Amori sul campo di Quidditch
-12-
Se aveva mai osato
dubitare dell’abbondanza di cibo a casa Weasley, adesso Angelina ne aveva la
smentita!
Le era stato
presentato un pranzo pantagruelico!
Pasticcio di verdure e
di carne, arrosto di vitello, salsicce, patate al forno, fritte e passate,
insalata, formaggi e una quantità di dolci fatti in casa da far la gioia dei
suoi trigliceridi!!
Alla fine del regale
banchetto era più piena di un Tiger sotto incantesimo Engorgio!!! Al
contrario, tutti i Weasley sembravano appena soddisfatti -Alicia aveva pensato
seriamente avessero un buco nero al posto dello stomaco!-. Tutti, a partire dal
signor Weasley fino ad arrivare alla piccola Ginny, mangiavano quantità
industriali di cibo, chi più dignitosamente, come Percy e la piccola Ginevra
–che nonostante le dimensioni si era fatta fuori tre porzioni di ogni portata-,
chi meno, come i gemelli e Ron, che mangiavano come se il giorno dopo avessero
dovuto sopportare dieci anni di fame!
Alla fine del pranzo,
dopo aver aiutato la signora Weasley a sparecchiare, le due cacciatrici e i
restanti due componenti della squadra, avevano trovato riposo sotto un grande
albero, che cresceva nodoso dietro alla casa.
Angelina era
placidamente sdraiata per terra e canticchiava un motivetto, strappando qualche
filo d’erba secca, Fred era steso poco distante da lei, con le braccia sotto la
testa e ogni tanto le lanciava una rapida occhiata; George e la sua biondina si
stavano coccolando appoggiati al grande tronco.
Era tutto talmente
tranquillo, che pareva non essere vero. Fu Fred a rompere quella quiete.
“Ragazze, vi va di
vedere la nostra camera?”
Angelina era rotolata
su un fianco incuriosita, Fred non si perdeva una sola sua mossa. La ragazza ci
aveva pensato un attimo su, quasi a voler raccogliere le forze per riscuotersi
da quello stato di dolce far nulla. Alla fine aveva arricciato le labbra in un
sorrisetto, annuendo.
George si era ripreso
dalla spupazzata pomeridiana, e spolveratosi i pantaloni aveva aiutato anche
l’altra ragazza ad alzarsi da terra, salendo silenziosamente nella camera dei
ragazzi.
Lo spettacolo era
davvero singolare.
Appena entrati si
potevano notare un letto appoggiato al muro,accanto ad una delle due finestre
che davano luce alla stanza, con i piedi rivolti alla porta. Subito accanto
alla finestra v’era un’enorme scrivania, dove ci sarebbero state sedute
comodamente tre persone, se non fosse stata interamente ricoperta da strani
alambicchi, provette, bilance in ottone, dei piccoli paioli –probabilmente li
stessi usati a scuola durante le ore di Pozioni- e una quantità spropositata di
fogli, foglietti, pergamene, piume d’oca, ingredienti vari e, cosa
assolutamente strana, dolci e dolcetti di ogni forma, caramelle incartate in
colorati involucri, un mazzo di bacchette magiche, polli e topi di gomma e
un’altra quantità di cose assolutamente inutili per preparare una pozione!
Accanto alla scrivania
v’era la seconda finestra sotto la quale era stato posizionato il secondo
letto.
a lato della porta
invece c’era un grande armadio dalle ante intarsiate, che recavano dei disegni
di piante che si arrampicavano fino in cima al mobile.
Tutte le pareti della
stanza erano ricoperte da una quantità allucinante di poster di ogni sorta: ce
n’erano del Quidditch, dove i giocatori dei Falmouth Falcons sfrecciavano,
sfoggiando i colori della squadra (grigio scuro e bianco) ed esibendo la
celebre testa del falcone sul petto, sorridendo allegri, v’erano poster con la
pubblicità di Zonko, che cambiavano colore e che se venivano toccati lanciavano
una risata, altri con il gruppo dei Wizard’s Blood o delle Weird Sisters che si
esibivano in complicati arpeggi, un’enorme bandiera dei Grifondoro troneggiava
sul soffitto e qua e là appese per tutta la stanza c’erano fotografie che
ritraevano i gemelli durante la loro vita: i gemellini che correvano nel
cortile della Tana, completamente sporchi di fango (con la signora Weasley che
si metteva le mani nei capelli), i gemelli durante il loro decimo compleanno
-il primo di aprile- con una torta a forma di pesce, i gemelli con Lee seri e
subito dopo con le facce più stupide che potevano tirare fuori, vestiti con gli
abiti di Bill simil-rockettari –Alicia aveva incominciato a sbavare-, e ancora
a tre anni con un enorme gelato al cioccolato, metà in faccia e metà ancora sul
cono, a sette mentre lanciavano gli gnomi nel giardino, e con le divise dei
Grifondoro il primo anno, a cavallo delle scope, Fred e George che tenevano in
braccio Ginny appena nata, un’altra dove le legavano i codini, e poi una dove
entrambe avevano un ghignetto sadico stampato sul viso e posavano insieme al
piccolo Ron che stringeva fra le braccia un grazioso orsacchiotto di pezza,
un’altra con Charlie e il cucciolo di un draghetto, una vestiti da mummie
(scattata l’estate prima in Egitto) una dove cornificavano un
Percy-prefetto-perfetto; ce n’erano alcune scattate singolarmente che
ritraevano George che mangiava un enorme panino a più strati, Fred che colpiva
un bolide, George con le mani in un vasetto di marmellata alla tenera età di un
anno e mezzo –Alicia era quasi svenuta, e alla fine se l’era fatta regalare-,
Fred che faceva una linguaccia, George che si leccava le dita sporche di
cioccolata con ai piedi una scatola di cioccolatini –vuota-, Fred che spuntava
dietro ad un gigantesco lecca lecca…e così per tutta la stanza, ma quella che
aveva attirato maggiormente l’attenzione di entrambe le giovani era stata
quella dove i due fratelli non avranno avuto più di cinque anni, entrambi
addormentati profondamente uno accanto all’altro, mentre si stringevano la
manina.
