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Autore: aKifer    11/06/2007    21 recensioni
Hermione ha cambiato vita, ha chiuso con la magia. Hermione è una prostituta.
E Draco, casualmente, si presenta sotto forma di cliente.
Incominciò con la paura, paura e piacere e una sgomenta curiosità di ciò che sarebbe accaduto. Mann.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Because things are the way they are, things will not stay the way they are.- Bertolt Brecht

-

-Solo perchè le cose sono quelle che sono, non vuol dire rimarranno tali.- Bertolt Brecht.










Draco ha avuto un paio di esperienze sbagliate con le persone.
Primi tra tutti sua madre e suo padre.
Specialmente suo padre.

La stima incondizionata verso di lui. Ed il seguirlo senza mai chiedere. E l'accettare senza mai discutere.

Poi mentre, suo padre cercava di fargli indossare nuovi abiti, inadatti, Draco aveva logicamente pensato: "Cazzo, sono una bambola".

Troppo tardi aveva scoperto che quel costante forzarlo verso una direzione non sua, era apprensione. Che tutte quelle prediche erano tentativi di consolarlo. Che i consigli erano il desiderio di far avere tutto il meglio che lui aveva avuto, anche al figlio. Perchè Lucius Malfoy amava la sua vita. Amava sua moglie e morbosamente amava il potere ed il lato oscuro. Non c'entravano bene, male o la cosiddetta morale. Semplicemente Lucius Malfoy faceva quello che più di ogni altra cosa amava fare: spadroneggiare su i più deboli.

E questo non lo rendeva un cattivo padre.
Anzi era un ottimo padre.
Che portava il figlio sulle spalle, che lo accompagnava per mano, che gli insegnava della vita, a modo suo, ma sempre un insegnante era. Nemmeno quando Draco non aveva ucciso Silente, Lucius lo aveva rinnegato. Aveva dato ascoltato a Narcissa - E' solo un ragazzo, Lucius, solo un ragazzo.-, e aveva continuato, nonostante tutto ad essere orgoglioso del figlio.

Se solo Draco lo avesse capito prima di ucciderlo.

*** *** ***






Lucius è tra le sue braccia.
Draco saprebbe spiegare perchè sia tra le sue braccia sanguinante. E' merito suo. E' bastato un -Sectusempra- ed eccolo lì a terra, morente. Quello che non riesce a comprendere è perchè, una volta colpitolo, sia subito corso da lui, abbracciandolo, sorreggendolo. Lucius è vagamente sorpreso, un po’ orgoglioso "Mio figlio è bravo, maledettamente bravo, con gli incantesimi", e intrinsecamente triste. Ha fallito come padre, doveva saperlo, forse lo sapeva. Tutti i suoi sforzi ed ora Draco lo guardia con rabbia e rancore repressi. Tutti i suoi sforzi ed ora Draco lo sta uccidendo. Fisicamente ed interiormente.

Eppure.

Eppure Lucius è felice di morire tra le braccia del figlio. Non per mano sua, ovviamente. Ma tra le sue braccia si, questo è accettabile. Un parte di se riesce ancora a sentire i suoni, a percepire il vento, ad ammirare i colori. E desidera che Draco avesse deciso di ucciderlo di giorno. Ha speso tutta la sua vita nel buio, ora ci vuole solo più luce.
Una parte di se riesce a sentire i tremiti del figlio, una parte di se è rinfrescata dalle sue lacrime.

Lucius emette un singulto di dolore e sangue, e guarda gli occhi di Draco.

-Un Malfoy non piange.- dice nell'ultimo tentativo d'insegnare al figlio come essere un uomo. Perchè un uomo non piange. Sebbene, anche Lucius stia piangendo.

Draco avrebbe preferito sentirsi accusare con astio-.
Avrebbe voluto poter odiare il padre con un intensità più forte. Eppure, continua a stringerlo. E le sue mani si muovono lungo le ferite, nel tentativo di tamponarle.

