pagliacciata come pensavo quest'anno, visto che Pix
mangiava pop corn nell'ingresso. Tristan è sempre il solito sadico. Comunque ha
ragione Blaise ragazzi. Tirate il fiato. Ora siete in vacanza, a più tardi i
pensieri da persone mature sul futuro.-
- Già, cosa fate stasera?- s'informò
Pansy.
- Già, cosa facciamo ragazzi?- riecheggiò Matt Rogers, il primo ad
uscire finalmente dalla Commissione d'Esame.
Tutti gli studenti gli fecero
dei gran fischi e applausi quando saltò sulla tavola di Corvonero e insieme a
Prentice, Jeff Lunn e le Grazie improvvisò un balletto oscenamente fuori ritmo e
buttò tutti i libri all'aria, facendo ridere gli Auror.
Scesero col fiato
corto e rossi per le risate, ma la domanda si riproponeva.
- Avanti, come
festeggiamo stasera?- disse Juliette Caldwell - Non si può non concludere
degnamente.-
- E farsi beccare dopo il M.A.G.O. con alcolici e fumo?- replicò
Thaddeus Flanagan, morto sulla tavola di Tassorosso - Siamo rimasti in quaranta,
non so se mi spiego. Se vogliono ci beccano.-
- E ci segano la media.- sbuffò
Maggie Clark - Avete delle idee?-
- Perché non andate al lago?- propose
Harry, attirando subito l'attenzione dei piccoletti.
- Al Lago Nero?- Neely
levò un sopracciglio - Ma ci vedrebbero dalle torri.-
- Già, possiamo fare un
festino sul porticciolo!- tubò eccitata Regina Farrell.
- Allora non hai
sentito.- sbuffò Neely - Ci vedrebbero!-
- Chi la sente poi la Mcgranitt.-
disse Maddy con un sospiro.
- State tranquilli.- ghignò Harry perfido,
mettendosi seduto - Ci parlo io coi professori.-
Tutti lo guardarono di nuovo
come se fosse stato un Dio in terra.
Perfino Alderton.
- Lo faresti
davvero?- gli chiese stupito.
- Almeno non rischiereste di svegliarvi in
letti sconosciuti.- sussurrò a bassa voce Ron.
- Weasley, bastardo, t'ho
sentito.- sibilò Draco spegnendo la sigaretta.
- Ammetterai che è meglio che
vadano al lago, no?- rise il rossino.
- Si, decisamente.- annuì Hermione - E
poi è il 30.-
- Che succede il 30?- chiese Cloe senza capire.
- Le fate.-
sorrise Harry con sguardo lontano - Le fate ballano sulla Foresta Proibita tutti
i trenta giugno. Salutano gli studenti che finiscono la loro vita qua a
Hogwarts. Consideratela una cortesia.-
Il bambino sopravvissuto ricordava il
suo saluto, dieci anni prima.
Erano state fantastiche per lui. E lo sarebbero
state di nuovo.
Poco dopo uscirono finalmente i poveretti dell'ultimo blocco.
Tutti si voltarono pronti a far casino, vedendo entrare Sedwigh, Beatrix, Tobey
Williams, Stewart Travers, Ian Wallace e Martin Worton.
Festeggiarono e Trix
fece un cenno a Harry e Draco col capo, verso l'esterno.
Verso il
giardino.
Tom era stato grande, sussurrò loro a bassa voce, quando entrambi
uscirono.
Eccolo il mostriciattolo.
Accanto alla fontana zampillante di
Hogwarts, le braccia aperte come ali e mille fogli di magie che gli svolazzavano
attorno. Con la forza del vento, con la forza del pensiero.
Thomas Maximilian
Riddle distolse gli occhi bluastri dal cielo, per posarli sui padrini.
Un
sorriso leggero si piegò la bocca morbida. Un sorriso di trionfo.
Con tutto
ciò che quel trionfo comportava.
Ufficialmente per lui Hogwarts era
finita.
Ufficiosamente...mancava ancora quella notte.
E questo significa
molto. Tantissimo.
Say goodbye
Close your
eyes
Remember me
Walk away
The sun remains
Remember me
I'll live on somewhere in your heart
You must believe
Remember
me
Cosa c'è di meglio che terminare
un capitolo della propria vita...e trovarsi di fronte a mille dubbi? Appena
spazzati via dalla consapevolezza di essere diventati grandi?
Cosa c'è di
peggio che sapere che questi giorni magnifici non torneranno?
Beatrix Vaughn
rimase a osservare la sua stanza singola, a Serpeverde, ferma sulla porta.
Le valige erano fatte. I bauli pronti. Via i poster, via le pile di cd, via
i bicchieri di polistirolo con la sua cena.
Piegò il capo sulla spalla di
Milos Morrigan quando il Diurno le apparve vicino.
Era tardi. Erano le undici
ormai. E lei doveva andare.
- Goditela.- le sussurrò, prima di baciarla e
andare via.
Già, godersela.
Gli altri Serpeverde erano già pronti. In
sala comune la foto incorniciata di Asteria McAdams, che era stata sempre posta
su un banco vuoto durante gli esami, sorrideva.
- Preso tutto?- chiese Adam
Broody, che insieme a Alderton e Clyde Hillis portavano in braccio due grosse
casse di liquidi. Le ragazze annuirono tutte, poi uscirono. Beatrix e Damon
furono gli ultimi.
Scrutarono a lungo quella che il giorno dopo sarebbe
diventata la loro vecchia casa...e se ne andarono.
