Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Euphemia    09/12/2012    3 recensioni
Una classe, un viaggio, un’isola, il nulla.
Il Preside di una rinomata scuola organizza un viaggio per la 1-C; un’escursione di una settimana su un’isola paradisiaca. Gli studenti sono entusiasti e, insieme a quattro docenti, cominciano il loro viaggio. Appena arrivati, gli abitanti dell’isola, chiamata Shirobara, li accolgono calorosamente, con cibo e fiori. Insomma, una tranquilla e rilassante vacanza.
Ma a Kouichi Sakakibara, uno degli studenti, non tutto sembra quadrare chiaro:
Perché il Preside ha organizzato questo viaggio, senza alcun valido scopo?
Di certo, i poveri studenti, felici e allegri per questo fantastico viaggio, non sanno cosa gli attende.
La 1-C è in un grave pericolo...
Crossover tra:
-Another
-Mirai Nikki
-Durarara!!
-Blue Exorcist
-Magi The Labyrinth of Magic
-Pandora Hearts
-Death Note
-Puella Magi Madoka Magica
-Toradora!
Genere: Angst, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Sta arrivando, è vicina,
attenti, siete a rischio.
Con la sua mano fredda,
ha girato la ruota, la vostra ruota del destino.
Ha deciso, prende la falce,
non affrettate i tempi, siate prudenti.
Andate via finché siete in tempo!
Io vi ho avvertiti...”

 
“Teshigawara, la palla!”
“Presa! Prendi, Sakaki!”
La palla colpì Kouichi in testa, e questo si voltò verso Naoya.
“E-ehi, Teshigawara!”
“Scusa, scusa!” disse ridendo il biondo-castano, quindi tese le mani verso Kouichi. “Forza Sakaki, passa!”
Il castano guardò la palla accanto ai suoi piedi; si chinò e la prese, poi puntò le braccia verso Naoya. La lanciò con tutta la forza che aveva verso lo stomaco dell’amico, che, intuendo l’intento del castano, mise le mani davanti alla pancia per proteggersi dal colpo. Afferrò la palla saldamente, facendo qualche passo indietro per il contraccolpo, e andò accidentalmente addosso a Yuuya.
“Ehi, Sakaki! Ti sei arrabbiato?” rise Teshigawara.
“Teshigawara-kun, guarda dove metti i piedi!” disse Mochizuki timidamente, e indietreggiò per allontanarsi un po’ da Naoya.
Kouichi rise divertito, e si voltò laddove un gruppetto di ragazze chiacchierava allegramente. Poco distante da loro, anche Mei guardava il gruppetto sorridendo timidamente, ma non si avvicinava a parlare. Kouichi stava per andare da lei, per incoraggiarla a stare con le altre ragazze, ma improvvisamente un fischio lo fermò.
“Forza ragazzi, corsa!!!”
Una donna con un fischietto entrò nel campo, e fischiò nuovamente. Aveva dei lunghi e mossi capelli rossi con le punte bionde raccolti in una coda. Gli occhi fucsia erano grandi e rotondi, e le labbra erano carnose e di un colore vivo.
Era una donna alta, muscolosa e bella, e indossava dei pantaloncini da ginnastica corti e una maglietta a maniche corte che lasciava scoperto l’ombelico.
Tutti i ragazzi si misero velocemente in fila, e cominciarono a correre ordinatamente.
“Bravi ragazzi, così si fa! Su, su Mochizuki-kun, sembri una mammoletta! Il primo che non corre o supera gli altri fa dieci flessioni, chiaro???”
Quindi fischiò nuovamente, e rise sguaiatamente, come se si divertisse a fare dispetti del genere ai ragazzi.
“Professoressa Shura Kirigakure...”
La donna si voltò verso il ragazzo che l’aveva chiamata: aveva i capelli neri e gli occhi grigi, ed era molto magro.
“Ah, Mikado Ryūgamine-kun! Sei tornato dal bagno finalmente! Su, forza, unisciti agli altri!”
Mikado si schiarì la voce timidamente, e abbassò lo sguardo.
“Ehm... Mi scusi professoressa, ma m-mi hanno riferito di chiamarla...”
“Chi mi vuole?”
“I-il professor Sindbad...”
“Ahh, lui! Va bene. Dove devo andare?”
“La aspetta lì, vicino all’entrata della scuola...”
“Va bene, grazie Ryūgamine-kun. Chissà cosa vuole...”
Shura si incamminò verso l’entrata della scuola, e mentre usciva dal campo si voltò soffiando nel fischietto.
“Continuate a correre, voi! Io torno subito!”
Quindi si mise a correre, e si allontanò dal campo.
 