Alicia era a dir poco
impazzita!
“Ommioddiocheccariniiiiiiiiiiiiiiii!!!
Angelina, ma l’hai vista questa eh? Hai visto che teneri?! Guarda che coccoli
che sono!!!”
La mora si era
avvicinata alla compagna per vedere e non resistendo alla tenerezza
dell’immagine, con grande sorpresa di tutti, fermamente convinti che Angelina
non sopportasse cose pucciose come quelle, aveva miagolato un:
“Ma guarda…sembrano
due angioletti!!”
Al che i due fratelli
erano scattati indignati con un “Ma noi SIAMO angioletti!!!” accolto dalle due
con un’alzata scettica di sopracciglio.
Erano rimasti in
quella camera per un po’, a parlare del progetto dei gemelli di aprire un
negozio di scherzi. L’idea non era delle più comuni, ma alla fine nemmeno i
gemelli lo erano! Ad Angelina era molto piaciuta l’iniziativa, ne era rimasta
affascinata, apprezzava molto il fatto che una persona facesse di una propria
dote un mestiere, realizzando un sogno. Era così contenta che aveva comprato
due bacchette finte e aveva prenotato dieci Mou Mollelingua. Purtroppo non le
aveva potute acquistare subito visto che erano ancora in “progettazione”.
Anche Alicia era
rimasta piacevolmente colpita dal sogno di Fred e George. Non si sarebbe
aspettata che il suo ciccino e suo fratello avessero tanto spirito
d’iniziativa, ma dopotutto, aveva sempre creduto che se non avessero aperto una
loro attività, Zonko li avrebbe sicuramente presi sotto la sua ala protettiva,
se non anche farli futuri proprietari del celebre negozio a Hogsmeade.
Erano appena le
quattro, quando la cacciatrice dai capelli color inchiostro sbadigliò
sonoramente, stropicciandosi gli occhi; il viaggio era stato stancante, seppur
non lunghissimo, e l’abbondante pranzo le aveva dato il colpo di grazia, così
l’idea di un pisolino, magari piccolo piccolo, si era fatto largo nella sua
testolina.
“Yawn…ragazzi, devo
dire che tutto questo è molto interessante, ma sono a pezzi e mi farei
volentieri una dormita prima di cena…non so tu Aly, ma io sto crepando!” aveva
detto stancamente alla compagna che aveva annuito pacatamente.
“Come vuoi Angelina,
io non sono stanchissima, ma dopo quella mangiata effettivamente anche a me si
chiudono gli occhi” aveva confermato la bionda. Poi rivolgendosi ai due ragazzi
si era scusata “Non vi dispiace se ci riposiamo per un’oretta, vero?!”
I due rossi le avevano
rassicurate comprensivi “Tranquille ragazze, sappiamo come passare il tempo”
avevano detto accennando alla scrivania, “…e poi Angelina vorrà le sue mou al
più presto no?! Sarà bene lavorarci su!!!” aveva sorriso sornione Fred.
Detto questo le due
giovani, avevano abbandonato la stanza, lasciano i due Weasley alle loro
pozioni.
***
“Hohei Hed hi hemba
he huncioni!”
“Hedo!!!”
Erano ormai due ore
che Fred e George trafficavano con pozioni e intrugli vari, in modo da far
diventare delle semplici caramelle mou, delle promettenti Mou Mollelingua! E se
entrambe i due fratelli, al momento, palavano con delle fette di
venti-venticinque cm al posto delle lingue, dovevano aver trovato la
combinazione giusta di ingredienti!
George aveva
giust’appunto confermato al fratello l’efficacia dei dolcetti, tentando di non
strozzarsi con quella cosa che gli penzolava dalla bocca. D’altro canto, il
fratello –anche lui corredato di organo del gusto formato famiglia- stava
armeggiando con delle provette e un intruglio che avrebbe tanto voluto essere
una Pozione Restringente.
Infatti, il problema
ora, era far ritornare la lingua delle dimensioni originarie.
Il ragazzo, aveva
versato undici gocce di composto in due provette, immaginando bastassero per
porre rimedio alla reazione delle caramelle, quindi ne aveva allungata una al
fratello, che adesso lo guardava con uno sguardo molto preoccupato, della serie
TiRicordoCheAbbiamoTreInPozioni, già immaginandosi bello che avvelenato.
L’altro gli aveva risposto con una timida alzata di spalle quasi a voler dire,
che se morivano intossicati, non era colpa sua, e fatto un grottesco cin-cin
con le provette avevano buttato giù tutto d’un fiato il liquido.
Avevano strizzato gli
occhi disgustati, colti da improvvisi conati, avevano la nausea, e la stanza
aveva incominciato a girare vorticosamente. George barcollando aveva urtato il
paiolo con la pozione, che sbattendo a sua volta contro un contenitore pieno di
un liquido di un intenso viola, adagiato su un sostegno lo aveva
inevitabilmente rovesciato, mischiando il composto a non si sa bene cosa.
