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Autore: rosewhite    14/12/2012    2 recensioni
Lo capisco dai tuoi occhi.. Quanti orrori hai visto?
Tra colleghi ci si capisce. Ma probabilmente pensi che io sia troppo piccola per comprenderti. Prima di giudicare, guarda cosa riesco a fare.
[I primi due capitoli sono d'introduzione. Godetevi la storia]
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jasper Hale, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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 CAPITOLO 18

 

Aprirono la porta senza bussare, Nina teneva ben stretta dalle braccia una ragazza che non poteva avere più di ventidue anni: bassina, con i capelli ricci neri e gli occhi dello stesso colore.
Matt invece spintonò dentro un uomo sulla quarantina con corti capelli neri ed occhi di un verde così chiaro da sembrare quasi azzurro.

<< Eccoti qua i tuoi due pasticcini >> disse mio fratello con tono sprezzante.

<< Li abbiamo disarmati e perquisiti, sono puliti >> Nina spinse anche la ragazza dentro.

Io ero poggiata con la schiena ad una poltrona bianca del salotto di casa Cullen, braccia e caviglie conserte e li osservai.
Lui era umano, lei no.

Non so precisamente come spiegarlo ma una strega riesce a percepirlo, i licantropi ed i vampiri emanavo un’energia diversa, anche se alcune volte potevamo sbagliare con i soggetti particolarmente abili a mascherare la cosa.

Jason era più vicino a loro e quindi iniziò ad interrogarli.

<< Per quale motivo siete qui? >> l’uomo mi guardò dritto negli occhi ma non rispose. Avevamo fatto portare la bambina al piano superiore per evitarle spettacoli spiacevoli e tenerla al riparo.

Spazientito Jay gli afferrò la mascella e gli voltò il viso verso di lui, per un attimo l’uomo spostò lo sguardo. << Non parlerò con te >> e ritornò ad inchiodarmi con quei suoi occhi così chiari da sembrare irreali. Scorsi qualcosa nel suo sguardo.. era forse rabbia? Odio?

Così abbandonai la mia posizione e con calma, come un predatore che si avvicina alla preda, mi avvicinai a loro. La ragazza si mosse a disagio avvertendo il pericolo ma c’era qualcosa che non andava, l’aria si era fatta improvvisamente più pesante del normale.

Accostai il mio viso al suo e fu come se non riuscissi a prendere abbastanza aria, ma ignorai la cosa e continuai.

<< Allora, cosa siete venuti a fare? >>

<< Non lascerai vivere la strega >> disse lui con così tanto odio negli occhi che sembrava gli avessi ucciso un familiare.

Ispirai forte per l’irritazione di quelle parole e qualcosa mi bruciò la gola. Vi portai una mano indietreggiando di un passo guardando l’uomo con occhi spalancati.

<< Cosa maledizione hai addosso? >> domandai spaventata di sapere la risposta. Ma lui non parlò e sorrise con cattiveria. Matt gli diede un colpo leggero alle gambe che lo fece inginocchiare e sentii un lieve odore pungente ed il bruciore aumentare. Poi lo sentii scorrermi nelle vene ed indebolirmi.

<< Non muoverlo! Ha addosso l’artiglio del diavolo >> mormorai reggendomi con una mano ad una poltrona mentre un feroce capogiro mi colpiva.

<< Cosa? >> mi chiese Jason con incredulità.

<< Credo sotto forma di profumo – un’altra vertigine mi colpì e chiusi gli occhi sentendoli tornare del loro colore originale. Maledizione. – portatelo lontano da me. >> mormorai flebilmente.

<< Dove hai l’antidoto? >> disse Matt avvicinandosi a me e poggiandomi una mano sulla guancia, tenni gli occhi chiusi mentre rispondevo.

<< Non ce l’ho. L’artiglio del diavolo non viene usato contro le streghe da secoli. >>

<< Come non ce l’hai? Dove possiamo prenderlo? >> cacciai di tasca il cellulare e glielo porsi.

