Film > Le 5 Leggende
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Autore: Fairyceltica    05/01/2013    5 recensioni
Sono passati molti anni da quando Jack Frost e i suoi amici hanno sconfitto Pitch Black e la pace regna sovrana nel mondo. Ma tutto cambierà per sempre quando verrà al mondo Jenny, la figlia di Jamie. E perchè Pitch farà di tutto per rapirla? E perchè i due si sentono legati l'un l'altra? E se riguardasse una leggenda,tanto misteriosa quanto antica e potente?
Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch
NOTA: storia momentaneamente sospesa
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era una fresca mattina di settembre.
Gli alberi erano già spogli, e lungo le strade c'erano già montagnole di foglie gialle e arancioni.
Una ragazza camminava tranquilla sul marciapiede e, di tanto in tanto, il suo sguardo si posava su qualche foglia che svolazzava silenziosamente, per poi posarsi sull'asfalto.
Indossava dei jeans con le bretelle, una maglietta arancione a mezze maniche e un paio di dottor martins neri.
Aveva i capelli castano chiaro un pò corti,dalla chioma leonina, mentre gli occhi erano grigi e trasmettevano dolcezza... ma vi era nascosta anche una vena di malinconia.
Malinconia che riusciva sempre a nascondere dietro un dolce sorriso.
Attraversò poi la strada e si diresse verso la biblioteca.
Quando aprì la porta, il suono della campanella riecheggiò nel grande salone silenzioso.
Patty Bwister, la bibliotecaria, alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e, quando la vide, fece un sorrisetto.
Jenny era... diciamo... una "cliente abituale".
Ed era vero.
Amava leggere e in quell'edificio poteva sprofondare nella lettura di romanzi e libri.
Un altro posto che amava era il bosco della città, dove le creature fatate e leggendarie, invisibili agli occhi della gente, vivevano in armonia e nel silenzio.
E lei si sentiva a suo agio nel loro mondo... invece che nel suo.
Salutò la bibliotecaria con un sorriso e raggiunse gli scaffali.
Ispezionò tutta la sezione "Letteratura" ma non trovò nulla di nuovo, così come nella sezione "Storia delle scienze".
Fece per andarsene quando si accorse che, dall'altra parte della sala, era stata inserita una nuova sezione.
"Folklore, Leggende e Miti"
Rapita dalla curiosità, vi si avvicinò e lesse alcuni titoli, quando poi il suo sguardo venne attirato da un libro color arancione scuro, dal titolo " Le creature del Mondo Invisibile".
Lo prese, si sedette e sprofondò nella lettura, senza accorgersi del tempo che scorreva...
Dopo averlo letto, guardò l'orologio appeso al muro.
Era mezzogiorno e mezzo.
Zia Sophie sarebbe tornata a casa tra mezz'ora.
Mise a posto il libro, uscì dalla biblioteca e s'incamminò su per il marciapiede.
A un tratto il cellulare squillò.
- Pronto?- fece Jenny.
- Pronto? Jenny sono io- disse Sophie - volevo dirti che alla fine non ci sarò per tutto il pomeriggio perchè c'è un colloquio molto importante. Sarò a casa verso le cinque e mezza-
- Va bene, buon divertimento!- sorrise la nipote.
- Spiritosa. Ti voglio bene, tesoro-
- Anch'io, zia-
Mise il cellulare in tasca e riflettè per qualche secondo.
Hmm... dato che aveva tutto il pomeriggio libero, quasi quasi avrebbe fatto una visitina al suo bosco preferito.
Camminò per un bel pò fino a raggiungere l'uscita della città, poi prese un vecchio sentiero di pietra e, dopo quindici minuti, si ritrovò il grande bosco davanti a sè.
Sentì il cuore colmare di tranquillità, effetto che provava sempre quando ci entrava.
Passeggiò in mezzo agli alberi, osservando con felicità piccole fatine che giocavano con le libellule, le cui ali scintillavano ai raggi del sole, velati dai rami.
Si sedette poi sotto una quercia secolare e sospirò.
Poi, per qualche attimo, il vento si fece molto freddo.
Jenny guardò il cielo e sorrise.
Conosceva quel segnale.
Fin da piccola, quando sentiva quell'insolita brezza fredda, esplodeva di gioia perchè significava una sola cosa: che Jack Frost sarebbe arrivato presto.
Lo aveva sempre considerato come un fratello maggiore, non come un padrino... e definirlo con quel nome le risultava stonato.