Sono appoggiato alla parete esterna della scuola, e incrocio le braccia. Chissà se Ryūgamine-kun ha riferito il messaggio a Shura...”
Alzo lo sguardo e osservo il cielo: è un po’ nuvoloso, ma non del tutto. C’è anche il sole, e un venticello leggero e fresco soffia da destra, scompigliandomi i capelli. Sorrido: ahh, che bella giornata!
È fine maggio ormai, ed è passato un po’ di più di un mese dall’inizio della scuola, e da quando sono stati eletti i rappresentanti. È una bella classe, sono dei bravi studenti, e spero che abbiano legato! Certo, anche se sono quarantadue... Oh, ecco Shura. Si avvicina all’entrata della scuola correndo, e mi saluta sorridendo. Ricambio il saluto e sorrido, mentre lei si ferma davanti a me col fiatone.
“Ehi, Sindbad, che c’è?” dice sorridente.
“Mi ha chiamato il Preside... ha detto che vuole l’intera 1-C nell’aula magna, e vuole anche che io, tu, Jafar e il professor Nasujima Takashi siamo presenti.”
“Fantastico” ironizza lei “cosa vuole ora quel pagliaccio?!”
“Su, Shura, non dire così... Magari è qualcosa di bello!”
“Sei troppo ottimista, Sindbad. Comunque va bene, ci sarò. Hai avvertito anche Jafar e il professor Takashi?”
“Certo, tu sei l’ultima.” Dico sorridente. “Allora alle undici, quando finisci la lezione di educazione fisica, fai venire la classe in aula magna. Io, Jafar e Takashi vi aspetteremo! A dopo!”
Non le do nemmeno il tempo di ribattere, che entro correndo a scuola, e mi dirigo verso l’aula magna. Arrivo lì in breve tempo, e vedo che c’è già Jafar.
“Jafar, tu sei sempre molto puntuale, eh?”
Lui alza lo sguardo serio dal libro che sta leggendo, e mi fissa inespressivo.
“Tu invece sei stranamente in anticipo. Cos’è successo?”
Sorrido e mi siedo accanto a lui, e sospirando mi tolgo i capelli blu davanti agli occhi.
“Semplicemente avevo tempo!”
Guardo l’orologio: le dieci e mezza. Wow, ha ragione: sono davvero troppo in anticipo!
 

La stanza era silenziosa: l’unico rumore che si sentiva era il ticchettio dell’orologio. Le pareti color crema e rosa riflettevano i raggi del sole illuminando la stanza; vi erano alcuni mobili in legno lucidati, su cui poggiavano peluches graziosi e pupazzetti di coniglietti e di personaggi di anime e manga. Sulla scrivania vi erano carte sparse dappertutto e altri pupazzetti graziosi, mentre la poltrona color prugna era girata verso una grande vetrata che si affacciava sul campo da ginnastica esterno della scuola.
Un uomo, seduto sulla poltrona, sorseggiava del the in una tazza di porcellana, e allo stesso tempo ghignava osservando gli studenti che, guidati dalla professoressa Kirigakure, si avviavano all’interno della scuola. La lancetta dei secondi dell’orologio a forma di gatto si fermò sul numero dodici: erano le undici meno cinque. L’uomo si alzò e posò la tazza sulla scrivania, quindi si avviò verso la porta indossando il suo cilindro color crema: aveva i capelli viola e un pizzetto dello stesso colore. Gli occhi color verde bosco avevano l’impressione di essere assonnati, e sotto di essi vi erano due grandi e pronunciate occhiaie. Era molto alto, ed era anche vestito in modo bizzarro: indossava una giacca bianca e un mantello e dei pantaloncini dello stesso colore. sotto i pantaloncini, delle calze a righe rosa e magenta si abbinavano agli stivali color prugna. Era proprio quello strano abbigliamento che gli aggiudicava il titolo di “Clown in gingheri” tra i ragazzi, ma non ci faceva così tanto caso.
“È ora.” sussurrò ghignando, e , afferrando la maniglia a forma di ciambella, aprì la porta e uscì dalla stanza, chiudendola dietro di sé.
 
