Now,
I've got arms
And I've got arms
Let's get together and use those arms
Let's go
Time's a wastin'
I've got lips
And I've got lips
Let's get together and use those lips
Let's go
Time's a wastin'
June Carter e Carl Smith.
Hermione osserva Hermione nello specchio
e sorride.
A stento si riconosce. Perchè la lucida superficie rimanda
un'immagine
limpida e serena. Così tipica di lei quando era ancora
tipicamente se stessa.
La matita le evidenzia gli occhi nocciola. E le labbra sono rosee e
pulite, il
rossetto che giace nel cassetto.
Non ne ha più bisogno, non lo ha mai voluto.
Connie storce la
bocca.
-Che fine ha fatto la gran troia della mia migliore amica?- dice con
simpatia,
con affetto. Sapendo che è proprio ciò che lei
vuole sentirsi dire. Che
Hermione-puttana-Granger non esiste più.
Il silenzio è un tacito grazie.
Dolce le ripassa le
unghie con uno smalto traslucido e delicato, la testa
avvolta in un asciugamano - rosa, come tutto il resto, d'altronde, in
quella
stanza. Hermione muove allegramente le dita, rimirando l'opera.
-Come sto?- chiede euforica, volteggiando due volte, l'abito che le
sfiora
dolcemente le gambe.
-Favolosa, cara, favolosa e raggiante.-
Ed è vero.
Hermione sorride con una dentatura perfetta e perlacea, mordicchiandosi
il
labbro inferiore. Favolosa e raggiante.
-Oh, Sono così agitata.- esplode Dolce all'improvviso,
zampettando le mani nel
vuoto, nel tentativo di asciugare lo smalto. Dolce è sempre
agitato. Quando si prepara per uscire, quando Jennifer Lopez canta
in televisione, quando qualcun altro si prepara per uscire. Per questo
possiedono piantagioni di camomilla in cucina, sebbene le inutili
proteste di
Connie (-Ci vuole alcol, non camomilla, alcol.-).
-Qualcuno vuole-
-No, nessuno vuole una camomilla. Dolce. Cristo!
Hermione non bada alla conversazione, né alla risposta di
Dolce (- Affoga pure
nell'alcol e nei brufoli, allora!).
Osserva con più attenzione l'orologio a muro, che segna le
otto passate. Come
aveva segnato le sette meno cinque la prima volta che gli aveva
lanciato una
rapida occhiata, e le sette meno due al secondo sguardo. Hermione lo
guarda
nello stesso modo in cui l'aveva guardato continuamente nell'ultima ora.
Con impaziente attesa.
Ed il campanello parla (ha spesso di suonare, quando Dolce
ha sostituito il classico scampanellio con un dolce e malizioso Uhh-uhh
d'apprezzamento).
-Moun Amour! E' già qui!- stride eccitato l'amico ed
è già in piedi,
strusciandosi le gote per arrossirle appena. Dalla porta giungono i
suoi
squittii felici e brontolii sommessi ed altre frasi. Connie colpisce
sonoramente la coscia di Hermione e schiocca la lingua.
-Buona serata.- dice con malizia allusiva, mentre lascia la stanza.
***
*** ***
Nulla di romantico, niente candele. Solo cibo e chiacchere.
Cose così, cose tra amici .Non è stato un invito premeditato.
Frasi lasciate cadere casualmente. Con la stessa casualità che li aveva spinti ad incontrarsi quotidianamente nell'arco dei due mesi trascorsi.
Non è un appuntamento quello tra lei e Draco Malfoy. Sebbene le gambe di Hermione sono state appena depilate e Draco, Draco si è fatto la barba due volte.
Non è un appuntamento.
In teoria.
- Non avevi detto che lui non era in casa? - grugnisce il biondo
insoddisfatto,
adocchiando truce Dolce, che lo saluta calorosamente sull'arco della
porta.
- Oh, dettagli.
- Ha cercato di toccarmi il culo! Non sono dettagli! - protesta
sonoramente
Draco, mentre si incamminano verso la Mercedes.
- Siine lusingato.
- E' un uomo! U-O-M-O!
- Ottima deduzione.
- Non voglio che un uomo cerchi di toccarmi il culo. Sono un estimatore
della
vagina, IO.
- Sei di una fastidiosa scurrilità, Draco Lucius Malfoy.
- E tu sei una dannata bugiarda.
- Touché. Ma a fin di bene.
Draco la guarda in tralice e lascia cadere la discussione.
Non si vince, con Hermione Granger non si vince mai. Così
testarda e risoluta.
- Non puoi cambiare casa?
- No.
- Ma hai smesso da mesi di fare la prostituta!
- Non cambierò casa.
- Ma...
- No.
- Se...
- No!
- Testarda.
- Animale.
E ridendo, Hermione avvolge l'avambraccio attorno a quello di lui.
*** *** ****
- Signor Malfoy, cerchi di controllare la rabbia.
