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Autore: Madin    14/11/2012    2 recensioni
Se il fatidico trio tornasse indietro nel tempo per evitare che Voldemort diventi il più grande mago di tutti i tempi e, una volta tornati al presente, tutto fosse cambiato? Se i buoni fossero i cattivi? Se la nostra Hermione si trovasse innamorata di uno che non è Ron? Accetterà i suoi sentimenti o tornerà dal suo amico di sempre? E come farà a tornare a casa?
Prequel di Vertià e Bugie. NUOVA STESURA IN CORSO, migliorata spero...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ciao! Ecco un altro capitolo... spero che quello che la mia mente bacata abbia prodotto sia di vostro gradimento... questa storia è un casino! Ma spero comunque che vi piaccia... e commentate per favore!

Il giorno successivo fu un lunghissimo giorno.
Le vacanze di Natale si stavano avvicinando e la annuale festa stava per avere luogo proprio nella Sala Grande.
Gli addobbi erano veri, sembrava di trovarsi in una vera sala di ghiaccio e quando Hermione la vide, non potè fare a meno di pensare a quella del Ballo D'Inverno a cui era andata con Malfoy.
Un sorriso triste le comparve sul viso, mentre ripensava a quell'assurdità che era stata innamorarsi di lui.
-Hermione stai bene?- chiese Neville portando uno scatolone enorme tra le mani pieno zeppo di decorazioni.
-Sì, Grazie Nev... vuoi che ti dia una mano?-
-Oh mi farebbe piacere... fai levitare questo scatolone lassù...- disse indicando una mensola posta in alto sul muro.
Hermione tirò fuori la bacchetta e pronunciò Vingardium Leviosa, il solito incantesimo che ancora creava qualche problema a Ronald. Mentre ripensava a quell'episodio del primo anno, sentì una voce furiosa che la riportò alla realtà.
-E non pensi di farla franca, Malfoy! Lei è in un grosso guaio!- urlò la McGranitt contro il biondo che aveva un'aria annoiata mentre, a stento, l'ascoltava. -Per punizione dovrà aiutare a sistemare le decorazioni per la festa di domani. E senza discutere!- aggiunse quando vide che il ragazzo stava per pronunciare qualche parola.
-Devo solo decorare un'inutile stanza?! E che problema c'è!- rispose tranquillo il biondino.
-Non consisterà solo in questo la sua punizione signor Malfoy, questa è solo la prima parte. La seconda parte sarà aiutare la signorina Granger a decidere la musica e impostare le luci...-
-COSA?!- urlarono i ragazzi in coro, entrambi sconvolti e stupiti.
-Ma Minerva!- iniziò a parlare Draco ma venne interrotto dalla professoressa che con il dito indice lo intimava di rimanere zitto.
-Per lei sono la Professoressa McGranitt, nonchè sua preside, perciò non discutere e fai ciò che ti ho ordinato se non vuoi che aggiunga qualcosa di spiacevole alle tue vacanze, come pulire i bagni!- continuò la McGranitt diventando rosso porpora in viso dalla rabbia.
-Va bene! Farò ciò che mi ha chiesto...- concluse il ragazzo
-Ma professoressa...- iniziò Hermione avvicinandosi alla donna -Io non posso lavorare con... lui!- disse indicando Malfoy.
-Oh certo che puoi signorina Granger, non mi sembra poi tanto più difficile che affrontare una guerra contro il signore di tutti i mali!- esclamò divertita l'anziana professoressa e poi si voltò e facendo svolazzare il suo vestito scuro si allontanò osservando il lavoro dei proprio studenti -Eccellente ragazzi! Continuate così!- e detto così lasciò la sala per tornare ad occuparsi del resto della scuola.
-Tu non lavorerai con me!- esclamò Hermione senza guardarlo negli occhi.
-Nel caso non fosse chiaro, neanche io muoio dalla voglia di lavorare con te ma sono costretto... perciò evitiamo di parlarci il più possibile!-
-Sono d'accordo.- concordò la ragazza.
-Bene.- rispose lui stizzito
-Bene!- continuò lei, volendo avere l'ultima parola.
-Bene bene!-
-Che stai dicendo?!- urlò lei.
