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Autore: Eliyss    17/12/2012    1 recensioni
[Dal primo capitolo]
Lui continuò a camminare dritto, ed io rimasi incantata persino dal suo modo di camminare, di poggiare i piedi a terra passo dopo passo, ma appena realizzai che era già ormai troppo distante, mi rassegnai, perché sapevo che un ragazzo così, non sarebbe mai interessato a me.
Allora ripresi le cuffie, e rimisi la musica al massimo del volume.
.
Storia che forse avete già letto, rivista e riscritta sempre da me!
Hope you enjoy ;)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al ritorno durante il tragitto, non potei fare a meno di continuare a rivedermi quel sorriso così perfetto.
Appena arrivai a casa, me ne andai direttamente in camera, senza cenare. Non avevo fame.
Passai davanti alla cucina e a mia sorpresa, mio padre non mi riempì di domande inutili alla quale in ogni caso, non avrei risposto.
Però mia sorella mi fermò per un braccio, per chiedermi di uscire con lei e delle sue amiche.
Sicuramente dietro a quella proposta ci saranno state le minacce di papà perché da come mi aveva trattata in quel primo giorno, non poteva essere una decisione proveniente dal suo perfido cuore.
Io ovviamente rifiutai. Preferivo starmene a casa, per i fatti miei, piuttosto che vederle parlare solamente di stronzate, ed io ad un metro di distanza come minimo, perché ne sarebbe capace.
Sì, la stavo cominciando ad odiare nuovamente. Tutti i bei sentimenti che avevo provato per lei il giorno prima, durarono ben poco, assai poco.
Perchè lei doveva essere così bella? 
Perchè lei era così perfetta?
E io cosa avevo che non andava?
Eravamo gemelle, ci assomigliavamo, ma lei aveva quel qualcosa in più, che nemmeno io sapevo giusto cosa fosse, nemmeno gli altri, ma ce lo aveva.
Entrai in camera mia, che in quei due anni era diventata lo sgabuzzino della casa. Che carini.
Ancora immersa negli scatoloni, cercai di scavalcarli e raggiungere il mio letto.
Mi distesi, e non riuscii a non pensare, ancora, a quel ragazzo che mi aveva rubato il cuore.
Che aveva così attirato la mia attenzione.
Che in quel momento era il centro dei miei pensieri.
Quel sorriso, anche se visto da lontano, brillava, splendeva, ancora dentro di me.
Non riuscivo a togliermelo dalla testa, o forse, semplicemente non volevo togliermelo dalla testa, cosa quasi più probabile.
Sistemai il cuscino e mi appoggiai delicatamente, sorridendo al suo pensiero.
Mi addormentai poco dopo, e senza nemmeno che me ne accorgessi, era già mattina.
 
Solamente il pensiero di dover rientrare in quell' inferno mi distruggeva.
Cominciare così una giornata era assolutamente demoralizzante. Come dice quel detto il buon giorno si vede dal mattino, e questo in poche parole stava a significare, che tutti i giorni tranne la domenica, sarebbero stati dei grandissimi giorni di merda!
Niente poteva rendermeli migliori, oramai mi ero rassegnata. O forse, qualcosa ci sarebbe stato.
Scesi da basso sprizzando felicità da tutti i pori, potete immaginare! Presi una fetta biscottata e la ricoprii interamente di Nutella.
Guardai l’ora.
Ero stranamente in anticipo, quindi presi tutta la calma possibile.
Decisi di andare a piedi, partii semplicemente qualche minuto prima, alla fine la scuola non era così distante.
In un quarto d’ora abbondante ci sarei arrivata tranquillamente, conoscendo i miei ritmi di camminata, equivalenti a quelli di una lumaca lol solo un po’ meno bavosi, sì insomma.. lasciamo perdere.
Tirava un leggero vento, allora presi il giubbotto e uscii.
Il tragitto era però, abbastanza lungo per poter riflettere su tutto, e in quel momento presi una delle migliori decisioni che avessi mai potuto prendere.
Pensai che quel giorno avrei anche potuto non andare a scuola, infondo a me cosa ne importava?! E poi non ne avevo voglia.
Controllai nelle tasche e ci trovai una banconota da 30 sterline.
Mi sarebbero tranquillamente bastati per la sopravvivenza di un giorno.
 
Non avevo la più pallida idea di come ci fossero finiti nel mio giubbotto, ma non poteva andarmi meglio.
Così presi il primo autobus che passò e, senza leggere la destinazione, salii. Aspettai circa venti minuti, dopo di che, scesi.
Non lo avevo mai visto quel quartiere e se devo essere sincera, non avevo la più pallida idea di dove mi trovassi, ma era tanto per fare due passi, tanto per essere il più lontano possibile da casa, e cioè da tutti i miei problemi.
Camminavo, sempre avanti dando un’occhiata alle vetrine che apparivano molto accoglienti. Non era per niente male come luogo, anzi, avrei potuto andarci più spesso quando sarei stata in marina.
Avevo ancora fame, così mi fermai in un bar.
Solito cappuccino, e cornetto alla crema visto che di Nutella ne avevo già mangiata abbastanza.
E freghiamocene delle calorie, no?
Sorseggiavo lentamente, dovevo prendere tempo, tanto ne avevo a volontà.
Ad un certo punto mi girai, e notai nel parchetto che stava proprio di fronte al bar, un uomo. Era seduto su una panchina, dall’altra parte della strada. Si nascondeva, per quel che gli era possibile, con un giornale, e con l’altra mano teneva un binocolo puntato proprio nella mia direzione.
Inquietante.
Cercai di non farci caso, ma l’attenzione mi cadeva sempre verso lui. Così, finita la mia seconda colazione, mi alzai ed andai a pagare.
Uscita ricominciai a camminare.
 