- Al diavolo il controllo e al diavolo quella dannata cretina!
- Vuole raccontarmi cos'è successo?
- OH! OH! - esclama esasperato Draco, agitandosi sul comodo lettino di
pelle.
- OH! Quello che non è successo, grazie a me. Se era per lei
a quest'ora
l'aveva già violentata.
- Vuole spiegarsi meglio?
- E' totalmente illogica! Dannata stupida donna. Voglio dire, eravamo
in un
locale e quest'uomo arriva e le palpa il culo. Avrà avuto
sessant'anni e la
palpava il culo. E lei, lei non può reagire come una persona
normale, No,
perché Hermione Jane Granger non è una persona
normale. Dio, è assolutamente
illogica! E comunque lei lo guarda e fa: "Gradirei che la smettesse".
- continua Draco, in una perfetta e quanto mai ironica imitazione della
femminile voce di Hermione. - Gradirei che la smettesse! Come si fa a
dire
"Gradirei che la smettesse"? Come se Harry avesse chiesto al signore
oscuro "Gradirei che non mi uccidesse, la prego". Insomma, Cristo!
- E lei cos'ha fatto?
****
- Non osare toccarla. -dice Draco, ma la frase
è coperta da un sordo
rumore di ossa contro ossa, nocche contro zigomo.
Il molestatore è a terra.
Non importa l'età, non importano i capelli bianchi o le
rughe o l'espressione
sciupata dell'uomo.
Non importa se il rivolo di sangue e la mascella dislocata
presuppongono
qualcosa di rotto.
Draco se ne fotte. L'importante è guardare Hermione negli
occhi e gridarle con
sentimento:
-Imbecille! Reagisci!
- E questa donna cosa le ha risposto?
- "Non sei mio padre" - mima Draco in una stridula voce lagnosa. -
Merlino, grazie al cielo no! Ma quell'uomo aveva tutta l'età
per esserlo!
- Non sono tua sorella, non sono tuo figlio! Ma che
cazzo c'entra,
Granger? Ti stava molestando! Mo-le-stan-do! Scusa se ti ho salvato
dalla più
brutta scopata della tua vita!
- Potevo cavarmela benissimo da sola!
- Oh, sicuro! "Gradirei che la smettesse"! Bel modo di cavarsela,
sicuramente le buone maniere funzionano benissimo coi molestatori!-
- "Potevo cavarmela benissimo da sola". Oh, certo. Dannata imbecille.
- Potevo cavarmela benissimo da sola! - ripete Hermione
Granger, stavolta
gridandolo.
- Scusami tanto per averti aiutata. Me ne vado! Così
può stuprarti in santa
pace.
- Bene!
- Bene!
***
- Vacca!
Hermione sussulta, e un sonoro schiaffo è la sola risposta che riesce a dare.
-Ah! Ora picchi me? Cioè lui no, per Diana, figurarsi, d'altronde cosa ti avrà mai fatto! Però non c'è niente di male a picchiare l'uomo-che-ti-ha-salvata.
L'anziano ha smesso finalmente di osservare
inorridito il sangue, il suo
sangue. Ed ora guarda, se possibile, ancora più inorridito
il suo assalitore. A
carponi, sul ruvido asfalto, indietreggia. E Draco, che ha la grande
voglia di
mollargli un altro ben assestato colpo, stavolta più in
basso, lo ammonisce:
- Lei! Lei rimanga dove è! Anzi, ora la stupri! Forza,
sembra volerlo.
- Smettila! - grida Hermione esasperata, le nocche
bianche, mentre i pugni
serrati tremano.
L'uomo prova a rialzarsi. Indugiando, si aiuta con le mani
sulla nuda
strada e solleva le vecchie ossa. Con gli occhi cerca la macchina,
parcheggiata
qualche metro più in là. Troppi, per sfuggire a
Draco.
- Ora venga qua e la stupri! - grida lui.
- Finiscila! - ripete Hermione, in un'esplosione di
rabbia.
Slap.
Draco si massaggia nuovamente la guancia, colpito per la
seconda volta.
Ferito nell'orgoglio. Le scocca "quello" sguardo, lo stesso sguardo
di quando erano al terzo anno ad Hogwarts. Carico d'odio e disprezzo,
senza
però la minima punta di paura. Con rabbia, scarica la
frustrazione del suo
pugno contro la sua stessa coscia.
Perché, nonostante tutto, non colpirà mai
Hermione.
***
- E poi cos'ha fatto?
- Io, Oh, io. Me ne sono andato, cazzo! Che poteva fare, me ne sono andato! Era così frustrante! Lei è così frustrante!
- Saprebbe spiegarsi perché ha reagito così violentemente?
- Nessuno tocca le donne con cui esco! E' una questione di possesso! - sbotta il biondo.
- Ma lei non è una donna con cui esce. - nota puntigliosamente l'analista, sollevando gli occhi dal taccuino e scrutandolo da dietro le sue spesse, opache lenti.
