-Because things are the way they are, things will not stay the way they are.- Bertolt Brecht
-
-Solo perchè le
cose sono quelle che sono, non vuol dire
rimarranno tali.- Bertolt Brecht.
Draco ha avuto un paio di esperienze sbagliate con le persone.
Primi tra tutti sua madre e suo padre.
Specialmente suo padre.
La stima incondizionata verso di lui. Ed il seguirlo senza mai
chiedere. E
l'accettare senza mai discutere.
Poi mentre, suo padre cercava di fargli indossare nuovi abiti,
inadatti, Draco
aveva logicamente pensato: "Cazzo, sono una bambola".
Troppo tardi aveva scoperto che quel costante forzarlo verso una
direzione non
sua, era apprensione. Che tutte quelle prediche erano tentativi di
consolarlo.
Che i consigli erano il desiderio di far avere tutto il meglio che lui
aveva
avuto, anche al figlio. Perchè Lucius Malfoy amava la sua
vita. Amava sua
moglie e morbosamente amava il potere ed il lato oscuro. Non
c'entravano bene,
male o la cosiddetta morale. Semplicemente Lucius Malfoy faceva quello
che più
di ogni altra cosa amava fare: spadroneggiare su i più
deboli.
E questo non lo rendeva un cattivo padre.
Anzi era un ottimo padre.
Che portava il figlio sulle spalle, che lo accompagnava per mano, che
gli
insegnava della vita, a modo suo, ma sempre un insegnante era. Nemmeno
quando
Draco non aveva ucciso Silente, Lucius lo aveva rinnegato. Aveva dato
ascoltato
a Narcissa - E' solo un ragazzo, Lucius, solo un ragazzo.-, e aveva
continuato,
nonostante tutto ad essere orgoglioso del figlio.
Se solo Draco lo avesse capito prima di ucciderlo.
*** *** ***
Lucius è tra le sue braccia.
Draco saprebbe spiegare perchè sia tra le sue braccia sanguinante.
E'
merito suo. E' bastato un -Sectusempra- ed eccolo lì a
terra, morente. Quello
che non riesce a comprendere è perchè, una volta
colpitolo, sia subito corso da
lui, abbracciandolo, sorreggendolo. Lucius è vagamente
sorpreso, un po’
orgoglioso "Mio figlio è bravo, maledettamente bravo, con
gli
incantesimi", e intrinsecamente triste. Ha fallito come padre, doveva
saperlo, forse lo sapeva. Tutti i suoi sforzi ed ora Draco lo guardia
con
rabbia e rancore repressi. Tutti i suoi sforzi ed ora Draco lo sta
uccidendo.
Fisicamente ed interiormente.
Eppure.
Eppure Lucius è felice di morire tra le braccia del figlio.
Non per mano sua,
ovviamente. Ma tra le sue braccia si, questo è accettabile.
Un parte di se
riesce ancora a sentire i suoni, a percepire il vento, ad ammirare i
colori. E
desidera che Draco avesse deciso di ucciderlo di giorno. Ha speso tutta
la sua
vita nel buio, ora ci vuole solo più luce.
Una parte di se riesce a sentire i tremiti del figlio, una parte di se
è
rinfrescata dalle sue lacrime.
Lucius emette un singulto di dolore e sangue, e guarda gli occhi di
Draco.
-Un Malfoy non piange.- dice nell'ultimo tentativo d'insegnare al
figlio come
essere un uomo. Perchè un uomo non piange. Sebbene, anche
Lucius stia
piangendo.
Draco avrebbe preferito sentirsi accusare con astio-.
Avrebbe voluto poter odiare il padre con un intensità
più forte. Eppure, continua
a stringerlo. E le sue mani si muovono lungo le ferite, nel tentativo
di
tamponarle.
-Era un incantesimo fottutamente buono.- dice Lucius.
E poi silenzio, singhiozzi e gemiti.
-Draco.- attende -Sposati.-
Ed è così che dovrebbe essere un rapporto padre
figlio, pensa Draco. E
improvvisamente vuole invecchiare con Lucius, vuole vederlo anziano,
vuole
vederlo ancora,
vivo.