Alla stessa altezza dei
sotterranei, i Tassorosso erano reduci da un'escursione in cucina.
Flanagan
si ritrovò a pensare a tutte quelle volte che gli elfi domestici, poveretti, li
avevano sfamati a ore infauste e stranamente si ritrovò a ringraziarli con più
calore di quanto avesse mai fatto.
Anche dalla Torre di Corvonero scese il
gruppo di migliori programmatori festivi di Hogwarts.
Casse di Burrobirra,
whisky incendiario, brandy ai lamponi e sherry...
I Corvonero chiacchieravano
allegri, senza preoccuparsi di essere sentiti da Gazza quando per i corridoi
trovarono tutto lo Stato Maggiore della Torre del Grifondoro.
Saluti,
abbracci, congratulazioni.
Perfino i quadri sembravano rimasti svegli per
gioire insieme a quel settimo anno.
Eppure tutto era così silenzioso
ora.
La Gazzetta di Hogwarts aveva chiuso col suo ultimo numero tre settimane
prima. Le aule erano state chiuse.
La Sala Duelli sigillata. La Sala
Insegnanti era stata svuotata di libri e registri.
E più Tom si guardava
indietro, più la certa consapevolezza della fine arrivava.
Paura ormai non ne
aveva più.
E non aveva cambiato idea...eppure vedere che Hogwarts si
spogliava della sua vita, faceva sempre un certo effetto.
Ora più che
mai.
No way I can change my mind
I don't
have the answers
If you could see through my eyes
You'd let go of your
fears
And though I have to leave you now
With the thought of each other
I'll miss your touch
You call my name
I am with you forever
Say goodbye
Close your eyes
Remember me
Walk away
The
sun remains
Remember me
With the change we can't explain
Remember
me
Harry Potter guardò la scia di
luci che si snodavano sul sentiero, lungo il Lago Nero.
Un sorriso triste gli
curvò la bocca, mentre Silente si appoggiava al suo fianco.
- Lucilla non
verrà domani.- mormorò il bambino sopravvissuto.
- Lo so.- annuì il vecchio
preside, accendendo la sua vecchia pipa d'avorio contorto - Non volergliene. Lei
potrà vederlo quando vorrà ma...gli addii non sono mai stati il suo
forte.-
Potter chiuse gli occhi, poggiandosi con la fronte alla parete della
finestre.
- Cosa c'è Harry?- gli chiese Silente, sedendosi in poltrona -
Perché quell'aria afflitta?-
Ah, quante volte negli anni passati gli era
stata fatta quella domanda.
La risposta era sempre la stessa.
- Non ho
fatto abbastanza. Forse c'è un modo per impedire che se ne vada...- Harry scosse
la testa, desolato - Ma io non lo trovo. Non so cosa fare...non posso più
impedire che se ne vada.- e si volse, fissando Silente - Io da solo non ce la
faccio.-
- Tom ha fatto una scelta.- rispose il preside, mentre Fanny si
alzava dal suo piolo per posarsi sulla spalla del giovane mago - Nessuno di noi
la capisce perché noi non siamo lui, Harry. Ha deciso autonomamente.-
- No,
l'ha fatto per me.-
- E tu, cos'hai fatto per lui?- sorrise dolcemente - Gli
hai salvato la vita, gli hai mostrato tutto un mondo lontano da ciò che invece
sarebbe diventato, come figlio di Lord Voldemort. E guarda cos'hai ottenuto...-
la sua voce si abbassò, rasentando la tenerezza per quel ragazzo che conosceva
ormai da tanti anni - Guarda cos'hai ottenuto, Harry. Tom Riddle non aveva mai
provato amore per nessuno nella sua vita. Ha ucciso centinaia di persone,
calpestato vite innocenti...ha bramato solo la tua vita più di ogni altra cosa,
ha temuto la morte ancora più della perdita del suo potere...e ora? Guarda
Harry. Guarda verso il lago...guarda cos'hai avuto dal destino. Il tuo grande
nemico ha dato la vita per suo figlio.-
- Non l'ho fatto io il
miracolo.-
- Ma ne sei parte.- sussurrò Silente - Che tu lo voglia o
no.-
Fanny emise un verso, avvicinando il becco alla guancia di Harry.
Lo
sfregò delicatamente contro la sua pelle, tornando a guardarlo con quei grandi
occhi neri.
- Era la mia speranza.- mormorò il bambino sopravvissuto.
-
Tom sarà sempre la tua speranza.- replicò il preside.
Seguì il commento
sonnolento di tutti gli ex presidi di Hogwarts, a parte Phinneas Nigellus che
emise un grugnito sarcastico, come suo solito.
- Lui mi faceva sentire a
posto con la coscienza, anche se non lo sono. Lui non ha neanche avuto bisogno
della bacchetta per fare magie con me.- continuò, carezzando l'ala rossa della
fenice - Mi sono ritrovato a pensare spesso alla sera...quando venne da
noi.-
- Tutto accade per un motivo Harry.-
- Pensa che ci sia un motivo
per la sua Sigillazione?-
- I Mangiamorte non hanno più un capo. Hanno perso
fede.- replicò Silente - Ma questo non ti conforta, vero?-
- No.- Harry rise,
finalmente, ma con un tono amaro - Dio, è incredibile come si cambia. Mesi fa
avrei dato un braccio perché Lucas potesse crescere in un mondo diverso dal mio,
un mondo senza guerra, un mondo dove suo padre non fosse un vessillo, uno
stendardo. Ora invece darei la vita perché Tom restasse con noi.-
- Lui
questo lo sa.-
- Crede? Sono stato così arrabbiato...per due mesi interi...e
ho perso tempo prezioso. Un tempo che non tornerà.-
- Harry...- Silente si
sporse sulla scrivania, guardandolo fisso - So che per molto tempo, forse per
anni, non ci sarà nulla che potrà consolarti. So che questa perdita, come quella
dei tuoi genitori, non si colmerà mai. Ma quello di Tom è stato un gesto nobile
e per quanto il suo silenzio possa aver ferito tutti quanti, rendigli onore. Non
è una persona come tutte le altre. E' cresciuto solo, la solitudine l'ha sempre
accompagnato. Ma Cameron Manor è la sua casa.-
- Con me era la sua casa!-
sibilò Harry distrutto, serrando le mani sulla mensola.
