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Autore: KillerQueen86    12/11/2012    2 recensioni
SERIE:Quarta stagione con Rose
"Allora dove siamo?" Rose si voltò verso il Dottore notando che dondolava sulla sue gambe sorridendo come un matto, pronto per quello che sarebbe successo.
"Giro del mistero." Disse, e Rose spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell'autore: Eccomi con il terzo e ultimo capitolo di "Il canto degli Ood", avverto che non mi soddisfa neanche un po’, forse la parte iniziale e finale, quindi chiedo perdono in anticipo, e vi prometto di impegnarmi un po’ di più nella prossima storia.

PS Come già detto sulla pagina di Facebook, chiedo scusa a tutte le ragazze che hanno recensito e non hanno avuto risposta, ho iniziato a frequentare un corso professionale e mi tiene occupata molto, ma spero di mantenere il mio solito ritmo anche per quanto riguarda gli aggiornamenti.

 

Capitolo III

Epilogo

 

Il Dottore, Donna e Rose entrarono in un altro magazzino, Rose deglutì riuscendo a sentire più chiaramente il canto che aveva udito prima, si fece avanti, mentre Donna si guardava attorno.

"Perché l'hai fatto? Siamo chiusi qui dentro" si lamentò Donna vedendo il Dottore bloccare la serratura con il cacciavite sonico.

"Shhh, ascolta Donna" disse Rose ferma davanti a loro guardando il buio della stanza davanti a lei.

"Riesci a sentirla?" chiese il Dottore avvicinandosi con una piccola luce portatile.

"Più chiaramente di prima" gli rispose senza spostare lo sguardo, Donna si avvicinò.

"Ma di che state parlando voi due?" chiese la rossa, che però fu completamente ignorata.

Il Dottore fece strada e le due in silenzio lo seguirono, scesero le scale, il suono si fece ancora più forte e Rose ebbe delle fitte alla testa, si appoggiò al muro un attimo e il Dottore si avvicinò.

"Tutto bene?" chiese preoccupato.

"Si, solo che sta diventando molto forte" gli rispose riprendendo a camminare.

"Tranquilla, il Tardis eviterà di peggiorare la situazione" la tranquillizzò afferrandola per mano.

"Cosa sta diventando più forte?" chiese ancora Donna.

"Davvero non lo senti?" chiese Rose seguendo il Dottore, si fermarono una volta scese delle scale, si guardarono attorno, il Dottore puntò la luce davanti a loro.

"C'è qualcosa lì" disse Donna strizzando gli occhi per mettere a fuoco, Rose fece qualche passo in avanti.

"Sono degli Ood" disse la biondina, il Dottore si avvicinò e con una leva fece luce illuminando una piccola cella con cinque Ood seduti a terra a semicerchio. Gli Ood illuminati alzarono lo sguardo verso loro per poi allontanarsi dalle sbarre, portando al petto le mani che nascondevano qualcosa.

"Hanno qualcosa in mano." Osservò Rose avvicinandosi di qualche passo, fino a giungere davanti alle sbarre per guardare meglio.

"Sembrano diversi dagli altri" disse Donna; Rose riusciva a sentire ancora più intensamente il canto che l'aveva accompagnata, era straziante le sembrava quasi di provare il loro dolore.

"Questi sono Ood ancora integri, prima del trattamento, prima dell'adattamento alla schiavitù"  disse avvicinandosi a Rose, che si era piegata in ginocchio.

"Incontaminati" continuò piegandosi sulle ginocchia, Donna seguì il suo esempio accanto a lui.

"Questo è il loro canto" disse il Dottore notando Rose quasi incantata e con gli occhi lucidi, le strinse la mano.

"Io non riesco a sentire" ammise Donna aggrappandosi alle sbarre, il Dottore si voltò verso di lei.

"Vorresti sentirla?" chiese titubante, lasciando la mano di Rose.

"Si" rispose la rossa decisa, i due si guardarono, il Dottore indeciso sul da farsi.

"Devi esserne convinta Donna" aggiunse Rose con la voce un po’ tremante, senza staccare lo sguardo dagli Ood.

"E' il canto della prigionia" specificò il Dottore.

"Fammelo ascoltare" disse Donna convinta

"Guardami" la invitò appoggiando le mani sul suo viso, sfiorando le tempie con le dita, chiuse gli occhi concentrandosi.

"Apri la mente e ascolta " disse lasciando che la mente di Donna potesse toccare quella degli Ood.

"Ecco Donna" la rossa si voltò verso gli Ood imprigionati.

"Fallo smettere" disse dopo un po’ con le lacrime agli occhi e la voce tremante.

"Sicura?" chiese ancora il Dottore.

"Non lo sopporto" ammise scuotendo la testa e continuando a piangere, il Dottore la accontentò, mise nuovamente le mani sul suo viso e spezzò il collegamento.