I due giovani erano
piegati a terra, tossivano e si contorcevano, improvvisamente presi da spasmi
violenti…sarebbero morti? Probabile, ma non avrebbero saputo dirlo visto che
prima d’allora nessuno dei due aveva bevuto una Pozione Restringente…
E poi era stato solo
un rumore fragoroso, e fumo, e vetri dappertutto…
E’ strano come certi
pensieri ti colgano nei momenti meno opportuni, quando stai lottando per
rimanere vivo e non sai se questo accadrà o se sei già con un piede nella
fossa…magari uno si aspetta di vedersi scorrere la propria vita davanti, i bei
momenti si intende, quasi a eterno memento di quello che eri…e invece l’unico
pensiero di Fred, correva ad un giorno di tre anni prima, quando ad una lezione
di pozioni, Piton aveva spiegato gli effetti di una pozione abbastanza
complicata, come se a una ragazzino di tredici anni fregasse qualcosa di uno
schifosissimo intruglio…e con ribrezzo, la mente di Fred aveva razionalizzato,
non si sa come, che quella pozione era una Pozione Restringente…e con infinito
orrore aveva ricordato, troppo tardi, le parole dell’insegnante di pozioni…
“La Pozione Restringente è un risultante di elementi discretamente
difficile. La sua preparazione non richiede molto tempo, e gli effetti sono
immediati, di solito è un complesso presente nei filtri di giovinezza; questa pozione consente, a chiunque ne entri
in contatto, di… ”
…aveva commesso uno
sbaglio madornale.
Ma ormai era troppo
tardi, e impietose le parole di Piton gli erano rimbombate nella mente.
“…capovolgere e accelerare i normali ritmi biologici dell’organismo,
fino a farlo ritornare allo stadio di partenza…insomma, se vi somministrassi
dieci gocce di questo composto, assumereste le sembianze di quando avevate tre
anni.”
***
Chiunque si fosse
affacciato alla finestra della camera al terzo piano della Tana in quel
momento, non avrebbe potuto far altro che credere di essere giunto in paradiso.
Stese sul grande letto
matrimoniale della camera della piccola Ginevra Weasley, giacevano,
profondamente addormentate, quelle che a prima vista sarebbero sembrate due
ninfe. L’una portava l’oro nei capelli, il mare nello sguardo e la neve sulla
pelle, l’altra era una creatura nata dall’ebano della Libia…capelli che
parevano fili scuciti dal nero manto della notte, e due occhi, adesso chiusi,
simili a pozzi d’ossidiana.
Una visione a dir poco
idilliaca, che avrebbe fatto la felicità di un qualsiasi maschio etero,
ormonalmente e mentalmente sano.
Le due fanciulle
stavano dormendo beate, quando un’esplosione a dir poco apocalittica le aveva,
non proprio gentilmente, destate dal loro sonno ristoratore.
Era stata Angelina ad
esprimere lo sconcerto generale:
“Che fottuto cazzo sta
succedendo qui!?”
Delicata come sempre.
Entrambe le giovani
erano scattate in piedi, sveglie e all’erta come se i aspettassero schiere di
Mangiamorte sbucare dal bagno della camera, dall’armadio e da sotto al letto.
Si erano scambiate uno
sguardo eloquente ed erano corse fuori dalla stanza.
Erano scese al piano
di sotto solo per ritrovarvi l’intera famiglia Weasley.
V’erano i Signori
Weasley e Ginny che stavano appena salendo le scale, Percy che si era
affacciato alla porta della propria camera e Bill, Charlie e Ron che si erano
precipitati dal piano di sopra, appena prima delle due ragazze.
L’attenzione di tutti
era stata calamitata dalla porta infondo al corridoio: la camera dei gemelli.
Normalmente nessuno si
sarebbe preoccupato di qualche esplosione, abituati com’erano al casino che i
due ragazzi erano soliti produrre, ma questa volta avevano esagerato, e il
rumore di vetri infranti non aveva fatto che accrescere il sospetto fosse
successo qualcosa.
Angelina non aveva
perso tempo e si era fionadata nella camera.
Aveva spalancato la
porta, ma la visuale era del tutto annullata da un’intensa cortina di denso
fumo dall’odore acre. Aveva tossito un paio di volte cercando di scorgere le
figure dei due giovani in mezzo a tutto quel fumo. A ogni suo passo, sentiva lo
scricchiolio di vetri rotti sotto ai piedi.
“Fred…coff coff…Geroge…dove
siete?! State bene?!”
Non aveva avuto
risposta, ma aveva sentito qualcuno tossire, segno che non erano svenuti, per
lo meno. Si era coperta la bocca con un lembo della maglietta. Le lacrimavano
gli occhi con tutto quel miasma.
Aveva mosso qualche
altro passo…se non si sbagliava, alla sua sinistra doveva esserci un finestra,
doveva aprirla in modo da far uscire un po’ di fumo. Si era spostata verso
quella direzione, e quando aveva sbattuto contro il letto, aveva raggiunto a
tentoni la maniglia. Trovatala, ne aveva spalancato le ante, respirando l’aria
fresca dell’esterno.
Aveva sentito dei
passi incerti alle sue spalle, seguite dal pigolio della bionda proprietaria
“Angelina…coff…coff…cosa…coff
è successo?!”
“Non lo so, ma…aspetta
si sta diradando il fumo…Fred, George, cosa diavolo è succ- O-MIO-DIO…”
***
Aveva aperto gli
occhi…era in paradiso?! Mmm, la bandiera dei Grifondoro troneggiava sul
soffitto, col suo leone, che pareva quasi ammiccare…no, decisamente non era in
paradiso, altrimenti ci sarebbero stati stormi di Angeline mezze nude con due
graziose alucce da angelo ad accompagnarlo…no, niente Angeline. Era nella sua
camera…ma cosa era successo?
Ah già...ora
ricordava…la pozione, l’esplosione, e tutto quel fumo. Gli bruciavano i
polmoni, doveva arrivare alla finestra ed aprirla.
