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Autore: _Crizia_    10/01/2013    1 recensioni
Tratto dal 3° capitolo:
- Per quanto mi riguarda, osservo la vita della mia cittadina dalla finestra, ma non sono concentrata, infatti ho un maledetto pensiero che mi ronza per la testa da sabato scorso (che corrisponde a una settimana fa), quel nome -Tomlinson-, sono sicura di averlo sentito da qualche parte, quando ci penso sento come un fastidiosissimo campanellino accendersi dentro di me, ci penso fino a farmi scoppiare la testa e quando sembra che il mio subconscio abbia trovato la risposta questa scappa via dal mio conscio.
È una situazione frustrante!
Ma perché mi sto arrovellando il cervello su 'sta questione?
Mi sa tanto che Bea mi ha influenzata con la sua pazzia! -
Spero che vi incuriosisca e passiate a leggere e magari a recensire! ^.^
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Attenzione! Messaggio importante: mentre vagavo per la sezione dei One Direction mi sono imbattuta nella storia "Grazie a dio non sapevo l'inglese!" di Mara98 e trovato delle affinità con la mia storia, tengo a precisare che prima del giorno 2/01/13 non l'avevo mai letta e che quindi la mia storia non è un plagio, né un'imitazione della sua. Tutto quello che troverete scritto in questa ff è frutto della mia immaginazione! Dopo aver chiarito questo e aver scongiurato possibili equivoci, vi lascio al capitolo.
 
 

Happy Birthday!

 
  I giorni passano, il tempo è inarrestabile e la vita continua a trascorrere svolgendo il suo naturale ciclo che porterà irrimediabilmente alla morte.
La vita è effimera , influenzabile, fragile e preziosa come un cristallo, infatti in un batter di palpebre potresti non trovarti più in questo mondo, quindi si cerca di vivere al meglio e intensamente ogni attimo della nostra esistenza che ci è concesso.
Ebbene tutto questo giro filosofico sulla vita per arrivare a dire che oggi 25 Maggio sono finalmente diventata maggiorenne, sono strana forte eh?!
Incredibile come la vita cambi nel giorno in cui festeggi finalmente quei fatidici 18 anni di esistenza sulla faccia del pianeta Terra: è la tua prima indigestione di libertà, la vera possibilità di scoprire il mondo senza alcuna inibizione a frenarti, è come rinascere, aprire gli occhi per la prima volta; eppure quel giorno ti sembra assurdamente identico a quello precedente, in cui avevi 17 anni e tutto ti era ancora precluso e tu, ragazzo o ragazza che sia, non eri ancora padrone o padrona della tua vita.
A fare la differenza fra quei due giorni è una linea invisibile, sottilissima ma allo stesso tempo tangente e marcata profondamente.
 
Nonostante io sia consapevole di questa piccola-grande differenza in me, non riesco a pensare che oggi sia un inizio totalmente nuovo, per questo non ho un sorriso che mi arriva da un'estremità all'altra della faccia, ma la mia solita espressione serena e mezza insonnolita, visto che sono le sette e mezza di mattina e io sono seduta sul tavolo in cucina nel disperato tentativo di riuscire a tenere aperti gli occhi sorseggiando un bollente cappuccino con caffè.
Una volta finita la mia colazione, mi avvio a piedi verso scuola passando a prendere Bea.
"Sciao Chiafa!" ,dovrebbe essere un saluto ma la mia pazza preferita aveva una fetta biscottata in bocca e questo è ciò che è riuscita a fare.
Deglutisce il suo boccone una strana luce infastidisce i miei occhi il che è probabilmente causato dal suo splendente e tiratissimo, neanche si fosse fatta il lifting, sorriso.
Mi salta letteralmente al collo e avvicinandosi ad un orecchio, impresa non tanto difficile, mi urla:" Benvenuta nel modo dei maggiorenni sorella!!!!"
E vi pareva che Bea si dimenticasse di ricordarmi il mio compleanno?
Ovvio che NON poteva!!
 