- Ma tu non l'hai
cacciato. E' stato Tom a decidere cosa fosse meglio per te. Ti ha fatto un dono,
Harry. Perché non lo capisci?- sussurrò Silente - Ti ha fatto un dono
prezioso...-
Già. Peccato che quel dono gliel'avesse già fatto molto tempo
prima.
Non era andandosene che Tom gli avrebbe regalato ciò che lui aveva
sempre sognato.
La sua sola presenza...l'aveva fatto. Al suo arrivo nella sua
vita, sette anni prima.
I'll live on
somewhere in your heart
You must believe
Remember me
Accanto al piccolo molo di legno del Lago Nero,
quaranta studenti alla loro ultima notte a Hogwarts avevano acceso un grande
fuoco e vi si erano seduti attorno. L'aria era fresca, il cielo pieno di
stelle.
Prima della cena i Corvonero, guidati in una retata da Edward,
avevano fregato alcune delle barche nel deposito sottochiave e l'avevano
lasciate sul bagnasciuga, pronti per farci un giro e colare a picco ubriachi
persi.
- Dio, questo brandy è dinamite liquida.- disse Damon, scostandosi la
bottiglietta dalla bocca - Dove cavolo l'avete preso?-
- Fatto io.- celiò
Travers orgoglioso - Buono vero?-
- Sembra benzina.-
- Cos'è? È
buona?-
Solitamente Howthorne avrebbe roteato gli occhi, invece scoppiò a
ridere insieme a tutti i figli di babbani, mentre quella bottiglietta assassina
passava di mano in mano. Matt Rogers e Bart Owin si stavano occupando del fuoco,
le ragazze invece raccoglievano i rami caduti dalla spiaggia e i Grifondoro, col
loro solito impeto, erano scesi fino in fondo al porticciolo, dove un piccolo
lampione in bronzo faceva bella mostra di sé.
Era pieno di scritte colorate
e Tom sorrise vagamente, quando di striscio ritrovò alcuni insulti vecchi di
dieci anni, dichiarazioni d'amore, cuoricini che sfrecciavano da destra a
sinistra per coprire le scritte di amanti sorpassati.
In un angolo in basso,
un cuore con due lettere: C&T.
Era stata Cloe a
farlo, una sera in vena di romanticismo, proprio qualche giorno dopo Capodanno,
quando si erano messi insieme. Mentre sul retro del lampione c'era la scritta
Semper Fidelis, in
argento.
Opera sua e di Damon al secondo anno, quando avevano attraversato la
fase vandalica.
Certo che ne era passato di tempo.
- Tutto ok?- gli chiese
Sedwigh.
Tom annuì, sorridendo con leggerezza - Si, tutto ok.-
Il biondo
gli passò un braccio attorno alle spalle - Muoviti, derelitto.-
Tornarono a
sedersi attorno al falò dove il degrado era già cominciato, quando i Tassorosso
buttarono coperte leggere e cuscini ovunque, tanto per appisolarsi
comodamente.
- A che ora mettono i risultati domani?- chiese Kara Kendall,
sbadigliando.
- Le carrozze dei genitori arrivano per le undici.- disse
Albert Johnson, ormai ex Presidente del Comitato Studentesco - Quindi direi
attorno a quell'ora.-
- Non ci arriveremo con le nostre gambe se continuiamo
così.- rise Matt, passando altro brandy, frugando nelle casse - Stewart ma che
ci fa qua il Succo di Bolle?-
- Non si sa mai.- rise Prentice - Merlino, ma
chi l'ha messo lì dentro? Stew, davvero, ci manca solo il succo di zucca.-
-
Mai pensato che a qualcuno piaccia essere astemio?- frecciò Amy Post.
- Ma
chi, tu?- Flanagan levò un sopracciglio - Per cortesia. Qua di astemia c'è solo
Pandora. E la Vaughn.-
Beatrix fece una smorfia, accendendosi una sigaretta
sul fuoco quando, dandosi i gomiti, i ragazzi le fecero venire un colpo. Da una
delle casse dei Corvonero Jeff Lunn tirò fuori un bicchiere di polistirolo e
glielo mise sotto al naso.
- Grazie.- bofonchiò soprappensiero, per poi
bloccarsi con la cannuccia a due centimetri dalla bocca.
Tempo un secondo e
scoppiarono tutti a ridere come dei dannati, dopo che Tristan aveva fatto la
spia.
- Bastardi.- sibilò la Diurna, fra gli ululati generali - Potevate
dirlo.-
- Non volevo togliermi il divertimento.- sentenziò Cloe,
perfida.