 
“Uffa, sono già le undici... Quando arriva quel clown?!” esclamò un ragazzo dai capelli neri. Aveva degli occhi di un castano così chiaro che sembrava dorato, e una corporatura abbastanza robusta, mentre indossava dei pantaloncini militari e una maglietta a maniche corte rossa, con una stella stampata sul petto.
“Stai zitto, Kousaka, vuoi che Kamiki-san ti riprenda?”
Una ragazza dai capelli corti e castani-rossi intervenne dando una gomitata nel fianco al corvino, che trattenne un gemito di colore.
“Hinata, non picchiare la gente!!” Rispose innervosito Kousaka massaggiandosi il punto colpito, quando si accorse che davanti a sé Kamiki gli puntava contro uno sguardo arrabbiato.
“Kousaka Ouji. Hino Hinata.” Sussurrò tra i denti.
“E-ehm...” balbettò Kousaka impallidendo e grattandosi il capo. “È-è stata lei!” esclamò poi puntando il dito contro Hinata.
“Io???”
“Sì! Sei tu che mi hai dato una gomitata nel fianco!”
“Scusali, Kamiki-san.”
Un ragazzo alla destra di Kousaka intervenne sornione: aveva i capelli bianchi e gli occhi fucsia semichiusi. Il suo sguardo sembrava mostrare una certa sicurezza e superbia, sebbene in realtà non fosse per nulla vanitoso, anzi, era molto umile. Indossava una camicia azzurra a quadri e dei jeans blu chiari, e in mano teneva il suo cellulare fucsia.
“Sai com’è Kousaka, suvvia...” continuò poi.
“Che vorresti dire??” esclamò indignato il corvino, ma tacque alla vista dello sguardo di Izumo.
“Aru Akise. Uno studente bravo in matematica e in tutte le materie che riguardano la logica.” Disse Kamiki freddamente “Salta spesso le lezioni per andare non si sa dove e sta spesso per i fatti suoi.”
Tacque per qualche minuto, guardandolo con sospetto, mentre lui, al contrario, la guardava sorridendo. Izumo sbuffò e si rivolse a Kousaka e Hinata, indicandoli.
“Vi tengo d’occhio. E tu, Kousaka, non vorrai mica diventare come Teshigawara-kun, vero?”
“Vedi di finirla!” esclamò Naoya, che era seduto lì vicino.
Improvvisamente le luci dell’aula magna si spensero e si udì uno squillo di trombe. Izumo corse a sedersi al suo posto, accanto a Tomohiko e Paku, mentre sul palco utilizzato per le rappresentazioni teatrali, le tende rosse si aprivano a discreta velocità. Sotto la luce di un riflettore si intravide un uomo col cilindro girato di spalle, e ci fu un rullo di tamburi. Gli studenti guardavano la scena confusi e allo stesso tempo sbigottiti, mentre la professoressa Kirigakure si sbatteva una mano sulla fronte.
“Eins, zwei, drei!” esclamò il Preside, e con un balzo si girò verso gli studenti e i quattro professori.
“Congratulations!” continuò allargando le braccia e togliendosi il cilindro “Avete vinto un viaggio su un’isola paradisiaca nell’Oceano Pacifico!”
Dal cilindro cominciarono a saltare fuori colombi e coniglietti, che reggevano con le zampe e con il becco un grosso cartellone su cui era scritto “Congratulazioni”.
Tutti i ragazzi lo fissavano sbalorditi e senza parole, quando qualcuno ruppe il silenzio.
“E-ehi, ma è un mago o cosa??” esclamò Rin indicandolo, e Izumo gli fece cenno di tacere abbassandogli il braccio.
“Cos’è, uno scherzo??” disse Shura indignata alzandosi in piedi e dirigendosi verso l’uomo col cilindro, mentre lui la guardò ghignando.
“Le pare che io, il gentiluomo Johann V. Faust, menta su queste cose?”
La donna si bloccò e indietreggiò tornando a sedersi e stringendo i pugni, mentre Jafar le faceva segno di calmarsi.
“Dicevo,” riprese il Preside “la classe 1-C ha ottenuto in premio un viaggio di una settimana sull’isola di Shirōbara, quindi preparate i bagagli!”
L’aula magna si riempì di mormorii: alcuni erano ancora confusi, altri erano già entusiasti e fantasticavano su eventuali avventure e divertimenti. Kouichi fissava il Preside ancora intontito: un viaggio? Per cosa? Ma la risposta gli arrivò presto.
“Se posso chiedere...”
Una voce rimbombò nell’aula, e tutto gli studenti e gli insegnanti, compreso il Preside, si voltarono verso colui che aveva parlato: Aru Akise.
Faust strizzò gli occhi per mettere a fuoco la visuale, e poi ghignò nuovamente.
“Alzati in piedi, ragazzo!” fece con un cenno della mano, e l’albino seguì il suo ordine.
“Come ti chiami?”
“Akise, Aru Akise.”
“Dimmi pure, Akise-kun!”
“Posso chiederle perché abbiamo vinto questo viaggio, ammesso che non sia uno scherzo?”
“Mi aspettavo questa domanda...” sussurrò il Preside, e poi rispose “Promozione, ragazzi, promozione! Risultate come la classe modello di quest’istituto!”
“Come mai?” Ribatté Akise, e l’uomo sbuffò.
“La vostra condotta è a dir poco eccellente. In più, la media della classe è molto elevata, così avete vinto questo viaggetto a Shirōbara!”
Il Preside volteggiò due volte su sé stesso, e alzò un braccio in aria.
“Rappresentanti di classe, ecco qui le autorizzazioni!”
Dal soffitto cominciarono a scendere magicamente dei fogli sugli alunni, e Tomohiko e Izumo si alzarono di scatto per raccoglierli.
“Il viaggio comincerà il 20 maggio, cioè tra due settimane. Gli accompagnatori saranno i professori presenti in questa stanza, mi raccomando, puntuali alle sette in aeroporto!”
“Un momento...!! strepitò Shura.
Ma Faust, dopo aver finito di parlare, scomparve dal palco in una nuvola di un violetto chiaro, e ricomparve pochi secondi dopo accanto alla porta dell’aula magna. Afferrò la maniglia e si rimise il cilindro in testa, quando all’improvviso un sussurro proveniente dal gruppo di studenti agitati, emozionati e mormoranti, arrivò alle sue orecchie bloccandolo.
“Cosa stai tramando, Mephisto Pheles?”
Nessuno degli studenti udì il Akise dire queste parole, solo il Preside. L’uomo ghignò e socchiuse gli occhi in segno di sfida.
“Aru Akise, eh? Mi ricorderò il tuo nome...” sussurrò a sua volta, e uscì dall’aula, divenuta ormai chiassosa, chiudendo la porta di vetro con eleganza.
 
