VallyBeffy risponde:
X PICCOLA VERO: Non penso che Eve riuscirà a
stare lontana dai guai a lungo...
X SNAPPINA: huahuahua più il lettore si agita meglio è, a mio parere. Se no poi
la storia risulta noiosa! Concludere i capitoli in modo inquietante è così
sadicamente divertente! XD
X MIXKY: ...e la cosa bella è che oltre a questo ho già scritto altri due
capitoli nel giro di poche orette! =D
Qualche info in più...
Ho sentito che un signor hacker ha trafugato l'ultimo capitolo. Spero che quel
che ho sentito al riguardo non sia vero... SEV é ASSOLUTAMENTE BUONOOOO! Severus
è innocente, non è un assassino.
Anche se la Rowling scriverà il contrario, per me sarà sempre un potero patato
incompreso XD.
Stavo inoltre pensando, visto che ho già preparato altri capitoli, di decidere un giorno in cui mettere online la storia ogni settimana. Avete preferenze?
Fatture orcovolanti in arrivo per tutti coloro che non commentano! =)
VallyBeffy
Non sono un assassino
Chapter 21 – Troubles
Le era capitato più di una volta di dover andare al ministero, ma
era decisamente qualche annetto che non vi metteva piede. Riapparse in una sala
d’attesa dai muri color crema a lei familiare. Era vuota, probabilmente perchè a
quell’ora gran parte degli uffici erano chiusi, fatta eccezione per un
sorridente signor Weasley che le porgeva la mano per aiutarla ad uscire dal
camino.
-Grazie.- disse la giovane guardandosi attorno –Com’è strano tornare qui a
distanza di anni. L’ultima volta fu quando...-
Eve s’interruppe ed abbassò lo sguardo suscitando la preoccupazione del signor
Weasley.
-Tutto bene?- domandò il mago posandole una mano sulla spalla.
-Sì, mi dispiace, non era mia intenzione preoccuparla. Si tratta semplicemente
di...-
-Credo di poter capire.-
-Eh?-
-Intendo dire che forse ho inteso a cosa ti riferisci. Lavoro qui, c’ero anche
io quel giorno. Le urla di Caramel hanno risuonato per tutto il ministero.-
-Già, quell’infame di Caramel... spero per lui che non mi capiti mai a tiro.-
Arthur Weasley rise di cuore: -Non sei l’unica a pensarla così.-
I due attravesarono la sala d’attesa ed imboccarono un lungo corridoio. In
quell’intricato groviglio di stante Eve non riusciva a ricordare con esattezza
dove si trovasse il Dipartimento Istruzione dove suo padre lavorava, ma
probabilmente non era lì che stavano andando. Dopo qualche minuto il signor
Weasley si fermò di fronte una porta la quale portava una targa con inciso
“ufficio dislocazione auror” e sotto, più in piccolo, vari punti come
“dipartimento indagini”.
-Tutto ciò è inconcepibile!- urlò una voce all’interno.
Eveleen conosceva fin troppo bene quella voce. Era la voce di un uomo buono, di
qualcuno che per anni aveva fatto di tutto per renderla felice: suo padre.
-Forse è meglio se entro prima io e...- iniziò il signor Weasley, ma era già
troppo tardi: la mano di Eve era già sulla maniglia della porta.
Bussare? No, non era affatto il momento per sfoggiare la buona educazione.
Spalancò la porta con forza ed avanzo di qualche passo all’interno della stanza.
Suo padre era lì, con i pugni piantati su una scrivania, dove seduto su una
poltrona all’altro capo un addetto del ministero era decisamente confuso ed
incapace di proferir parola. Le ciglia aggrottate, il paffuto volto contorto,
gli ispidi baffi scomposti ed il brusco tono di voce facevano bene intendere che
Theodore Vane era terribilmente irritato. Esattamente come era sua abitudine
indossava giacca e cravatta babbani dai tenui colori pastello.