-Era un incantesimo fottutamente buono.- dice Lucius.

E poi silenzio, singhiozzi e gemiti.


-Draco.- attende -Sposati.-

Ed è così che dovrebbe essere un rapporto padre figlio, pensa Draco. E improvvisamente vuole invecchiare con Lucius, vuole vederlo anziano, vuole vederlo ancora,
vivo.

E' tutto merito suo se Lucius sta morendo.

Ed il merito diviene colpa.


-Intendevo spostati.- si corregge Lucius. -Fa tutto così dannatamente male.-

Draco ride lacrime amare.
Ha capito benissimo cosa intendeva il padre. Così maledettamente orgoglioso fino alla fine. Ed ha proprio ragione.

Fa tutto così dannatamente male.

*** *** ***




Draco ha avuto un paio di esperienze sbagliate con le persone.
Ed ora sta avendo un paio di esperienze con la persona sbagliata.
Per questo tiene gli occhi incollati sulla strada. Meccanicamente cambia la marcia e preme sull'acceleratore. Seconda, terza, quarta. Accende una sigaretta. Inspira, Espira. Senza mai guardare Hermione, occhi sulla strada.

Perchè Draco è esponenzialmente spaventato del relazionarsi con le persone.

E con Hermione, relazionarsi riesce così facile.

Lei scivola l'avambraccio fuori dal finestrino e guarda le case. E' a sua volta a disagio.
Perché sono le sei e la luce, la luce illumina ancora le strade. Il che rende tutto insolito e mistico.
Si rende conto che c'è qualcosa di non detto nell'incontrarsi per la prima volta di giorno.
Un passo, un comune accordo. Di cosa, accordo di cosa?
Amicizia?
Hermione osserva Draco ed è veloce a spostare lo sguardo da lui alla strada, con la stessa velocità con cui il biondo fa la stessa cosa.
Stanno andando a casa sua.
Draco sa che non c'è niente dietro. Solo vestiti, tutto qui. Semplicemente vestiti.
Ma stanno andando a casa sua. Ed è tutto così diverso e, Cristo l'ha pensato, significativo.

*** *** ***

-Questo?- Chiede Hermione uscendo dall'armadio. Benché l'armadio non sia un armadio, è una stanza, che per inciso è più grande di tutta la sua intera casa. Dove, vogliamo ricordare, vivono in tre.

Draco solleva gli occhi dalla gazzetta del profeta, vecchia di due giorni e che, prima che Hermione glielo facesse notare, stava reggendo all'incontrario. Usa il giornale come un non dichiarato scudo, nascondendosi tra le righe.

-Mhh.- muggisce, storcendo le labbra.

-Mhh Cosa?- sbotta esasperata Hermione. Questo è il tredicesimo abito che prova ed il tredicesimo Mh che riceve. -Mh Cosa? Per il cazzo di Merlino!- ripete.

-Troppo succinto.- dice Draco, che "usa tutta la sua forza" per non divagare sullo spacco dell'abito nero.

-Oh, Cristo!- dice Hermione, invocando una sorta di Merlino babbano. - L'unico uomo che ci sarà è Harry! Mi spieghi quale è il problema se è un po’ succinto?-

Ed io? Si chiede Draco, ma è troppo surreale dirlo.

-Non è un po’ succinto, è troppo succinto!-

-Be'. Tutti i vestiti di tua madre sono troppo succinti, allora!- replica Hermione, tagliente.

-Stai insinuando qualcosa su mia madre, Granger?- Draco lascia cadere il giornale e si alza minaccioso, carico di tutto l'orgoglio della casata dei Malfoy.

-Questi vestiti parlano abbastanza da soli.-

lui si lascia sfuggire un verso esasperato dalla rabbia, mentre percorre a passi decisi la distanza che li separa. Hermione sussulta e la schiena le sbatte contro il muro, mentre indietreggia intimorita. Draco la raggiunge e la supera, varcando la porta dell'armadio.
Si sente un gran rumore di grucce e stoffe e imprecazioni. Finché non appare con un abito rosso stretto in mano.