E' tutto merito suo se Lucius sta morendo.
Ed il merito diviene colpa.
-Intendevo spostati.- si corregge Lucius. -Fa tutto così
dannatamente male.-
Draco ride lacrime amare.
Ha capito benissimo cosa intendeva il padre. Così
maledettamente orgoglioso
fino alla fine. Ed ha proprio ragione.
Fa tutto così dannatamente male.
*** *** ***
Draco ha avuto un paio di esperienze sbagliate con le persone.
Ed ora sta avendo un paio di esperienze con la persona sbagliata.
Per questo tiene gli occhi incollati sulla strada. Meccanicamente
cambia la
marcia e preme sull'acceleratore. Seconda, terza, quarta. Accende una
sigaretta. Inspira, Espira. Senza mai guardare Hermione, occhi sulla
strada.
Perchè Draco è esponenzialmente spaventato del
relazionarsi con le persone.
E con Hermione, relazionarsi riesce così facile.
Lei scivola l'avambraccio fuori dal finestrino e guarda le
case. E' a sua
volta a disagio.
Perché sono le sei e la luce, la luce illumina ancora le
strade. Il che rende
tutto insolito e mistico.
Si rende conto che c'è qualcosa di non detto
nell'incontrarsi per la prima
volta di giorno.
Un passo, un comune accordo. Di cosa, accordo di cosa?
Amicizia?
Hermione osserva Draco ed è veloce a spostare
lo sguardo da lui alla
strada, con la stessa velocità con cui il biondo fa la
stessa cosa.
Stanno andando a casa sua.
Draco sa che non c'è niente dietro. Solo vestiti, tutto qui.
Semplicemente
vestiti.
Ma stanno andando a casa sua. Ed è tutto così
diverso e, Cristo l'ha pensato,
significativo.
*** *** ***
-Questo?- Chiede Hermione uscendo
dall'armadio. Benché
l'armadio non sia un armadio, è una stanza, che per inciso
è più grande di tutta
la sua intera casa. Dove, vogliamo ricordare, vivono in tre.
Draco solleva gli occhi dalla gazzetta del profeta, vecchia di due
giorni e
che, prima che Hermione glielo facesse notare, stava reggendo
all'incontrario.
Usa il giornale come un non dichiarato scudo, nascondendosi tra le
righe.
-Mhh.- muggisce, storcendo le labbra.
-Mhh Cosa?- sbotta esasperata Hermione. Questo è il
tredicesimo abito che prova
ed il tredicesimo Mh che riceve. -Mh Cosa? Per il cazzo di Merlino!-
ripete.
-Troppo succinto.- dice Draco, che "usa tutta la sua forza" per
non divagare sullo spacco dell'abito nero.
-Oh, Cristo!- dice Hermione, invocando una sorta di Merlino babbano. -
L'unico
uomo che ci sarà è Harry! Mi spieghi quale
è il problema se è un po’ succinto?-
Ed io? Si chiede Draco, ma è troppo
surreale dirlo.
-Non è un po’ succinto, è troppo
succinto!-
-Be'. Tutti i vestiti di tua madre sono troppo succinti, allora!-
replica
Hermione, tagliente.
-Stai insinuando qualcosa su mia madre, Granger?- Draco lascia cadere
il
giornale e si alza minaccioso, carico di tutto l'orgoglio della casata
dei
Malfoy.
-Questi vestiti parlano abbastanza da soli.-
lui si lascia sfuggire un verso esasperato dalla rabbia, mentre
percorre a
passi decisi la distanza che li separa. Hermione sussulta e la schiena
le
sbatte contro il muro, mentre indietreggia intimorita. Draco la
raggiunge e la
supera, varcando la porta dell'armadio.
Si sente un gran rumore di grucce e stoffe e imprecazioni.
Finché non appare
con un abito rosso stretto in mano.
-Questo.- dice soddisfatto.
