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Autore: xtina__    07/12/2012    1 recensioni
AU- Storia dedicata a Demi e a Joe ambientata nell'Antica Roma.
Dal prologo:
"Tra i suoi coetanei era conosciuta soprattutto per la sua bellezza e per i suoi lineamenti fini, anche se lei non si sarebbe mai piaciuta veramente, faceva parte della sua personalità e anche sua madre – da quel poco che suo padre le aveva raccontato- aveva lo stesso identico carattere."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.
 
Il ragazzo patrizio si incamminò velocemente verso di loro, come se avesse visto qualcosa di estremamente bello da comprare. Lei, d’altro canto, continuava a guardarlo senza preoccuparsi minimamente di essere vista. La ragazza rimase veramente delusa quando vide che il moro si era fermato per chiedere a suo zio informazioni su alcuni prodotti.
«Demetria, dovresti vendere, invece di  guardare i ragazzi.» disse una voce severa. Demetria si girò e vide suo padre sedersi su una piccola sedia in legno. Dai suoi occhi si capiva subito che era stanco, probabilmente era rimasto sotto il sole cocente tutto il tempo.
«Scusa, papà. Ti vedo stanco, non preferisci tornare a casa?»      
«Ho solo molto caldo. Cosa ci fai qui, Rufus?»
Rufus gli sorrise, cercando di  risultare –senza successo- simpatico agli occhi dell’uomo. «Ho visto che sua figlia era sola, ho pensato che sarebbe stato opportuno da parte mia darle una mano. »
Demetria notò che suo padre squadrò il figlio del suo migliore amico dalla testa ai piedi, decidendo poi di non dire qualsiasi cosa gli fosse passata per la mente in quei secondi.
Il giovane patrizio, che aveva ormai finito di conversare con l’altro uomo, si avvicinò ai tre e, con aria impacciata, tossì leggermente per attirare la loro attenzione.
«Ehm... quel signore mi ha detto che qualcuno di voi mi avrebbe aiutato a trovare un particolare prodotto che sto cercando.» disse il ragazzo.
« Se non sta cercando della frutta, ha sbagliato posto.» rispose acido il padre, guadagnandosi un’occhiata di rimprovero dalla figlia. Lei sapeva bene che, se non si fosse accorto che lei era così interessata a quel moro, lo avrebbe trattato con molto rispetto.
«Se mi dice che cosa cerca, sono sicura che potrò esserle utile.» intervenì Demetria.
«Sto cercando alcune erbe particolari.» disse, guardandola con gratitudine. 
Rufus non si stupì quando vide la ragazza avvicinarsi per mostrare a quel tale dove poteva trovare le erbe. Oltre che per la sua bellezza, era nota anche per essere una persona estremamente rispettosa e gentile, e molti si stupivano quando scoprivano di chi era figlia. Non che il padre non fosse gentile, ma diventava veramente burbero quando qualcuno provava ad avvicinarsi a sua figlia.
«Demetria, lascia che lo accompagni Rufus, visto che se ne sta ben nascosto per evitare di aiutare il padre.»
Rufus lo guardò perplesso, ma in un secondo capì che era meglio evitare di contraddirlo. «Va bene, va bene.»
                                                                         
                                                                                                                                       ∞∞∞∞∞∞∞∞

I due ragazzi camminavano uno accanto all’altro lungo la strada, evitando di andare addosso alle persone.
«Allora, come ti chiami?» chiese Rufus, che odiava rimanere in silenzio per più di trenta secondi.
«Per te… Joe*.»
Rufus si fermò e lo guardò come se non credesse a ciò che aveva appena detto. «Ma non è un nome romano. Non sono mica stupido, sai?»
Joe si mise a ridere e gli fece segno di continuare a camminare. «Non ho mai avuto intenzione di prendermi gioco di te. È un nomignolo, i miei amici plebei mi chiamano così.
«Amici plebei?»
«Non tutti i patrizi sono come vengono descritti dai tuoi genitori. Ci sono persone che hanno a cuore il bene di Roma seriamente e che non pensano solo a mantenere i propri privilegi.»
«Se lo dici tu… Ecco, qui puoi trovare le erbe. Ci vediamo!»
Joe vide il ragazzo tornare indietro e all’improvviso decise di corrergli dietro. La storia delle erbe non era stata una scusa, doveva comprarle davvero, ma voleva sapere qualcosa di più su quella ragazza. Dopo poco riuscì a raggiungere Rufus, che ci mise un secondo a capire ciò che voleva quel patrizio.
«Non dirmi che la storia delle erbe era una scusa per parlare con Demetria, ti prego. È troppo sdolcinato anche per i miei gusti.»
«No, non era una scusa. Anche se mi farebbe piacere sapere qualcosa in più su di lei.»
«Ascolta, io devo tornare indietro per forza. Torna la prossima settimana, farò in modo che il padre non ci sia.»
«Cosa posso fare per ringraziarti?»
«Evita di farti beccare dal padre di Demetria. In primis perché, se avrà il sospetto che ti ho aiutato, mi ucciderà. Secondo, perché ucciderà anche te e mi sembri abbastanza simpatico… per essere un  patrizio.»
                                                                                                                               

                                                                                                                         ∞∞∞∞∞       

La ragazza era veramente irritata dall’atteggiamento del padre, ma faceva fatica a trattarlo male. Sapeva che per lui era difficile manifestare affetto e, forse, quello era l’unico modo in cui ci riusciva.  Demetria vide Rufus tornare dopo una decina di minuti e lo vide avvicinarsi con circospezione a lei.
«Mio padre non è qui.» gli disse divertita.
Il ragazzo sembrò rilassarsi. «A quanto pare hai fatto colpo sul patrizio. Fatti portare qui al Foro la prossima settimana.» così dicendo le fece l’occhiolino e se ne andò.
 
Spazio dell’autrice:
*non avevo idea di come chiamarlo, visto che i nomi non mi piacevano per niente. L’unico era Giorgius, ma ‘Joseph’ significa ‘Giuseppe’ e non avrebbe avuto senso.
Dopo aver scampato l’interrogazione di matematica (grazie al cielo), ho deciso di scrivere il primo capitolo di questa storia. Se ci sono degli errori è a causa del fatto che l’ho scritta mentre la mia prof spiegava poesia, perciò chiedo scusa.
Come solito le recensioni sono molto gradite.
 
 
   
 
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