-Hermione!
Dice Ginny abbracciando l'amica. E' nuovamente venerdì e
come ormai da
parecchie settimane, Hermione è alla usuale cena a casa dei
tre Potter.
E viene accolta con entusiasmo. Con lo stesso entusiasmo con cui Ginny
l'ha
accolta la prima volta che l'ha rivista. Ginevra non
reprimerà mai, quel suo
esagitato stato d'animo, nel rincontrarla. Non tratterrà mai
quel piccolo
risolino eccitato ogni volta che il campanello suona e lei è
alla porta.
L'euforia del riaverla sarà l'ultima cosa a scemare.
-Ginny.
Ride Hermione e con le mani cinte attorno al collo di lei, traballa un
po’, in
un abbraccio cristallino. E Ginny la trascina oltre la soglia, con
l'energia di
un adolescente innamorata.
-Oh, quanto mi sei mancata!- dice, scherzando con una pura,
invidiabile, sincerità.
-Ci siamo viste oggi!- protesta Hermione, ma si lascia trasportare
dall'amica.
-Sono
ingorda di te.
-Dovrei essere geloso?- è la voce di Harry, che scende dalle
scale a torso
nudo. Nuovamente a torso nudo. Perchè Harry è
quasi sempre nudo, o giù di lì. Esibizionista.
Si passa una mano tra i capelli, umidi. Nessuno gli ha mai
detto quanto
assomigli a James nel farlo, ma lui lo sa. Inconsciamente lo sa. Forse
è
proprio questo il motivo che lo spinge a farlo.
-Molto geloso!
-Allora sono molto geloso.- sorride lui, sfiorando con le labbra la
guancia di
Hermione e soffermandole più lungo su quelle di Ginny,
mentre l'abbraccia da
dietro, dondolandola.
-Come sta Lily?- chiede Hermione, appendendo il cappotto
all'appendiabiti, con
infinita naturalezza ed abitudine. Harry mugugna e solleva gli occhi al
cielo,
mentre sua moglie lo gomita violentemente nello stomaco.
-E' così insopportabilmente adorabile! Non dormo da notti.-
sbuffa il moro, con
una punta di orgoglio, perché la sua
Lily è testarda, così testarda, che
non sa se piangere o sorridere. -Quello di genitori è un
lavoro a tempo pieno.
-Io lo faccio da quando ci siamo sposati.- puntualizza Ginny con un
sopracciglio levato, in segno di protesta e reclamando i propri meriti.
-E' per questo che mi ami.
-No, ti sopporto perchè ti amo.
E Annah spunta dalla cucina, al fianco di Draco.
*** *** ***
Chi diavolo è Annah?
Ovviamente
Hermione non sa ne il nome, ne cosa esattamente ci faccia nella stanza
una
bellissima donna castana, in compagnia di Draco Malfoy. Prova solo un
istantanea antipatia verso di lei, ma, logicamente, non ha nulla a che
fare col
fatto che sia lì perchè lui l'ha voluta.
E perchè proprio Annah poi?
La
donna la saluta e si presenta, avvolta in un vestito che lascia poco
all'immaginazione. Harry e Ginny la osservano perplessi. Sono abituati
alle
continue intrusioni di estranee, accompagnatrici del biondo, diverse
ogni
settimana. Ma da qualche mese a questa parte, Draco si era presentato
solo. O
più precisamente, pensa Ginny, da quando aveva conosciuto
Hermione, Draco si
era presentato solo.
Hermione solleva lo sguardo, ora acido e fisso sugli occhi di lui.
-Malfoy.
-Granger.
*** *** ***
-Come vi siete conosciuti, tu e Draco?- chiede Harry, cauto, ad Annah
che
sembra irragionevolmente a suo agio. Lei sorride, compiaciuta, e posa
il
bicchiere con delicatezza sul tavolo. I suoi capelli ondeggiano,
accompagnando
ogni suo movimento. Come se fossero qualcosa a se stante. Stasera
abbiamo a
cena Annah e i suoi capelli, pensa Harry.
-Draco- inizia Annah e posa il suo materno sguardo sul biondo, che
indifferente
aggredisce l'arrosto. - mi ha corteggiata qualche sera fa alla "Vipera
Verde". E' una persona così affascinante.
-Mpf.- e tutti si girano verso Hermione ed il suo sbuffo saccente. La
ragazza
guarda con indifferenza l'insalata e tutto di lei, dal sopracciglio
levato alle
labbra sottili e serrate, lascia intuire quanto non possa esser
più in
disaccordo.
Non è gelosa è solo ancora, molto, arrabbiata.
Crede.
-Oh, insomma, che diavolo avete voi due?- sbotta Ginny improvvisamente,
guardandoli con esasperazione.
-Niente.-
-Nulla.
-Bene.- dice Ginny, almeno su qualcosa sono d'accordo. "Niente". Sono
d'accordo su "Niente". Cristo, Lily è più matura.