<< Chiamate Luc. Lui ve lo porterà nel minor tempo possibile >> prima che le mie gambe cedessero Jason mi passò un braccio intorno alla vita.

<< Avete un posto dove possa stenderla? >> domandò prendendomi in braccio come facevano i mariti novizi. Intrecciai le mani dietro al suo collo per non cadere e stabilizzarmi ancora con gli occhi chiusi e la testa poggiata contro il suo petto. Mi sentivo veramente uno straccio.

<< Al piano di sopra >> la voce di Carlisle era quella di un medico che da direttive al proprio staff, sentii ogni movimento del corpo di Jay che mi portava su per le scale, mi adagiò su un letto freddo e sentii il materasso abbassarsi sotto il suo peso.

<< Tutto ok piccola, tra poco finirà >> mi accarezzò i capelli mentre io provavo a lottare contro le vertigini e mi tenevo stretta quelle poche energie che avevo.

<< Dovresti vederti, sei bianca come un fantasma >> potei percepire il sorriso nella sua voce e sorrisi a mia volta con vampate di calore che mi lasciavano tremanti. Allungai un braccio e lo sentii farsi più vicino. Si stese vicino a me ed io poggiai la testa sul suo petto mettendo una mano vicina ad essa.

<< Non posso aprire gli occhi >> mormorai mentre mi accarezzava distrattamente la schiena.

<< Perché? >>

<< Sono tornati al loro colore >> fermò per un attimo la mano, poi mi tolse la maschera dal viso, capendo che mi infastidiva e ritornò ad accarezzarmi la schiena disegnando cose astratte.

<< Non fa niente dolcezza, non credo sia importante ormai >>

<< Cos’è successo? >> domandò esitante Esme.

<< Quello stronzo, perdonami il linguaggio, aveva addosso l’artiglio del diavolo, che per capirci è l’unico veleno che abbia effetto sulle streghe. Sono immuni a tutti gli altri perché sono prodotti con delle piante ed essendo loro una specie di – Jason interruppe la spiegazione per pormi una domanda – Non so come definirvi, figlie della natura va bene? – annuii rannicchiata contro il suo petto tremando lievemente – ok. Dicevamo, visto che sono una specie di figlie della natura e da essa traggono la loro forza e bla bla vari su di loro i veleni non hanno nessun effetto. Ma si narra che l’artiglio del diavolo fu piantato nel deserto da un umano che aveva scoperto la sua fidanzata strega a letto con un altro e completamente accecato dall’ira, aveva venduto la sua anima ad un demone in cambio di un veleno che potesse ucciderla ma facendola soffrire e, cosa più importante perché lui potesse vederla contorcersi dal dolore, entrasse in circolo in pochi istanti. >> finita la storia mi accarezzò i capelli lentamente.

Strinsi la maglietta di Jason in preda ad una fitta alla testa così forte da farmi gemere.

 << Ssh.. tuo fratello arriverà presto con l’antidoto >>

<< Non arriverà prima di dieci minuti – mormorai così a bassa voce che un umano non mi avrebbe sentita – ed in un’ora sarà completamente inutile >>

<< Un’ora è tanto tempo. Rimani sveglia ok? >> Annuii lottando contro il senso di sfinimento ed il dolore.

<< Allora all’accademia per streghe non vi insegnano a portarvi dietro l’antidoto all’unico veleno che vi fa effetto? >> chiese spostandomi i capelli dal viso.

Aprii gli occhi e fanculo a tutto. Che vedessero veramente chi ero, tanto non stavo spiando e quindi tenere segreta la mia identità non era essenziale.

<< Non esiste “l’accademia per streghe” – dissi ridendo piano – so dell’esistenza dell’artiglio del diavolo e del suo antidoto solo perché ho studiato la storia. Ma non veniva usato da trecento anni >> dovevo tenermi sveglia parlando e Jason lo sapeva.