Un momento.
Perché era tutto così
enorme?! I suoi vestiti gli andavano a dir poco immensi, ci sarebbe stato
comodamente tre volte. E la sedia! Arrivava a malapena con gli occhi al
sedile!!! Mio dio era diventato tutto gigantesco! Aveva visto un’ombra scura
avvicinarsi attraverso la cortina di fumo.
“George sei tu?!”
Ommadonna, la sua voce
suonava irrimediabilmente acuta! Colpa di quella pozione? O dei polmoni
intasati da quell’aria irrespirabile?
“Coff, si!”
Anche la voce di suo
fratello suonava come la sua!
…e alla fine l’aveva
visto, il suo gemello, e si era reso conto, che non era tutto il resto ad
essersi ingrandito, ma erano loro ad essere rimpiccioliti. Quello che lo
fronteggiava era inequivocabilmente George, anche se annaspante nei suoi abiti,
ormai smisurati. Aveva tirato fuori una faccia fra l’orripilato, lo sconvolto e
il sorpreso, la stessa espressione che aveva ritrovato sul volto dell’altro,
che adesso lo guardava e cominciava a comprendere molte cose.
Una voce gli aveva
richiamati, e dallo spesso polverone, che finalmente si stava diradando, era
comparsa la figura, decisamente altissima di Angelina, a cui si erano strozzate
le parole in gola, quando si era trovata davanti ai due gemelli…di cinque anni.
***
O-MIO-DIO, erano state
gli unici lemmi che il suo brillante cervellino aveva concepito davanti a
quella scena.
Aveva trovato i gemelli,
questo è vero, e sembravano stessero bene, se quelle condizioni potevano
rientrare nella categoria “stare bene”, e –ORRORE!- non avranno avuto più di 5
anni.
Era rimasta
pietrificata.
Non si sa con quale
voce avesse soffiato un:
“Li…ho trovati…”
che avevano dato ad
Alicia un attimo di mera felicità…che ovviamente si era estinto quando aveva
avuto davanti agli occhi la stessa scena.
Se Angelina era
scioccata, l’amica bionda si sarebbe detta l’essenza stessa dello shock. Avesse
trovato la voce per urlare, l’avrebbe fatto, ma semplicemente si era accasciata
sul letto vicino al quale si trovava, con gli occhi sbarrati e lo sguardo
pericolosamente vuoto.
Il peggio era stato
quando il resto dei Weasley, sparito il fumo, era stato fatta partecipe dell’accaduto.
La reazione principale
era stata pressoché una: sconvolgimento. Tutti, ma proprio tutti i componenti
della famiglia, anche Percy, avevano sgranato gli occhi e simultaneamente
avevano spalancato la bocca.
Non si sa per quanto
tempo erano rimasti in questo stato catatonico, sta di fatto che la prima ad
uscire dal trance era stata la signora Wealsey, che con un ruggito da leonessa
affamata e incazzata aveva attraversato a grandi falcate la stanza dei due
ragazzi e urlando un “Adesso farò quello che avrei dovuto fare molti anni fa!”
li aveva sollevati di peso, se li era messi sulle ginocchia, aveva alzato la
maglietta –unico vestito che al momento nascondeva le innocenti e fanciullesche
grazie dei due teppistelli- e, senza preoccuparsi del fatto che due dei suoi
figli avevano rischiato di morire per colpa di una pozione, senza considerare
che fossero coperti di tagli e graffi, tralasciando fossero completamente
sporchi di polvere e ingredienti vari, li aveva sculacciati talmente forte e
talmente a lungo che quando aveva finito, sembrava che i due portassero un grazioso paio di pantaloncini rosso acceso.
Fred e George avevano i lacrimoni agli occhi e tentavano disperatamente di non
scoppiare in lacrime, ma la scena aveva del comico! Charlie e Bill si stavano
crepando di risate senza alcun ritegno, Percy, disgustato si era sbattuto una
mano in faccia ed aveva grugnito un “Che fratelli idioti che mi ritrovo!”
lasciando la stanza e ritornando ai suoi preziosissimi fondi di calderone, Ron
si stava strozzando per non scoppiare a ridere anche lui in faccia ai due
bambini, il signor Weasley camuffava le risate con dei colpi di tosse, se non
altro perché la moglie gli aveva lanciato un’occhiata omicida alla
NonC’èNineteDaRidere, mentre Ginny continuava a ripetere “Dai, non è una cosa
carina ridere così di loro!”, ma sotto sotto una risatina se la stava facendo
anche lei.
Le uniche che non
sembravano ancora essersi riprese erano Angelina e Alicia. O meglio, solo
Alicia visto che la mora compagna adesso aveva dipinto sul viso un’espressione
fra il perplesso e il divertito.
Quando finalmente
mamma Weasley si fu calmata dopo aver tratto un profondo respiro, rivolgendosi
a Ginny le aveva gentilmente chiesto, con una nota di quieta disperazione nella
voce
“Ginny tesoro,
potresti occupartene tu di questi due deficienti? Fa loro il bagno e poi, in
soffitta, nel baule grande dovrebbero esserci i vestiti di quando eravate
piccoli. Non ti dispiace vero? Io intanto vedrò di rimediare e preparare
l’antidoto.”
Poi addolcendo lo
sguardo si era rivolta alle due giovani
“Mie care, mi dispiace
molto per quest’imprevisto, gradireste una tazza di the nel mentre che preparo
la pozione?”