-Quello?- esclama Hermione.-Quello? Quello
è troppo succinto.- ed
accompagna la frase con uno sguardo torvo al vestito e alla schiena
scoperta
che le lascerebbe.
-Insomma, c'è solo Harry, no?-
Anche tu, pensa Hermione, ma è troppo
surreale dirlo.
*** *** ***
Atto
I,
scena I.
Dling Dlong.
-Potter.-
-Draco! Entra, siamo in cucina.-
-Potter.-
-Cosa?-
Crash.
-Hermione?!-
Harry lascia cadere a terra i bicchieri, che teneva faticosamente in
equilibrio
fra le dita. Si dice che quando un bicchiere si rompe, una persona che
si ama
se ne è andata.
I bicchieri rotolano sulla moquette.
Non si sono rotti.
Draco si scosta perchè lui, Potter, la possa
vedere meglio. Perchè lei lo
possa vedere meglio. Hermione sorride imbarazzata e colpevole,
bellissima nel
suo vestito rosso. Ed Harry, in camicia e jeans si sente nuovamente
adolescente. Insicuro e testardo. Un po’ arrabbiato, poco.
"Devo
raccogliere i bicchieri" pensa, ma non lo fa e continua a guardarla,
come
l'ha guardata anni prima al ballo del ceppo. Stordito ed orgoglioso di
essere
suo amico.
Perchè lui puerilmente si reputa ancora suo amico.
-Hermione?!- e sono tutti grati che la voce abbia interrotto il
silenzio.
-Ginny?!-
Ginevra Potter è apparsa dalla cucina,
gravida e impacciata dalla
pancia. E' lievemente ingrassata -come Harry le ha fatto ingiustamente
notare
giorni prima-, ma la gravidanza, si sa, allarga le curve. E' comunque
bella,
Harry l'ha resa bella. Affascinante nelle sua condizione. I capelli
che,
sfuggiti all'elastico, le incorniciano il viso. Come un
quadro.
-Hermione!-
grida entusiasta e trotta, perchè Lily le impedisce di
correre, verso l'amica.
Verso la sua migliore amica. Ed Hermione sente la sua calda pancia
contro il
suo ventre, mentre Ginny le butta le braccia al collo e tira su
rumorosamente
il naso.
-Oh, Diavolo. Sono così ipersensibile.- dice la signora
Potter, come a
volersi scusare. Ma in realtà non ha ragione per farlo.
Perchè anche Hermione
sta tirando su il naso rumorosamente. Perchè anche Hermione
sommessamente
sussurra:
-Ginny.-
*** *** ***
Atto I,
scena II.
Sono a tavola, in quella che sembra una piccola
sala rettangolare, con
le pareti sbiadite, di un intimo colore pastello. Il piccolo tavolo
ricolmo di
cibo ricorda le vecchie cartoline di natale, belle e surreali.
C'è qualcosa in
quel luogo, qualcosa che Hermione aveva già sentito prima
d'ora. La nostalgica
sensazione di "Casa". Harry e Ginny hanno creato una propria Tana.
Lei è restia a parlare.
Perchè se parlasse, tutti gli sforzi di Harry nel cercare di
ignorarla, di
pensare -Lei.non.è.qui.- sarebbero vani. Ed è
così vergognosamente sollevata di
poter rimandare l'inevitabile chiarimento.
Harry è seduto.
Sufficientemente indisposto e arrabbiato da sopprime la forza con cui
ogni
fibra del suo corpo tende ad Hermione. E rimane semplicemente seduto.
Irremovibile sulla sua sedia. Braccia incrociate. (O così
vorrebbe. Se non che
quelle patate non sono solo patate, ma mele e lui Adamo.)
Il rumore delle posate che cozzano contro la porcellana dei piatti,
riempie
l'aria. Accentuando, forse, la mancanza di ogni altro suono.
-E così, uhm, sei una prostituta.- dice improvvisamente
Ginny, con un avida
curiosità. Per lei è tutto semplice,
così estranea ai pregiudizi. Ma Harry sputa
acqua dal naso e Hermione manda di traverso il boccone.
