File #11: Natasha Romanoff & Phil Coulson
“Ancora non riesco a credere di essermi lasciata coinvolgere…”
“Da come ne parli, sembra che tu abbia paura, agente Romanoff.”
No: l’ultima volta in cui ha avuto davvero paura, a Budapest cadeva la neve. E non solo quella.
“Non approfittartene, Phil: una resurrezione dovrebbe essere abbastanza anche per te.”
“Non immaginavo che la facessi così lunga.”
New York è un tripudio di luci. Nell’aria, l’odore di una felicità glassata, calda e quieta.
Un odore che suona sempre estraneo a chi è cresciuto nel bianco e nel rosso.
“Se cercavi una consulente per lo shopping natalizio, avresti dovuto chiedere alla tua violoncellista.”
“Per Captain America? Meglio affidarsi ai professionisti.”