Angelina aveva
annuito, poi, gettato uno sguardo alla compagna aveva aggiunto
“Magari per Alicia, lo
faccia corretto con un po’ di whisky incendiario…mi sembra ancora molto, molto,
molto turbata…”
Quindi Charlie, che
aveva studiato con attenzione i vari ingredienti sparsi per la camera e i
rimasugli di pozione, aveva esordito un
“Credo che stessero tentando
di preparare una Pozione Restringente…”
“o un esplosivo al
plastico…” aveva suggerito sarcastica la moretta.
La signora Weasley
parve risollevata nello scoprire che si trattava di una pozione più o meno
semplice, e accompagnate le due giovani di sotto, aveva disposto gli
ingredienti per il contravveleno, mentre chiacchierava con le due giovani
davanti ad una tazza di the coi biscotti, accompagnate da momentanee urla dalla
piccola di casa, alle prese con i due gemellini.
Intanto al piano di
sopra, i due pupetti si stavano disperando, immersi fino al collo in nella
vasca da bagno ricolma d’acqua e schiuma profumata.
“Bwaaaaaaaaahhhhhh,
che figura davanti ad Angelinaaaaaaaaaaaaaaa, weeeeeeeeeeee, tutto il mio
onoreeeeee, umiliatoooooooooo bwaahhhhhhhhhaaaaaaahhhhhhhhhh” singhiozzava
Fred.
“Cheeee
maleeeeeeeeeee, sigh sigh, mi ha fatto maleeeeeeeeeeeee!!!” frignava
George.
Stranamente, Ginny, li
guardava e sorrideva. Aveva sempre desiderato un fratellino minore, e ora che
ne aveva due, se li voleva godere appieno, quindi, con fare materno, aveva
iniziato a consolarli accarezzandogli le testoline bagnate e mormorando dei
pacati “Su, su…non è la fine del mondo, dopotutto, adesso che siete dei
bambini, potreste approfittarne no?”
I due, tirando su col
naso l’avevano guardata, con ancora i goccioloni agli occhi, intendendo saperne
di più.
Sentendosi squadrare
da quegli occhioni color ambra, la –ormai non più- piccola dei Weasley aveva
cinguettato un timido “Beh, adesso, se faceste cose da bambini, nessuno
potrebbe dirvi niente, vi pare?”
I due si erano
scambiati uno sguardo, che non piacque affatto alla giovane, e nemmeno un
decimo di secondo dopo, un ghignetto sadico si era dipinto sul visino
lentigginoso dei due monelli, che al grido di:
“Cose come queste?!”
Avevano incominciato a
comportarsi come i più pestiferi dei mocciosi. Fred correva nudo per il bagno,
lasciando pozze di acqua saponata dappertutto mentre George si dava da fare con
schizzi di acqua, il tutto fra le grida disperate di Ginny, che riuscì a
calmarli solo minacciandoli di ripetere il servizio che poco prima aveva
eseguito la genitrice.
Finito il tanto
tormentato bagno, era scomparsa un attimo in soffitta, tornando con alcuni
vecchi vestitini.
Quando aveva finito
–non tanto presto, visto il comportamento riottoso dei due, ad infilarsi abiti
di undici anni prima, secondo loro davvero ridicoli- li aveva presi per mano,
conducendoli al piano di sotto.
Alicia sembrava aver
passato la fase ‘shock’ ed essere entrata in quella ‘incazzatura’, che
prevedeva un’arringa contro la stupidità dei due fratelli, lunga non meno di un
quarto d’ora, supportata dalle altre due donne al momento presenti, con aria
grave e momentanei cenni del capo o frasette tipo “Si hai ragione” o “E’
proprio come dici tu.”
“…Che imprudenti!
Eseguire un pozione senza le necessarie precauzioni! Ah! Non mi sorprende che
adesso abbiano dieci anni in due! Che razza di idioti, io mi preoccupo per
loro! Temevo si fossero fatti davvero male! Grrrr, Merlino come sono incazzata!
Che sconsiderati! Che scavezzacollo! Che…che…CARIIIIIIIINIIIIIIII!!!”
La veemente predica
era stata interrotta dall’arrivo dei due bimbi, annunciati dallo scalpiccio di
piedini sulle assi sconnesse delle scale e dalle raccomandazioni di Ginny del
tipo:
“Attenzione al
gradino, mi raccomando, piano, che se cadete vi fate la bua!”
Quando i due pupi
erano finalmente apparsi dalle scale, Alicia aveva disinserito la modalità
“Paternale” e aveva attivato il programma “Pucciosità mode: ON”.
I due piccoli portavano
entrambe una graziosissima salopette in jeans, dalla cui tasca anteriore
sembrava uscire un cagnolino ricamato. Sotto avevano una magliettina arancione,
con il colletto, e l’orlo delle maniche corte, giallo e sulla spalla il ricamo
in rosso scuro rispettivamente di una F e una G. Ai piedi un paio di scarpette
da ginnastica di tela.
Quando entrambe le
giovani avevano visto quei due frugoletti, rossi in volto per la vergogna,
uguali fino all’ultima lentiggine e vestiti come due veri bimbetti dell’asilo,
non si erano trattenute, saltandogli letteralmente addosso. Alicia si era
lanciata su George prendendolo in braccio e ricoprendolo di “Maccheccarino!
Puccioso! Tenero! Coccolo!!” e schioccandogli un mucchio di bacini sulle
guanciotte paffute, mentre Angelina, aveva sollevato il piccolo Fred da terra
stringendolo al petto e mormorandogli un tenero “Ti adotterei!”.
