Com’è che
non mi è risultato per niente difficile, elencare i difetti di Roy?
Era un inguaribile idiota.
Su questo, non c’era il minimo dubbio.
Un’inguaribile scansafatiche, quando si accasciava sulla sua poltrona, slogandosi la mascella in uno sbadiglio interminabile, lasciando una montagna di rapporti ancora da firmare ad accumularsi, giorno dopo giorno, dopo giorno…
Un inguaribile donnaiolo, con la sua agenda sempre affollata di appuntamenti.
Un inguaribile sbruffone vanitoso, con quell’aria da “tanto-non-avrete-mai-la-mia-classe” perennemente stampata in faccia; un’inguaribile irresponsabile, che rendeva il compito di proteggerlo una vera e propria scommessa con la fortuna.
Un’inguaribile ambizioso, ma questo, forse, era il meno.
Era e sempre sarebbe rimasto, inguaribilmente, un bambino. Un capriccioso bambino viziato, di nove anni… no, di due anni! Perché anche un moccioso avrebbe avuto più giudizio.
Era un perfetto, inguaribile Roy Mustang.
E a Riza erano sempre piaciute, le imprese disperate.