<< Quindi non è tipo come in Harry Potter? – scossi la testa – Che fregatura >> Risi di nuovo.

<< E come fate ad imparare tutte queste cose divertenti? >>

<< Con un’insegnate - annuì e quando mi accorsi di quanto era realmente caldo lo guardai negli occhi. - Quanto manca alla luna piena? >>

<< Quattro giorni, perché? >> corrucciò la fronte.

<< Sei caldo >> richiusi gli occhi e mi accoccolai meglio.

<< Oh baby, dovresti vedere QUANTO sono caldo >> disse scherzosamente ridendo ed io gli diedi un colpetto così leggero che a stento lo toccai. Fu più un rialzare e poi far cadere la mano. Patetica, ma non avevo proprio forze.

Sentivo il sangue farsi gelido ed un dolore improvviso ed atroce colpì tutto il corpo. Gemetti ma mi costrinsi a non urlare mordendomi il labbro inferiore con forza ma stando attenta a non far uscire sangue. Quando si hanno dei vampiri nelle vicinanze devi sempre stare attenta.

Iniziai a non respirare bene, affannavo. Sembrava che non riuscissi a prendere aria. Però raccolsi le forze e continuai a parlare, perché se mi fossi fermata sarei caduta in stato di incoscienza.

<< Mi dispiace >> mormorai con la voce distorta dal dolore.

<< Per cosa? >> disse Jason tenendomi stretta ed accarezzandomi il braccio, su e giù, su e giù lentamente.

<< Per come ti ho trattato prima >> strinsi gli occhi sopportando un’altra fitta di dolore che attraversò tutto il corpo.

<< Non preoccuparti. - Mi baciò i capelli. – è tutto ok principessa. Ammetto di essere insopportabile qualche volta >>

Annuii << Ma non oggi >>

<< Non oggi >> ripeté ridendo.

Passarono altri cinque interminabili minuti poi sentii la porta aprirsi ed una voce familiare.

<< Iside, è arrivata la cavalleria >>

Aprii gli occhi e lo vidi. Capelli corti biondi accuratamente scombinati, occhi nocciola, un pullover bianco, jeans scuri ed un sorriso sulle labbra.

<< Luc, sia ringraziato il cielo >> dissi sollevata. Mise un ginocchio sul letto e si avvicinò con una siringa in mano. Distolsi lo sguardo perché possono essere anche una brava combattente e tutto quello che volete voi, ma io e gli aghi non andavamo d’accordo. Gli porsi il braccio.

<< Hai proprio una pessima cera >> commentò facendomi l’iniezione.

<< Prova a farti avvelenare e poi ne riparliamo >> dissi chiudendo gli occhi. Estrasse l’ago.

<< Non ci tengo proprio. – Rise – Ora devi solo riposare e poi sarai una strega nuova >>  

<< Ti ringrazio >> dissi sollevata e contenta di poter finalmente cedere alla stanchezza.

<< Ho un messaggio da parte del gran capo >> disse ridendo

<< Cioè? >>

<< Cioè che dopo trecento lunghi anni solo tu potevi ricadere nella trappola dell’artiglio del diavolo >> Sbuffai.

<> domandò Jasper appoggiato allo stipite della porta.

<< Londra >>

<< Londra? E come hai fatto ad arrivare qui in meno di dieci minuti? >>

<< Vedi, caro amico, c’è chi vede il futuro come la nostra bella Iside e chi sa teletrasportarsi come il sottoscritto >> sorrise.

<< Non vale, il tuo potere è più figo >> dissi corrucciata.

<< Mmh.. è vero.. ma a volte vorrei poter vedere il futuro >> inclinò la parte destra delle labbra in basso ed io sorrisi.

<< Ed io vorrei teletrasportarmi >>

<< Magari si potessero fare degli scambi >> rise e risi anch’io sfinita ed in preda a strani colpi di sonno.

<< Ora lasciamola riposare >> disse uscendo dalla stanza facendomi l’occhiolino, lo ringraziai silenziosamente.

