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Autore: Laady    16/12/2012    2 recensioni
I pensieri di Rudi dopo la partenza di Alice, le emozioni che passano tra cervello e cuore dopo la sua partenza. Un'ipotetica sesta stagione dal punto di vista di Rudi alternato ai pensieri di Alice, come andrà a finire?
Breve aggiunta di Marco/Eva. Hope you like it ;)
Genere: Commedia, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter three!

Premetto che i discorsi aperti dalle virgolette sono i dialoghi tra i personaggi, mentre quelli racchiusi dai trattini sono i pensieri. Buona lettura a tutti, un bacio, !
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POV ALICE

 

Mamma!” Era lì, bella e solare come sempre, raggiante. Le sorrideva sulla porta con gli occhi sbarrati, incredula che fosse arrivata così presto.

Amore mio, ma come stai?” la abbracciò subito Lucia, tanto calorosamente da farle uscire le budella.

Benissimo, grazie mamma, ma se fai così mi uccidi!” Dopo che la madre la lasciò, Alice gettò lo sguardo in casa, nemmeno un'anima viva nei dintorni. -Oh, andiamo ma chi ti aspettavi di vedere?- pensò, triste quanto irata. Si, ma arrabbiata per cosa?

Guardati, sei bellissima. Ti ha fatto bene il mare. Devi prendere le tue cose per la casa nuova, tesoro?” Chiese sua madre cordialmente.

A dire la verità mamma.. sono tornata per restare. Almeno per un po'. Forse avevi ragione tu, forse devo maturare ancora un pochino prima di gettarmi in qualcosa di così grande.”

Non è andata come desideravi, eh?” Le sorrise amabilmente sua madre, quasi consapevole della risposta. L'aveva avvertita, aveva avvertito sua figlia dei guai a cui poteva andare incontro. Ma lei forse acceccata da una possibile nuova vita, forse da un distacco dal passato era rimasta ammaliata dalla proposta del suo compagno, tanto da andare con lui e seguirlo ovunque.

Non esattamente. Francesco e io..” Nemmeno il tempo di finire la frase che si ritrovò assordata da un'urlo e qualcuno con la potenza di un bufalo l'aveva travolta.

Aliiiii!”

Ciao Eva, mi sei mancata anche tu” disse Alice con voce flebile e divertita.

Ma che ci fai qui?” rispose tutta pimpante la sorella maggiore.

Oh, andiamo voi due! Avete tutto il tempo per i racconti e gli abbracci, ora Alice entra e bevi qualcosa, più tardi mi spiegherai tutto quanto”. Disse la madre dividendo le due con quell'affermazione.

Prese le valige della figlia e le appoggiò davanti alla cucina, spingendola lievemente con la mano nella stanza per bere qualcosa di fresco e saziare la sete conseguita dal caldo afoso di Roma.

Ma guarda un po' chi è tornato a Roma! Sono contento di vederti Ali” Esclamò il padre acquisito di Alice, dandole un bacio sulla guancia con un sorriso a trentadue denti.

Sono arrivati i cornetti!” Arrivò in quel momento anche Cesare accompagnato da una Matilde che aveva già preso posto al tavolo vicino a Mimmo e una Pamela visibilmente affamata.

Il profumo dei cornetti e della colazione pronta doveva essere arrivata fino al piano superiore, perchè Marta scese immediamente le scale contenta anche se ancora un po' assonnata.

Amore, ti sei svegliata?” Sua madre andò a prenderla in braccio e le diede un tenero bacio sulla guancia.

Il cuore mancava di battiti. Mancava qualcuno all'appello. Dov'era? Perchè non era lì ad accoglierla? Era passato così tanto tempo che non gli importava più niente di lei? -Vedi Alice? Sei la solita stupida. Lui starà con un'altra chissà dove ora, e tu sei qui a sperare in lui. Sei la solita, la solita illusa.- il suo cervello la stava torturando, o forse era il suo cuore a parlare, terrorizzato com'era.