-Annah.- dice.
-Si?
-E' stato un piacere conoscerti.
-Come?
-E'-stato-un-piacere-conoscerti-Esci.
Annah socchiude le labbra interdetta. Guarda la padrona di casa, che
risoluta
ostenta convinzione in quello che ha detto, e si chiede se sia tutto
uno
scherzo. No. Non è uno scherzo. Cerca gli occhi di Draco,
cerca supporto e si
aspetta qualcosa come: -Se se ne va lei, vado anche io.- Ma Draco non
lo dice.
I suoi occhi sono attentamente posati su quelli di Hermione. In un
reciproco
scambio di puro, caustico, astio.
Annah lascia cadere pesantemente le posate nel piatto e inviperita
afferra la
borsa.
-Bene.- dice e si alza dalla tavola. Harry vorrebbe sprofondare sotto
terra. O
essere uno struzzo. Sarebbero tutte e due ottime soluzioni, pur di non
doversi
sentire talmente imbarazzato. Insegue Annah, cercando di salvare le
buone
maniere della famiglia Potter.
-Uh, ti accompagno alla porta.- dice, nel tentativo di farle strada.
-So dov'è la porta.
-Usala.- deplica Hermione, tagliente e acida come non vorrebbe essere.
In fondo
Annah, nonostante i capelli cotonati e il vestito trasparente e i modi
civettuoli, potrebbe anche essere simpatica. In fondo non è
colpa sua se è così
inopportuna. E' colpa di Draco, per averla portata. E' sempre colpa di
Draco,
conclude Hermione.
Coglione.
I cardini protestano vivamente, quando la porta viene sbattuta con
ferocia ed
Harry riappare, sospirando pesantemente e pulendosi gli occhiali sulla
camicia.
-Chiaritevi.
-Non ho nulla da dirgli.
-Un grazie sarebbe un ottimo inizio.- replica Draco, velocemente.
-Grazie per trattarmi come un idiota.
-Ti stava stuprando!
Ecco Ginny ha perso il filo del discorso, o forse non lo ha mai avuto.
Però ora
sente di averlo decisamente perso. Chi ha stuprato chi? Harry, dal
canto suo,
molleggia sulla sedia, ciondolante, indeciso se allungare o meno la
mano verso
le crocchette di pollo. Sarebbe insensibile? Forse si, decide infine.
-Oh, Cristo.- sbotta Hermione.
Senza parole.
Draco la lascia sempre senza parole. Nel bene o nel male.
Così maledettamente
testardo, non si vince con lui. Mai. Tenace fino all'ultimo anche dalla
parte
del torto. Così intenzionalmente lascia che la sedia strida
sulla piastrelle in
un inconfondibile, fastidioso rumore. Ascende in tutto il suo ego e
lancia un
ultima giudiziosa occhiata a Draco, prima di abbandonare la tavola
senza
proferire altro. I cardini cigolano una seconda volta, prima che un
rumore di
passi giunga dalla strada.
*** *** ***
Ed è sceso il
silenzio.
Più profondo di
prima, che non nasconde sguardi o
parole celate. Un silenzio che non ha nulla da dire.
Draco guarda con sufficienza
il bicchiere,
dondolandolo prima da un lato e poi da un altro, con la stessa
meticolosità con
cui Hermione aveva dato i MAGO anni prima. Scocciato, più da
se stesso che da
altro. Ginny pesta dolorosamente il piede a Harry, guardandolo con
occhiate
esplicite. Il suo indice indica prima suo marito, poi il comune amico..
Parlagli
Il moro spalanca gli occhi e scuote la testa. Ginny ripete il gesto con
il
potere conferitogli dal matrimonio.
-Allora?- dice il moro incrociando le braccia e guardando severo Draco
Malfoy. Più
severamente, ordina Ginny in un linguaggio che solo Harry
può capire.
Harry guarda Draco Malfoy, più severamente.
-mh-Mh- si schiarisce la gola il moro, in un climax ascendente.
-...
- MH-MH-
-Si?- chiede Draco, falso ingenuo.
-Allora?
-Allora cosa?
-Seguila.- dice Ginny
-Eh?
-Se.Gui.La.- ribadisce la rossa.
-Non voglio seguire Hermione!
-Tu stai già seguendo Hermione!
-Eh? Perchè diavolo la starei "già seguendo"?
-Perché la ami.- Ginny rende tutto così semplice.
-Cosa?!- esclama Draco, dopo aver sputato un oliva lungo la tavola.
-Non essere
ridicola! Per Merlino, Ginny!
- Smettila di ragionare col pene, Draco! Quante "Annah" dobbiamo
sorbirci prima che tu lo capisca?
Ginny vorrebbe iniziare a parlare di
amore, vorrebbe
iniziare a parlare di sguardi, dei loro sguardi. Vorrebbe spiegare a
Draco cosa
siano quelle fiamme che ti bruciano, piacevolmente, l'anima. Ma non lo
fa. Lui
non capirebbe.
