Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Ya_mi    14/11/2012    3 recensioni
Dal capitolo 1:
-[...] Il fatto di non avere nessuno, di non avere radici mi rende diversa dagli altri. E questo è uno di quei posti dove la diversità viene odiata sopra ogni cosa.-
L’espressione in quegli occhi azzurri era forte, a dispetto della timidezza che aveva ostentato prima.
Lavi l’aveva ascoltata con attenzione e aveva sentito qualcosa scattare dentro di lui.
Quella ragazza non aveva origine, non sapeva da dove veniva. Era un’emarginata, era... diversa.
Come lui.
Dal capitolo 15:
Non avrebbero dovuto fargli effetto le piaghe sparse sul corpo di quella ragazza, né l’espressione triste sul suo viso. [...] Si stava dimostrando debole, aveva abbassato le sue difese e ora stava accadendo l’inevitabile.
Lui, che era il solo tra i più soli, lui che aveva fatto voto di una vita dedita alla pura conoscenza e all’assenza di ogni tipo di legame, proprio lui... stava facendo andare in malora tutto quanto per una ragazzina.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allen:ciao a tutti voi, lettori!!
Lavi: siamo ancora qui!
Kanda: già, e vorrei proprio sapere perché! Dove si è cacciata l’autrice??
Crowley: lady Yami ci ha comunicato di essere indisposta, invero.
Angelica: sembra che sia a letto con l’influenza...
Kanda: influenza? Ma possibile che quell’idiota ne abbia sempre una?!
Lavi:  dai Yuu, non arrabbiarti! Guarda il lato positivo: almeno ha fatto in tempo a finire il sesto capitolo...
Kanda: sai che roba! L’ha rifilato comunque a noi!
Crowley: allordunque! Non perdiamo tempo che i lettori  aspettano, invero!
Angelica: giusto! Cominciamo subito con i saluti!
Allen:  ringraziamo sentitamente Angy_Valentine, Kanda92 eAryadaughter per aver mantenuto la storia tra le seguite! E grazie anche a Lady Kamelot che l’ha aggiunta da poco!
Lavi: e grazie anche a LadyWolf che continua a perseverare e tiene la storia tra le preferite!
Crowley:  senza dimenticare tutti voi fedeli lettori che avete letto fino a qui! Grazie infinite, invero!
Angelica: però, ragazzi: l’autrice Yami sarebbe ancora più contenta se recensiste! Davvero, la cosa la farebbe davvero felice!
Lavi: e se la scrittrice sprizza di gioia è anche più motivata a scrivere, non trovate?
Crowley: quindi RECENSITE, invero! Per favore!
Kanda:  poche ciance, insomma! Qui si fa bighellonaggio, altroché!
Allen: per una volta hai ragione! Bene, di seguito il capitolo 6!
Angelica: ci vediamo alla fineeeee! ^_^
 
CAPITOLO 6 – Avere un po’ di pace: è possibile o chiedo troppo?

I tre esorcisti e Crowley erano seduti ai loro posti sul treno che li avrebbe ricongiunti a Bookman e Lenalee.
Anche se in effetti sarebbe più corretto dire che Crowley era rannicchiato di fianco ad Angelica, piangendo come un disperato mentre la ragazza cercava di consolarlo, aiutata dai suoi amici.
 
-Dai Kuro-chan, non prenderla così male! Abbiamo cercato di spiegare come stavano le cose agli abitanti del villaggio, ma non hanno voluto crederci!-
 
Il poverino in realtà aveva tutte le ragioni per essere abbattuto:
dopo essersi allontanato dal castello in fiamme, il quartetto aveva raggiunto il villaggio.
I tre amici avevano tentato di far capire alla gente cosa aveva fatto realmente Crowley per tutto quel tempo, ma per tutta risposta avevano ottenuto solo insulti e urla di disappunto.
Alla fine, in un coro infinito di persone che dava loro dei mostri, avevano preso il vampiro per le spalle e se ne erano andati.
Allen rivisse la scena con la mente, poi disse:
 
-Beh, comunque capisco come ti senti. Anch’io sono piuttosto irritato.-
 Lavi prese la parola con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
 -Ma si, che te ne importa se non puoi tornare? Per un uomo la casa deve essere il proprio cuore!-
 
I suoi due amici lo guardarono increduli per qualche secondo.
‘Ma tu senti questo...! Alla faccia del plateale!’
Angelica mise una mano sulla spalla di Crowley e gli sorrise.
 