-Non fiatare Granger...-
-Okay, inizia a portare questi filoni alla porta e poi attaccali.-
-Non dirmi cosa fare, non sei nella condizione di dare ordini Mezzosangue.-
-Oh hai ragione, se solo mi strusciassi a te dall'alto in basso e ti stuzzicassi qualche parte del corpo, forse mi ascolteresti!-
-Non lo so, proviamo!-
-Pervertito!- non che non le fosse piaciuto, ma lei voleva il suo Draco, quello ci cui si era innamorata, quello finto, non lui.
-Oh andiamo! Non credo che non ti piacerebbe!-
-Piantala Malfoy! Sbrigati a fare ciò che ti ho detto e tutto quello che ti dirò, vorrei finire prima che venga notte.-
Malfoy prese lo scatolone contenenti tanti filoni argentati da terra e imbronciato, si diresse verso l'enorme porta a passo deciso.
-Hai un bell'impegno ad addomesticarlo...- disse Neville che aveva osservato tutta la scena da lontano.
-Tu non sai quanto!- disse e poi sbuffò.
Mentre sistemava le decorazioni da appendere sul grande albero che sarebbe stato posto al centro della stanza, osservò Malfoy sistemare le decorazioni.
Non indossava il mantello nero, aveva solo i pantaloni grigi e la camicia bianca con la cravatta al collo verde-argento.
Impegnato com'era, le parve veramente sexy.
Lui si voltò di scatto e la sorprese a guardarlo, e lei, imbarazzata, riposò lo sguardo su un palla di neve che non voleva saperne di rimanere sull'albero.
Avvampò d'imbarazzo, sentendosi osservata. Dio quanto lo amava! Quando si voltò di nuovo, Draco stava sistemando un altro paio di festoni e attacandoli con forza, gli altri che aveva fissato al muro gli caddero addosso, provocando in lui una furia inevitabile.
La ragazza scoppiò a ridere, si diresse verso di lui più divertita che mai e lo aiutò a liberarsi dei festoni.
-Sai, questa è una scuola di magia, puoi usare la magia per attaccarli!-
-Credi che io....- si interruppe, consapevole che lei aveva ragione.
-Io non credo niente ma se vuoi posso darti una mano...-
-Non mi serve il tuo aiuto Mezzosangue!- perché si ostinava a chiamarla sempre in quel modo!?
-Io ho un nome stupido furetto! Vedi di impararlo e di usarlo come tale...-
-Non lo farò mai...- rispose guardandola imbronciato e sicuro di averla vinta.
-Come desideri, furetto... ma non credo che i tuoi nuovi amici sappiano che un professore ti ha trasformato in uno stupido animale qualche anno fa, sarebbe divertente dirglielo...- lui le si avvicinò e l'afferrò per il bordo del suo maglione grigio, all'altezza del petto. Questo le provocò una scossa, era una sensazione indescrivible essere toccata ancora da lui.
-Se lo dici a qualcuno- disse minaccioso -Giuro che io...- si interruppe guardandola negli occhi ambrati. Perse il filo del discorso e si concentrò solo sugli occhi di lei.
-Tu cosa, Malfoy?- continuò lei con voce suadente.
Lui subito le lasciò il maglione e tornò ad appendere gli addobbi, questa volta tirando fuori la bacchetta.
Hermione ghignò sotto i baffi, le piacevano maledettamente i loro battibecchi.
Una volta sistemata parte della sala, la ragazza incontrò la sua migliore amica sulle scale che portavano al loro dormitorio.
-Ginny!-
-Eccoti finalmente! Ho trovato un incantesimo che potrebbe funzionare!- esclamò la ragazza
-Sei grande Ginny!- le ragazze corsero nella Sala Comune dei Grifondoro e si accomodarono sulle poltrone rosse, lontane da occhi indiscreti.
-Dove l'hai trovato?- chiese Hermione sussurrando.
-Nella sezione proibita della biblioteca...- rispose l'amica al suo orecchio. -Ma c'è una cosa che non capisco: tu vuoi tornare all'altra realtà, ma se lo fai, anche Harry e Ron saranno lì, giusto?-
-Non credo funzioni così, perché questa volta viaggerò da sola...-
-Quindi potrai andare e tornare ogni volta a tuo piacimento!-
-Non so se sarà così, potrei rimanere intrappolata lì per sempre.-
-Okay, non ne sono più tanto convinta!-
-Vale la pena tentare! Sento di essere in debito con lui.. non gli ho neanche detto addio...-
-Questo già lo so, Herm, ma io non rischierei così tanto. Quello che è successo lì, è rimasto lì. Non puoi pensare di cambiare le cose!-
-E se scambiassi quel Draco con questo?!- l'amica la guardò seria ed Hermione capì di non poter fare qualcosa di simile.