"Mi dispiace" disse ancora

"Tranquilla" la assicurò il Dottore

"Ma …. Voi continuate a sentirla?" chiese guardando anche Rose, il Dottore si voltò verso la biondina accanto a lui.

"Si" ammise lei con la voce tremante e le lacrime agli occhi.

"Rose, io …" iniziò il Dottore con dolcezza, lei scosse la testa, asciugandosi una lacrima.

"No, va bene, posso sopportare" disse sforzandosi di avere la voce calma, il Dottore fece scivolare la sua mano in quella di lei.

 

 

Furono ammanettati tutti e tre in un ufficio, da un soldato, mentre un medico e il dirigente erano davanti a loro, con un Ood a loro fianco.

"Dovevate dirlo subito, attivisti Ado vero?" chiese il dirigente sprezzante davanti a loro.

"Se intendete Amici degli Ood allora la risposta e si" rispose il Dottore infuriato.

"Gli Ood non erano niente senza di noi, solo animali che erravano tra i ghiacci" rispose saccente l'altro.

"Perché lei non può sentire il loro canto, non vuole vedere che gli Ood sono esseri viventi come noi" rispose Rose aggressiva.

"Ci hanno dato il benvenuto, non si sono ribellati" continuò l'uomo davanti a loro, con un sorriso sfacciato in viso.

"Senti che idiota" lo insultò tranquillamente Donna, facendogli togliere il sorrisino dal suo viso.

"Nascono tenendo in mano il loro cervello, non lo capisce, sono persone pacifiche e devono esserlo perché si fidano di chiunque incroci il loro cammino" continuò la rossa, facendo scappare un sorriso soddisfatto a Rose e ricevendo i complimenti del Dottore.

"Il sistema funziona da duecento anni, si tratta solo di una partita difettosa" disse l'altro incurante di ciò che aveva appena detto Donna.

"L'infezione ormai sta per essere eliminata" disse per poi ordinare con il suo comunicatore.

"Che diavolo pensa di fare?" chiese Rose, preoccupata.

"State per sterminarli?" chiese infuriato il Dottore dopo aver sentito la risposta all'ordine.

"Uccidere il bestiame, così hanno eliminato l'afta zootica in passato, funziona ancora" si giustificò l'altro.

"Ma quelli non sono solo del bestiame, sono essere coscienti" disse Rose furiosa. Poco dopo la loro discussione fu interrotta da una serie di allarmi e colpi di pistola.

"Che succede?" chiese Donna al Dottore, mentre gli altri abbandonarono la stanza.

"Non lo so, ma intendo scoprirlo" disse iniziando ad agitarsi, nel tentativo di liberarsi, nonostante avessero le pistole puntate, ancora contro.

"Usare il cacciavite sonico non sarebbe una cattiva idea, sai" gli propose Rose sorridendo ai due tizi armati che avevano davanti a loro.

"Si, è solo un po’ complicato arrivarci" ammise il Dottore cercando di liberarsi le mani senza farsi scoprire. Halber e gli altri tornarono nella stanza agitati e nervosi.

"Cambio di programma" disse Halber entrando come una furia.

"Non abbiamo notizie di problemi esterni, la crisi è limitata all'Ood Sfera" spiegò con più calma di tizio con il camice bianco che seguiva Halber da per tutto.

"Allora abbiamo l'obbligo di fermarla, prima che si propaghi" disse Halber.

"Che succede"? Chiese il Dottore

"Quello che volevate, Dottore, la polizia farà delle indagini appena questo posto sarà sterilizzato e non voglio rimetterci la testa" disse, per poi sorridergli.

"Vi lascerò alla mercé degli Ood" disse infine per poi avviarsi via.

"Ma c'è qualcos'altro, vero? Qualcosa che non abbiamo visto?" chiese il Dottore facendoli fermare.

"Che vuoi dire?" chiese Rose

"Una creatura non può avere due cervelli separati, entrerebbero in conflitto" spiegò il Dottore, si voltò nuovamente verso Halber.

"Deve esserci qualcos'altro, un terzo elemento." Continuò quasi con sfida

"Ha indovinato, molto arguto" gli rispose con tranquillità l'altro.

"Ed è sicuramente collegato agli occhi rossi, non è vero?" questo fece scattare Halber che si avvicinò al Dottore minaccioso.

"Si, ma non esisterà ancora a lungo, godetevi i vostri Ood" disse infine uscendo dalla stanza, seguito dagli altri.

"E ora di fuggire" disse Rose iniziando ad agitarsi come gli altri due, tentando di liberarsi le mani dalle manette.

"Vuoi fare qualcosa, sei tu che conosci tutti i trucchi" lo richiamò Donna.

"Non hai mai sentito parlare di Houdini?" continuò la rossa.