Fred, dal basso dei
suoi cinque anni, stava letteralmente morendo di felicità! Così adagiato su
quelle collinette poppute, sogno proibito dei suoi quattordici-quindici-sedici
anni, sarebbe potuto morire, tanto il suo personalissimo paradiso se l’era
goduto! E la pantera non accennava a lasciarlo andare, probabilmente troppo
impegnata a notare il suo tenero corpicino da marmocchio col moccio al naso, per
pensare al cervellino sedicenne che aveva nella testolina. Oh, se quella era la
punizione per non aver mai studiato pozioni, avrebbe smesso di studiare anche
incantesimi, trasfigurazione e quant’altro…non si sa mai che se si fosse
trasformato in un grazioso cagnolino avrebbe pure potuto dormirci insieme!!! E
allora perché non approfittare di questi cavolo di cinque anni, diavolo?! Aveva
un alibi di ferro: era piccolo e carino, ergo tutto gli era perdonato. Con
questo pensiero, aveva tuffato il viso nel petto maturo di quella divinità,
appena coperta dalla stoffa leggera della maglietta, ipotizzando potesse essere
l’unica occasione avesse per stare così a stretto contatto con le grazie della
moretta.
Ci si era strofinato,
strusciato, rigirato in quel bendiddio, e non ne voleva saperne di lasciar
perdere. Il visino costellato di lentiggini immerso beatamente in quel morbido
cuscino, quello era il giorno più bello della sua vita, sissignore, e la dolce
fanciulla non faceva altro che coccolarlo e accarezzarlo e tenerselo in braccio
e mormorare paroline come “Ma come siamo affettuosi!”…oooohhh che bello avere
cinque anni!!!! Non voleva più tornare grande, voleva rimanere così, per
sempre, con la faccia sprofondata in quell’air-bag da paura e l’aria da fatto totale,
anche se l’unica cosa che aveva sniffato era quel profumo selvatico che
sprigionava la sua personalissima baby-sitter sexy.
Fred aveva avuto la
conferma che Dio c’è, ed era anche dalla sua parte!
Se da una parte Fred,
avvinghiato ad Angelina, per quanto quel suo corpicino di un lustro poteva
permetterlo, sguazzava nella felicità –oltre che nelle tette della moretta-,
George non se la passava altrettanto bene. Lui VOLEVA ritornare grande, a tutti
i costi! Che divertimento c’era ad essere un poppante, quando a sedici anni
poteva fare quello che suo fratello faceva a cinque senza il terrore di un
ceffone? Lui ce l’aveva una ragazza, consenziente e innamorata, diavolo…e
momentaneamente furiosa…più o meno. Infatti, aveva tentato di fare il ragazzo
adulto -nel corpo del bambino-, a chiederle scusa come si deve, scagionandosi
da tutte le colpe e precisando più volte che l’intruglio l’aveva preparato il
pervertito di cinque anni che adesso, con tutta la depravazione infantile che
riusciva a concepire aveva la faccia immersa nel petto della sua amica, ci
aveva provato a dirle che lui non aveva nessuna intenzione di diventare
piccolo, che era un esperimento a fin di bene! Che se lo avesse saputo, quelle
maledettissime caramelle le avrebbe rifilate tutte a Percy! E lei, cosa aveva
fatto?! Con l’aria più dolce del mondo, e lo sguardo caldo come il circolo
polare artico gli aveva snocciolato un
“Ti perdono se fai il
bravo bambino, e mi farai partecipe dei tuoi cinque anni fino a quando non
tornerai grande!”
Detto in parole
povere, Alicia gli aveva ‘gentilmente’ chiesto –o imposto, come più vi piace,
visto che lo sguardo omicida che gli aveva scoccato, non avrebbe lasciato altra
decisione al povero George se non eseguire il muto comando- di comportarsi come
il bimbo di cinque anni che era, mentre lei si sarebbe divertita a fare la
mammina-babysitter-sorellamaggiore che non era, e –orrore degli orrori- quando
aveva tentato di baciarla, come avrebbe normalmente fatto dopo una
riappacificazione, la sua adorata principessa dei ghiacci lo aveva addirittura
ALLONTANATO!!!
Stava per mettersi a
piangere! Ma come, lui voleva fare pace con lei e lei non lo voleva baciare?!
“E’ perché mi sento
una pedofila a baciare un bimbo di cinque anni!” si era giustificata la bionda.
Bene, rimpicciolito e
rifiutato, grandioso! E poi cos’altro, impotente? Rabbrividiva al
pensiero…urgeva preparare la formula per ritornare grandi, al più presto!!
Anzi, ci sarebbe andato subito, dritto filato da sua mamma a chiederle di
preparare la pozione!
Era appena sceso dalle
gambe della sua ragazza, quando questa aveva pronunciato la parolina magica:
“George, lo vuoi un
biscotto?”
Biscotti?! Nessuno
aveva accennato alla possibilità di avere in premio biscotti!!! Questo cambiava
molte cose! Ok, magari sarebbe rimasto piccolo ancora per un po’, dopotutto un
po’ di gustosi biscotti fatti a casa con enormi gocce di cioccolata sopra, non
avrebbero fatto male a nessuno, soprattutto a lui…se poi a somministrarglieli
era quell’algida lince che al momento gli sventolava quella golosità casereccia
sotto al naso…beh poteva quasi dire di voler aspettare un po’ a tornare
sedicenne!
La fretta di tornare
grande era sparita dalla mente del piccolo rosso, quando era comparso davanti
ai suoi occhioni color ambra un fragrante frollino, aveva fatto per prenderlo
in mano, ma con uno scatto la bionda lo aveva alzato, decisamente fuori dalla
sua portata.
Sconvolto l’aveva
guardata mugolando un triste “Ma…ma…”. Da parte sua la ragazza guardandolo
severamente aveva intimato “Come si dice?! Per…” proprio come se parlasse ad un
moccioso di cinque anni!
