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Autore: bibabiba91    30/12/2012    0 recensioni
[Real life]
"Inevitabile anche se ti chiudi dentro nascondersi non serve è questione sai di tempo ci sorprende prima o poi..." Sabrina, ragazza che cambia città per lasciarsi alle spalle un amore finito nei più male dei modi... per incontrare Andrea...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui prima della fine dell'anno XD meglio tardi che mai. Non è molto ma come avete potuto vedere sono stata molto impegnata.
Auguri di buon anno a tutti <3


Capitolo 6


. Andrea.
Arriviamo a Taranto dopo 6 ore di viaggio, tra gente che si lamentava per il caldo, gente che parlava sempre al telefono e gente che dormiva. Usciamo dal pullman e prendo le nostre valigie, quando mi sento chiamare.
<< Alessio >>
Abbraccio il mio migliore amico.
<< Lei è Sabrina>>
Si presentano e poi ci da un passaggio a casa. Per tutto il tragitto non facciamo altro che parlare di come sta andando l’università, mentre Sabrina, osserva fuori la città facendoci qualche domanda di tanto in tanto.
 
.Sabrina.
Alessio ci lascia davanti un plesso residenziale.
<< è stato un piacere conoscerti>>
Mi dice sorridendo. Ricambio il sorriso e poi inaspettatamente mi abbraccia affettuosamente.
<< A stasera>>
Si salutano, poi il cancello si apre e percorriamo il viale fino all’ultima villa, quella di Andrea. Un piccolo bastardino mi salta addosso, è di piccola taglia e grigio, e mi gira tra le gambe come se mi conoscesse.
<< Lui è Lenny>>
Mi dice Andrea. Entriamo in casa, ma non c’è nessuno, i suoi sono al lavoro, e la sorella a scuola.
<< Casa mia è piena di scale>>
Mi dice mentre osservo la scalinata in cucina che porta nelle stanze.
<< Mi piace>>
Dico osservandomi intorno.
<< Adesso riposiamoci, stasera si esce>>
<< Posso farti una domanda?>>
Andrea annuisce, mentre maneggia con dei cavi in camera sua.
<< Ma Alessio … è cosi affettuoso?>>
<< Si … lui è fatto cosi. Ti ha dato fastidio?>>
Scuoto la testa.
<< No per niente, è stato gentile>>
Sorrido e mentre Andrea sistema quei cavi, perché non riesce a stare mai fermo , io mi vado a fare una doccia e riposarmi.
 
.Andrea.
Dopo esserci riposati per tutto il pomeriggio, ci vestiamo per uscire insieme ad i miei amici.
<< La mia bambina>>
Mi siedo nella mia auto ed accarezzo il volante, se ad una donna non dovete togliere un gioiello a me non toglietemi la mia auto.
<< E queste luci rosse?>>
Mi domanda Sabrina.
<< Sono una piccola modifica che ho fatto… una delle tante>>
Si siede accanto a me e si infila la cintura. Raggiungiamo gli altri che sono in un locale.
 
.Sabrina.
Arriviamo in questo locale ed Andrea mi presenta i suoi amici. Hanno tutti la faccia da mezzi drogati, ma sono molto simpatici e carini nei miei confronti. Ci sediamo dentro ad un locale che sembra di essere a casa tua e subito arriva un ragazzo per prendere le ordinazioni.
<< Manca qualcuno?>>
Domando guardando il posto vuoto accanto al mio.
<< Scusate il ritardo>>
Alessio entra dalla porta, saluta tutti con il solito saluto che hanno gli uomini, poi si avvicina a me e mi da un bacio schioccante sulle guance.
<< Come ti trovi?>>
<< Bene>>
Sorrido. Ricambia il sorriso e poi ordina anche lui qualcosa da bere.
 
.Andrea.
Dopo una bella bevuta decidiamo di andare sul lungo mare a fare una passeggiata. Ascolto quello che gli altri mi dicono e di quello che hanno fatto in questi ultimi mesi, ma la mente pensa a lei, e gli occhi osservano Sabrina ed Alessio che passeggiano davanti a me sotto braccio.
<< Sai Andrè …>>
La voce di Sergio e la sua mano possente sulla mia spalla mi fanno tornare alla realtà.
<< … penso che tu sia venuto qui perché qualcosa ti turba. Ed un’altra cosa, non farlo accadere di nuovo>>
Avrà anche l’aspetto di un orso rimbambito, ma sa quando qualcosa mi turba.
<< Sabrina andiamo a casa>>
Interrompo subito.
 
.Sabrina.
A quella frase di Andrea sbuffo.
<< Dai sarà per la prossima volta, ci andiamo a prendere un caffè?>>
Annuisco sorridendo. Mi alzo sulle punto per dargli un abbraccio ed un bacio sulle guance. Saluto tutti gli altri e poi risalgo in macchina.
<< Sono tutti simpatici>>
Gli dico.
<< Alessio?>>
Annuisco.
<< Anche lui>>
Non dice nulla, mette una canzone alla radio e si accende una sigaretta e torniamo a casa.
 

 

  
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