-Vuoi davvero provare?!- chiese Ginny.
-Provare cosa?- Harry sbucò dal nulla facendole sobbalzare -Harry!- urlarono in coro-Non arrivare mai più di soppiatto!- urlò la rossa.
-Scusate, non pensavo steste parlando di cose private...- disse il ragazzo voltandosi, pronto ad andarsene.
-In effetti...- Hermione gli prese la mano trattenendolo e invitandolo a sedersi con loro -Credo che il tuo aiuto ci farebbe comodo.- disse con un'espressione maliziosa la ragazza.
Gli raccontarono tutto per filo e per segno e la faccia di Harry si tramutava da rilassata a tesa e da tranquilla a scioccata. -Hermione!- urlò alla fine -Non puoi fare una cosa del genere!- continuò urlando. -È... È... È... impossibile! Per non parlare del fatto che potresti rimanere intrappolata lì e causare un irrimediabile danno al continum spazio temporale...-
-Cosa?- esclamarono le ragazze.
Harry allora spiegò -Potresti provocare un danno al tempo, alterare le realtà di tutti gli universi, potresti farci cessare di esistere!- Hermione lo guardò sbigottita e incredula. Poteva davvero prendersi quella responsabilità? L'amore valeva quel sacrificio?
-Adesso non esagerare Harry...- intervenì Ginny -Non può succedere tutto questo, non è successo quando avete viaggiato voi, perché dovrebbe succedere adesso?!-
-Perché sarebbe la seconda volta che viaggia, la seconda volta che altera una realtà!-
-Il terzo anno abbiamo viaggiato per tutto il giorno, e io per tutto l'anno. Abbiamo salvato Fierobecco, non ricordi Harry?- chiese la ragazza.
-Lo ricordo! Ma siamo solo tornati indietro nel tempo e...- si interruppe rendendosi conto che avevano fatto proprio la stessa cosa che adesso voleva fare lei. -Allora non eravamo coscienti dei pericoli!- disse riferito al passato.
-Ma Silente sì, altrimenti non ci avrebbe mai fatto viaggiare.-
Harry non poté che rimenre in silenzio davanti a quell'affermazione ovvia.
Fece un lungo sospiro e poi prese la mano dell'amica -Da che parte iniziamo?- chiese.
Sul volto delle ragazze comparve un sorriso malizioso e Harry sapeva che prima o poi se ne sarebbe pentito.
Iniziarono a scrivere l'incantesimo e scoprirono che non serviva alcuna pozione per viaggiare, ma solo sapere a memoria l'incatesimo per poi recitarlo al contrario nell'altra realtà per tornare indietro.
-Quando tornerai?- chiese Harry all'amica.
-Non lo so, il tempo delle scuse penso...- rispose lei.
-Vuoi dire che non ci saranno bacini o.... qualche forma di intimità?- chiese Ginny facendo avvampare la ragazza.
-Diciamo che per domani mattina sarò di nuovo qui, pronta per la festa di Natale.-
-Okay, cosa diremo ai professori?- domandò Harry
-Dite che sono andata a trovare i miei genitori per Natale, che mi sono fermata lì e che ritornerò nella giornata di domani.-
-Sei pronta?- domandò Ginny ansiosa.
-Pronta per cosa?- Ronald Weasley era in piedi davanti a loro e aveva l'espressione di chi sente di non far più parte di un gruppo.
-Oh niente di che...- disse Harry alzandosi per accogliere l'amico.
-Devo scegliere il vestito per la festa di domani...- inventò Hermione.
-Andrai con qualcuno?- continuò il rosso.
-Con qualcuno intendi Malfoy?- continuò lei con aria di sfida. -Credi che io vada con lui alla festa?-
-Ho solo chiesto.-
-Ronald Weasley!- disse alzandosi e correndo verso il rosso che si stava allontanando -Non puoi permetterti di comportarti così! Non con me! Sto male per ciò che è successo, ma non avevo premeditato di farti soffrire! È successo e basta, non devi far altro che accettarlo.- disse facendo cadere le braccia lungo i fianchi, come a voler lasciar perdere tutto.