Quando nella stanza rimanemmo solo io e Jason chiusi gli occhi.

<< Voglio tornare a casa >> mormorai troppo stanca per fare altro.

<< Jason, puoi venire un attimo? >> riaprii gli occhi e vidi mio fratello sulla soglia della porta serio in volto. Cos’altro era successo?

Poi mi accorsi di un’altra cosa. Si era tolto la maschera.

E così Matt ora era solo se stesso e non il suo alter ego Logan.

Mi spostai un po’ e Jay prima di alzarsi mi diede un leggero bacio sui capelli.

<< Fai presto >> mormorai sentendomi scivolare sempre di più nel buio del sonno, sbaglio oppure il letto era diventato d’un tratto più comodo?

<< Torno subito >> pregai che fosse così mentre scompariva dal mio campo visivo con il mio fratellastro.

 

`•.¸¸.•´´¯`•• .¸¸.•´`•.¸¸.•´´¯`•• .¸¸.•´`•.¸¸.•´´¯`•• .¸¸.•´ `•.¸¸.•´`•.

 

POV JASON

 

Ci fermammo fuori la porta d’ingresso di casa Cullen.

<< Che c’è amico? >> gli domandai in preda ad una strana morsa allo stomaco, lui mi poggiò la mano destra sul braccio.

<< Non so se dirtelo direttamente oppure facendo il giro largo >>

<< Matt le perdite di tempo non mi entusiasmano >> lui sospirò e poi mi guardò fisso negli occhi.

<< Ok allora..- dopo un momento di indecisione le parole sgorgarono dalle sue labbra come un fiume in piena - Beatrice soffre di stress post traumatico.  Rivive ripetutamente le esperienze traumatizzanti sotto forma di flashback, ricordi e incubi. Si sente in colpa per essere sopravvissuta a Gaz e l’incidente con Asher ha solo peggiorato le cose. Più lo stress aumenta più aumentano gli incubi, a volte trema, altre urla mentre dorme. Era arrivata a non mangiare quasi nulla e ad avere forti mal di testa che la paralizzavano ed altre brutte cose. Ma ora va meglio.. cioè ha ancora gli incubi etc.. ma almeno mangia ed i mal di testa sembrano essere scomparsi. >>

Rimasi per un attimo interdetto, battei due volte le palpebre per tornare al mondo reale e poi assottigliai lo sguardo.

<< E perché me lo stai dicendo ora? >>

<< Perché quello di oggi è stato un incidente che potrebbe aver risvegliato qualcosa. E visto che Nina sta interrogando i sospettati, io rimarrò qui di guardia. – mi guardò con un’intensità spaventosa – Qualsiasi cosa succeda Jason, QUALSIASI, non mostrarle compassione, non farla sentire una vittima >>  

<< Cosa devo fare se succede qualcosa di spiacevole? >>

<< Riportala alla realtà, ricordale che tutto quello che vede e che sente non è reale ma che lo sei tu. Che tu sei lì con lei, che sei forte abbastanza da proteggere te stesso ed anche lei. >>  Annuii solennemente. Lui si stava fidando di me.
Matt mi stava consegnando, anche se per poche ore, l’unica persona con la quale condivideva tutto. Stava poggiando Beatrice nelle mie mani come se fosse una statua di cristallo, ma sapevo che lei aveva grinta e volontà per superare tutta questa merda.

Gli poggiai una mano sull’avambraccio e lui ricambiò la stretta, stipulando così un accordo silenzioso.

Quando salii di nuovo in camera la trovai seduta al centro del letto con il mantello bianco tutto intorno come neve ed una ciocca di capelli scuri le sfiorava la guancia. Mi guardò con i suoi occhi color cioccolato a mandorla e mi sembrò una bambola di porcellana. Così delicata e bella che pensai potesse scomparire se solo avessi distolto lo sguardo. Mi sorrise debolmente, visibilmente distrutta.