-Questo.- dice soddisfatto.

-Quello?- esclama Hermione.-Quello? Quello è troppo succinto.- ed accompagna la frase con uno sguardo torvo al vestito e alla schiena scoperta che le lascerebbe.

-Insomma, c'è solo Harry, no?-

Anche tu, pensa Hermione, ma è troppo surreale dirlo.

*** *** ***

Atto I,
scena I.




Dling Dlong.





-Potter.-

-Draco! Entra, siamo in cucina.-

-Potter.-

-Cosa?-

Crash.

-Hermione?!-

Harry lascia cadere a terra i bicchieri, che teneva faticosamente in equilibrio fra le dita. Si dice che quando un bicchiere si rompe, una persona che si ama se ne è andata.

I bicchieri rotolano sulla moquette.

Non si sono rotti.

Draco si scosta perchè lui, Potter, la possa vedere meglio. Perchè lei lo possa vedere meglio. Hermione sorride imbarazzata e colpevole, bellissima nel suo vestito rosso. Ed Harry, in camicia e jeans si sente nuovamente adolescente. Insicuro e testardo. Un po’ arrabbiato, poco. "Devo raccogliere i bicchieri" pensa, ma non lo fa e continua a guardarla, come l'ha guardata anni prima al ballo del ceppo. Stordito ed orgoglioso di essere suo amico.
Perchè lui puerilmente si reputa ancora suo amico.

-Hermione?!- e sono tutti grati che la voce abbia interrotto il silenzio.

-Ginny?!-

Ginevra Potter è apparsa dalla cucina, gravida e impacciata dalla pancia. E' lievemente ingrassata -come Harry le ha fatto ingiustamente notare giorni prima-, ma la gravidanza, si sa, allarga le curve. E' comunque bella, Harry l'ha resa bella. Affascinante nelle sua condizione. I capelli che, sfuggiti all'elastico, le incorniciano il viso. Come un quadro.

-Hermione!-
grida entusiasta e trotta, perchè Lily le impedisce di correre, verso l'amica. Verso la sua migliore amica. Ed Hermione sente la sua calda pancia contro il suo ventre, mentre Ginny le butta le braccia al collo e tira su rumorosamente il naso.

-Oh, Diavolo. Sono così ipersensibile.- dice la signora Potter, come a volersi scusare. Ma in realtà non ha ragione per farlo. Perchè anche Hermione sta tirando su il naso rumorosamente. Perchè anche Hermione sommessamente sussurra:

-Ginny.-

*** *** ***
Atto I,
scena II.







Sono a tavola, in quella che sembra una piccola sala rettangolare, con le pareti sbiadite, di un intimo colore pastello. Il piccolo tavolo ricolmo di cibo ricorda le vecchie cartoline di natale, belle e surreali. C'è qualcosa in quel luogo, qualcosa che Hermione aveva già sentito prima d'ora. La nostalgica sensazione di "Casa". Harry e Ginny hanno creato una propria Tana.

Lei è restia a parlare.
Perchè se parlasse, tutti gli sforzi di Harry nel cercare di ignorarla, di pensare -Lei.non.è.qui.- sarebbero vani. Ed è così vergognosamente sollevata di poter rimandare l'inevitabile chiarimento.

Harry è seduto.
Sufficientemente indisposto e arrabbiato da sopprime la forza con cui ogni fibra del suo corpo tende ad Hermione. E rimane semplicemente seduto. Irremovibile sulla sua sedia. Braccia incrociate. (O così vorrebbe. Se non che quelle patate non sono solo patate, ma mele e lui Adamo.)
Il rumore delle posate che cozzano contro la porcellana dei piatti, riempie l'aria. Accentuando, forse, la mancanza di ogni altro suono.