-Le guardi continuamente le
labbra.- dice invece con
veemenza, perchè sa che non afferra il lato emotivo delle
cose. E' tardivo. Non
se ne intende di baci sotto le coperte. Quindi lo mette di fronte alla
realtà
fisica dei fatti, sfinita dalla mancata eloquenza del biondo..
-Potrebbe essere attrazione
fisica.- ribatte Draco, caparbiamente
e si chiede, perchè diavolo paga un analista, se conosce
Ginevra Potter. E
sopratutto, se lei conosce lui.
-Non ha detto gambe, ha detto
labbra. - rettifica
Harry.
-Uh.- dice Draco. Tra uomini
ci si intende sempre.
In fondo lo sapeva anche lui.
Lo sapeva benissimo anche lui. Non saprebbe dire quando ha realizzato.
Quando
la corrente ha percorso furiosa i circuiti della lampadina. Quando alle
parole
"sesso" "alcol" "droga" se era aggiunta un altra:
"Hermione". Anzi prepotentemente si era posta sopra tutte le altre,
spadroneggiando regina.
Poi come si era accesa, la lampadina si era spenta.
Ma "Hermione" era rimasta chiara, bruciando, stampata a caratteri
rossi, nella sua vita.
Forse è il caso di smettere d'ignorarla.
-Uh.-
dice Draco, che non può più fingere sia l'istinto
riproduttivo.
-Uh. Cazzo.
Non si rende nemmeno conto di essere scattato sulle ginocchia. Non
sente il
suono della sedia, sbattere violentemente contro le piastrelle, non
sente Ginny
esclamare -OH- compiaciuta. Sente solo il dannato bisogno di aprire
quella
porta e iniziare a correre.
Verso di lei.
*** *** ***
-'Fanculo, Ginny, 'fanculo
Continua a ripete mentre corre per le vie deserte di Londra. E'
profondamente
arrabbiato con la moglie del suo migliore amico, per essersi decisa
solo ora a
prenderlo a calci nel culo e fargli fare quello che doveva fare da
diverso
tempo. Tutto quel girarci intorno così a lungo, cazzo. Ora
è tutto così vivido.
Draco può sentire i suoi sentimenti sotto la pelle, fin
dentro le ossa. Si
nutre di loro. E' bastato un calcio di Ginny a trasformarlo in un
monogamo. Ora
corre, non avrebbe mai corso così. Non pensava nemmeno di
essere capace di
correre così. Dimentica addirittura la Mercedes e i mezzi
pubblici e la
metropolitana, corre quei chilometri che lo separano dalla casa di
Hermione,
sentendosi incredibilmente vivo.
La paura che tutto questo, un possibile noi sparisca, se si fermasse a
prendere
ossigeno, a dar riposo alle gambe, lo assale. Non sente nemmeno il
dolore alle
piante dei piedi o la milza che implora. Il freddo colpisce il suo
volto e lo
tiene sveglio e lucido nella sua totale incoscienza.
Svolta l'angolo ed è nella strada.
-Granger!
Grida, battendo forti colpi sulla porta. Dolce, in accappatoio rosa e
maschera
da notte apre. Osserva il biondo, deliziato. E si permette pochi
lunghissimi
secondi, prima di rispondere.
-Non è qui, caro.
-Dov'è?
-E' andata da Connie, al palo. Ha detto che voleva sfogarsi per colpa
di un
dannato imbecille.-
-Grazie.
-Non penso che tu sia un imbecille.- dice Dolce.
-Ha parlato di me?
- Certe cose non c'è bisogno di dirle, caro.
***
*** ***
-Granger.
Draco è ad Edkins Street. I polmoni che esplodono nel petto
e la milza che
impazzisce. Non l'ha ancora vista, ma sa che è
lì. E che può udirlo.
Segretamente spera che lei voglia udirlo.
-Granger!- grida, cercandola con lo sguardo.
Ora la vede, ma è troppo esagitato per notare le
sopracciglia alzate , la testa
reclina di lato e gli occhi sforzati all'inverosimile per capire chi
sia quel
dannato idiota che la rincorre.
-Granger- dice sollevato di averla raggiunta e sorride in un mare di
ansimi.
-La risposta è no!
Draco espira, inspira perplesso.
- Non ti dirò grazie. E odio ripetermi ma potevo farcela
benissimo da sola.
-No!- dice.
-Cosa?
-La risposta non è no.
-La risposta è noi
-Oddio.
-Ascolta Granger. Io ti voglio, tu mi vuoi.
-Sarebbe una dichiarazione? Non ho afferrato la parte romantica della
cosa.
-La parte romantica viene tra le coperte.
-No.
-No?
-No. Non farò sesso con te, Draco Malfoy. Sei un dannato
poligamo adultero e io
sono Hermione Granger. E' ridicolo, siamo intrinsecamente diversi. Non
funzionerebbe
mai.