-Senti Crowley: perché non vai a fare un giretto per il treno? E’ la prima volta che ne prendi uno, vero? Almeno ti distrai un po’.-
 Lui la guardò incerto, poi si pulì il viso con una manica e annuì.
 -Si, hai ragione. Vado e torno, invero.-
 
Si alzò in piedi e fece per uscire dal vagone, poi però si voltò verso i suoi compagni di viaggio.
Quelli lo salutarono agitando la mano.
 
-Divertitiii!-
 
Alla fine spinse la porta e uscì davvero.
Dopo che se ne fu andato tutti pensarono la stessa cosa:
‘Diamine, quando non evoca l’Innocence sembra tutta un’altra persona...’
 

* * *

 
-Ohi, Kuro-chaaaaan! Maledizione, come si fa a impiegare tre ore a girare un treno così piccolo?-
 
Il commento di Lavi venne seguito da un profondo sospiro da parte di tutti e tre i compagni.
Crowley li aveva lasciati tre ore prima per fare il suo “giretto per il treno” e non era ancora tornato.
E per quanto potesse essere curioso tre ore erano davvero troppe!
Così i tre si erano messi a cercarlo passando da una carrozza all’altra.
Allen condivise un suo dubbio con il gruppo.
 
-Non si sarà mica perso...?-
 Angelica scosse la testa, rassegnata.
 -In un treno? Dai, può solo fare avanti e indietro! Da qualche parte dovrà pur essere!-
 Entrarono nel vagone seguente e ciò che videro li fece spalancare gli occhi per la sorpresa.
 -Crowley...?!-
 
Già, il poveretto se ne stava seduto per terra, piangendo e tremando di freddo.
La spiegazione è molto semplice: indossava solo la biancheria intima!
Seduti davanti a lui: tre uomini con delle carte da poker in mano e un bambino che stava a guardare la scena.
L’individuo centrale, quello dall’apparenza più giovane, alzò gli occhi verso di loro (o almeno quella fu l’impressione, dato che indossava degli occhiali molto spessi) e disse con tono ironico:
 
-Spiacente ma l’ingresso è vietato ai ragazzini!-
Poi si sporse in avanti verso Crowley.
-Allora, facciamo un’altra mano? Cosa scommetti stavolta?-
-M-ma io...veramente...-
 
Allen si avvicinò al loro amico.
 
-Cosa stai facendo, Crowley?-
-Q-questi uomini mi hanno invitato a giocare con loro a un gioco chiamato poker...e prima che me ne accorgessi sono finito così...-
 
Allen pensò rassegnato:
‘Lo hanno fregato come un pollo...’
I tre intanto continuavano ad incalzare il malcapitato vampiro.
 
-Ohi, ohi! Che fai, scappi?-
-Ormai hai accettato di giocare! Se sei un uomo vai fino in fondo!-
 Vennero interrotti da Allen che gli aveva piazzato davanti al naso il suo soprabito.
 -I bottoni e le decorazioni di questo cappotto sono in argento. Lo punto in cambio di tutti gli averi del mio amico.-
 I suoi compagni lo guardarono sgomenti.
 -Ehi Allen! Ma che stai dicendo?!-
 
I tre uomini accettarono subito la sfida.
Erano evidentemente convinti di vincere e anche Lavi e Angelica erano abbastanza sicuri che Allen non avesse possibilità.
Insomma...non aveva per niente la faccia di un campione di poker...come poteva vincere da solo contro quei tre?
 

* * *

 
-Vedo!-
 
Allen mise in vista le sue carte con un enorme sorriso a solcargli il volto.
Tutti lo fissavano basiti.
I suoi sfidanti ebbero giusto la forza di mormorare:
 
-Scala...reale...?-
-Ho vinto di nuovo io!-
-Aaaah! Maledizioneeeee!-
 
In effetti i tre si erano ritrovati in mutande in men che non si dica: Allen li aveva stracciati una partita dietro l’altra.
Mentre bisbigliavano tra di loro Lavi ne approfittò per avvicinarsi all’orecchio dell’amico.
 