-E così, uhm, sei una prostituta.- dice improvvisamente Ginny, con un avida curiosità. Per lei è tutto semplice, così estranea ai pregiudizi. Ma Harry sputa acqua dal naso e Hermione manda di traverso il boccone.

-QUAlcuno vuole delle patate? Vado a prenderle!- stride lui, sbattendo sonoramente le ginocchia contro il tavolo, nel tentativo di alzarsi. E scattando sparisce in cucina. Desiderando di non dover parlare di lei. Perchè è fatto così. Perchè preferisce aggirare il dolore, che affrontarlo apertamente.

-VAdo in bagno!- esclama subito Hermione e pochi secondi dopo il rumore di una serratura che gira, avverte i presenti che il bagno è il suo rifugio.




Draco osserva saccente Ginny e scandisce lentamente, tra una patata ed un altra:

-Sei un idiota.-

- Ma, Dio, sono così ridicoli. Dovevo dire qualcosa!- sbotta Ginny, arrabbiata con Draco, con Harry, con Hermione per lasciare che la cosa giaccia, senza sollevare la questione.

-Harry è sempre ridicolo.-

- Si, ma non in quel modo. Per Merlino, Draco, è un manico di scopa stasera. Non ha nemmeno detto nessuna frase, uhm, alla Potter. Frasi, lo sai, -

-Imbarazzanti.- conclude Draco.

-Desolanti calza meglio.-

-Addolcivo la pillola.- dice Draco, poggiando la forchetta al margine del piatto ed asciugandosi meticolosamente le labbra, impeccabilmente Malfoy.




-Ginny.- dice, con curata cautela.

-Mh?-

-Non sei arrabbiata con la Granger?-

-Sono inviperita -scusa l'espressione Slytherin.- con Hermione. Per aver preferito andare avanti da sola e tenerci fuori da tutto questo. Veramente, vorrei metterle briciole nel letto solo a pensarci.-

-Ma ora è qua. Mangia le mie patate. Oddio, ora è chiusa nel bagno, prima mangiava le mia patate. E sono anni che voglio parlarle, dirle di Harry e della mia vita e di tutti quelli stupidi importantissimi dettagli che si dicono alle amiche. Sopra ogni cosa. Ho aspettato troppo, per perdere tempo arrabbiandomi.-


-Avrei voluto così tanto che fosse la mia damigella al matrimonio.- aggiunge Ginny, la voce velata dalla tristezza. Egoisticamente ha desiderato così tanto Hermione, senza mai smettere. Ma ora lei è qui. E finalmente possono stare alzate tutta la notte, a raccontare la forma delle bomboniere o il colore del suo abito rosso alla cerimonia -La signora Weasley era allibita solo a vederlo-. Cose così, cose stupide, cose importanti.

-Vado a chiamare Harry.- dice risoluta, alzandosi con formidabile lentezza, mani sulla schiena ad aiutarsi per il peso anteriore.

-Vado a schiantare la porta del bagno.-

*** *** ***




-Granger.-

-Uh, Cosa?-

-Quando pensi di uscire da lì.-

-Mi sto dando la cipria.-

-Tu non usi la cipria.-

-Er, beh' in questo momento vorrei farlo.-

-…E' casa sua. Non puoi evitarlo per sempre, prima o poi dovrai uscire.-

-Prima o poi andrà a letto.-

-Schianto la porta.-

-Non oseresti.-

-Schianto la porta.-

-...Arrivo.-

Clack.

-Bastardo.- mormora puerilmente Hermione.

*** *** ***
Atto II,
scena I.



Draco conduce Hermione nella sala da pranzo. Non che lei non sappia ritrovarla, ma lui la guida, segretamente preoccupato che lei scappi, buttandosi fuori dalla finestra in una spettacolare esibizione di vigliaccheria. Un enorme spreco di energie, visto che sarebbe costretto ad inseguirla. Nella sala Harry e Ginny li aspettano. Lei, relativamente serena, con quel sorriso indecifrabile stampato sul viso, lui un po’ più torvo osserva il pavimento, con ritrovato interesse per le piastrelle bordò. Sembra quasi, sembra, magicamente legato alla sedia.