Ciao a tutti!” Marco era entrato dalla porta, seguito da qualcuno dietro. Il suo cuore arrivò in gola per poi tornare nei meandri della disperata confusione che alloggiava in lei quando capì che era Maya.

Ma guarda un po' che bella sorpresa. Siamo tutta la famiglia al completo!” Disse sorridendo in modo amabile Pamela.

Beh, ..quasi tutti Pamè”. Stavolta era Lucia ad aver preso parola, in un tono tanto triste che la sua secondogenita non aveva mai sentito.

Dov'è Rudi?” Marco aveva posto la domanda che il suo cuore bramava dal suo arrivo in casa Cesaroni.

In camera, sono andata prima a veder come sta ed è chiuso a chiave dentro. Sa il Dio cos'è successo a quel povero ragazzo durante l'estate..”

Chiuse gli occhi, colpevole. Colpevole dei sentimenti devastanti che aveva scatenato nel fratello. Colpevole. Probabilmente un'assassina che aveva aperto a mani nude la vittima e aver strappato d'impatto il suo cuore avrebbe causato meno dolore.

Nemmeno il tempo di finire la frase che Marco si fiondò al piano superiore, e iniziò a bussare alla porta invano. Dopo dieci minuti abbondanti scese e andò a sedersi al suo solito posto, dopo aver capito che era tutto inutile. Maya lo vide abbattuto e strinse la mano al suo futuro marito, sorridendogli in tutto il suo splendore. Era quello che avrebbe dovuto fare Alice tre mesi fa. Avrebbe dovuto correre da Rudi, prendergli le mani e stringerle. Sorridergli e rimanere così in eterno. Ma non lo aveva fatto, aveva dato retta alla ragione accantonando il suo cuore.

Beh, dai, facciamo colazione!” Disse fin troppo euforicamente un finto Giulio felice. Era abbattuto per il figlio, aveva cercato di far tutto per lui, eppure Rudi era rotto dentro. Spaccato a metà, come se avesse una crepa che non riuscisse a chiudersi nemmeno con tutto lo stucco possibile ed esistente al mondo.

Alle nove precise Alice finì la sua colazione e andò nella sua camera a sistemare i suoi bagagli. Prese le cuffie del telefono e iniziò ad ascoltare “What goes around” di Timberlake, forse le canzoni deprimenti non erano le migliori in quel momento, ma Timberlake la sapeva aiutare in ogni istante: bello o brutto che sia.

Passata un'ora abbondante si sedette sul letto, iniziò ad ammirare la porta bianca chiusa innanzi a lei. Lui era dietro quella porta. Sentiva uno strano calore pervaderle dentro, qualcosa muoversi nello stomaco. Sentiva tante cose, ma non lui. Arrivò Marta e iniziò a giocare con lei. Si ritrovò a casa a badare a Marta mentre tutti gli altri avevano altro da fare. Nel frattempo un Rudi misterioso era chiuso in camera sua senza la minima intenzione di uscire; sarebbero stati soli e avrebbero parlato se solo avesse avuto il coraggio di bussare, o di dire qualcosa. Ma non aveva fatto niente di tutto questo, aveva pensato bene di rifugiarsi nel curare la nipotina, da brava vigliacca che era.

Amore della zia, cosa ti cucino di buono?”

Amatriciana zia, amatriciana!” disse quel piccolo angioletto che in un attimo aveva aveva curato i suoi mali.

E amatriciana sia per questo mio piccolo amore dolce!”

La giornata era passata in fretta, arrivò sera. Giocò fino a tardi con la sorella e quella piccola peste, fino a quando cadde tra le braccia di Morfeo, in un sonno buio e senza sogni.