<< Siamo pronti ad andare? >>

<< Certo principessa >> le sorrisi e la vidi barcollare mentre provava ad alzarsi. Velocemente le andai vicino e le poggiai una mano sul braccio tenendo l’altra protesa.

<< Lascia che ti aiuti >> annuì facendo scivolare i capelli davanti al viso e poggiandosi a me.

<< Allora sei pronta? >> le chiesi e quando annuì di nuovo la presi in braccio come avevo fatto poco prima.

<< Sei troppo leggera >> commentai uscendo dalla stanza ed iniziando a scendere le scale.

<< Lo so >> mormorò stringendosi a me come una bambina. Con un cenno del capo salutai i vampiri e Matt ci accompagnò fino alla macchina aprendo la portiera.

Posizionai Beatrice sul sedile del passeggero mettendole la cintura e poi andai dal lato del guidatore prendendo le chiavi che Matt mi porse. Mentre guidavo verso casa ogni tanto spostavo lo sguardo dalla strada a lei. Troppo bianca e debole, aveva il viso piegato da un lato e guardava con occhi quasi spenti davanti a se.

<< Quando arriviamo vuoi mangiare qualcosa? >> le domandai lanciandole un’occhiata.

<< No, voglio solo riposarmi. –  spostò la sua attenzione su di me – Perché prima hai scelto le spade? In un combattimento corpo a corpo avresti vinto  probabilmente >> Sorrisi.

<< Non sarebbe stato equo. Io sono più alto e muscoloso >> sembrò accontentarsi della risposta e rispostò lo sguardo sulla strada.

Arrivati fuori casa smontai dall’auto e l’andai a prendere di nuovo. Quando entrammo i cani ci vennero incontro saltellando e scodinzolando.

<< Di’  “ferme” in tono autoritario >> mormorò iniziando ad abbandonarsi tra le mie braccia. Feci come mi aveva detto e le bestiole si acquietarono immediatamente.

Salii le scale fino alla sua camera dove la poggiai tra le azzurre lenzuola del letto.

<< Aspetta, qui fa troppo caldo >> le tolsi il mantello e il fodero con la katana, aprii la chiusura lampo della felpa e gliela sfilai delicatamente. Chiuse gli occhi ed aspettò che gliel’avessi tolta per stendersi lentamente.

Le tolsi anche le scarpe prima di rimboccarle le coperte, le diedi un bacio sulla fronte e mi avviai per lasciarla riposare.

<< Dove vai? >> la sua voce parve allarmata, mi voltai per scoprire i suoi occhi su di me.

<< Ti lascio riposare >> risposi, ma lei non sembrava d’accordo. Spostò le coperte in un chiaro invito.

<< Bea io non penso che.. >> non mi lasciò terminare.

<< Non lasciarmi sola >> disse abbassando lo sguardo con voce triste. Imprecai mentalmente e mi avvicinai al letto togliendomi le scarpe e il giubbotto di pelle abbandonandolo sulla sedia di legno bianco vicino alla scrivania.

<< Ok principessa, ma non farti strane idee. Sono fidanzato con una bellissima e potentissima strega >> dissi sorridendo e scivolando sotto le coperte. Lei sorrise e mi cinse la vita con un braccio scivolando poco dopo nel mondo dei sogni.

La stanchezza colpì anche me e mi addormentai dopo poco.

Un lieve rumore mi svegliò. Mi misi seduto sul letto ed aprii gli occhi nel buio che ci misero un attimo ad abituarsi. Spostai lo sguardo lungo la stanza senza trovare nulla fuori posto poi vidi Bea spostare velocemente la mano e per poco non mi diede un pugno in faccia.
Il suo respiro pesante ed i lineamenti del viso distorti da…cosa? Paura? Dolore?

Chiamai il suo nome un paio di volte prima che si alzasse a sedere, con gli occhi aperti ma non mentalmente lì. Erano come vuoti, offuscati puntati verso un punto imprecisato davanti a lei.

<< Bea >> le poggiai le mani sulle braccia e la scossi un po’.