-Non lo accetterò mai.- sussurrò l'altro.
-Vuoi allora che venga a letto con te o che stia insieme a te ingannandoti?! Basta dirlo e vedrò che posso fare, se è questo che vuoi.-
-Non essere sciocca, non vorrei mai costringerti a stare con me, ma pensavo che tra noi ci fosse qualcosa.-
-C'era Ronald! C'era! Ma vedì, è passato. "Noi"- disse indicando lei e lui -Siamo il passato.-
-Per me non è passato.-
-Ho trascorso mesi in quella realtà, voi solo pochi secondi, perché non ricordate, ho avuto tempo per pensare e per... innamorarmi di un altro.- gli occhi le diventarono lucidi e il rosso si impietosì a quello sguardo. -Vorrei tanto che tornassimo ad essere buoni amici, ma solo quello.- continuò lei prendendogli la mano. Lo abbracciò e Ron rispose all'abbraccio, stringendola forte.
Una volta arrivata la sera, i quattro amici si ritrovarono seduti in circolo nella Sala Comune oltre l'orario del coprofuoco, per essere sicuri di essere soli.
-Andrai a dormire adesso?- chiese Harry.
-Sì- rispose Hermione -Sono stanca.-
-Nel caso in cui avessi bisogno di qualunque cosa, chiamaci.- chiarì Ron e la ragazza lo guardò piena d'ammirazione.
Ginny l'abbracciò e poi la lasciarono sola nella stanza. Se fossero rimasti lì, sarebbe stati trasportati con lei, alterando maggiormente la realtà.
Hermione si concentrò, chiuse gli occhi e pronunciò l'incantesimo.

Aprì gli occhi nella Sala Comune dei Grifondoro quando ormai fuori era molto buio, notte inoltrata.
Si alzò dalla poltrona e uscì dalla stanza, alla ricerca di Draco.
Percorse i bui corridoi della scuola fino all'ala di Serpeverde.
Non sapeva cosa dire, cosa sarebbe stato opportuno spiegare e cosa no. Cosa doveva dire per prima cosa? Come avrebbe reagito lui?
Continuò a camminare alla sola luce della luna piena che brillava serena nel cielo senza stelle.
All'improvviso sentì un rumore. Aguzzò la vista e l'udito, in cerca di qualcosa.
-Chi è là?!- disse spaventata. -Avanti, fatti vedere!-
-Perché urli tanto? È notte fonda!- sussurrò una voce.
Si voltò e vide una figura in pigiama con in mano un bicchiere d'acqua che stava tornando a letto.
Il suo volto era nascosto dalle ombre ma una parte rimaneva illuminata dalla flebile luce della luna.
Hermione dovette avvicinarsi per capire di chi si trattasse.
-Draco!- corse incontro al ragazzo e lo abbracciò. Alzò lo sguardo verso il suo volto e lo studiò a fondo, accarezzando gli zigomi e la mascella squadrata. -Tu sei...- iniziò a dire lui ma lei gli fece segno di tacere -Shh!- disse -Non dire niente...-
Baciò le sue guance, il suo naso e infine, le sue labbra.
Erano calde al tocco e umide nel modo giusto. Lei prese i suoi capelli con una mano e li strinse forte, quasi tirandoli.
Lui rispose al bacio e la fece voltare spingendola contro il muro. Il bicchiere cadde a terra facendo un gran rumore, ma i ragazzi erano troppo presi per preoccuparsi di quell'insignificante particolare.
Draco la condusse in camera sua senza staccare le labbra da quelle della ragazza.
Arrivarono in camera di Draco e iniziarono a spogliarsi.
Si sdraiarono sul letto, Hermione gli fece scivolare via i pantaloni e lui le tolse il maglione.
Draco accarezzò ogni centimetro del suo corpo assaporandone la pelle liscia e calda, e fremente sotto il suo tocco.
A lei venne la pelle d'oca mentre le sue mani la esploravano pezzo per pezzo.