-Diversi? Io ho le braccia, tu hai le braccia. Io ho le labbra e tu hai
le
labbra. Andiamo a casa mia ed usiamole. Stare qui a parlare
è un enorme spreco
di tempo.*
Hermione è palesemente interdetta.
Le labbra schiuse e la fronte corrugata, mentre guarda Draco Malfoy.
Temporeggia, qualche secondo di troppo, nel tentativo di trovare la
giusta
risposta alla carovana di idiozie che il biondo dice, con
convinzione,
da qualche minuti.
-Che diavolo d--
-Adesso ti bacio.- dice Draco.
E la bacia.
Le sue labbra aggrediscono quelle di Hermione. E lei vorrebbe dire "non
farò sesso con te Draco Malfoy", l'ha ripetuto
così a lungo che la frase
la rassicura, ma l'unico suono che esce dalla sua bocca è
-Cristo- e poi
mugugni e rumori umidi. Non è proprio la conversazione che
Hermione si era
preparata in vista di quel momento. Non è propriamente una
conversazione, sono
solo accenni di parole e -Sta Zitta, Granger, sta zitta- e poi altri
suoni
bagnati e così profondamente intimi. Hermione non pensava
che un bacio potesse
essere così pornografico.
Vuole spingere Malfoy lontano, ma le sue mani lo afferrano per la
camicia,
attirandolo violentemente.
Maledette mani.
-Cazzo, Granger
-Sta zitto!- ordina Hermione. E lo sbatte contro il palo, seguendolo.
E' un
bacio inconsapevolmente atteso, quasi esasperato dalla voglia. Draco
respira
nella bocca di Hermione. E non ha tempo per pensare a cosa comporti il
bacio
per loro e soprattutto se questo loro sia ipotetico o meno.
Meravigliato,
capisce di non aver mai respirato per davvero. Fin ad allora. Lui
allontana la
bocca con difficoltà e prende il fiato, ansimando contro le
labbra di lei.
-Dovremmo sposarci.- Dice.
-Sta zitto!- ordina nuovamente Hermione continuando a tenerlo premuto
contro il palo. Poi
ci pensa ed esclama:
-Cosa?!
-Sposami, Hermione Jane Granger.
-Zitto e baciami.
*** *** ***
Draco passeggia irrequieto nel corridoio di San Mugo, solcando ellissi
nel
pavimento a piastrelle.
Qualche passo a sinistra e subito si gira in un altra direzione.
C'è ansia e
nervosismo nella sua andatura.
E nella sua mente soltanto Hermione.
Guarda
ripetutamente la porta che, verde sul muro bianco, esercita un richiamo
mesmerico.
-Ancora non capisco- dice con un irritazione degna del suo nome. -Cosa
ci
faccia tua moglie Potter, con mia
moglie, là dentro.
Harry che da qualche minuto non pensa altro che -E sta fermo,
Merlino, sta
fermo-, posa lo sguardo su Malfoy.
-Tu davvero non
vuoi sapere cosa accade li dentro. Fidati. C'è voluto tutto
il
mio coraggio per far nuovamente sesso con Ginny. Dopo aver visto- Harry
agita
la mano in aria in un ampio movimento. -quella cosa.
-Credimi, ci vuole ben altro per farmi desistere dal sesso.
-Vantatene.- osserva Harry levando un sopracciglio.
Un grido strozzato e prolungato interrompe la conversazione. E Draco
pensa o,
più giustamente, unisce parole a caso: "Urlo,
Hermione, dilatazione, bambino"
-Oh cazzo.- Draco sbianca, fermandosi rigidamente.
-Io entro.
Dice.
Ed entra.
Harry alza il culo dalla comodissima sedia, dove preferiva di gran
lunga stare
e segue l'amico attraverso la porta. Avrà bisogno di un
maschio la dentro,
tutti quegli feromoni femminili muterebbero chiunque in una gigantesca
checca.
-Merlino!- sente Draco gridare appena varca la soglia.
-Morgana!- aggiunge lui appena vede Hermione, in una posizione
ginecologica che non
avrebbe mai voluto vedere.
-Smettila di guardare la vagina di mia moglie Potter!- grida Draco,
incapace di
dire altro.
-Harry!- dice Ginny, tutt'altro che civile.
-Oh, Dio Merlino.- Harry che ha assunto una tonalità verde
pisello e si sente
sul punto di vomitare. Facilmente impressionabile.
-VOI- Hermione ruggisce nella pura e più totale
agonia. -VOI! Fuori!
FUORI!-
I tre stanno per lasciare la stanza quando il ruggito si fa sentire
nuovamente.
-TU no! TU resti!-
Draco deglutisce e si avvicina al lettino di Hermione.
Cerca la sua mano, ma lei decide che agguantarlo per la cravatta sia
una
soluzione migliore. Draco vorrebbe dirle che va tutto bene, che sono in
due a
far fronte a tutto questo e che presto saranno in tre. Ma tutto non va
propriamente bene.