-Dì un po’, ma come fai? Mi sembri un po’ troppo forte...-
-E’ che sto barando...!-
 Il rosso e anche Angelica, seduta vicino a lui, strabuzzarono gli occhi.
 -Che...? Ma vuoi scherzare?-
-Tu saresti un tipo del genere?-
 L’altro si giustificò.
 -Beh, sono stati loro i primi a barare contro Crowley. E poi...non ho alcuna intenzione di farmi battere a carte! Ai tempi del mio addestramento ho perfezionato le mie abilità a costo della vita per mantenermi e pagare i debiti del maestro...-
-Aspetta, quali abilità?-
-Che diamine di addestramento hai ricevuto??-
-Continuerò a vincere senza pietà! Loro fanno combutta in tre, quindi siamo pari!-
 
e continuò a giocare come se niente fosse.
I suoi amici continuarono a fissarlo come imbambolati.
Avevano scoperto un nuovo lato della personalità di Allen, e non erano sicuri che la cosa gli piacesse...
Dopo numerose partite (ovviamente vinte tutte dal ragazzino con i capelli bianchi!) i tre uomini e il bambino scesero dal treno.
Allen, che era perfido ma non fino al punto da lasciarli andare in giro senza vestiti, restituì le loro cose dicendo che gli bastava aver ripreso gli averi del suo amico.
Loro accettarono la sua benevolenza senza fare tanti complimenti, dopodiché il treno ripartì e sparirono alla vista.
 

* * *

 
E finalmente, finalmente, la Cina!
Dopo un viaggio movimentato i quattro amici erano riusciti a lasciare la Romania e a riunirsi con Lenalee e Bookman.
Ci erano voluti parecchi giorni, ma ora eccoli lì, ad attraversare un fiume cinese a bordo di una piccola giunca coperta da un telo.
Angelica si svegliò (ma quando si era addormentata? Non riusciva a ricordare!) e vide, con gli occhi ancora appannati di sonno, che Lenalee e Allen avevano messo la testa fuori dalla coperta di stoffa e stavano parlando di qualcosa.
Non sentendo nulla decise di farsi gli affari suoi e continuare a dormire finché poteva.
Si girò dall’altra parte e si riaddormentò quasi subito.
Venne destata dopo un tempo che a lei parve prossimo allo zero da qualcuno che le scuoteva dolcemente la spalla.
Tenne comunque gli occhi chiusi: non aveva voglia di alzarsi, la posizione era comoda e sotto quella copertina si stava proprio al calduccio, ma chi glielo faceva fare??
Però dopo un po’ cominciò a sentire una strana sensazione.
Come qualcosa di leggero e caldo che le accarezzava delicatamente l’orecchio...
Quando si rese effettivamente conto di cosa fosse fece un balzo di sorpresa e si ritrovò seduta.
Si girò da una parte e, come si aspettava, scorse Lavi che la guardava.
E rideva, la qual cosa le diede parecchio sui nervi.
 
-Buongiorno,fanciulla! Dormito bene?-
-Buongiorno a te! Oh, benissimo! Almeno finché non sei arrivato tu a disturbarmi!-
 Lui rise più forte.
 -Ho interrotto un sogno interessante, per caso?-
-Non è questo! E’ che...mi hai fatto prendere un colpo, diamine!-
-Ho provato a svegliarti con i metodi tradizionali ma tu non ne volevi sapere!-
-Mi hai soffiato in un orecchio!-
-La prossima volta posso andare più a fondo se preferisci!-
 
L’ultima affermazione fu accompagnata da un sorriso sornione.
Il colore sulle guance di lei peggiorò notevolmente, così si affrettò ad alzarsi in piedi e scendere dalla giunca più in fretta che poteva.
Ma sembrava che per quel giorno la povera Angelica non potesse avere pace.
Nel pomeriggio il gruppetto di esorcisti si aggirava vicino a un fiumiciattolo lì nella zona.
Lenalee non era in vista, Bookman e Crowley si erano seduti da qualche parte a riposare.
Allen all’improvviso attivò il suo occhio e iniziò a guardarsi intorno sospettoso.
Poi intimò semplicemente ai suoi compagni:
 