Continuarono a baciarsi per tutta la notte facendo l'amore senza mai fermarsi, Hermione non ne aveva abbastanza, non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
-Ti amo...- gli sussurrò all'orecchio quando entrambi stavano per addormentarsi accoccolati sotto le candide lenzuola bianche.
I vestiti sparsi a terra e la luna che stava per terminare la sua veglia notturna.
All'alba Hermione si svegliò col primo raggio di sole che entrò nella stanza e si girò ad osservare quel "David di Michelangelo" che era il ragazzo nel letto accanto a lei.
Gli accarezzò tutto il viso con la mano e lui reagì a quelle carezze poggiando la testa sulla sua mano.
Lei sorrise, quanto era bello, pensò.
Sapeva che era ora di tornare a casa e, anche se a malincuore, decise di andare.
Prima di alzarsi, sussurrò la parola "Addio" all'orecchio di Draco e gli posò un delicato bacio sulla guancia.
Sgusciò via dalle coperte quando si sentì afferrare per un polso. Si voltò e Draco la tratteneva, con ancora gli occhi chiusi.
Lei lo baciò sulla bocca per lunghi istanti, assaporando ogni secondo in cui le loro labbra si toccavano.
Poi si scostò e se ne andò. Si mise a correre piangendo per i corridoi e quando fu sicura di essere sola si sedette per terra e pronunciò l'incantesimo chiundendo gli occhi.

Si risvegliò a mattina inoltrata sdraiata sul pavimento di un corridoio, si stropicciò gli occhi e tornò nella Sala Comune dei Grifondoro.
I suoi amici uscirono dai loro dormitori e la salutaronp come se niente fosse. Lei non capiva.
-Dove sei andata stanotte?- chiese Ronald affiancandola -Perché non hai dormito in camera tua?-
-Come?- domandò confusa -Ieri sono andata da... Perché mi chiedi questo?-
-Ti ho visto uscire dalla Sala Comune per avviarti nei corridoi.-
-Mi hai visto?!- chiese sconcertata.
-Sì... ma dopo un po' non ti ho più seguito perché mi sembrava di violare la tua privacy...-
-Grazie Ronald, comunque non avevo sonno e sono andata a fare un giro.- Lui annuì e non chiese più spiegazioni, lasciandola libera di andare.
Si avviò nella classe della Professoressa McGranitt per la prima lezione del giorno. Si avvicinò ad un gruppo di Serpeverdi che animatamente stavano parlando tra loro.
-Ho saputo una cosa assurda!- disse una ragazza dai capelli corvini e un paio d'occhiali rossi inforcati sul naso.
-Anche io! Non immagini la mia faccia quando...- disse un altro ragazzo, biondo con un paio di occhi verdi.
-Sì! Hai ragione! È impossibile da credere!-
Un ultimo ragazzo di Serpeverde raggiunse il gruppetto e non capì qual'era l'argomento tanto discusso.
-Di cosa state parlando?- chiese urlando per farsi ascoltare.
-Come fai a non saperlo?! Draco Malfoy è andato a letto con Hermione Granger!- disse il ragazzo biondo.
Hermione fece cadere i libri a terra dallo spavento.
Si voltò e prese a correre a perdifiato fino a raggiungere l'amica Ginny che stava entrando nell'aula della McGranitt.
-Ginny! Ginny! Siamo nella nostra realtà?-
-Certo Herm, stasera ci sarà la festa di Natale e tu dovrai provare a viaggiare per andare dall'altro Draco nei prossimi giorni.-
-Oh no!- disse Hermione accasciandosi a terra e coprendosi la bocca con una mano, per incolparsi. -Ho fatto sesso con Draco Malfoy.- Ginny strabuzzò gli occhi.
-Il nostro Draco Malfoy? Quel Draco Malfoy?- disse la rossa.
Hermione annuì e sbatté la testa contro al muro al ricordo di quella notte passata con lui, a quello che avevano fatto e a come le era sembrato diverso. Perché tutt'un tratto, Draco ci sapeva veramente fare, al contrario delle altre volte, e ora sapeva perché. Ripensò a quanto le era piaciuto averlo su di sé e dentro di sé, sprofondando in un fiume di vergogna.

Cosa ne pensate di quest'ultimo colpo di scena? Sono stata troppo prevedibile o troppo cattiva?! Spero di no! Ma vi ringrazio comunque e spero non mi vogliate morta! Un bacione
   
 
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