-QUAlcuno vuole delle patate? Vado a prenderle!- stride lui, sbattendo
sonoramente le ginocchia contro il tavolo, nel tentativo di alzarsi. E
scattando sparisce in cucina. Desiderando di non dover parlare di lei.
Perchè è
fatto così. Perchè preferisce aggirare il dolore,
che affrontarlo apertamente.
-VAdo in bagno!- esclama subito Hermione e pochi secondi dopo il rumore
di una
serratura che gira, avverte i presenti che il bagno è il suo
rifugio.
Draco osserva saccente Ginny e scandisce lentamente, tra una patata ed
un
altra:
-Sei un idiota.-
- Ma, Dio, sono così ridicoli. Dovevo
dire qualcosa!- sbotta Ginny,
arrabbiata con Draco, con Harry, con Hermione per lasciare che la cosa
giaccia,
senza sollevare la questione.
-Harry è sempre ridicolo.-
- Si, ma non in quel modo. Per Merlino, Draco, è un manico
di scopa stasera.
Non ha nemmeno detto nessuna frase, uhm, alla Potter. Frasi, lo sai, -
-Imbarazzanti.- conclude Draco.
-Desolanti calza meglio.-
-Addolcivo la pillola.- dice Draco, poggiando la forchetta al margine
del
piatto ed asciugandosi meticolosamente le labbra, impeccabilmente
Malfoy.
-Ginny.- dice, con curata cautela.
-Mh?-
-Non sei arrabbiata con la Granger?-
-Sono inviperita -scusa l'espressione Slytherin.- con Hermione. Per
aver
preferito andare avanti da sola e tenerci fuori da tutto questo.
Veramente,
vorrei metterle briciole nel letto solo a pensarci.-
-Ma ora è qua. Mangia le mie patate. Oddio, ora è
chiusa nel bagno, prima
mangiava le mia patate. E sono anni che voglio parlarle, dirle di Harry
e della
mia vita e di tutti quelli stupidi importantissimi dettagli che si
dicono alle
amiche. Sopra ogni cosa. Ho aspettato troppo, per perdere tempo
arrabbiandomi.-
-Avrei voluto così tanto che fosse la mia damigella al
matrimonio.- aggiunge
Ginny, la voce velata dalla tristezza. Egoisticamente ha desiderato
così tanto
Hermione, senza mai smettere. Ma ora lei è qui. E finalmente
possono stare
alzate tutta la notte, a raccontare la forma delle bomboniere o il
colore del
suo abito rosso alla cerimonia -La signora Weasley era allibita solo a
vederlo-. Cose così, cose stupide, cose importanti.
-Vado a chiamare Harry.- dice risoluta, alzandosi con formidabile
lentezza, mani
sulla schiena ad aiutarsi per il peso anteriore.
-Vado a schiantare la porta del bagno.-
*** *** ***
-Granger.-
-Uh, Cosa?-
-Quando pensi di uscire da lì.-
-Mi sto dando la cipria.-
-Tu non usi la cipria.-
-Er, beh' in questo momento vorrei farlo.-
-…E' casa sua. Non puoi evitarlo per sempre, prima o poi
dovrai uscire.-
-Prima o poi andrà a letto.-
-Schianto la porta.-
-Non oseresti.-
-Schianto la porta.-
-...Arrivo.-
-Bastardo.- mormora puerilmente Hermione.
***
*** ***
Atto II,
scena I.
Draco
conduce Hermione nella sala da pranzo. Non che lei non sappia
ritrovarla, ma
lui la guida, segretamente preoccupato che lei scappi, buttandosi fuori
dalla
finestra in una spettacolare esibizione di vigliaccheria. Un enorme
spreco di
energie, visto che sarebbe costretto ad inseguirla. Nella sala Harry e
Ginny li
aspettano. Lei, relativamente serena, con quel sorriso indecifrabile
stampato
sul viso, lui un po’ più torvo osserva il
pavimento, con ritrovato interesse
per le piastrelle bordò. Sembra quasi, sembra,
magicamente legato alla
sedia.
Riluttante, Hermione prende il suo posto a tavola.
