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Autore: The Edge    20/11/2012    3 recensioni
Questa storia narra di quattro ragazzini che lavorano e vivono nella periferia londinese.
Non viene specificato con esattezza il tempo in cui avvengono i fatti, non sono ai giorni nostri, ma nemmeno cinquanta anni fa.
Il tempo serve, ma non esiste, e per questo ho preferito comportarmi così.
Buona lettura
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Mamma quando andiamo dallo Zio Bernie? Mamma mi rispondi? Mamma?”
Zoe aprì gli occhi e vide il viso di sua figlia accanto al suo “Mae ci andiamo oggi pomeriggio… sono solo le otto del mattino. Ho sonno”
Sul viso della bimba comparve una smorfia di delusione e fece un faccino dispiaciuto
“Scusa se ti ho svegliata”
“Tranquilla. Che dici di provare a dormire un pochettino?”
“Posso rimanere qui con te?”
“Certo. Attenta a non svegliare papà”
La bimba annuì e si sdraiò accanto a Zoe, nel giro di pochi minuti era già profondamente addormentata.

“Toh, abbiamo un’intrusa nel letto” bofonchiò divertito John
“Shh che la svegli”
“Ma se è come te, una volta che si addormenta non si sveglia più”
“spiritosone”
“Lo so. È la mia qualità migliore”
“Parliamone”
“Sono d’accordo amore. Apriamo un dibattito”
“Non è il momento dai, fai il bravo e stai a cuccia”
“solo se mi dai un bacio”
“Dopo”
“Cattiva”
“No, Zoe”
“Dopo questa….”
“Vado a portare nostra figlia nel suo letto, visto che a quanto pare sei deciso a fare la comare”
Jo sghignazzò e premette il viso sul cuscino per evitare di fare troppo rumore.
Zoe alzò gli occhi al cielo, sorrise e prese in braccio Mae, che dormiva beata.

 
Nel pomeriggio si avviarono verso la casa di Bernie.
William, Julie e Martha erano già lì. Il biondo teneva la figlia sulle spalle, mentre Julie e Bernie conversavano tranquillamente.
“ZIO BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENR” urlò al colmo della gioia il piccolo Simon
“Ma tu guarda, ho un nipote che cresce a vista d’occhio. Come stai soldo di cacio?”
“bene”
“bravo bambino. Cosa mi racconti di bello?”
“Papà ha insegnato a Mae e a me a giocare a scacchi, ma non mi piace”
“Davvero? Sai che io cerco da una vita di batterlo ma non ci sono mai riuscito. Come mai non ti piace?”
“mi annoio”
Bernie scoppiò a ridere e passò una mano nei ricci neri del bambino “Sei tale e quale a tua madre. Anche lei si annoiava”

Il pomeriggio passò in fretta.
Will giocava a moscacieca con la figlia e i nipoti mentre gli altri adulti parlottavano fra loro.
Simon saltellava come un piccolo canguro mentre sua sorella era intenta ad osservare il cielo.
Marta era ai piedi di un albero e guardava rapita un piccolo passerotto che volava tra i rami.
Il tempo era perfetto, nessun’ombra solcava il cielo irlandese.
Era limpido come Zoe lo ricordava dai tempi della sua infanzia rovinata.

John si alzò e successivamente si sdraiò accanto alla figlia, le passò un braccio attorno alle piccole spalle e sussurrò “Sai, ho visto tanti pomeriggi nella mia vita, ma questo è il migliore. Sei una pulcina fortunata, ricordatelo. Io non ho mai avuto un papà”
“Lo so. Me lo ha detto la mamma”
“Voi due avete deciso di diventare delle lucertole?” domandò divertito Bernie
“Ma smettila bestione, sempre il solito sei” lo rimproverò il biondo
“Sai, non mi hanno clonato”
“per fortuna”
“Taylor stai a cuccia”
“Mica sono un cane”
“sei una bistecca infatti”
“è vero!”
“Te pareva se non ricominciava..”
“Ti faccio notare che hai iniziato tu”
I due uomini rimasero in silenzio per un paio di minuti, per poi scoppiare a ridere sonoramente, contagiando tutti.

Quella sera Zoe mise a letto i due bambini, i quali erano stanchissimi ma felici.
Adoravano passare i pomeriggi con gli zii.
John nel frattempo litigava con il colletto della camicia, che non voleva stare pacifico al suo posto.
“Dai su, fai il bravo colletto”
“Amore parli da solo?”
“Con questo benedettissimo colletto”
“Almeno ti risponde?”
“No”
“che antipatico”
“lo so”
Zoe ridacchiò divertita e decise di aiutare il marito, che stava per perdere la pazienza.
Lui lasciò che si avvicinasse e nel giro di tre secondi la strinse forte, stampandole un bacio.
“questo è per prima”
“Sempre il solito sentimentale”
“Già”
“Grazie”
“Prego…. Ma per cosa?”
“Beh, sai… per tutte le volte che mi sei stato vicino anche quando non me lo meritavo”
“Oh smettila zuccona. Ti amo.”
“vale lo stesso per me. E’ stato l’inizio di una nuova vita meravigliso”
“Concordo”

John Golish posò un bacio sulla fronte della moglie e chiuse gli occhi.
Ringraziò il cielo di avere la possibilità di stare con la donna che amava, avere dei figli ed essere senza quello strano timore di essere ad un passo dalla fine.
Poteva davvero considerarsi un uomo molto fortunato.


Angolo dell'autrice:
Non ci posso credere, sono arrivata alla fine.
*si commuove*
Se devo essere sincera mi sono divertita a scriverla.
Recensite per piacere, fatemi questo ultimo regalo.
Ringrazio tutte quelle buone anime che mi hanno sopportata in questo periodo, tra cui
WestboundSign_  MelodramaticFool_  e the_Elaisa
Grazie pele fanciule :'3

Ringrazio anche tutti coloro che hanno perso quei venti minuti della loro esistenza per leggere questa mia storia. 
Arrivederci a tutti.
Vostra The Edge
  
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