-...ed ora? Che diavolo succede, non si usa più bussare?!- sbraitò il mago
volgendo lo sguardo verso la porta ed immediatamente si zittì sbiancando in
viso. Quei capelli, quegli occhi... no, stava sicuramente sognando, non poteva
trattarsi di sua figlia. Un’enorme sorriso si dipense sul volto della magonò.
-Papà!- esclamò correndogli incontro e gettandogli le braccia al collo.
-Eveleen...- mormorò il signor Vane ancora incredulo, immobile come una statua.
-Mi dispiace. Davvero, mi dispiace tantissimo!- continuò la ragazza, mentre il
padre le posava le mani sulle spalle e la allontanava leggermente da sé per
osservarla meglio.
-Merlino, sei tu!- esclamò stringendola forte a sé e scoppiando a piangere a
dirotto.
*
Severus Piton doveva ammetterlo: la sua non era stata una buona
idea. All’interno del Paiolo Magico si era dovuto scontrare con quattro auror e
le cose non si erano messe molto bene. Era riuscito a pietrificarne due
facilmente, un’altro era riuscito a disarmarlo non prima però di aver incassato
un brutto incantesimo bombarda, per poi sistemarlo definitivamente con una
tarantallegra. Per quanto riguardava l’ultimo auror era riuscito a metterlo al
tappeto con non troppa fatica assestando un ottimo sectusempra che lo fece
crollare a terra con il volto sanguinante. I soliti trucchetti da giovane mago
in vena di scherzi, nulla di serio, ma era bastato per impaurire il barista e a
farlo fuggire. Severus sapeva per certo che non aveva rimasto molto tempo prima
di ritrovarsi nei guai seri: in tempi brevi il ministero sarebbe stato avvertito
ed avrebbe mandato uno squadrone di auror a fargli la pelle. Non ci pensò due
volte ad entrare nel vicolo d’ingresso di Notturn Alley con passo più che
spedito, nonostante il ginocchio ancora duolesse per quel bombarda andato a
segno. Egli si introdusse nel negozio di Sinister con la grazia che si conviene
ad un mangiamorte: mise piede all’interno del locale e segnalò la sua presenza
facendo saltare in aria il primo oggetto che vide.
-Hey, che giochi sono questi? I patti mi sembravano chiari: io vi offro le
informazioni che volete e voi in cambio lasciate in pace me e il mio negozio!-
sbottò Sinister adirato, ma subito Severus lo fece tralire facendo saltare in
aria un antico portagioie sul bancone proprio di fronte a lui.
-Ho un messaggio per tu-sai-chi.-
-Ti stai rivolgendo alla persona sbagliata. Perchè non ne parli direttamente con
lui, sei o non sei uno dei suoi seguaci?-
-No, al momento direi proprio di no.- rispose Severus sfilandosi la maschera
d’argento.
-Oh, ora capisco. Piton... sì, ho sentito qualcosa riguardo al tuo tradimento.-
-Tradimento o no, ho un messaggio per l’Oscuro e tu glielo farai avere.- sbottò
in tono decisamente poco amichevole l’exprofessore, puntando la bacchetta contro
Sinister –Non ho tempo per ripetermi, quindi ascolta bene. Voglio proporgli uno
scambio: il giovane Draco per lui-sa-cosa.
-Draco Malfoy? Quel ragazzino pisciasotto? Perchè ti interessa?- azzardò
Sinister.
Severus non rispose, si rimise la maschera e si affrettò verso l’uscita.
*
-Il mio caro amico Remus Lupin ha trovato sua figlia svenuta, poco
distante dall’ingresso della mia abitazione, la scorsa notte. Ho preferito non
indagare a fondo nella faccenda per permettere ad Eveleen di tranquillizzarsi a
sufficienza dopo la sua terribile avventura, ma forse ora che tutto è a posto
potrebbe spiegarci come sono andate le cose.-
Arthur Weasley, Theodore Vane, Eveleen si erano accostati alla scrivania e
accomodati su morbide poltroncine color lavanda di fronte a Geoffrey Freeman, il
responsabile del Ufficio Dislocazione Auror. Quest’ultimo aveva fatto apparire
magicamente di fronte a sé un vassoio con un numero di tazze di the uguale a
quello dei presenti senza dimenticare biscotti a volontà: prevedeva un lungo
pomeriggio di fronte a sé e visto che era ormai ora di pranzo doveva almeno
tentare di placare la fame con qualche stuzzichino.