-Devo andare in bagno.- annuncia improvvisamente Draco e si dilegua,
maledettamente rapido.
-Vado a prendere i secondi!- esclama Ginny con un'accidentale
casualità e
sparisce dietro la soglia della cucina.
E rimangono soli.
Harry non aveva mai desiderato prima d'ora di poter scambiare
una qualcuno
con Voldemort: ma, come si sa, c'è sempre una prima volta.
Ed il momento è
arrivato, mentre desidera con tutte le sue forze di non essere
lì.
O almeno, non lì con Hermione.
Si agita sulla sedia, facendo traballare i gambi, in un fastidioso e
sordo
rumore. Non ha nessuna intenzione di fare la prima mossa. Troppo
arrabbiato e
ferito. Poi remissivamente si dichiara sconfitto.
-Slegami.-
-Come?-
-Ginny ha usato un Costringo. Mi ha magicamente
inchiodato alla sedia.
Slegami.- borbotta sommesso, intrappolato da fili invisibili di pura
magia.
-Merlino, quella donna, mia moglie è
malvagia.-
ed Hermione sospira.
Con il peso di dover riparare le cose, addosso.
Harry è sempre stato molto suscettibile ai rifiuti,
così fragile sotto certi
aspetti. L'ha sempre saputo. Ma la differenza è che lei
è sempre stata lì.
Quando Harry perse Sirius o Silente o, temporaneamente, Ginny, Hermione
era lì.
Dalla sua parte. Accanto a lui, consolandolo. Perchè
qualcun'altro lo aveva
ferito. La differenza è che stavolta lo ha ferito lei. E'
lì, ma dalla parte
del torto.
Non è mai stata dalla parte del torto.
-Harry.- dice e lui guarda il pavimento e tutte le interessanti
venature della
pietra.
-Harry.-
Incredibilmente affascinante, si costringe a
pensare lui. Le
mattonelle sono lusingate.
-Harry.- ripete Hermione con una nota esasperata d'appello. Lui
finalmente si
volta. Verso di lei, che -che diavolo sta facendo?- si sta alzando
dalla sedia.
Perchè Hermione è un genio, così
maledettamente razionale. E come tale sa come
trattare i numeri e i libri. Ma come tutti, in quella stanza, ha un
intrinseca
incapacità di destreggiarsi con le emozioni. Così
si alza. Si alza perchè
decide che l'unica cosa da fare è fare quello che sente.
Senza usare la testa.
Si alza usando solo il cuore.
Si alza e lo abbraccia.
-Dio, quanto mi sei mancato.- sussurra respirando il suo profumo
di
sudore e ormoni, finalmente pronta ad affrontarlo.
-Mi sono sentito morire quando non c'eri più.- protesta
Harry con una punta
d'accusa, tenendo ancora salde le distanze.
-Lo so.-
-Ho fatto di tutto per trovarti. E quando ti ho trovata, mi hai
cacciato.-
-Lo so.-
-Pensavo che noi non fossimo sufficienti per te. Che senza Ron non
valessimo la
pena.-
-Siete la mia famiglia.- dice Hermione. Ed è vero, lo sono.
Dopo quattro anni lo sono ancora.
-Lo so.- Harry suona vagamente compiaciuto e infinitamente sereno.
***
*** ***
Atto II,
scena II.
Le
luci di casa Potter si spengono lentamente alle loro spalle. Solo una,
la
camera da letto, rimane vivida nel buio della notte. Hermione la
osserva con
malinconia. Vorrebbe poter restare, con Harry, con Ginny, in quella
casa dove
ha ritrovato qualcosa. Forse la serenità, forse se stessa.
Ma cammina lungo la
strada, verso la macchina di Draco, che la riaccompagna dove lei sente
di non
appartenere più.
Le stelle li stanno nuovamente osservando, curiose e divertite dalla
piccola
commedia che si svolge sotto la loro pallida e intensa luce. Draco con
attenzione
guarda a sua volta.
-Quando cadono le stelle?- chiede.