Riluttante, Hermione prende il suo posto a tavola.


-Devo andare in bagno.- annuncia improvvisamente Draco e si dilegua, maledettamente rapido.

-Vado a prendere i secondi!- esclama Ginny con un'accidentale casualità e sparisce dietro la soglia della cucina.

E rimangono soli.
Harry non aveva mai desiderato prima d'ora di poter scambiare una qualcuno con Voldemort: ma, come si sa, c'è sempre una prima volta. Ed il momento è arrivato, mentre desidera con tutte le sue forze di non essere lì.
O almeno, non lì con Hermione.
Si agita sulla sedia, facendo traballare i gambi, in un fastidioso e sordo rumore. Non ha nessuna intenzione di fare la prima mossa. Troppo arrabbiato e ferito. Poi remissivamente si dichiara sconfitto.

-Slegami.-

-Come?-

-Ginny ha usato un Costringo. Mi ha magicamente inchiodato alla sedia. Slegami.- borbotta sommesso, intrappolato da fili invisibili di pura magia. -Merlino, quella donna, mia moglie è malvagia.-

ed Hermione sospira.
Con il peso di dover riparare le cose, addosso.
Harry è sempre stato molto suscettibile ai rifiuti, così fragile sotto certi aspetti. L'ha sempre saputo. Ma la differenza è che lei è sempre stata lì. Quando Harry perse Sirius o Silente o, temporaneamente, Ginny, Hermione era lì. Dalla sua parte. Accanto a lui, consolandolo. Perchè qualcun'altro lo aveva ferito. La differenza è che stavolta lo ha ferito lei. E' lì, ma dalla parte del torto.
Non è mai stata dalla parte del torto.


-Harry.- dice e lui guarda il pavimento e tutte le interessanti venature della pietra.

-Harry.-

Incredibilmente affascinante, si costringe a pensare lui. Le mattonelle sono lusingate.
-Harry.- ripete Hermione con una nota esasperata d'appello. Lui finalmente si volta. Verso di lei, che -che diavolo sta facendo?- si sta alzando dalla sedia. Perchè Hermione è un genio, così maledettamente razionale. E come tale sa come trattare i numeri e i libri. Ma come tutti, in quella stanza, ha un intrinseca incapacità di destreggiarsi con le emozioni. Così si alza. Si alza perchè decide che l'unica cosa da fare è fare quello che sente. Senza usare la testa. Si alza usando solo il cuore.




Si alza e lo abbraccia.


-Dio, quanto mi sei mancato.- sussurra respirando il suo profumo di sudore e ormoni, finalmente pronta ad affrontarlo.


-Mi sono sentito morire quando non c'eri più.- protesta Harry con una punta d'accusa, tenendo ancora salde le distanze.

-Lo so.-


-Ho fatto di tutto per trovarti. E quando ti ho trovata, mi hai cacciato.-

-Lo so.-


-Pensavo che noi non fossimo sufficienti per te. Che senza Ron non valessimo la pena.-

-Siete la mia famiglia.- dice Hermione. Ed è vero, lo sono.

Dopo quattro anni lo sono ancora.


-Lo so.- Harry suona vagamente compiaciuto e infinitamente sereno.

*** *** ***
Atto II,
scena II.




Le luci di casa Potter si spengono lentamente alle loro spalle. Solo una, la camera da letto, rimane vivida nel buio della notte. Hermione la osserva con malinconia. Vorrebbe poter restare, con Harry, con Ginny, in quella casa dove ha ritrovato qualcosa. Forse la serenità, forse se stessa. Ma cammina lungo la strada, verso la macchina di Draco, che la riaccompagna dove lei sente di non appartenere più.