Persino la mia famiglia ha tenuto a farmi sapere che se lo ricordava, stamattina si sono riuniti tutti intorno al mio letto e mi hanno svegliata con quella snervante canzoncina di auguri, certo ho apprezzato molto il pensiero ma dei semplici auguri sarebbero bastati, quella nenia è così vecchia e monotona che quasi mi riprendeva sonno!
Per non parlare poi del tragitto casa mia - casa Bea; avevo ricevuto telefonate e messaggi dei nonni da entrambe le parti, degli zii da entrambe la parti e dei cugini di ogni grado, sono stata sempre attaccata al cellulare tanto che qualche passante penso seriamente mi abbia scambiata per una segretaria molto indaffarata già di prima mattina diretta all'ufficio del suo capo, ma soffermandosi sul mio abbigliamento avrebbero avuto la mirabile rivelazione che non lo ero.
Dopo che Bea si stacca da me e il recupero delle mie facoltà uditive, ci affrettiamo verso scuola per non arrivare i soliti 5 minuti dopo il suono della campanella.
Per nostra grande fortuna mettiamo piede in classe con 3 minuti di anticipo (YEAH!!! nuovo guinness world record per Chiara!!!) e subito un tripudio di auguri, baci, bacini, abbracci, stirate di orecchie (povere le mie orecchie, dopo oggi mi chiederanno mesi di ferie!!) e le note di quella infantile canzoncina mi avvolge facendomi perdere per poco il senso dell'orientamento, rassegnata ringrazio tutti per il pensiero e mi appresto a sedermi al mio banco in seconda fila vicino alla finestra, mia attraente fonte di distrazione e ispirazione allo stesso tempo.
 
La prof di italiano, alias condor impellicciato, entra in classe e si accorge della mega scritta bianca -AUGURI CHIARA!- che i miei compagni hanno tracciato in maniera stravagante sulla lavagna nera, si gira verso di me e anche lei mi porge gli auguri, dopodiché inizia una soporifera lezione di letteratura.
Riesco a reggere e a prendere appunti per i primi 15 minuti tempo in cui ha veramente spiegato visto che poi inizia come al solito a straparlare, parte per la sua tangenziale parlando di qualcosa che ha letto su un giornale e l'ha colpita, a questo punto la classe depone le matite o le penne e cercando di fare delle facce più interessate possibili iniziamo a farci i fatti nostri.
 
Per quanto mi riguarda, osservo la vita della mia cittadina dalla finestra, ma non sono concentrata, infatti ho un maledetto pensiero che mi ronza per la testa da sabato scorso (che corrisponde a una settimana fa), quel nome -Tomlinson-, sono sicura di averlo sentito da qualche parte, quando ci penso sento come un fastidiosissimo campanellino accendersi dentro di me, ci penso fino a farmi scoppiare la testa e quando sembra che il mio subconscio abbia trovato la risposta questa scappa via dal mio conscio.
È una situazione frustrante!  
Ma perché mi sto arrovellando il cervello su 'sta questione?
Mi sa tanto che Bea mi ha influenzata con la sua pazzia!
Meglio non pensarci più, vivere spensieratamente i giorni che mancano per il mio viaggio, fare luce su questo mistero quando sarò arrivata in quella famiglia e godermi, seppure non ne ho la minima voglia, il giorno del mio compleanno con la mente libera.
 
Finito di perdermi fra le mie elucubrazioni mentali, mi volto verso la classe e vedo la prof alzarsi, segno che la lezione è finita, metto nella borsa a tracolla il materiale di italiano e tiro fuori quello di francese, azione inutile visto che arriva la bidella che ci avvisa che la prof-guai-a-chi-non-rispetta-il-bon-ton è a letto con la febbre, quindi staremo un'ora in biblioteca e l'altra avremo sostituzione con un prof a noi sconosciuto.
A parte le urla di esultanza per la dolce novella che implica 2 ore di cazzeggio assoluto (fatemi passare il termine!), mi chiedo come ci si possa prendere la febbre alla fine di Maggio: è assurdo, ma come le vie del destino sono infinite, così quelle della fortuna sfacciata sono imprevedibili.
 