-Cosa? Uhm, credo il termine più consono sia spegnersi.-
risponde Hermione,
perplessa.
-No, intendo quando cadono. Sai quel periodo dell'anno in cui i babbani
guardano le stelle cadere.-
-Oh. Le stelle cadenti.- dice Hermione, afferrando il senso della
frase.
-Luglio, o Agosto, credo.- risponde, sinceramente colpita dal non
ricordarsene
più. Non ricordare quando è il tempo dei
desideri. -Perchè, cosa esprimeresti?-
-Come?-
-Che desiderio esprimeresti? E' questo che fanno i babbani, guardano le
stelle
ed esprimono un desiderio. I tuoi genitori non te lo hanno mai detto?-
-No.-
-Nemmeno della fata dei denti, o della cattura delle lucciole?-
-No.-risponde Draco, semplice.
-Oh. Mi dispiace.- dice Hermione e le dispiace davvero. Sebbene Draco
non
capisca cosa ci sia da dispiacersi. Forse è
perchè non sa cosa si sia perso, ma
non rimpiange i sentimentalismi babbani o le favole dell'infanzia. I
suoi
genitori gli hanno raccontato di Draghi e avventure e magie Oscure, ma
a lui
andava bene così. Quei momenti erano, se ci pensa ora,
incredibilmente sereni.
Non ha mai avuto bisogno d'altro.
-Tu che desiderio esprimeresti?-
-Mh.- Hermione non lo sa. Avrebbe detto Ron. Ron. Ron. Almeno fino a
poco tempo
fa. Non vuole più tornare indietro, solo andare avanti.
-Soldi, forse.- dice
senza trovare altro.
-Come siamo materiali.- ghigna Draco, divertito.
-Ah, sentiamo il tuo grande desiderio, Signor Malfoy.-
-Donne.- anche se una saggia e fastidiosa voce gli ha appena suggerito:
Te.
-Ma le hai!-
-La vera felicità non è avere ciò che
si desidera, ma desiderare ciò che si
ha.-
-Ho le carie.-
-Anche io, non so da dove mi sia uscita. Era disgustosa.- dice Draco
con
sentimento. Ed Hermione ride. Non di lui, con lui.
-Mi sono chiarita con Harry.- dice lei improvvisamente, e non sa
perchè, ma
aveva una gran voglia di dirlo. Voglia di confidarsi. Con Draco. Come
se si
conoscessero da sempre.
-Lo so. Me lo ha detto.- risponde lui, con una punta di invidia. - Era
tutto
felice, quella checca.-
-...-
-Hermione.- e la chiama per nome. La prima volta che la chiama per
nome. Non
c'è niente di altisonante in tutto ciò. Non lo fa
con imbarazzo, ne con
rigidità. Suona abitudinario. Come se nella sua testa, Draco
non avesse fatto
altro che ripeterlo.
Hermione,
Hermione,
Hermione.
-Smetterai di essere una prostituta?-
-Forse.-
-...-
-Non so.-
-...-
-Credo di si.-
Nota dell'autrice:
Cominciamo dal principio.
La prima scena. L'eclatante apertura.
Forse un po’ pesante, forse un po’ forzata. Ma
Draco ed Hermione non sarebbero
mai arrivati a parlarne, non durante questa fanfiction, solo col tempo.
E io
volevo comunque che qualcosa di lui (sopratutto su questo capitolo
incentrato
su Hermione ed Harry) si sapesse. Volevo che la matrice del cambiamento
di
Draco venisse svelata. E in come quasi tutte le sue interpretazioni
è il padre.
Non il solito Lucius però.
Non un padre sbagliato, un buon padre, facendo i conti. Solo incapace
di
trasmettere tali conti al figlio. Volevo cercare di mettere in risalto
uno
sbaglio dal quale non si può più tornare indietro
e che, inevitabilmente,
cambia le persone.
Spero che vi sia piaciuto quel pezzo, scritto solo per Draco. A me,
personalmente, è piaciuto scriverlo.
Ma forse ancora più particolare è la figura di
Ginny.