- Dio e pensare che in sette anni nessuno è mai stato morso.- disse
Alderton - Ma non ci hai mai fatto un pensierino?-
- Non sul tuo collo
Fabian.-
- Così mi ferisci.- replicò il Serpeverde, stiracchiandosi - Bel
colpo però.-
- Già, enorme.- disse Paige Brinkam - Quando il prof me l'ha
detto a momenti gli ridevo in faccia.-
- Ed ecco perché ti sei beccata la
corona della reginetta.- aggiunse Maddy ridacchiando - Sei mezza vampira, grazie
tante!-
- E' impressionante che non me ne sia mai accorta.- sbuffò anche Fern
Gordon - Cioè...credevo fossi un pelo anoressica, visto che giochi solo col cibo
nel piatto...-
-...e poi si scopre che il cibo siamo noi.- concluse Matt,
facendo scoppiare a ridere tutti.
Decisamente l'avevano presa bene solo
perché il giorno dopo si sarebbe dati a uccel di bosco, pensò Trix. Ma nel
complesso era andata. Quasi senza accorgersene si unì alle loro risate e la
discussione si portò sugli Esami di Orientamento finali. Molti già sapevano che
avrebbero fatto, altri erano incerti.
Discussero in tono volutamente leggero,
spesso scoccavano occhiate preoccupate a Riddle ma lui si limitò a sorridere
tranquillo, come per incoraggiarli sempre. Fu bello sentire dei loro
progetti...e lui...bhè, lui aveva l'immensa biblioteca di Cameron Manor. Un
castello, le mille diavolerie di Caesar e Dimitri che avrebbero potuto fargli
vedere il mondo, anche se ne sarebbe rimasto tagliato fuori.
Colse poi gli
occhi bruni di Claire su di lui e lasciò che gli scivolassero addosso, come per
accarezzarlo.
L'ultimo gesto d'affetto che poteva concedersi.
- Qualcuno
vuole altro brandy?- celiò Travers, già brillo.
- Stew, per favore.- sospirò
Cloe, distogliendo lo sguardo - Invece di pensare all'alcool pensa ai soldi che
mi devi.-
- Oddio.- sospirò Damon - Duchessa che stress. Solo perché per un
anno avete vinto la Coppa delle Case.-
- L'abbiamo vinta anche due anni fa.-
gli ricordò Martin, attaccato come una ventosa a Paige Brinkam.
- L'anno
scorso è toccato a noi.- specificò Hillis.
- Si e fra cent'anni magari la
scuola verrà smantellata.- la finì la King - Chi mi deve ancora dei soldi me li
faccia avere domani o manderò qualcuno a rompervi le rotule. Siete
avvisati.-
- Ho bisogno di bere.- sentenziò Alderton, disgustato.
-
Cantiamo qualcosa?- cinguettò Kara Kendall.
- Cosa? L'Uomo Ricco di
Nottingham?- ironizzò acidamente Kathleen Barnett.
- Beatrix tu non sai
suonare la chitarra?- soffiò perfidamente Fern.
- Io so suonare il
triangolo!- urlò Bruce Joyce, che dondolava su una barca a mollo, poco lontano
dalla riva.
- Patience, il tuo ragazzo finirà affogato.- l'avvisò Archie,
masticando caramelle a tutto spiano.
- Insomma si canta o no?-
- Perché
devo contare io?- sbottò Trix seccata.
- Per far prendere aria ai canini.-
dissero dolcemente tutte le compagne di Serpeverde.
Si, decisamente c'era una
legge divina al mondo. Peccato che Beatrix non riuscisse a
capirla.
You know I'd give my life for you
More than words can say
I showed you how to love someone
I know
you'll find a way
Ah, le lucciole. Le
fate.
Non ci sono creature più affascinanti in natura.
Thomas Maximilian
Riddle stava sdraiato sulla grossa roccia tonda e liscia accanto al porticciolo
su cui i ragazzi trafficavano con le navi. La Torre del Pendolo aveva appena
battuto l'una di notte.
- Non so voi ma io di fate non ne vedo.- disse
Martin, che ciondolava le gambe dal ponticello.
- Dagli tempo.- rise Riddle,
socchiudendo gli occhi.
- Ragazzi, piano con quelle barche!- urlò Ian dal
falò - Volete finire in acqua?-
Martin si sporse a toccare l'acqua con la
mano. Era calda. Bella calda.
- Ma tu guarda che stato!-
Tom alzò appena
il viso quando Trix lanciò le scarpe da parte e si lasciò scivolare alle sue
spalle.
- Maledetto brandy.- disse anche Damon, sdraiatosi dietro la Diurna
per orizzontale così che lei potesse appoggiare la testa sulla sua pancia -
Questo sapore di lampone non se ne andrà per una settimana!-
- Meglio del
Succo di Bolle.-
La voce di Cloe colse Tom alla sua destra. Si girò appena,
vedendola seduta accanto a lui.
- Queste fate?- richiese la Vaughn,
accendendosi l'ennesima sigaretta della serata.
- Ma che ne so.- sbuffò il
Legimors, stiracchiandosi, poi richiuse le palpebre - Lo sapete che Flanagan e
Prentice si sono appena buttati in acqua in boxer?-
Scattarono tutti quanti a
sedere, giusto in tempo perché un tuffo generale riuscisse quasi a infradiciarli
da capo a piedi.
- Porca miseria!- sbottò la King inferocita, scrollandosi
l'acqua di dosso - Ma che cavolo fate?!-
- Venite!- urlò Maddy che usciva in
bikini dal pelo delle onde fino alla vita - Ragazzi l'acqua è una favola!-
-
Ma avete il costume da bagno dietro?- fece Tom stranito.
- Puoi sempre farlo
nudo.- ironizzò Trix.