Bene, a questo punto, posso tranquillamente dedurre che avrei potuto rimanere a casa a poltrire, dato che oggi abbiamo semplicemente concluso un bel niente tranne un quarto di italiano e un'ora di inglese (quest'anno ci è capitato il sabato con l'uscita alle 12, che figata!).
Dunque, questo sabato è Bea che deve venire a casa mia, quindi uscite di scuola, ci dirigiamo verso la mia dimora.
Arriviamo di fronte al cancelletto in ferro battuto, suono il campanello e la serratura scatta, entriamo nel vialetto di casa con il cigolio della chiusura, attraversiamo il giardinetto curato e già vedo mia madre sorriderci e salutarci dalla porta che ha aperto.
"Ciao ragazze"
"Ciao 'ma!" contraccambio e le scocco un sonoro bacio sulla guancia, nonostante il conflitto generazionale fra gli adolescenti e i genitori, che è una cosa assolutamente normale in questa età, io le voglio molto bene e se da un lato mi dimostro un po' distaccata dall'altro so essere molto affettuosa.
 
Mentre appoggio lo zaino per terra vicino all'appendi abiti che c'è all'entrata, sento una voce che immediatamente mi fa esplodere di felicità.
"Ehi sorellina come stai? Non vieni a salutare il tuo fratellone?"
Mi giro verso di lui con un sorriso a 32 denti e percorrendo la poca distanza che ci separa, getto le mie braccia dietro al suo collo, anche lui mi sorride, mette le sue braccia dietro la mia schiena e mi solleva un po' da terra, poi inizia a girare su se stesso.
Mi posa delicatamente a terra e per la differenza d'altezza (la mia testa gli arriva alle spalle) le mie mani scivolano sul suo petto e le incrocio dietro la sua schiena, mentre lui ha le mani dietro le mie spalle e il mento sopra i miei capelli.
Mi stacco dal mio fratellone e ancora incredula di averlo in casa gli chiedo:
"Ma-ma... quando sei tornato da New York?"
"Questa mattina alle 4, quindi scusami se alle 7 non sono riuscito a svegliarmi e a farti gli auguri con mamma e papà, ma rimedio subito", fa una piccola pausa teatrale di silenzio dopodiché mi abbraccia nuovamente gridandomi in un orecchio: "Buon compleanno!"
 
"Ah! Ciao Beatrice, scusami non ti avevo notato talmente preso da mia sorella!"
"Ciao Francesco! Non ti preoccupare so quanto vi volete bene e poi è da diversi mesi che non vi vedete..."
"Hai ragione, ma come mai sei qui?"
Allora mi intrometto nel loro discorso: "Ti ricordi che per noi il sabato è il giorno dedicato all'amicizia?"
"Già, è vero, non mi ricordavo più il vostro rito!
Ok, allora vi lascio salire in camera, non è ancora pronto.
E Chiara..."
"Sì?"
"Mamma sta cuocendo le lasagne..."
"Fra' dovresti ritornare un po' più spesso allora! Sai quanto mi piacciono le lasagne!", gli rispondo iniziando a salire le scale, invece Bea l'ho vista fiondarsi di sopra alla velocità della luce, già immagino che starà di fronte al mio povero pc a fare, ormai sappiamo tutti, cosa.
 
Il pomeriggio è passato alla grande: Bea ha organizzato segretamente tutto questo giorno ed è stata grandiosa!
Verso le 16 siamo uscite di casa e siamo andate ai giardinetti, lì ho trovato tutti i miei compagni di classe che avevano attaccato dei palloncini colorati sulle panchine e avevano legato un lungo striscione bianco fra due alberi.
La scritta rigorosamente con bombolette spray!
E al diavolo il problema del buco nell'ozono, almeno per oggi, anche se poi dovrò preoccuparmi questa estate di mettere sempre la crema solare, pazienza!
Abbiamo chiacchierato e scherzato tutto il tempo, poi siamo andati dal nostro gelataio di fiducia e ci siamo tutti gustati il nostro cono artigianale, peccato che Bea abbia detto a tutti che offrivo io, il mio portafogli si è esaurito!
Tuttavia non si erano ancora esaurite le sorprese che Bea aveva in serbo per me.
 