Era indignato! L’aveva
guadata storto e aveva sbuffato un infastidito “Non mi trattare come se avessi
cinque anni!!!” la ragazza dapprima gli aveva rivolto uno sguardo alla AhNoIoDireiProprioDiSi-CarinoIlCagnolinoCheHaiCucitoSuQuellaSalopetteDaBambinoDiCinqueAnni,
quindi aveva di nuovo mutato lo sguardo in un cipiglio severo e lo aveva
ammonito con un “Niente parolina niente biscotto!!!”.
Questo era davvero
troppo!!! Come se a lui fregasse qualcosa di un semplice, stupido, maledetto,
biscotto…
…caldo e croccante e
con tante gocce di cioccolata sopra…sbaaaaaaaaaaaaav! E te lo da solo se dici
per favore! Fai il bravo bambino e di per…favore!
Alicia guardava
compiaciuta il pupetto perso in elucubrazioni da quinquenni, dove si combatte
fra desiderio (il biscotto) e onore (il fatto abbia ancora un cervello da
sedicenne), e a dirla tutta si stava divertendo…sapeva che il suo ragazzo
peccava terribilmente di gola, avrebbe sfruttato questa tattica a suo
vantaggio! Che carino mente si rodeva: cedere alla lusinga del biscottino,
quindi accettare la propria sconfitta e snocciolare quel per favore, ammettendo
così di ragionare come un bambino, oppure resistere e dimostrare a tutti di
avere più orgoglio che fame? Oh, se si sarebbe divertita!!
Il povero George
guardava come ipnotizzato il biscotto, troppo in alto per lui…sembrava così
buono…oh al diavolo l’orgoglio cazzo! Aveva fame, e aveva cinque anni!! Quindi,
prima la pappa e poi tutto il resto…ovviamente con stile!!! Era un moccioso?! E
allora avrebbe detto il ‘per favore’ più schifosamente moccioso che si fosse
mai visto.
Aveva inserito lo
sguardo da
cucciolo-abbandonato-e-indifeso-maltrattato-da-tutto-e-tutti-e-bisognoso-di-tanto-affetto
godendo nel vedere la sua ragazza sciogliersi come un panetto di burro
all’equatore –non se l’aspettava lo sguardo alla cucciolo la strega!- e aveva
pronunciato un timido “Per favore” con la vocetta da bimbo piccolo che era, che
avrebbe impietosito anche quel bastardo di Piton se l’avesse sentito, mentre si
dondolava timorosamente sulle gambe, con le manine dietro la schiena.
Una visione da diabete
fulminante.
E TACK! L’algida
bellezza che lo fronteggiava era ceduta sotto lo sguardo da cerbiatto del
piccolo Weasley, come un fuscello sotto al peso di un macigno da diverse
tonnellate! E il meritato biscotto era finito dritto dritto nel suo pancino da
idrovora!!
Una nuova temibile
arma nelle mani dei gemellini: lo sguardo da cucciolo! Che se funzionava quando
avevano sedici anni, immaginate a cinque!! La pucciosità fatta bambino insomma!
Della serie ChiedimiLaLunaCheTeLaRegalo!!!
E così, George si era
preso la sua rivincita e a colpi di occhioni sbrilluccicosi, si era divorato
un’intera scatola di biscotti, comodamente appollaiato sulle gambe della sua
biondina, che se lo stava spupazzando a dovere.
Ovviamente non erano
mancati anche i giochetti idioti, tipo Batti-batti-le-manine, giochino al quale
si era categoricamente rifiutato di giocare! Peccato, che se lui tirava fuori
lo sguardo paramecioso, Alicia, tirava fuori quello da Mangiamorte, così quando
lei gli aveva mostrato i palmi cinguettando un:
“Batti le manine
George”
a cui lui aveva
risposto un serafico
“Non ci penso nemmeno”
La bionda lo aveva
ghiacciato con quei due pozzi azzurri, ricordandogli i suoi doveri da bimbo.
Era trasalito,
fulminato da quell’occhiata si era ritrovato a battere quelle cavolo di manine,
con l’orgoglio che ormai era ridotto a poco più di nulla.
L’idea di voler
tornare grande non gli sembrava più così remota!!!
***
La pozione sarebbe stata
pronta a momenti, poteva sentire il paiolo bollire e levarsi un odore acre di
erbe mediche…peccato, le piaceva questo mini-Fred tutto coccole e pucciosità,
era così carino rannicchiato contro il suo petto, così ingenuo, candido e poi
così caldo…un momento, un po’ troppo caldo…anzi scottava decisamente!
Gli aveva posato in
fretta una mano sulla tempia, solo per avere la conferma ai suoi dubbi.
Aveva lanciato un
urletto e quindi aveva enunciato il verdetto:
“Fred…Fred ha la
febbre alta!!”
Continua…
Ahahah scusate, ma stavo ripensando a Fred che si
tuffa nelle tette di Angelina! Ma da dove mi vengono certe uscite? Me le sogno
la notte? [si…^^NdLynn]…comunque, la morale della favola è: mai preparare una pozione se hai tre nella
suddetta materia, potrebbe nuocere gravemente alla salute!!!
^^ vabbé va, lasciamo stare…piuttosto, per chiunque
volesse sapere cosa hanno detto i due combinaguai quando avevano le lingue a
penzoloni lunghe venti-venticinque cm, lo scambio di battute era questo:
G: “Ok Fred mi sembra che funzioni!”
F: “Vedo!”
…ecco spiegato l’arcano, mi sembrava giusto farvi
capire cosa ci fosse scritto, tutto qui ^^.
Poi…fra le foto appese nella camera dei gemelli,
sapete cosa voleva dire quella con Ron e il suo orsacchiotto di pezza vero?
Potrei quasi intitolarla ‘L’inizio dell’aracnofobia di Ron’…come sono perfida!