- Grazie, magari in un sogno pittoresco dove faccio il
magnaccia, eh?-
Altri schizzi, altre risate.
Tom rimase seduto mentre il
resto di Corvonero e Tassorosso si buttava dal molo, levando onde anomale alte
come montagne. I ragazzi stavano cercando di fare una piramide quando anche
Damon decise di andare a mettersi a mollo, richiamato da Neely.
Si levò la
maglia quando i Grifondoro li spruzzarono, allora si mossero anche Cloe e
Trix.
Per stare lì a farsi infradiciare, tanto valeva buttarsi.
Già.
Sarebbe bastato buttarsi, quella notte.
L'ultima.
Cloe Trasfigurò il suo
reggiseno in un bikini nero quando lo sguardo di Tom le impedì di
buttarsi.
Damon e Beatrix seguirono il suo sguardo e lentamente tutti e tre
si sistemarono seduti, accanto a Riddle.
In silenzio. Fra il giubilo di maghi
che avevano appena raggiunto una tappa importante.
- Solo per qualche ora...-
mormorò Tom a bassa voce - Solo per stasera...ditemi che non ci sarà un domani.
Che non devo andare via. Che domani mattina mi sveglierò e non vedrò le valigie.
Che domani sera non andrò a dormire in un letto diverso dal mio a Cedar House. E
che dopo domani...andremo insieme a Londra...-
Era così tanto da chiedere?
Si, forse lo era.
Trix non resse. Gli prese la mano e gli depositò un bacio
riverente sulle nocche, per poi raggiungere di corsa il molo.
Domani. Dopo
domani.
Non c'erano più quei giorni. Non ci sarebbero stati.
- Non posso
dirtelo.- sussurrò Cloe in un soffio, senza staccare gli occhi dal debole
riverbero del fuoco sulle onde - Non posso e tu lo sai.-
- Si, lo so.- ammise
Tom, chinando la testa - Lo so, Claire.-
Non voglio la realtà. Non voglio
la verità.
Voglio solo un sogno. Una bugia.
La Sensistrega abbassò la
fronte contro la sua, mordendosi il labbro inferiore.
- Scusami.- e si alzò
anche lei, veloce, le spalle curve, una mano sulla bocca.
Era lui a doversi
scusare.
Aveva infranto la regola fondamentale quella notte.
- Tom...-
sussurrò Damon, richiamandolo restando dov'era.
- Lo so che ti ho
deluso.-
Howthorne sorrise, scuotendo il capo - E io ho deluso te. Siamo
pari. Io non posso dirti quello che vuoi sentire...sta a te purtroppo
convincerti che stanotte non sia la fine di tutto. Non posso farlo, anche se sei
tu a chiedermelo. Perché te ne vai e...- Damon chiuse gli occhi, serrando forte
le mascelle, nel pieno di un conflitto interiore - ...e mi lasci da solo. Lasci
sola Cloe, lasci sola Trix. Harry e Draco. Noi ti vogliamo bene Tom. E questo
non dovrai mai dimenticarlo.-
Non fu il velo delle lacrime quella notte a
fargli vedere mille luci sfuocate.
Harry Potter e i suoi amici videro quello
stesso spettacolo dalla Torre di Astronomia.
Mentre al Lago Nero una
quarantina di giovani maghi vennero salutati da centinaia e centinaia di fate e
lucciole che si levarono lente dalla Foreste Proibita.
Risalirono lungo le
fronde in un luccichio di diamanti e quando furono alte come le stelle, sulle
chiome degli alberi, iniziarono a muoversi dolcemente. Quasi dondolando.
E il
canto delle fate durò a lungo, lento come una ninna nanna.
Denso come quello
della fenice.
Era un addio.
Salato come le lacrime e brillante come una
pietra preziosa.
Say goodbye
Close your
eyes
Remember me
Walk away
The sun remains
Remember me
Be
there to watch over you
Remember me
Feel I'm gone
My heart lives on
Remeber me
1° luglio.
I bauli
chiusi. Le finestre spalancate.
Grifondoro si svuotava.
C'era silenzio,
un'atmosfera quasi ovattata...sembrava di essere immersi in un sogno.
O sotto
il pelo di una marea d'acqua. Cullante e gentile.
Le Torri di Hogwarts erano
scaldate dal sole, mattone dopo mattone. Tegola dopo tegola.
C'era magia in
ogni granello di sabbia, si ritrovò a pensare Tom Riddle.
Risaliva dalle
radici del Lago Nero, lungo le colline, dalla Foresta Proibita.
Si, la magia
era ovunque.
E solo ora se ne accorgeva. Era in ogni singola cosa animata e
inanimata di quel luogo.
Fra le mura, nell'erba, nella fontana, sulle statue
di guardia al castello.
Si, era una bella giornata, pensò uscendo in
giardino.
Alle sue spalle i compagni si accalcavano davanti ai riquadri
dov'erano affisse le votazioni finali.
Mancava già un quarto alle undici.
Tristan era tornato da Cedar House qualche minuto prima, insieme a una Degona
pallidissima, ma senza Lucilla. Jeager aveva fatto altrettanto, riportando
William e Asher che raggiunsero gli amici. Fu proprio in quel momento che Tom
vide arrivare le prime carrozze, dal sentiero fino ai cancelli.
I bauli e le
gabbie coi loro animali erano sulla gradinata dell'ingresso, Silente e i
professori erano pronti ad accogliere gli ospiti e salutare gli studenti.
Ma
la prima persona che scese dalla prima carrozza, non era un genitore.
Il
Ministro Orloff.