 

POV RUDI

 

Si stropicciò gli occhi, si guardò intorno. Era buio, maledettamente buio. Ormai vi era precipitato da un pezzo in quel tipo di esistenza, ma non solo a livello ambientale, ma particolarmente a livello morale. Strano però, era passato così poco tempo da quando si era addormentato? Si alzò, aprì la porta e decise che una buona doccia era quel che di meglio ci potesse essere in quel momento. Tutto stranito dal sonno si appoggiò alla parete fino ad entrarsi in bagno quando sotto la doccia, svegliato completamente dall'acqua fredda, vide il suo shampoo. - Oh andiamo Rudi, sei diventato ridicolo. E' di Eva, non ci sono dubbi. Uno shampoo non fa la differenza. - Ma, per nostalgia o meno, lo aprì e iniziò a inebriarsi di quel profumo che l'aveva fatto agoniare per così tanto tempo. Era così buono, come.. Lei. Ad un tratto qualcosa iniziò a mettere in moto il suo corpo. Era ora di finirla con questa storia, doveva scordarsela. Doveva andare avanti, o avrebbe sofferto per sempre. Aprì gli occhi di scatto e finì velocemente la doccia. Uscì dal bagno e si preparò per andare a correre, stranamente rilassato. Quando passò di nuovo in corridoio vide che qualcosa era diverso. Tornò lentamente indietro nel corridoio quasi paralizzato e vide che nella Sua camera tutto era come tre mesi fa. I Suoi effetti personali al loro posto, come se non fosse mai partita. Solo allora capì che lei era lì. Corse giù dalle scale e guardò l'ora, 1:04 di notte. Guardò il calendario e.. NON CI POTEVA CREDERE!! Aveva dormito un giorno intero! Era come se il suo subconscio l'avesse volutamente fatto cadere in uno stato vegetale per non farlo soffrire ancora, in modo che non l'avesse vista. Come un'effetto soporifero a lunga durata. In quel momento poteva percepire il suo corpo sotto sopra, non c'era più un pensiero fisso nella testa, contare i battiti del cuore al secondo era diventato praticamente impossibile. Qualcosa si rivoluzionò in lui, una scarica di adrenalina lo percosse e andò al parco, in giro per Roma. Ovunque andava bene pur che corresse, pur che scaricasse quelle emozioni che l'avevano fatto impazzire. Il Sole si fece alto in poco tempo, ma a Rudi non importava. Fino a quando il suo corpo non volle riportarlo alla realtà con i suoi bisogni primari. -Possibile che non c'è nemmeno una fontanella a Roma?- Si sentiva la gola in fiamme. Aveva corso per sei ore imperterrito fino a quando il metabolismo non dichiarò di non poter reggere oltre. -E' ora di affrontarla.- Un pensiero soltanto, e dal Colosseo si diresse a casa Cesaroni, pronto per una sfida che aspettava da tanto, forse troppo, tempo.

 

POV ALICE

 

-Ok, il fatto che la sua porta sia completamente spalancata non significa assolutamente nulla!- continuava a pensare Alice. -E tu, diavolo di un cuore, non puoi tacere per una volta?- Si mise una vecchia canottiera bianca con delle fantasie rosse, stretta sul seno e più morbida sui fianchi. Un lieve strato di pancia e schiena si intravedeva in modo provocante, con i pantaloncini color panna che mettevano in risalto le gambe abbronzate e affusolate. I capelli mossi le contornavano il viso come un angelo, gli occhi lievemente truccati e le labbra colorate di una tonalità di rosso dovuta al burrocacao alla fragola. Era pronta, poteva affrontarlo. 

Faceva le pulizie, sistemava casa e il giardino dai giochi di Marta. Tutti dormivano ancora, erano appena le sette.

Quando tutt'un tratto vide un uomo entrare nel giardino correndo. Bellissimo. Lo strato di lieve sudore che imperlava il suo fisico tonico e muscoloso lo rendeva paragonabile ad un essere ultraterreno; i capelli corti davano un non so chè di adulto ai suoi lineamenti, i suoi occhioni marroni erano.. disarmanti.

Bentornata, Sardina.” Sorrise, l'uomo.
 

Angolo dell'autrice

Eccomi di nuovo qui, con un capitolo forse un po' troppo lungo, ma spero non noioso. E' arrivato il momento fatidico che tutti aspettavamo, chissà come reagiranno alla vista l'uno dell'altro? Cosa si diranno? Avranno il coraggio di rivelare i propri sentimenti? Scopritelo nel prossimo capitolo ;)

  
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