-Te la senti di raccontarci tutto, tesoro?- domandò il signor Vane rivolto alla
figlia con apprensione la quale annuì.
-Un tempo un buon amico mi disse che i problemi è meglio affrontarli subito a
testa alta.- rispose la magonò –Anche perchè purtroppo sono convinta che per me
e la mia famiglia i guai non siano finiti ed immagino sarete anche voi del mio
avviso, quando vi spiegherò alcuni importanti fatti.-
Eveleen s’interruppe per qualche istante, domandandosi se fosse il caso di
rivelare subito il ruolo della sorella Sophie nella storia.
-In primo luogo, non sono stata liberata dai mangiamorte: sono scappata. O
meglio, sono stata aiutata a fuggire.- continuò allungando la mano verso un
biscotto.
-Cosa?- esclamarono gli altri tre in coro, quasi come se l’avessero programmato.
Eve rimase con la mano a mezz’aria per qualche istante, poi afferrò il biscotto
e lo portò a sé.
-Non fu una situazione facile: fui messa alla prova ed in parte fallii. Fui
avvelenata. Voldemort voleva uccidermi.-
I tre maghi rabbrividirono al solo sentir pronunciare il nome dell’Oscuro
Signore ed Eve si ripromise di evitare di farlo in seguito.
-Non quali pensieri avesse su di me, ma sta di fatto che infine cambiò idea.
Voleva che diventassi una sua serva, voleva marchiarmi.- Eve morse il biscotto
approffittandone per fare una piccola pausa. Fu una cattiva idea, suo padre era
già uscito di senno, incapace di accettare che sua figlia fosse stata marchiata
e diventata una mangiamorte.
-Prima di iniziare ad inveire contro il mondo intero, vorresti almeno lasciarmi
finire?- esclamò la magonò corrugando la fronte –Papà, rilassati, non sono stata
marchiata!-
-Ah no?-
-No, mi hanno aiutata a fuggire prima che ciò potesse avvenire.-
-Chi è stato? Davvero c’è un traditore tra i mangiamorte?- domandò il signor
Freeman con aria piuttosto interessata: probabilmente sperava di utilizzare
questa informazione a vantaggio suo e della lotta contro l’Oscuro.
-Non è un traditore.- rispose acida Eve –Sono convinta che non sia mai stato
davvero un servitore di voi-sapete-chi! Senza contare che...-
Un uomo irruppe nella stanza interrompendo l’accesa discussione sul nascere.
-Mi scusi signor Freeman, ma abbiamo un serio problema a Diagon Alley.-
-Parli liberamente senza preoccuparsi dei miei ospiti Jhonson, se davvero è
grave come dice, ogni secondo è di vitale importanza.-
-Al momento è in corso un attacco di mangiamorte a Diagon Alley. Una squadra di
Auror è già sul posto in soccorso a quella di pattuglia al Paiolo Magico.
Un’altra arriverà sul posto nel giro di pochi minuti.-
-Maledizione! Quanti sono questa volta? Quindici? Venti?-
-No signore... solo uno.-
-UNO!?- Geoffrey Freeman afferrò con forza il fermacarte più vicino e lo lanciò
contro al povero Jhonson, il quale schivò per un soffio –Un tale impiego di
forze per un solo mangiamorte? SIETE IMPAZZITI?-
-...ma signore, si tratta di Piton!-
-Piton?! Maledetto infame bastardo, cosa ci fa da solo a Diagon Alley? Deve
esserci sicuramente sotto qualcosa. Jhonson prepara una quadra, voglio andare
sul posto a verificare cosa diavolo sta succedendo!-
-Ha detto Piton? Severus Piton?- chiese confusa Eveleen.
-Sì, proprio lui, magari è la volta buona che lo becchiamo, quel cane!-