Tom sentì che tutti, gli Auror compresi, si erano voltati
verso i cancelli.
Era calato il silenzio.
Damon e Trix lo raggiunsero,
senza un fiato.
Harry e gli altri rimasero in disparte ma Potter non staccò
mai una volta lo sguardo dal quasi ex Ministro, che si attaccò immediatamente
alla bottiglia, fregandosene dell'impressione che poteva dare, per poi mettersi
a parlottare con Silente.
Era venuto anche in anticipo. Non aveva perso
tempo.
Serrò le mascelle, iniziando a sentire la terra che franava da sotto i
piedi.
Si sentiva soffocare, quasi strozzare.
Non riusciva a credere che
avrebbe dovuto restarsene fermo a guardare...a guardare quell'uomo portargli via
Tom.
Ma nessuno osava parlare, aprire bocca. Draco probabilmente non aveva
dormito e da colazione in poi non aveva più fiatato. Come se avesse contato ogni
istante che mancava a quella separazione.
Glielo stavano letteralmente
strappando via dalle braccia...e non c'era nulla che potessero più fare.
-
Coraggio.- sussurrò Ron, afferrandolo saldamente per il gomito - Non lasciamolo
solo proprio adesso.- e con fermezza iniziò a tirarlo verso il gruppetto degli
studenti, ora riunito accanto a Riddle.
Tom si accorse che era giunto il
momento proprio quando capì di averceli tutti attorno.
E non ci misero molto
le prime ragazze a scoppiare in lacrime, cercando di non farsi
sentire.
Degona lo abbracciava per la vita, così forte che Tom sentì dolore
alle anche ma si limitò a sorridere.
Gli occhi ormai già lontani.
- Su,
ragazzi.- disse con tono neutro - Non vado ad Azkaban.-
Per tutta risposta
Madeline e Mary scoppiarono in singhiozzi più forti.
Anche Neely aveva gli
occhi lucidi ma questi si fecero di ghiaccio quando il Ministro, tre Consiglieri
del Wizengamot e gli Artimagi creatori del collare di Tom si fecero sempre più
vicini.
Erano a pochi metri da loro ormai. E attendevano. Come maledetti
boia, come maledetti carcerieri.
Di una vittima innocente, assolutamente
innocente.
- Signor Riddle.- Orloff parlò con voce piatta, impastata - E'
ora.-
Già, era ora.
Era arrivata più presto e più tardi di quanto avesse
mai potuto immaginare.
Tom annuì brevemente, rivolgendosi ai compagni.
Sorrise ancora quando i suoi vecchi compagni di stanza lo stritolarono tutti e
cinque insieme. Sedwigh e Martin lo fecero quasi con rabbia ma lui non
protestò.
Una a una anche le ragazze gli si strinsero contro, tutte con le
lacrime agli occhi, piangenti addirittura.
Neely e Trix erano le uniche che
rimasero rigide come statue di marmo.
Ma Claire...Claire non
c'era.
Socchiuse le palpebre, sapendo bene che lei aveva fatto la scelta
giusta.
Era meglio che non fosse venuta.
Se solo l'avesse vista...
-
Alla prima avvisaglia...- sibilò Sedwigh mentre i Corvonero lo salutavano
commossi -...che qualcosa non va in quel castello giuro che faccio scoppiare un
casino tale che dovranno tirarti fuori da là dentro a forza.-
- Si.- annuì
anche Bruce, che alto com'era sembrava un gigante buono - Ti tireremo fuori da
lì, intesi?-
- Non mi succederà niente.- replicò con dolcezza - E' casa
mia.-
Già, era casa sua. Continuava a ripeterselo.
Doveva continuare a
farlo. Doveva crederci con tutto se stesso o fingere non sarebbe più valso a
nulla.
- Ti abbiamo fatto questo.- gli disse Archie, chinandosi a raccogliere
un bauletto di legno abbastanza piccolo da poterlo tenere in braccio senza
faticare eccessivamente - Dentro c'è un po' di roba...-
- Si, Spencer ti ha
fatto un sacco di foto!- seguì frettolosamente Matt, che tirava su col naso
senza ritegno - Gliel'abbiamo chiesto noi. Ce ne parecchie...poi ogni Casa ci ha
messo dei ricordi...-
- Ragazzi...non dovevate.- sorrise, prendendo il
baule.
- Ti ho buttato dentro i cd degli Anatema.- sussurrò allora Trix, al
suo fianco, senza guardarlo - So che non vivi senza.-
- C'è anche un
Pensatoio.- aggiunse Sedwigh in un soffio - Per quando
vorrai...rivederci.-
Così non andava.
Tom abbassò la testa, cercando di
mantenere il controllo. No, così non andava.
Dovevano mantenersi arrabbiati.
Il tossicchiare del Ministro fece affrettare le cose.
Rialzò lo sguardo,
per cogliere i visi di Hermione, Harry, Draco, Elettra. I bambini in braccio a
loro.
Dio, non ce la faceva. Non ce la faceva.
Con un sospiro troppo lungo
si volse e si fermò di fronte a Orloff.
Questi gli lesse la sua condanna,
puramente formale, ribadendo ancora una volta che non ci sarebbero più stati
contatti per lui col mondo dei maghi. Né missive, né visite. Più
nulla.
Avrebbe potuto usare la magia solo all'interno di Cameron Manor ma la
Sigillazione non comprendeva nessun contatto esterno e niente scritto di suo
pugno sarebbe potuto uscire dal palazzo di Caesar.
Non replicò a nessuna
delle regole, sentendo le ragazze piangere, i compagni imprecare a bassa
voce.