La cravatta si stringe sempre più ferocemente intorno al suo
collo, mentre
Hermione non accenna lasciare la presa e la prima cosa che vorrebbe
dire, se
solo riuscisse a prendere fiato, sarebbe -Sedatela-.
La stanza è così
bianca e igienica da ingigantire ogni più piccolo atroce
dettaglio. E le luci,
troppo forti, invece che abbagliarlo, lo rendono ancora più
consapevole.
Sua moglie sta dando alla luce il loro bambino.
-BambinA.- dice nell'agonia Hermione, che ha imparato a
leggergli dentro.
Draco non replica. Collo, respiro, soffoco. Hermione
è davanti a lui.
Paonazza, sudata e scurrile che non lo è mai stata. Una
visione grottesca della donna che ama. Perchè più
che mai, lui, in quel momento,
sa di amarla..
Le urla di Hermione lentamente si placano, rimangono
ansimi e gemiti e
poi finalmente solo il suo respiro. La sala è ghermita da
altre grida, più
stridule, più acute.
Nota dell'autrice:
*Citazione da time's a wastin' June
Carter Cash.
Ed ecco l'ultimo glorioso atto.
Riappaiono un po’ tutti, Connie, Dolce, l'analista (troppo
affezionata per non
citarlo), Harry, Ginny, Lily ( a modo suo, ma appare). E ovviamente
loro. Che
non smetteranno mai di litigare. E di amarsi. (Draco non lo
ammetterà MAI).
E poi c'è il piccolo primogenito Malfoy.
Uhm, pensavate in un finale più, diciamo, pacato? Munito di
una semplice
dichiarazione? E NO! signori, no! che sia mai! Questo capitolo doveva
strabordare
in tutti i sensi!
E ora, commentiamolo:
Mi è piaciuto scriverlo. Non ho atteso altro (o forse ho
atteso poco, perchè è
stato uno dei primi ad essere steso.) Comunque mi è
piaciuto. Mi chiedo solo se
non sia stato troppo veloce. Se avrei dovuto soffermarmi più
a lungo, sulla
gelosia e sull'attesa. Sarete voi a giudicare.
Ma io NON amo temporeggiare. I loro momenti, dolci, piccoli,
insignificanti,
teneri Draco ed Hermione gli hanno avuti. Guardando le stelle, parlando
nei
caffé, semplicemente sopportandosi. Ci sono stati, nel corso
della storia,
sebbene sommersi dal peso del passato di lei, ci sono stati. Ho pensato
ad un
casuale bacio, prima del verdetto finale. Ma poi ho capito. Ho capito
che LORO
avrebbero capito.
Baciandosi, anche solo una volta, avrebbero dovuto capire tutto.
E così arriva la fatidica proposta.
-Sposami, Hermione Jane Granger.-
E mi emoziono a riscriverla, anche qua, senza significato,tra le note.
Perchè
ogni volta che la digito, ogni volta che la leggo, Draco è
lì, che guarda Hermione
e cerca di sfuggire all'asfissia dei suoi baci e alle sue maledette
mani per
chiederle di invecchiare con lei. Un Draco che nella mia mente ha preso
vita.
Spero anche nella vostra.
L'ultima parte, poi non l'ho pensata. Senza saperlo l'avevo
già scritta, prima
di realizzarlo. Era, semplicemente, naturale scriverla.
Recensioni!
Sono così euforica dall'avervi sentito dire: "ti
prego non finirla
ora". E mi piacerebbe poter parlare di un futuro seguito, ma non ci
sarà.
Potrei aggiunger qualche missing moments (Come l'addio al nubilato di
Draco, o
l'inizio della sua amicizia con Potter, o scene di vita a casa
Malfoy.). Nel
frattempo voglio lasciarvi con una chicca: A breve posterò
un missing moment
"riprendendo la mano" che vedrà protagonista
Hermione nel
tentativo di tornare in possesso delle proprie abilità
magiche.
Lady_Slytherin:
Ginny
è Ginny! Può essere
vista come una coiona innamorata per anni di un ragazzo che non l'ha
corrisposta così a lungo o come una donna, una donna che ha
sempre vissuto
nella consapevolezza che avrebbe avuto un figlio da lui. Io
l'interpreto nel
secondo modo! Ed Harry...Be' lui è un po’ un
coione. Molto maturo sotto alcuni
aspetti, molto infantile sotto altri (Come le emozioni, Uh). Spero che
questo
capitolo ti coinvolga!
Goldbuble:Ho fatto un salto nelle tue storie.
Purtroppo io non
recensisco spesso, e le tue non sono proprio il mio genere, per questo
mi sarei
sentita un po’ ipocrita a commentarle. Però
recensisco anche negativamente (in
maniera costruttiva) alle volte. E non ho trovato critiche da svolgere
ai tuoi
scritti. Sono sicura che prima o poi scriverai una fanfiction che mi
piacerà
molto recensire.