-Lavi, Angelica: abbassatevi.-
-Eh?-
 
Senza capire subito le intenzioni dell’amico i due lo guardarono interrogativi per qualche secondo.
Poi però lo videro attivare la sua Innocence e sparare ad alcuni akuma apparsi dal nulla.
Quando Angelica scorse un proiettile venire con decisione verso di loro cercò di far spostare Lavi tirandolo per una manica.
Il rosso, non aspettandosi quell’improvviso movimento, perse stabilità e cadde addosso alla ragazza, che a causa della differenza di peso rovinò a terra tirandosi dietro anche l’altro.
Morale: Angelica sdraiata con la schiena contro il terreno e Lavi appena sopra di lei, che si teneva in precario equilibrio puntellandosi con mani e ginocchia.
Ci fu qualche secondo di muto e reciproco fissarsi, l’uno perso negli occhi dell’altra e viceversa.
Poi, come attraversato da una specie di scossa, il ragazzo si spostò di scatto e si mise seduto da un lato.
Lei ci mise un po’ di più ma alla fine riuscì a rimettersi dritta, accomodata per terra vicino all’amico.
Allen nel frattempo aveva distrutto tutti gli akuma, eccetto uno che venne prontamente sorpreso dal fuoco del martello di Lavi.
Il rosso tirò un sospiro, poi si girò verso l’albino e gli strillò, irritato:
 
-Adesso però basta, eh! Tu mi fai paura! Mi fai paura, ti dico!-
-Erm...ma perché dici così, Lavi...??-
-Non puoi metterti a sparare così, dal niente! La gente si spaventa!-
-Era per ridurre i danni al minimo!-
 
Intanto Angelica non si era ancora alzata.
Guardava i due ragazzi ancora seduta per terra, quasi priva di espressione.
Lavi si accorse della sua “assenza” e si girò dalla sua parte.
 
-Ehi...tutto bene?-
-La seconda volta...-
-Eh?-
Lei si girò a guardarlo.
-Oggi è la seconda volta che mi fai prendere uno spavento simile...-
 
Stavolta fu lui a mettersi a fissarla con tanto d’occhi.
Poi scoppiò a ridere.
 
-Non c’è niente di divertente! Insomma...tu mi odi, vero?-
-Io? Ah ah no che non ti odio!-
-Invece ti dico di si! Mi odi e stai cercando in tutti i modi di farmi venire un infarto!-
 Lui, senza smettere di ridere, le tese una mano e la aiutò ad alzarsi.
 -Sei tu che non prendi le cose con spirito, Ann! E’ stato un incidente, ridiamoci sopra, no?-
 
Lei annuì guardando da un’altra parte.
All’improvviso si sentì un strano rumore provenire dall’alto seguito dalla voce di Lenalee che urlava per farsi sentire:
 
-Spostatevi!-
 
Questa volta fu Lavi a salvare Angelica prendendola per le spalle e facendola spostare:
Lenalee atterrò una frazione di secondo dopo nel punto in cui la ragazza si trovava prima, con un grosso gatto tra le braccia.
Allen lo vide e si illuminò.
 
-Lo hai trovato?-
-Sì, preso! Non l’ha ancora ingoiato!-
 
Dalla bocca del gatto spuntavano le piccole ali dorate di Timcampi che si agitavano.
Poco tempo dopo il felino sputò fuori il povero golem e fu lasciato libero di andare.
Timcampi volò sulla testa di Allen, che lo rimproverò:
 
-Devi fare più attenzione! Senza di te non sapremmo dove andare, non puoi farti mangiare ogni volta!-
 
Nel frattempo Crowley e Bookman avevano raggiunto il quartetto di esorcisti e avevano assistito alla scena.
Il vampiro fece un sospiro.
 