Ma quando venne aperto il cofanetto contenente il collare, Tom sentì un
gemito che poteva provenire solo da Hermione.
Serrò i denti. Allungando
quella mano si sarebbe messo in gabbia da solo...poteva?
- Lo faccio
io.-
Sgranò gli occhi quando fu Damon ad alzare il collare a forma serpentina
dal velluto.
Quando gli fu davanti, iniziò a tremare ma Howthorne non lo
guardò in viso.
- Non te lo lascerò fare. Se proprio va fatto...allora lo
farò io.- e senza fiatare aprì la chiusura d'argento, sagomata sulle scaglie
perfette di quel serpente in cui incastonato il rubino nero.
Metterglielo al
collo fu la cosa più dura che il Legimors fece mai in vita sua.
Né morte, né
visioni. Solo un semplice collare. Una catena di prigionia.
Era freddo sulla
pelle. Ma presto quel gelido metallo sarebbe diventato un'abitudine.
Quando
fu chiuso al suo collo, entrambi i ragazzi serrarono gli occhi. Scattò
leggermente la chiusura. E fu fatta.
- Mi dispiace.- sussurrò Damon stremato,
quando Riddle gli afferrò forte il polso.
- Grazie.-
- Faccia presto
signor Riddle.- lo richiamò Orloff - Dobbiamo andare, tempus
fugit.-
Si, il tempo vola. E uno non se ne accorge finché è
tardi.
Sapeva che doveva salutare tutti. Decise di farlo in fretta, conscio
che ormai la sua maschera si stava sgretolando.
Abbracciò di nuovo tutti i
compagni, lasciando Damon e Trix da parte, strinse la mano ad Asher, abbracciò
Degona e William, Tristan con le lacrime agli occhi, Ron, Edward e
Blaise.
Baciò Lucas e Glory, pensando che non li avrebbe visti
crescere.
Ma non credeva che sarebbe stato come ricevere una pugnalata quando
si ritrovò ad affrontare Draco e Harry.
Abbracciare Draco Lucius Malfoy non è
privilegio di molti, pensò, mentre il cugino gli carezzava i capelli.
E lui
era un privilegiato. Perché a pochi il Principe di Serpeverde concedeva amore,
affetto.
E poi lui...
Harry Potter lo fissava.
Tom poté dire che
nessuno l'aveva mai guardato, visto fino in fondo...in quel modo.
Il bambino
sopravvissuto gli aveva sempre letto dentro. E aveva sempre trovato in lui quel
qualcosa che l'aveva fatto amare da tutti. Da tutta quella gente...che avrebbe
dovuto odiarlo.
Avrebbe vissuto in gabbia per tutta la vita. Ormai era certo,
quel collare a dimostrarlo.
Però...
D'impulso Harry lo fece. Passando a
fianco di Draco, allungò la mano destra e finalmente lo abbracciò stretto, di
slancio. Dopo due mesi di silenzio doloroso e rabbioso.
Tom affondò il viso
nella sua spalla, cominciando a piangere.
- Dovevi continuare ad odiarmi.-
singhiozzò, vedendo tutto appannato.
- Tu mi hai portato la pace.-
sussurrò Harry, tenendogli la testa contro il suo collo - In una vita di guerra.
Tu me l'hai data quando sei apparso alla mia soglia sette anni fa. Tuo padre ha
ucciso i miei genitori...ma mi ha dato te. Sei tu la mia speranza. Lo sei stata
da quando sei entrato nella mia vita. Rifarei tutto da capo un milione di volte,
senza mai pentirmi di niente.-
Se c'era l'assoluto...se c'era davvero, allora
era lì.
Fra le braccia del bambino sopravvissuto.
- Mi dispiace.-
singhiozzò Riddle, affondando le unghie nella sua schiena - Mi dispiace
tanto.-
- Lo so.- Harry gli prese il viso fra le mani e tacque.
Era
l'addio.
Si chinò, gli baciò la fronte, poi si fece indietro.
Il dolore
era tanto forte da squassargli il petto.
Si mise a fianco di Draco ed
entrambi non staccarono più lo sguardo da Tom.
Si, era ora di andare...
-
Promettetemi...- disse, passandosi una manica della camicia sugli occhi - Che
continuerete a litigare.-
Ah, un tempo sarebbe stata una promessa così facile
da mantenere.
Ora invece...più li guardava e più capiva che non sentire più
le loro voci gli aveva portato via una parte dannatamente importante della sua
vita.
Il solo stare lì in piedi lo uccideva.
Perché li amava così tanto
che non riusciva più neanche a respirare.
Non resistette un minuto di più.
Gemendo con la voce arrochita si fece largo fra gli Auror e i compagni.
I
lacchè del Ministro stavano già caricando i suoi bagagli.
Lucilla non era
venuta, ma non dubitava che l'avrebbe vista presto...e si fermò un'ultima volta,
di fronte a Damon e Trix. Ora lei piangeva disperatamente, con l'anima che
sembrava voler urlare.
Gli affondò le unghie nelle spalle, mormorando parole
a lui incomprensibili.
Ma anche se avesse sentito, Tom dubitava che le
avrebbe capite davvero.
Lei si alzò sulle punte e lo baciò leggermente, il
viso fradicio di lacrime.
- Ti voglio bene Beatrix.- le disse.
Lei si
morse le labbra, abbozzando un sorriso.
- Non quanto te ne voglio io.-
replicò.
Ne dubitava, ma le carezzò la guancia.