Andavo avanti, senza neanche sapere dove, ma continuavo senza mai fermarmi, volevo trovare un luogo dove poter stare in pace, tranquilla.
Assaporavo quell’aria fresca d’autunno così pura. Respiravo profondamente e chiudevo gli occhi.
Non c’era modo migliore per liberare la mente e sentirsi liberi.
Amavo quella sensazione.
Ma ad un certo punto mi girai casualmente e quell’uomo mi stava inseguendo. 
La mia sensazione che prima puntasse a me non era sbagliata. Accelerai il passo, ed accelerò anche lui.
Capii subito cosa poteva essere.
MERDA! La polizia!
Cominciai a correre e così anche lui.
Non ero di certo una ragazza sportiva anzi, quindi avevo paura di non farcela ed essere costretta a fermarmi da un momento all’altro per la troppa fatica, ma resistetti parecchio.
Probabilmente la preside non vedendomi a scuola l’avrà chiamata.
Tipico.
Mi controllavano ancora, che palle.
Continuai a correre pur essendo sfinita.
Volevo davvero fermarmi, ma non potevo. Il cuore batteva e a me sembrava di non avere più fiato.
Non potevo rischiare di trovarmi nuovamente nei guai, anche se scappando sapevo benissimo che era peggio, ma ancora non era riuscito a raggiungermi.
La gente ci guardava malissimo, con occhi spalancati assistendo alla scena, ma nessuno osò intervenire, per fortuna.
Poi ad un certo punto, sentii qualcuno che mi prese per un braccio, tirandomi dietro ad una casa e mettendomi la mano sulla bocca.
Il mio primo pensiero, fu quello di un altro poliziotto.
Ok, sta volta ero nella merda fino al collo.
Cominciai ad agitarmi con tutto il corpo, cercando di liberarmi.
"Zitta!"- Mi sussurrò.
Ascoltai la sua voce.
No, era troppo giovane.
Poi lo guardai meglio. Quello sguardo lo avevo già visto.
Non ci potevo credere!
Era il ragazzo del giorno prima.
Mi tenne in dietro, e si piegò leggermente in avanti per guardare se c'era ancora il poliziotto.
"E' tutto apposto, non c'è più."- Mi disse liberandomi dalla sua stretta presa.
Io ero lì, con la schiena attaccata al muro e lo fissavo. 
Non riuscivo a realizzare bene la situazione, ma in tutta quella confusione c’era qualcosa che mi faceva molto poacere.
Continuai a guardarlo.
Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo viso. Ci provai, ma i miei occhi non volevano proprio muoversi.
Ovviamente non gli feci resistenza.
"Perchè ti inseguiva quell'uomo?"- chiese incuriosito.
"Era un poliziotto...Ma, per caso mi pedini?!"- gli dissi, fingendo di essere un po' arrabbiata, non volevo sembrare interessata a lui.
"No, ero venuto a trovare un amico e passando per di qui ti ho vista, e mi sono ricordata di te, la ragazza che parla da sola!”- disse facendomi il verso.
"Scusa?!"- lo guardai malissimo.
"Dai, scherzo! Poi ho visto che quest'uomo ha iniziato ad inseguirti e così..."
"Che carino..."- lo interruppi senza lasciarlo finire la frase.
Mai un ragazzo che avesse compiuto un gesto tanto bello, tanto dolce, coraggioso nei miei confronti. Ero felice, ma allo stesso tempo sorpresa.
"Mi devi ancora dire perché ti inseguiva la polizia!"- aggiunse sorridendomi.
La forma della sua bocca mi faceva impazzire.
"Per farla corta, solo perché non sono andata a scuola. Ma diciamo che dietro c'è una lunga storia quindi..."
"Quindi me la racconterai mentre andiamo a berci qualcosa di caldo da qualche parte, dato che comincia a fare freddo, e non accetto rifiuti, non ci sono abituato"- continuò, facendomi l’occhiolino.
"Ci sto. Ma non so nemmeno il tuo nome"
Si avvicinò con il viso verso di me, accarezzandomi il collo e mi sussurrò in un orecchio:
"Zayn"

-Look at me
Allour(?)
Ecco svelato chi era il misteriosssso ragazzo, anche se credo che si fosse capito comunque:)
Allora che ne pensate?
Non è dolcissimo? c:
Anche io voglio essere salvata da lui *but for you I'll be Superhuman
Anyway, fatemi sapere visto che il primo capitolo non ha ancora ricevuto recensioni ewe
Grazie mille comunque a chi l'ha inserita nelle preferite/seguite/ricordate
vi adoro! c:


Baci xx @alikee1D

 

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Questa è una mia OS c: ---> Go to hell (cliccate la 'G')
Mentre questa è una OS rossa però sui District3, che però mi piace da impazzire ---> Be my runaway

 

  
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