<< Non posso >> mormorò debolmente mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.

<< Non puoi cosa? >> le chiesi allarmato.

<< Non chiedermelo, lo sai che sarebbe peggio della morte – rimase per un attimo in silenzio – Come puoi dirmi che sto sbagliando? Ti ho visto. Smettila di mentirmi >> Scosse violentemente la testa mentre calde lacrime le accarezzavano il volto.

<< Ma cosa stai dicendo? Bea sono Jason. Sono qui vicino a te >> le poggiai una mano sulla guancia e si voltò verso di me ancora con gli occhi spenti. Poi sollevò le mani e se le guardò mentre un’altra lacrima gliele bagnava.

<< Ho le mani sporche del suo sangue >> disse singhiozzando.

<< Le tue mani sono pulitissime. – gliene presi una e la strinsi – Non c’è nemmeno una goccia di sangue, vedi? >> I suoi occhi iniziarono a mettere a fuoco.

<< Hai ragione >> mormorò ancora guardandosele ma non completamente lì.

La strinsi a me, il mio mento sui suoi capelli.

<< Non c’è sangue in questa camera se non quello che ci scorre nel corpo. E non sporca niente ok? >>

Annuì.

<< Se mi stai vicino farai la sua fine. Ed io non voglio che muoia anche tu >> disse debolmente mentre veniva scossa da un altro singhiozzo.

<< Sono capace di difendermi sa solo, ricordi? Oggi ti ho tenuto testa con le spade e se fosse stato un corpo a corpo ti avrei stracciato >> Iniziai ad accarezzarle i capelli per confortarla. Cosa maledizione aveva visto?

<< Non morirai? >> la sua voce d’un tratto pervasa dalla speranza che caratterizza i bambini.

<< Al momento non ne ho intenzione ma se succederà non sarà per colpa tua. Ok? >> Poi successe l’ultima cosa che mi aspettavo, le sue labbra furono sulle mie in un casto bacio e, quando si allontanò, poggiò la fronte sulla mia spalla mentre io rimanevo paralizzato.

Rimanemmo così immobili nel buio per qualche secondo.

<< Mi dispiace >> disse senza muoversi.

<< Oggi lo stai dicendo troppo spesso >> il mio tono sembrò troppo piatto anche a me.

<< Avevo bisogno di sentire che tu eri reale. Tu e non le moltitudini di immagini che mi tormentano. – si asciugò il volto – Mi dispiace. >> Si rimise sotto le coperte e si coprì fino agli occhi.

<< Hai ragione ad essere arrabbiato con me, anch’io sono arrabbiata con me. >> mi diedi dell’idiota perché lei era veramente convinta che io ce l’avessi con lei.

Mi stesi e le passai un braccio intorno alla vita stringendola a me.

<< Non sono arrabbiato con te, Bea. E’ solo che non sono preparato a tutto questo >>

<< Nessuno dovrebbe esserlo >> disse con aria triste. Mi sarei dato uno schiaffo da solo.

<< Vuoi parlarne? >> Ultima speranza vieni a me.

<< Voglio solo dormire, Jay. Sono stanca. >> Si strinse di più nelle coperte ed io le poggiai la fronte contro la schiena continuando a darmi dell’idiota.

<< Buonanotte >> disse piano.

<< Buonanotte >> risposi in poco più di un sussurro.



Angolo dell'Autrice:

Alba97: 10 punti a grifondoro! Grazie mille ** E poi si.. povero Emmett ahahah Ti piace questo capitolo? *__*

Non siamo arrivati nemmeno alle 50 visualizzazioni D:= Sono molto triste :(

Però in compenso altre 4 persone hanno messo la storia nelle seguite, un'altra nelle ricordate ed altre 2 nelle preferite ( rispetto al 12esimo capitolo)
Mmh... non so cos'altro dirvi.. spero che questo capitolo vi sia piaciuto <3
Un Bacio.
Rose
   
 
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