Particolare perchè, come ben so, è odiata da
tutti. Be', non proprio da tutti.
Non da me. Doveva essere lei. Nessun altro, solo lei poteva essere la
signora
Potter. E spero che vi sia piaciuta anch'essa.
Non mi sono soffermata troppo sui quattro, una volta chiaritosi tutto,
perchè
questa vuole essere una Draco Hermione. E comunque si rivedranno nel
prossimo e
spero ultimo glorioso capitolo.
Oh, non vedo l'ora di pubblicare quel capitolo.
Ho già scritto la fine. (UH!) E sono curiosa, tremendamente
curiosa di scoprire
se vi piacerà o meno. Però, purtroppo, prima devo
finire tutto ciò che
intercorre da adesso agli ultimi istanti della storia. [Manca comunque,
poco,
così poco.]
Hanging By a moment, come ha indovinato Criros è una canzone
dei Lifehouse
(contenta che ti piacciano! Io li trovo particolarmente adatti a certi
momenti!). Mentre la più chiacchierata "Down Inside i am
bleeding" appartiene
a The Rocky Horror Picture Show (a cui sono veneramene addetta).
Canzone di
chiusura come ha evidenziato Seattle_Bee. Più precisamente "Super Heros"
Passando alle recensioni:
Ps: Ho già detto quanto vi amo?
Lady_Slytherin: Si? la scena finale ricorda il film?
Almeno ho fatto
felice tutti quelli che si aspettavano la stessa trama! Non ho mai
amato le
Harry Draco, penso siano entrambi troppo innamorati
della...ehm...insomma non
voglio essere volgare. Però come amici, come amici sono
unici. Più di quanto
potessero mai immaginare. Be', si, Harry ha preso una vera batosta,
come è
evidenziato in questo capitolo. Perchè lui di sicuro non se
lo aspettava. Non
da Hermione. E lei non si aspettava di rivedere lui. Sono entrambi
feriti e
spaventati. Ma tutti si aggiusta, col tempo e con Ginny come moglie!!
MyLay-Sen: Ovviamente questa Hermione non
può piacere a tutti. Ma la sua
dignità non le è mai stata privata. Ci sono molti
pregiudizi intorno alla
prostituzione, ma penso che le prostitute siano persone con una tempra
unica,
che arrivano a provare ogni modo pur di sopravvivere. Ovviamente la
situazione
di Hermione è un po’ diversa, ma spero non troppo
surreale. Draco fa pena? Ha
ancora abbastanza orgoglio per ucciderti, se ti sentisse dirlo! xD
Cali Patil: In effetti è così.
E' proprio triste che Hermione sia
arrivata a tanto, eppure c'è sempre qualcosa, o qualcuno che
ci permette di
riscattarci. Come puoi vedere, il suo futuro è probabilmente
lontano dalla
prostituzione!
Lady black: I ragazzi dei giorni nostri? Sono felice
che capisci
Hermione! Volevo così tanto trasmette il suo disagio! La
scena con Harry era
così veloce, che temevo non avrebbe avuto l'effetto sperato.
JiuJiu91: UN ALTRA CINEFILA! Che piacere collega,
che piacere. Sebbene
io, in quel campo, sia solo una dilettante. Il titolo è
tratto dal "Rocky
Horror Picture Show" e se non l'hai visto, guardaòp! E' un
ordine, mia
cara. Tutti mi dicono che il mio Draco fa sempre
più tristezza, eppure
immagino te, ridere sguaiatamente, di fronte alla scena dell'analista.
SI,
sicuramente sei originale! (anche io lo apprezzo!). Hermione
più che fredda era
esagitata e sconvolta e imbarazzata da se stessa. Con l'unico desiderio
di
nascondersi da lui.
Claheaven: Recensioni come la tua fanno sempre
piacere, quindi, non
importata se i miei abili stratagemmi mentali hanno funzionato o se
sono invece
i miei personaggi ad attirarti tanto. (Invece importa eccome!