Chris87:anche io gli adoro! Sono un soggetto
così bello, del quale
scrivere!
Riru: OH! Grazie! Io sto iniziando a detestare quel
titolo. Non solo
perchè non ha niente a che fare con la storia, ma credo
oltretutto che stoni
molto con il racconto. Ho letto (e recensito) una tua Draco Hermione.
L'ho
trovata così ricca nel vocabolario e piacevole,
stilisticamente parlando. Senza
tralasciare l'originalità con cui hai trattato un tema trito
e ritrito. Aspetto
l'ultimo capitolo!
Fanny92: Sono felice che Lucius ti abbia colpito!
Mentre scrivevo il
pezzo iniziale ho desiderato così tanto di poter scrivere
ancora del suo rapporto
con Draco e di un loro possibile futuro insieme. Ma questa è
una storia di
rimpianti.
Merryluna: Salve! Figurati! le apparizioni
improvvise sono sempre
gradite. Ebbene si, questo era l'ultimo . (Soddisfatta o desolata?)
Anche a me
mancherà scrivere di loro, ma spero di sfornare presto un
altra storia. Non so
da dove sia uscita la scelta di Atti e scene, ho solo pensato, che era
così
appropriata. Quella cena sembra una recita.
JiuJiu91: Già, Draco era destinato ad
uccidere Lucius, come Harry per Voldemort.
Però, in quell'ultimo, dolce amaro momento, Draco comprende
finalmente l'amore
del padre e Lucius capisce di aver perso il figlio. Così
triste per entrambi,
ma così straziante per il piccolo Malfoy. Be', oddio, forse
prostituta era
meglio. Effettivamente era molto meglio. Ma se Ginny non voleva dare
peso alla
propria frase non avrebbe parlato. E lei invece voleva essere risoluta
nel
chiarire, finalmente, tutto. Sapevo non ti sarebbe piaciuta, gh, gh!
(Che rido?
dovrei essere triste). E così finalmente Harry ed Hermione
ce l'hanno fatta. A
me la riappacificazione è piaciuto descriverla. Con Harry
legato e le
mattonelle e tutto il resto. Ti prego guardarlo. Perchè ogni
mio tentativo di
descriverlo non può che sminuirlo. Guardalo e basta. Poi mi
devo dire che ne
pensi.
Gemellina: Ed in realtà è
sempre lo stesso Lucius. Solo più
approfondito. Solo che dietro al cinismo c'è un contorto
senso dell'affetto.
Che porta a inevitabili conclusioni. E tragedie. E dolore. Dimmi cosa
ne pensi
di questo capitolo, invece! Sono curiosa!
HimenoChan: Ginny deve essere dolce e saggia o non
potrebbe resistere al
fianco di Harry (che riesce ad essere un enorme adorabile coione, alle
volte).
Lucius umano. Lo so. Speravo proprio che trasmettesse questo. Una
contorta
umanità. Hey, Grazie per i complimenti! (Draco Herm forever!). Così
l'ultimo capitolo è arrivato. Spero
ti sia piaciuto.
Chikka:Mica mi hai fatto arrossire, eh! Mi hai fatto
letteralmente
morire d'imbarazzo! Soprattutto per la parola scrittrice. Suona
così altisonante.
Io mi definisco un umile digitatrice, ma chissà, un giorno
potrei davvero
diventare tale. Sono felice di averti catapultato nella storia! Io ci
sono
dentro fino al collo!
SweetChocolate: Ebbene si, questo era l'ultimo. Il
grande finale. Sono
felice ti sia piaciuto Lucius. E' un personaggio così odiato
che temevo non
sareste riusciti a capirlo e invece! E invece, siete fantastici! [Credo
sia
piaciuto più di Ginny, anzi, sicuramente!]
Aysha: In effetti me lo dite in molti. Che il finale poteva
essere più
lontano. Forse. Ma ti assicuro che è già un
miracolo che io abbia scritto una
long-fic. Io amo lo stile incisivo, le frasi brevi i momenti, che non
sono
momenti ma qualcosa di più. Una long fic, sopratutto come
primo scritto, per me
era una vera sfida. Non vorrei rischiare di viziarla. Portandola oltre
la sua
iniziale concezione. Tutte le scene tutti i momenti non sono mai stati
ragionati ma sempre spontanei, cosa che non credo succederebbe
strabordando la
mia idea originale. A parte questo, credo farò un missing
moment, dove si vede
Hermione riprendere dimestichezza con la magia con l'aiuto di Draco
(OH).
VIVIANA91: Ovvio che faccio il quinto capitolo! Ed
infatti eccolo!
Piaciuto?
ImAya: Sai che fuori dalla rete non ho mai
conosciuto un fan dei Lifehouse?
dannazione, dobbiamo diffonderli! Esatto, titolo da Bon Jovi. Era
troppo
appropriato, perchè Hermione è dalla parte giusta
del torto? Possibile? Be' per
lei è così.