Le stelle li stanno nuovamente osservando, curiose e divertite dalla piccola commedia che si svolge sotto la loro pallida e intensa luce. Draco con attenzione guarda a sua volta.

-Quando cadono le stelle?- chiede.

-Cosa? Uhm, credo il termine più consono sia spegnersi.- risponde Hermione, perplessa.

-No, intendo quando cadono. Sai quel periodo dell'anno in cui i babbani guardano le stelle cadere.-

-Oh. Le stelle cadenti.- dice Hermione, afferrando il senso della frase. -Luglio, o Agosto, credo.- risponde, sinceramente colpita dal non ricordarsene più. Non ricordare quando è il tempo dei desideri. -Perchè, cosa esprimeresti?-


-Come?-

-Che desiderio esprimeresti? E' questo che fanno i babbani, guardano le stelle ed esprimono un desiderio. I tuoi genitori non te lo hanno mai detto?-

-No.-

-Nemmeno della fata dei denti, o della cattura delle lucciole?-

-No.-risponde Draco, semplice.

-Oh. Mi dispiace.- dice Hermione e le dispiace davvero. Sebbene Draco non capisca cosa ci sia da dispiacersi. Forse è perchè non sa cosa si sia perso, ma non rimpiange i sentimentalismi babbani o le favole dell'infanzia. I suoi genitori gli hanno raccontato di Draghi e avventure e magie Oscure, ma a lui andava bene così. Quei momenti erano, se ci pensa ora, incredibilmente sereni. Non ha mai avuto bisogno d'altro.



-Tu che desiderio esprimeresti?-


-Mh.- Hermione non lo sa. Avrebbe detto Ron. Ron. Ron. Almeno fino a poco tempo fa. Non vuole più tornare indietro, solo andare avanti. -Soldi, forse.- dice senza trovare altro.

-Come siamo materiali.- ghigna Draco, divertito.

-Ah, sentiamo il tuo grande desiderio, Signor Malfoy.-

-Donne.- anche se una saggia e fastidiosa voce gli ha appena suggerito:

Te.


-Ma le hai!-

-La vera felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha.-

-Ho le carie.-

-Anche io, non so da dove mi sia uscita. Era disgustosa.- dice Draco con sentimento. Ed Hermione ride. Non di lui, con lui.



-Mi sono chiarita con Harry.- dice lei improvvisamente, e non sa perchè, ma aveva una gran voglia di dirlo. Voglia di confidarsi. Con Draco. Come se si conoscessero da sempre.

-Lo so. Me lo ha detto.- risponde lui, con una punta di invidia. - Era tutto felice, quella checca.-

-...-

-Hermione.- e la chiama per nome. La prima volta che la chiama per nome. Non c'è niente di altisonante in tutto ciò. Non lo fa con imbarazzo, ne con rigidità. Suona abitudinario. Come se nella sua testa, Draco non avesse fatto altro che ripeterlo.

Hermione,

Hermione,

Hermione.

-
Smetterai di essere una prostituta?-


-Forse.-

-...-

-Non so.-

-...-

-Credo di si.-






Nota dell'autrice:

Cominciamo dal principio.
La prima scena. L'eclatante apertura.

Forse un po’ pesante, forse un po’ forzata. Ma Draco ed Hermione non sarebbero mai arrivati a parlarne, non durante questa fanfiction, solo col tempo. E io volevo comunque che qualcosa di lui (sopratutto su questo capitolo incentrato su Hermione ed Harry) si sapesse. Volevo che la matrice del cambiamento di Draco venisse svelata. E in come quasi tutte le sue interpretazioni è il padre.

Non il solito Lucius però.
Non un padre sbagliato, un buon padre, facendo i conti. Solo incapace di trasmettere tali conti al figlio. Volevo cercare di mettere in risalto uno sbaglio dal quale non si può più tornare indietro e che, inevitabilmente, cambia le persone.

Spero che vi sia piaciuto quel pezzo, scritto solo per Draco. A me, personalmente, è piaciuto scriverlo.