Maledizione! Oh,
il mio orgoglio si contorce nella tomba.) La morte di Ron è
un libero sfogo di
fantasia, frustrata dalla direzione che stanno prendono i libri. (Oh,
quanto
spero che sia lui uno dei "destinati" alla morte nell'ultimo
celeberrimo libro. Sarebbe, inaspettato). Jervis Cocker. Uhm. In
effetti si può
quasi respirare nell'aria del primo capitolo, ma si rispecchia poco nei
seguenti (e ho deciso quindi, una soluzione più
smorzata.). Down inside I
am bleeding è probabilmente una pubblicità di
cerotti. Ma per me sarà sempre
una frase del "Rocky Horror Picture Show". Lode a Richard'O Brien. Lode alla
rivoluzione sessuale degli anni sessanta!
Goldbuble: Non posso evitare di dirti che il tuo
nickname è
incredibilmente delizioso. Dio, adoro pronunciarlo. Ora, uscendo da
questa
digressione, Grazie! E come vedi, l'aggiornamento non è
stato troppo lento.
Spero.
Chris97:E invece Harry c'è! E ci
sarà anche in seguito! Come amico di
Draco, come amico di Hermione.
DeepDerk:Oh, puoi immaginarmi arrossire
virtualmente! Grazie! Spero che
ti sia piaciuto questo capitolo e se il mio stile ti piace tanto, non
vedo
l'ora che tu legga l'ultimo. Sono innamorata dell'ultimo capitolo!
_Elentari_: Effettivamente non so cosa sia
più insolito. Se Draco e il
suo affetto per Harry o Hermione prostituta. Probabilmente tutte e due
le cose
sono Molto insolite. Comunque credo siano piacevoli nella loro
inusualità. E
comunque lo spero.
Criros: !!! Per te scrivo ben tre punti esclamativi,
abortendo un orrore
grammaticale. Una fan dei Lifehouse!!! Unica! Be', siamo in due! Grazie
per i
complimenti, sopratutto se ritieni la storia originali. Le Draco
Hermione sono
così trite e ritrite (ma alcune, ugualmente molto belle.).
SweetChocolate:Ora che me lo fai notare, forse non
era così prevedibile
l'avvento di Harry. Almeno non per voi. Io mentalmente continuavo a
figurarmelo, a immaginarlo nella costante ricerca di Hermione e non
vedevo
l'ora di descrivere quando e come l'avrebbe trovata. In più
lui è un nuovo
legame tra Draco ed Hermione.
Vio_smile: Oh, la moglie di Harry. In
realtà è il personaggio più banale
che potevo metterci. Ma, la più giusta in quel ruolo. A
discapito di chi la
odia, Ginny, così carismatica, è perfetta per
lui. Perfetta che prendersi cura
delle ferite che un ragazzo non dovrebbe avere. Lei sola, riuscirebbe a
sostenerlo in maniera impeccabile. Almeno per me.
Seattle_Bee: I coinquilini! I mitici coinquilini!
Connie e Dolce! O,
quanto era divertente scrivere di loro. Ma ricompariranno! Diavolo, se
non lo
faranno! Solo non ora, alla fine. Ora rallenterebbero la storia (e il
tempo per
la stesura di un capitolo, che non ho). Bingo! Maledetta donna, diciamo
che tu
eri esclusa dal tentare di indovinare! Comunque bingo! Vinci tutto
ciò che
posso darti! Per inciso, un grosso simpatico niente.
ImAya: Ho aspettato anni che qualcuno descrivesse
una simile relazione
tra i due! Anni in cui sono stata sommersa da improbabili Slash. Volevo
esprimere come gli immaginavo io e quindi ci ho provato. lieta di
esserci
riuscita.
Lilian Potter: Grazie! In realtà l'atra
fanfiction più la leggo, meno mi
piace. (Ma non posso toglierla! Il mio maledetto orgoglio nei confronti
di
Ed_ward mi ostacola! Sono incastrata!) Però grazie! Per i
complimenti, per la recensione!
Grazie e spero ti sia piaciuto il capitolo.
Pps: nel prossimo capitolo, ultimo o meno, le cose si muoveranno. E
molto.