Infatti ora mi trovo sulla macchina di mio fratello con la mia amica e la nostra direzione è solo una: discoteca.
La cosa peggiore è il mio abbigliamento, Beatrice e mia madre si sono alleate e mi hanno costretta ad indossare quei fastidiosissimi collant semi-trasparenti con sopra un abitino blu elettrico e un paio di vertiginose decolté nere.
(http://m2.paperblog.com/i/10/108481/blugirl-una-pe-2011-da-sogno-tra-fiori-e-toni-L-BXQt6Z.jpeg -> abito)
(http://s.sbito.it/images/80/8097598609.jpg -> scarpe)
 
Siccome anche Francesco questa sera voleva uscire, ha deciso di venire con noi e di accompagnarci.
Sono sicura che vuole solo andare a caccia di conquiste, insomma è un ragazzo molto bello, io gli ho sempre detto che assomiglia moltissimo a Bradley James, quell'attore che ha la parte del principe Artù nella serie Merlin. (il mio fratellone ha ormai 21 anni e secondo me si deve trovare una ragazza, mi piacerebbe un sacco diventare zia, ma non corriamo troppo!)
Una volta arrivati, trovo anche lì la classe al completo, la musica altissima rimbomba nell'orecchie, la semi oscurità e le luci colorati lampeggianti creano quell'atmosfera di proibito e l'odore di alcool che si sprigiona dai bicchieri e in alcuni casi dalle bottiglie ha già preso il posto dell'aria.
Dopo l'entrata ho già perso di vista mio fratello, ma so che è responsabile, intanto noi due andiamo dai nostri compagni e dopo i convenevoli ci sparpagliamo a gruppetti.
Balliamo, ci divertiamo, ascoltiamo la musica (sempre se tale si può definire), qualcuno beve, vedo alcuni compagni provarci con delle ragazze con qualche anno in meno e qualche compagna cercare di attaccare bottone con 'tutta apparenza e niente sostanza', mentre ci sono altri corpi a me sconosciuti che in pista o sui divanetti si strusciano gli uni sugli altri, orribili da vedere.
 
Verso le 3:30 faccio uno squillo a mio fratello che mi dice di incontrarci alla macchina, così dopo aver salutato tutti esco dal locale facendo attenzione ad non far inciampare Bea che ha alzato un po' troppo il gomito, nulla di preoccupante.
Quando Francesco ci vede mi viene incontro e mi aiuta, mettiamo Bea in macchina distesa sul sedile posteriore, poi ci avviamo verso casa.
Alle 4 ci chiudiamo la porta della nostra casetta alle spalle molto silenziosamente per non far svegliare i nostri e mio fratello che ha Beatrice addormentata fra le braccia la porta in camera mia, gli do la buona notte baciandolo su una guancia così come facevo quando eravamo piccoli e si dilegua in camera sua.
Io mi giro e chiudo la porta della mia dopodiché mi occupo di Bea: sperando in un suo qualche segno vitale cerco di infilarle un mio pigiama dopo averla svestita.
Anch'io indosso i miei calzoncini e la maglia a maniche lunghe e subito dopo tiro le coperte sopra i nostri corpi semi infreddoliti.
 
Subito prima di cadere in un sonno profondo penso a tutto l'affetto che oggi mi è stato dimostrato e non posso far altro che pensare che sono tutte queste piccole cose a rendere felice la vita di una persona.
Per lo meno a me bastano, anche se comunque a volte sento un vuoto in me che non riesco a colmare e che quindi considero dovuto a l'assenza di qualcosa o forse... di qualcuno?

 
 
 

P.S.
Prego tutti/e quelli/e che seguono la mia storia di scusarmi per i lunghi tempi di aggiornamento, spero di poter tenere la media di un capitolo ogni due settimane circa.
Inoltre vorrei poter sapere qualche vostro parere, mi basta anche una parola, ma vi prego, date voce ai vostri pensieri!

   
 
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