Ma forse ancora più particolare è la figura di Ginny.
Particolare perchè, come ben so, è odiata da tutti. Be', non proprio da tutti. Non da me. Doveva essere lei. Nessun altro, solo lei poteva essere la signora Potter. E spero che vi sia piaciuta anch'essa.

Non mi sono soffermata troppo sui quattro, una volta chiaritosi tutto, perchè questa vuole essere una Draco Hermione. E comunque si rivedranno nel prossimo e spero ultimo glorioso capitolo.

Oh, non vedo l'ora di pubblicare quel capitolo.
Ho già scritto la fine. (UH!) E sono curiosa, tremendamente curiosa di scoprire se vi piacerà o meno. Però, purtroppo, prima devo finire tutto ciò che intercorre da adesso agli ultimi istanti della storia. [Manca comunque, poco, così poco.]

Hanging By a moment, come ha indovinato Criros è una canzone dei Lifehouse (contenta che ti piacciano! Io li trovo particolarmente adatti a certi momenti!). Mentre la più chiacchierata "Down Inside i am bleeding" appartiene a The Rocky Horror Picture Show (a cui sono veneramene addetta). Canzone di chiusura come ha evidenziato Seattle_Bee. Più precisamente "Super Heros"

Passando alle recensioni:

Ps: Ho già detto quanto vi amo?

Lady_Slytherin: Si? la scena finale ricorda il film? Almeno ho fatto felice tutti quelli che si aspettavano la stessa trama! Non ho mai amato le Harry Draco, penso siano entrambi troppo innamorati della...ehm...insomma non voglio essere volgare. Però come amici, come amici sono unici. Più di quanto potessero mai immaginare. Be', si, Harry ha preso una vera batosta, come è evidenziato in questo capitolo. Perchè lui di sicuro non se lo aspettava. Non da Hermione. E lei non si aspettava di rivedere lui. Sono entrambi feriti e spaventati. Ma tutti si aggiusta, col tempo e con Ginny come moglie!!


MyLay-Sen: Ovviamente questa Hermione non può piacere a tutti. Ma la sua dignità non le è mai stata privata. Ci sono molti pregiudizi intorno alla prostituzione, ma penso che le prostitute siano persone con una tempra unica, che arrivano a provare ogni modo pur di sopravvivere. Ovviamente la situazione di Hermione è un po’ diversa, ma spero non troppo surreale. Draco fa pena? Ha ancora abbastanza orgoglio per ucciderti, se ti sentisse dirlo! xD

Cali Patil: In effetti è così. E' proprio triste che Hermione sia arrivata a tanto, eppure c'è sempre qualcosa, o qualcuno che ci permette di riscattarci. Come puoi vedere, il suo futuro è probabilmente lontano dalla prostituzione!

Lady black: I ragazzi dei giorni nostri? Sono felice che capisci Hermione! Volevo così tanto trasmette il suo disagio! La scena con Harry era così veloce, che temevo non avrebbe avuto l'effetto sperato.

JiuJiu91: UN ALTRA CINEFILA! Che piacere collega, che piacere. Sebbene io, in quel campo, sia solo una dilettante. Il titolo è tratto dal "Rocky Horror Picture Show" e se non l'hai visto, guardaòp! E' un ordine, mia cara. Tutti mi dicono che il mio Draco fa sempre più tristezza, eppure immagino te, ridere sguaiatamente, di fronte alla scena dell'analista. SI, sicuramente sei originale! (anche io lo apprezzo!). Hermione più che fredda era esagitata e sconvolta e imbarazzata da se stessa. Con l'unico desiderio di nascondersi da lui.