"Si, ma era troppo impegnato a fare il gradasso con lui, per ascoltare i suoi trucchi" rispose Rose, il Dottore alzò gli occhi al cielo grugnendo infastidito.

"Chissà perché non mi sorprende" si lamentò la rossa.

"Ohi, queste sono manette molto buone, è difficile liberarsi" si difese lui.

"Bene, allora le potremmo regalare a Jack, sono sicura che apprezzerà" disse sarcastica Rose, all'improvviso una porta davanti a loro si aprì e degli Ood dagli occhi rossi entrarono avvicinandosi a loro minacciosi.

"Perché le situazioni svolgono sempre al peggio per noi" chiese ironicamente Rose.

"Ahm… Dottore-Donna- Rose amici" "Il cerchio deve spezzarsi" dissero i tre all'unisono con urgenza mentre gli Ood continuarono ad avvicinarsi, per poi fermarsi a pochi centimetri da loro, abbassare il traduttore piegare la testa, quando la rialzarono i loro occhi erano tornati normali

"Dottore-Donna-Rose amici" disse uno dei tre, i tre poterono sospirare.

"Si, siamo noi oh si" disse entusiasta il Dottore, seguito dai gridolini di gioia delle sue compagne.

 

Stava preparando il te, si era riscaldata con una bella doccia calda, e adesso prima di andare a dormire aveva proprio voglia di una tazza di te caldo con un po’ di quel miele che aveva comprato in quell'asteroide in cui il Dottore l'aveva portata un po’ di tempo fa. Con la spalla teneva il telefono all'orecchio mentre la madre parlava del più e del meno, con un cucchiaino assaggiò il miele dolce dal barattolo.

"Si, mamma è tutto a posto, sto per andare a letto" disse  mentre preparava la sua tazza con lo zucchero e la bustina da the.

"Nulla le solite cose, tu come stai?" chiese cambiando discorso sarebbe stato complicato per lei spiegarle com'era andata l'ennesima avventura con il Dottore. Mentre sua madre le raccontava, un po’ com'erano andate le cose a lei, nella cucina entrò il Dottore con le mani in tasca e guardandosi in giro, Rose gli sorrise e preparò una tazza di tè anche per lui.

"Ok, mamma, ci sentiamo presto, te lo prometto" disse mentre il bollitore fischiettava

"Sì, tranquilla, ti voglio bene anch'io" la salutò infine chiudendo la chiamata, mise il cellulare in tasca e versò l'acqua nelle tazze portandole al tavolo dove il Dottore si era accomodato.

"Tutto a posto?" chiese mentre la biondina si metteva accanto a lui.

"Sì, era mamma" disse e il Dottore fece una smorfia infastidita, Rose sorrise.

"Donna?" chiese il Dottore guardandosi attorno.

"Si sta riscaldando con un bagno caldo, credo che ne avesse bisogno" rispose, soffiò piano sulla tazza e la porto alle labbra assaporando il calore della bevanda, in testa una domanda continuava a rincorrere i suoi pensieri.

"Come ti senti?" chiese il Dottore guardandola con attenzione, senza nascondere la sua preoccupazione.

"Bene" gli disse tranquillizzandolo sorridendogli dolcemente.

"Ho solo un po’ di ronzio ma nessun dolore insopportabile" continuò lei con tranquillità, il Dottore le sorrise soddisfatto della risposta.

"Ottimo, la nostra vecchia amica sta impendendo che il collegamento tra noi sia troppo dannoso per la tua mente" spiegò in un solo fiato per poi prendere un sorso dalla sua tazza di te, Rose appoggiò la testa sulla sua spalla che le diede un dolce bacio sulla testa.

Rimasero in silenzio per un po’, godendo compagnia dell'altro in assoluta tranquillità e sorseggiando il loro te.

"Dottore, posso farti una domanda?" chiese con calma alzando la testa dalla sua comoda postazione.

"Certo" gli rispose sorridendo

"Che cosa voleva dire Ood Sigma prima?" chiese a brucia pelo prima che potesse pentirsene, il sorriso del Dottore si spense un po’ e volse lo sguardo altrove.

"Non lo so" le disse. Sapeva che stava mentendo, lo conosceva ormai bene, e sapeva quando le mentiva come adesso, qualcosa in quelle parole lo aveva colpito, ma sapeva che non serviva a nulla insistere, lui non le avrebbe detto la verità, e anche se a questo non riusciva ad abituarsi, lo lasciò fare.

 

Fine

 

Note dell'autore: Forse un po’ troppo frettoloso sul finale, ma credetemi ho avuto diverse difficoltà nel realizzare questo capitolo finale, fin'ora questo è stato l'episodio più difficile da riscrivere con Rose.

Cmq spero che nonostante gli errori e altro continuate a seguirmi, alla prossima.

                          KQ

   
 
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