Insomma, non era comune avere un padrino che aveva l'aspetto da eterno ragazzo!
Si lasciò cullare dalla melodia del bosco... e poi chiuse gli occhi.



CIP! CIP! CIP! CIP! CIP!
Uno stormo spvaventato di rondini fece svegliare di soprassalto Jenny.
Si stiracchiò e guardò il cielo.
Era già arrivato l'imbrunire!
- Oh cavolo! Se zia Sophie non mi vede rientrare, si prenderà un colpo!- esclamò mentalmente.
Si alzò e cominciò a correre verso l'uscita.
Ma mentre correva... notò una cosa che la lasciò inquieta.
A quell'ora le lucciole, le fate e i folletti della notte uscivano dalle loro tane a giocare e a ballare tra i rami degli alberi... e invece il bosco era silenzioso e vuoto.
Ma non era un silenzio naturale.
Era quel tipo di silenzio che calava... quando c'era un pericolo all'orizzonte.
- Non è niente- si rassicurò Jenny... ma allora perchè continuò a sentirsi inquieta?
E perchè a ogni un passo si sentiva sempre più osservata, nonostante non ci fosse nessuno?
Per la prima volta il bosco le fece paura.
Dopo lunghi minuti di corsa ininterrotta, sentì le gambe urlare per il dolore, e fu costretta a fermarsi per riprendere fiato.
Ma un rumore dietro di lei la costrinse a voltarsi...
E quando lo fece...
Cacciò un grido di paura.
Una figura alta e muscolosa, con indosso un' armatura e un elmo color nero bluastro, la osservava.
- C-chi sei?- balbettò Jenny, indietreggiando.
Lo sconosciuto non rispose e cominciò ad avvicinarsi... sempre di più... poi si lanciò verso di lei.
La ragazza cominciò a correre con la forza della disperazione, svoltando tra gli alberi e superando con un balzo alcuni tronchi d'albero distesi sul terreno.
Nonostante il percorso un pò pieno di ostacoli, riuscì ad allontanarsi di una decina di metri dall'inseguitore.
Ma la speranza si spense come una candela.
Lo sconosciuto fece un gran balzo, salì su un albero e cominciò a saltare di ramo in ramo, riuscendo ad accorciare la distanza che lo separava dalla sua preda.
Jenny, stremata e spaventata, cercò di aumentare la corsa, ma il suo corpo non obbediva ai suoi comandi.
All'improvviso lo sconosciuto balzò su di lei... e la prese per un piede.
Jenny urlò, cadde in avanti e finì distesa sul terreno.
Scalciò innumerevoli volte, ma l'inseguitore non mollò la presa.
Scalciò ancora...
E ancora...
Riuscì poi a liberarsi, si alzò a fatica e riprese la corsa, con la creatura alle calcagna.
Continuò a correre... quando poi vide un dirupo.
Si fermò appena in tempo, raggiungendo il bordo.
Doveva essere profondo una quindicia di metri.
Un brivido le percorse la schiena.
Sentì i passi dello sconosciuto che si stava avvicinando lentamente.
Era in trappola.
Si girò, tremante di paura.
La creatura la osservava immobile, e dal suo elmo uscì un ghigno spaventoso.
- Chi sei? Che cosa vuoi da me?- domandò Jenny, cercando di rimanere lucida.
- L'aldilà ti aspetta- sussurò lui... ed estrasse una spada.
Si avvicinò alla ragazza, sentendo la vittoria ormai imminente.
Jenny si sentì paralizzata dalla paura.
Ripensò a zia Sophie, che in quel momento era a casa e la stava aspettando, e a Jack... che non vedeva l'ora di rivedere la sua figlioccia...
Lo sconosciuto era ormai a qualche centimetro da lei...
Ma all'improvviso...
Da dietro, un tentacolo di sabbia nera come la pece prese la creatura per un piede... e lo scaraventò giù dal dirupo.
La creatura precipitò, ma anzichè sfracellarsi per terra... si dissolse in una nube blu.
Almeno era sparito.
Jenny si guardò intorno, in cerca dell'autore di quel salvataggio tanto spettacolare quanto misterioso.
E fu allora... che lo vide.
Un uomo alto e vestito di nero, in piedi sul possente ramo di una quercia, le sorrideva.
Aveva i capelli neri e la sua pelle era di un color bianco grigiastro.
Ma la cosa che la incuriosì di più fu il suo volto.