Claheaven: Recensioni come la tua fanno sempre piacere, quindi, non importata se i miei abili stratagemmi mentali hanno funzionato o se sono invece i miei personaggi ad attirarti tanto. (Invece importa eccome! Maledizione! Oh, il mio orgoglio si contorce nella tomba.) La morte di Ron è un libero sfogo di fantasia, frustrata dalla direzione che stanno prendono i libri. (Oh, quanto spero che sia lui uno dei "destinati" alla morte nell'ultimo celeberrimo libro. Sarebbe, inaspettato). Jervis Cocker. Uhm. In effetti si può quasi respirare nell'aria del primo capitolo, ma si rispecchia poco nei  seguenti (e ho deciso quindi, una soluzione più smorzata.). Down inside I am bleeding è probabilmente una pubblicità di cerotti. Ma per me sarà sempre una frase del "Rocky Horror Picture Show". Lode a Richard'O Brien. Lode alla rivoluzione sessuale degli anni sessanta!

Goldbuble: Non posso evitare di dirti che il tuo nickname è incredibilmente delizioso. Dio, adoro pronunciarlo. Ora, uscendo da questa digressione, Grazie! E come vedi, l'aggiornamento non è stato troppo lento. Spero.

Chris97:E invece Harry c'è! E ci sarà anche in seguito! Come amico di Draco, come amico di Hermione.

DeepDerk:Oh, puoi immaginarmi arrossire virtualmente! Grazie! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo e se il mio stile ti piace tanto, non vedo l'ora che tu legga l'ultimo. Sono innamorata dell'ultimo capitolo!

_Elentari_: Effettivamente non so cosa sia più insolito. Se Draco e il suo affetto per Harry o Hermione prostituta. Probabilmente tutte e due le cose sono Molto insolite. Comunque credo siano piacevoli nella loro inusualità. E comunque lo spero.

Criros: !!! Per te scrivo ben tre punti esclamativi, abortendo un orrore grammaticale. Una fan dei Lifehouse!!! Unica! Be', siamo in due! Grazie per i complimenti, sopratutto se ritieni la storia originali. Le Draco Hermione sono così trite e ritrite (ma alcune, ugualmente molto belle.).

SweetChocolate:Ora che me lo fai notare, forse non era così prevedibile l'avvento di Harry. Almeno non per voi. Io mentalmente continuavo a figurarmelo, a immaginarlo nella costante ricerca di Hermione e non vedevo l'ora di descrivere quando e come l'avrebbe trovata. In più lui è un nuovo legame tra Draco ed Hermione.


Vio_smile: Oh, la moglie di Harry. In realtà è il personaggio più banale che potevo metterci. Ma, la più giusta in quel ruolo. A discapito di chi la odia, Ginny, così carismatica, è perfetta per lui. Perfetta che prendersi cura delle ferite che un ragazzo non dovrebbe avere. Lei sola, riuscirebbe a sostenerlo in maniera impeccabile. Almeno per me.


Seattle_Bee: I coinquilini! I mitici coinquilini! Connie e Dolce! O, quanto era divertente scrivere di loro. Ma ricompariranno! Diavolo, se non lo faranno! Solo non ora, alla fine. Ora rallenterebbero la storia (e il tempo per la stesura di un capitolo, che non ho). Bingo! Maledetta donna, diciamo che tu eri esclusa dal tentare di indovinare! Comunque bingo! Vinci tutto ciò che posso darti! Per inciso, un grosso simpatico niente.


ImAya: Ho aspettato anni che qualcuno descrivesse una simile relazione tra i due! Anni in cui sono stata sommersa da improbabili Slash. Volevo esprimere come gli immaginavo io e quindi ci ho provato. lieta di esserci riuscita.


Lilian Potter: Grazie! In realtà l'atra fanfiction più la leggo, meno mi piace. (Ma non posso toglierla! Il mio maledetto orgoglio nei confronti di Ed_ward mi ostacola! Sono incastrata!) Però grazie! Per i complimenti, per la recensione! Grazie e spero ti sia piaciuto il capitolo.




Pps: nel prossimo capitolo, ultimo o meno, le cose si muoveranno. E molto.

  
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