-Chissà quando troveremo il generale Cross, invero? Sono quattro giorni che siamo in Cina ma di lui ancora nessuna traccia...non sarà mica già stato ucciso...?-
 Allen intervenne con disinvoltura.
 -Impossibile! Quell’uomo non muore nemmeno se lo uccidi!-
-Fai delle strane affermazioni, Allen...-
 Lenalee, poco distante dal gruppetto, si chiese:
 -Chissà quale missione ha portato il generale fino a qui...?-
 
Poi le cadde l’occhio sulla mano sinistra di Allen, quella con l’Innocence: stava tremando.
Gli si avvicinò e gli afferrò il polso, nella sorpresa generale.
 
-Fammi vedere un attimo il braccio!-
 
disse semplicemente prima di tirargli su la manica.
Gli altri compagni spalancarono gli occhi.
 
-Wah! Il tuo braccio...sta andando in pezzi?!-
 
In effetti sembrava ridotto piuttosto male, era come se si stesse sgretolando.
Il ragazzo dai capelli bianchi tentò di dissimulare.
 
-Ma...ma no! E’ tutto a posto! E’ che ultimamente lottando continuamente contro gli akuma forse la mia arma si è un po’ stancata...-
 Ovviamente nessuno se la bevve così, gratuitamente.
 -Mai sentito parlare di armi che si stancano...-
-Mah...sarà che sono un tipo parassita...?-
-Te lo stai inventando adesso, dì la verità.-
-Si sente il rumore delle unghie sui vetri...-
 Lenalee in ogni caso sembrava quella più preoccupata di tutti.
 -E’ da un po’ che lo penso: il tuo braccio sinistro...è molto fragile, vero?-
 
E abbassò lo sguardo.
Allen rimase completamente spiazzato, mentre gli altri lo guardavano malissimo.
 
-L’hai fatta piangere!-
-L’hai fatta piangere!-
-L’hai fatta piangere!-
-L’hai fatta piangere, invero!-
-CHEEEEE?!-
 
Ovviamente serviva tutto a sdrammatizzare, ma l’espressione sul viso della ragazza rimase comunque triste.
Angelica se ne accorse, così si staccò dal gruppo di ometti (che ancora prendevano in girò Allen) e la abbracciò.
 
-Va tutto bene?-
 L’amica le sorrise.
 -Si, più o meno...-
-Vuoi confidarti...?-
-No, non ce n’è bisogno...-
Cercò di cambiare argomento per allontanare gli oscuri pensieri che le popolavano la testa.
-Tu, invece? E’ da tanto che non abbiamo occasione di chiacchierare...-
 L’altra ragazza guardò distrattamente verso i compagni.
 -No, non è successo niente di cui valga la pena parlare.-
 

* * *

 
-Alloooooora...che cosa stiamo cercando esattamente, qui?-
-Non cosa: ma chi.-
 Gli esorcisti si trovavano all’esterno di un edificio nella zona portuale, piuttosto appariscente e luminoso.
 -Il generale Cross è stato l’ultimo amante della proprietaria di questo posto...o almeno così ha detto il venditore di manju...-
 
La soffiata, per così dire, era arrivata grazie ad Allen:
si stava rimpinzando ad un banchetto che vendeva manju quando all’improvviso si era voltato e aveva iniziato a cercare i suoi compagni urlando che il proprietario sapeva qualcosa sul generale.
Quindi erano andati dove gli era stato indicato e si erano trovati davanti a...quello.
Angelica osservò:
 
-Capiamoci: questo posto...è un bordello...-
 Allen non pareva affatto sorpreso.
 -Tipico del maestro...-
 I commenti di gioia cominciarono subito a uscire da tutti:
 -Finalmente abbiamo trovato il generale!-
-Ci è voluto tanto tempo...-
-E tanta strada!-
-Non pensavo che lo avremmo trovato!-
 
Solo Allen non partecipava alla felicità collettiva, se ne stava in disparte rimuginando chissà cosa.
Ad un tratto si trovarono davanti una figura enorme.
 