Si tolse Veleno dal
polso, quando di fronte alla carrozza Damon fu l'ultimo a stargli accanto.
In
Serpentese lo consegnò al suo nuovo padrone, pregandolo di proteggerlo, quindi
avvenne l'ultimo abbraccio.
- Semper fidelis.- disse in un soffio.
Damon
Michael Howthorne tacque, restando a fissare il vuoto.
E quando si staccò da
quello che era stato un fratello per lui, in viso non c'erano più né rabbia né
dolore.
- Semper fidelis.- gli giurò con tutto il cuore.
- Addio.- replicò
Tom, girandosi per salire ma la voce del Legimors lo bloccò.
-
Arrivederci.-
Ah, gli occhi dei Veggenti.
Vedono cose...che riportano
speranza.
Anche quando si crede che non ce ne sia più.
Damon chiuse
lo sportello della carrozza e quando Tom già non lo guardava più,
sorrise.
Era lontano il giorno in cui quella strada biforcata si sarebbe
riunita in una sola.
Ma aveva visto.
E ai giorni
di lacrime forse sarebbero seguiti quelli di pena. Poi quelli di pace.
Si
muoveva la carrozza di Thomas Maximilian Riddle.
E più lui guardava oltre il
velo delle lacrime, più vedeva indietro troppi occhi bagnati come i suoi.
Ma
due in particolare che non avrebbe mai scordato.
Verdi, che sapevano dare
coraggio e speranza. Che a lui avevano dato gioia infinita.
Occhi di un
sopravvissuto che l'aveva salvato in mille modi.
La cui leggenda non sarebbe
mai morta.
Don't you think of this as the end
I'll come into your dreams
Remember me
Era il pomeriggio di quello stesso giorno quando Thomas Maximilian
Riddle venne Sigillato a Cameron Manor.
Sua unica colpa, un sangue nelle vene
che non aveva ancora trovato perdono.
Prima di varcare quella soglia però,
che per anni e anni sarebbe stata la sua casa e la sua prigione, Tom Riddle si
girò verso i campi di margherite nere in boccio e oltre il sussurro del vento
vide l'ultima persona che era venuta a salutarlo.
Angelica Claire King rimase
in piedi sulla collina fino a che lui, dopo essersi posato una mano sul cuore,
non le dette definitivamente le spalle.
Venne rinchiuso prima di vedere lo
stesso gesto, fatto dalla strega.
Un giuramento.
Quella per loro era una
fine.
E se mai si sarebbero rivisti, sarebbe stato nei loro sogni.
E nel
ricordo che Claire avrebbe tenuto nel suo cuore.
Close your eyes.....
Say goodbye....
Remember me
Say you
will
Say goodbye
Remember
me...
Lo so cosa può sembrare...ma fidatevi di me, io Harry Potter lo conosco bene.
E anche se ora può sembrare che abbia gli occhi lucidi...credetemi, è solo il vento.
Il vento che soffia sul viso quando la vita va più veloce di quanto ci si aspetti.
Perciò non preoccupatevi per lui.
Vivremo entrambi aspettando che il vento si plachi, in attesa di un giorno di quiete e la mezza verità che quel giorno tanto lontano porterà con sè.
Ma Harry Potter non piange.
Anche se è così che sembra...
E' solo il vento. Io lo so.
Credetemi.
T.M.R.
Remember Me - Journey
Mi trovo tutto solo
nell'oscurità
senza di te
Ora non posso tornare indietro
da quello che
devo fare
Sai che darei la mia vita per te
Più di quello che le parole
possono dire
Ti ho mostrato come amare qualcuno
So che troverai una
via
Dì addio
Chiudi gli occhi
Ricordati di me
Prendi le
distanze
Il sole rimane
Ricordati di me
Sopravviverò da qualche
parte nel tuo cuore
Tu devi crederci
Ricordati di me
In nessun modo
cambierò la mia idea
Non ho le risposte
Se potessi vedere attraverso i
miei occhi,
perderesti ogni paura
col pensiero che devo lasciarti ora e
ogni altro dubbio.
Mi manca il tuo tocco
Chiami il mio nome
Sono con te
per sempre.
Dì addio
Chiudi gli occhi
Ricordati di me
Prendi le
distanze
Il sole rimane
Ricordati di me
Col cambiamento non possiamo
spiegarci
Ricordati di me
Sopravviverò da qualche parte nel tuo
cuore
Tu devi crederci
Ricordati di me
Sai che darei la mia vita
per te
Più di quello che le parole possono dire
Ti ho mostrato come amare
qualcuno
So che troverai una via
Sì addio
Chiudi gli
occhi
Ricordati di me
Prendi le distanze
Il sole rimane
Ricordati di
me
Sarò qui per guardare oltre te
Ricordati di me
Sto andando via
Il
mio cuore continuerà a vivere
Ricordati di me
Non pensare a questo
come a una fine
Verrò nei tuoi sogni
Ricordati di me
Chiudi gli
occhi...
Dì addio....
Ricordati di me
Dì che sarà...
Dì addio
Ricordati di
me...
I Figli della Speranza
- Fine -
Bene, anche i Figli sono terminati. Sarò breve, ringrazio di cuore tutti i nuovi lettori, in particolare i più affezionati che mi sono stati molto vicini durante la ristesura. Inizierò subito TMR e non appena sarà finito, dovrete cercare nella gallery di Axia, perchè io avrò altro di più...diciamo, pesante a cui dedicarmi. Adesso vi saluto, ci sentiremo presto ragazze, spero che questi capitoli vi abbiano fatto un po' sognare...
Babi.
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