I suoi occhi color ambra erano limpidi e profondi, come un oceano misterioso accarezzato dalla luce della luna.
Volò giù dal ramo senza fare il minimo rumore e le si avvicinò.
- Stai bene?- le chiese con dolcezza.
Jenny sentì la testa girare, cominciò a vedere tutto offuscato...
Sentì poi le gambe vacillare...
E prima di sprofondare nel buio, vide l'uomo volare verso di lei per prenderla.
Dopo averla presa in braccio, Pitch schioccò le dita e, davanti a lui, apparve un destrieo nero.
Ci salì sopra e ordinò - Portami a casa sua-.
Il cavallo nitrì, fece un' impennata e si alzò in volo, galoppando alla velocità della luce verso la meta.
Durante il volo Jenny cominciò a muovere la testa da destra a sinistra, come se stesse sognando, poi si accoccolò sul petto di Pitch.
Il Guardiano degli Incubi si irrigidì.
Provò una strana sensazione... era tenerezza, ma non riuscì a capirlo.
A un certo punto il cavallo nitrì e col muso indicò una casetta che era sotto di lui.
Scese in picchiata e si avvicinò a una finestra aperta.
Pitch entrò nella stanza e appoggiò la ragazza sul letto.
Prima di andarsene le sussurrò all'orecchio - Tornerò... Jenny-
Sorrise, poi salì in groppa al cavallo incubo e volò via, verso il il suo Regno.



Nella piazza del Regno degli Incubi, un gruppo di Goblin chiaccherava con enfasi.
- Perchè Pitch Black non è ancora tornato? Cosa avrà mai avuto d'importante da fare?-
- Non vedo l'ora di uscire e rapire bambini!-
- Smettila di fare il moccioso e passami la tua spada! Devo affilare la mia-
- A proposito di spade: qualcuno di voi ha vista la mia arma?-
- Ragazzi conoscete per caso...-
Il Goblin non finì la frase perchè una voce glaciale zittì il gruppo.
Una figura scheletrica ma muscolosa avanzò verso di loro.
Aveva la pelle grigio-verde, il naso adunco, e al posto dei capelli aveva foglie e lunghi fili d'erba.
Era Haderus, il leader dei Goblin.
Il gruppo fece un inchino.
- Haderus, mio signore- lo salutarono.
Il Goblin li guardò con freddezza.
- Dunque siete riusciti a custodire il covo del nostro sovrano mentre ero in missione? Sono stupito- sibilò.
In quel momento la piazza diventò più buia, come se una mano invisibile ci avesse gettato un telo nero.
Comparvero nubi oscure come la notte... e da quelle nubi apparve un Incubo... cavalcato da Pitch Black.
Atterrò sulla piazza, scese dal destriero e si avvicinò alle creature.
Quest'ultime fecero un inchino.
- Allora Haderus, hai trovato il Primo Frammento?- chiese.
- Certo, mio signore. Devo ammettere che gli Elfi sono stati una seccatura... ma hanno perso- sghignazzò lui, dopodichè gli porse una scheggia metallica dalla forma irregolare.
Il Guardiano degli Incubi fece un risolino.
- Andate adesso, e trovate l'ubicazione del Secondo Frammento- ordinò.
Haderus e i suoi scagnozzi lasciarono la piazza, uscirono dal covo e si addentrarono nella foresta.
Pitch si avvicinò al bordo della piazza. Ne mancavano due...
Solo due...
E il suo piano si sarebbe realizzato...
I suoi pensieri andarono poi alla fanciulla spaventata che aveva salvato nel bosco.
Com'era cresciuta...
La prima e ultima volta che l'aveva vista era stato quando era un batuffolo tra le braccia del suo nemico Jack Frost.
Poi una domanda gli s'insinuò nella mente: chi era la creatura che aveva cercato di ucciderla?
Se lo avesse rivisto, se si fosse riavvicinato a lei, lo avrebbe ucciso.
Voleva rivederla, ma doveva stare attento a non farsi riconoscere dai suoi nemici, e poi uscire sempre dal suo Regno lo indeboliva.
Certo, grazie ai suoi nuovi servitori aveva riacquistato le forze, ma non del tutto.
Ma voleva rivedere Jenny.
E così prese una decisione.
Ora che aveva i Goblin come alleati, aveva assimilato un potere molto interessante...
I suoi nemici lo avrebbero visto con un altro aspetto, ma Jenny no...
  
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