-Aspettate! Qui non sono ammessi mocciosi né nuovi clienti senza raccomandazione!-
 Lavi e Allen, i più vicini all’inquietante apparizione, tremavano come foglie e cominciarono a balbettare.
 -Mi dispiace! Non so bene perché...ma mi scuso!-
-Non è possibile...è una femmina?!-
 
In effetti era così:
davanti a loro stava una donna altissima e muscolosa, con il capo pelato e lo sguardo minaccioso.
Senza alcuna esitazione sollevò i due ragazzi, uno per mano, che rovesciarono indietro la testa e chiesero aiuto, in preda al panico.
Lenalee gridò qualcosa in cinese, ma all’improvviso, senza bisogno di nulla, scese il silenzio:
la donna stava sussurrando qualcosa ad Allen e Lavi, che ascoltavano attentamente.
 

* * *

 
Alla fine avevano scoperto l’arcano:
la proprietaria del bordello e tutta la sua servitù (compresa quindi la “gentile” signora che li aveva accolti) erano sostenitori dell’Ordine.
Ora si trovavano proprio davanti a lei, la maĭtress:
una donna cinese bellissima dai lunghi capelli corvini e vestita con un abito di taglio orientale.
Tutti la fissavano ammirati e Lavi, tanto per cambiare, ebbe uno dei suoi soliti strike, solo meno plateale del normale.
La donna sorrise gentilmente.
 
-Benvenuti, onorevoli esorcisti. Sono la proprietaria di questo locale, il mio nome è Anita. Piacere.-
Tutti annuirono imbambolati.
-Mi dispiace deludervi, ma il nobile Cross non si trova più qui.-
E questo fu abbastanza per fare uscire tutti dallo stato di contemplazione.
 
-COOOOOOME?!-
-E’ partito per un viaggio otto giorni fa. Però...la nave su cui viaggiava è affondata.-
 
Tutti ammutolirono, cercando di interiorizzare la notizia.
Bookman intervenì:
 
-Avete le prove?-
-Un’altra nave ha ricevuto l’ SOS e si è recata sul posto. Ma non ha trovato né la nave né le persone che erano a bordo. Al loro posto c’erano solo un mare di veleno pieno di strani e spaventosi rottami metallici.-
 Dopo che ebbe finito di parlare il silenzio regnò sovrano finché Allen non lo ruppe.
 -Qual’era la destinazione del maestro? Dov’era diretta la nave prima di affondare?-
I presenti lo guardarono con tanto d’occhi.
-Non è possibile che sia morto, il maestro non è persona da morire per così poco.-
 
Anita lo fissò per qualche secondo.
Poi una timida lacrima iniziò a solcarle il viso.
 
-...lo pensi davvero?-
Si rivolse alla sua servitrice.
-Mahoja. Fai preparare la mia nave.-
Poi tornò a guardare gli esorcisti.
-A partire da mia madre noi abbiamo sempre dato sostegno all’Ordine, seppur nell’ombra. Se intendete seguire il generale Cross vi accompagneremo. La nostra destinazione è il Giappone, nello specifico la città di Edo. Partiremo domani.-
 

* * *

 
Gli esorcisti erano tutti sul ponte della nave (eccetto Allen che si era isolato in cima ad uno degli alberi), aspettando la partenza.
All’improvviso sentirono la voce del ragazzo con capelli bianchi.
 
-Ragazzi! Stanno arrivando degli akuma! Tantissimi akuma!-
 
Tutti si voltarono verso il mare:
un enorme, infinito stormo di akuma stava venendo nella loro direzione, silenzioso e minaccioso.
Angelica, in mezzo al resto del gruppo, sussurrò con un filo di voce:
 
-Mio Dio...!-
 
Author Characters corner:
Allen:WAH! Arrivano! Arrivano gli akumaaaaa!!
Kanda: e vedi di darti una calmata, mammoletta! Il capitolo è finito!
Crowley: già, è tutto per questa volta, invero!
Angelica: di solito non facciamo pubblicità, ma vorremmo ricordarvi la prima fic della nostra autrice Yami: “Help! Girl with hangovers!”.
Lavi: un’altra piccola disavventura vissuta da me e la bionda, qui (che non ha niente a che fare con gli eventi di questa storia!)
Allen: se non l’avete ancora fatto dateci un’occhiata!
Crowley: ci farebbe molto piacere, invero!
Kanda: tch!
Angelica: allora grazie ancora per aver letto fino a qui e speriamo di rivedervi anche al prossimo capitolo!
Lavi: a prestooooooo! ^_^
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Ya_mi