Image and video hosting by TinyPic
 
Angolo dell’autrice~
 
Salve a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia interessato ^^
Allora, credo che debba spiegare un po’ di cosette...
Per chi non conoscesse Blue/Ao no Exorcist:
Mephisto Pheles nel suo mondo originale è il Preside dell’Accademia della Vera Croce, e in pubblico si firma come “Johann V. Faust”, e pochi sanno che il suo vero nome è, appunto, Mephisto Pheles. (Va beh, in realtà il suo vero vero vero nome non è nemmeno Mephisto Pheles, però non voglio incasinare di più le cose >w<)
Anche nella mia storia, Mephisto Pheles è il Preside della scuola dove vanno Kouichi e company. Spero di essere stata chiara >w<
Poi, per quanto riguarda Aru Akise, avrà un ruolo molto importante nella storia, in quanto è un vero e proprio genio, anche nell’universo originale (Mirai Nikki)

I personaggi nuovi apparsi in questo capitolo sono:
Aru Akise; Kousaka Ouji; Hina Hinata (Mirai Nikki)
Mephisto Pheles; Shura Kirigakure (Ao no Exorcist)
Mikado Ryūgamine; Nasujima Kakashi (il quarto professore) (Durarara!!)

Se avete domande, come al solito contattatemi o recensite la storia ^^ E grazie per aver letto fin qui :3
Alla prossima ;)
Euphy <3
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Euphemia