Ah, poi, mi vorrei scusare se nelle recensioni dei
precedenti capitoli ho saltato qualche nome! Il fatto è che alcuni mi hanno
recensito il primo chap, così, io andando a controllare le recensioni SOLO
dell’ultimo capitolo le ho saltate
u.u vi chiedo umilmente perdono,
farò più attenzione la prossima volta!!!
Vi amo tutti!!!
Sasha: *-*
io…io…sono commossa!!! Sigh sigh…che dire, onorata che il mio nome
finisca in un’altra storia! Mi viene da piangere! Comunque l’ho già letta e
recensita ^^! Aspetto con impazienza il prossimo capitolo!! Per quanto riguarda
Fred e Angelina…beh non so che dirti! Giudica tu stessa! A me le cose sembra
stiano andando benino no? Almeno per Fred intendo! ^^ Grazie ancora e fammi
sapere che ne pensi di questo chap!
Bryn: Bryn,
credo che non serva il personaggio per fare ingelosire Angelina! (Bryn si
deprime un po’) Forse sta capendo qualcosa (Bryn si deprime un altro po’)…forse
(Bryn si tira un po’ su)…oddio non saprei (Bryn comincia a credere che
l’autrice abbia qualche serio problema al cervello)…spero di sì, ma chi può
dirlo (magari tu che sei l’Autrice?
NdBryn che ha la conferma della malattia al cervello di Lynn) ?! °-°*…se ti
interessa nel prossimo chap Bill avrà una particina abbastanza
fondamentale^^…mi dispiace per Lee…purtroppo non c’era abbastanza spazio per
invitarlo alla Tana! u.u pazienza…che ci dobbiamo fare! Mmmm chissà che stanno
facendo in questo momento Oliver e Katie?! -///- oddio…forse lo so…meglio
tralasciare…ma hai visto che casinari sti due gemelli?! Però sono carucci dai!
Piccoli teneri monelli!!! Ok *-* li adotto!! Fammi sapere che ne pensi di
questo capitolo all’insegna della pazzia!! E ricordati quei benedetti 27
righi!!
Janice: Janiceeeeeeeee!!!!
Tesora!!! Il tuo Draco è in lavorazione, non temere!! Muahahahaha…ok mi sono
lasciata prendere un po’ la mano…calmiamoci…ok, sono calma! Benizzimo, fammi
sapere che te ne pare di questo capitolo nel nome della demenza XD!!!
Luna Malfoy: [Lynn
fa pat pat sulla testa di Luna dicendo di non preoccuparsi, quindi ascolta
attentamente tutti i giudizi che sciorina] Allora Luna bella, come vedi le tue
sibilline profezie si sono avverate e i casini si sono realizzati! Poi, mi
chiedi perché non ci ho messo niente di tuo…mai CI AVEVO PENSATO SERIAMENTE!
Infatti, mentre progettavo il capitolo, volevo far ascoltare a Bill gli stessi
gruppi che ascolti tu…poi però mi sono resa conto che sono gruppi babbani, e
non potrebbe conoscerli…alla fine però, ho deciso che sarà proprio Yian, ad
ascoltare un po’ dei gruppi che ascolti tu, non tantissimi perché comunque è
più vicino al mondo magico, ma sicuramente i Rammstein li ascolta u.u sissignore!
Mi raccomando recensisci anche questo chap ^^!!
Mira’82: Scusate,
scusate per il ritardo, chiedo umilmente perdono, ma il mio cervellino non ce
la fa a partorire idee più velocemente!!! I’m sorry!!!!
Angèle87: Mademoiselle
Angèle!!! Mon amie!! Che
ti devo dire, Angelina è così, senza ritegno, o ne ha troppo o non ne ha! E
poi, chi lo immaginava che avesse un debole per i bambini!? Una metallara pazza
che si diletta a coccolare dei pupetti…°-°* stupendo!!! Non oso immaginare come
ne usciranno i bimbi! Già mi vedo una sorta di Angelina baby-sitter che appena
i genitori girano l’angolo mette i Wizard’s a palla e insegna al piccolo cose
tipo ComeImitareUnPerfettoMaldipanciaPerGiobbareITuoiGenitori! Bwahahahah che
figa!!! La volevo io una tata così!!! Ok…la smetto, hai ragione sto
sproloquiando…vabbé fammi sapere che te ne pare di questo chap^^!
Audrey: Ed
eccoti accontentata con l’ennesimo capitolo da manicomio! Come ti sembrano
Alicia-occhiata-da-mangiamorte-Spinnett e George-mi-vendo-per-un-biscotto-Weasley?
Il mio preferito però è
Fred-adoro-tuffare-la-faccia-nelle-tette-di-Angelina-Weasley…un adorabile
pervertito formato viaggio, te lo metti in tasca e via, comodo e pratico!!! No,
non tiro di coca, tranquilla! Ah, per chiunque si voglia spupazzare Fred, è
pregato di prendere il biglietto (stile salumeria) e mettersi in fila,
aspettando il proprio turno…grazie! [Angelina ti conviene muovere quelle
chiappine di marmo se non vuoi perdere il partito!!!]
Felpy: Ed
ecco che cosa combinano lo stracotto e suo fratello, e la reazione della
pantera! Tu che ne dici, sopravvivranno ad una settimana come questa? Si
accettano scommesse!!!! XD
Selphie: L’hai
detto mia cara, ne vedremo delle belle!!! Già qui la cosa si fa interessante…se
poi aggiungiamo che Fred piccolo e pervertito ha meno freni inibitori, e la
febbre gioca brutti scherzi…ops…ho detto un po’ troppo! Ci becchiamo nel
prossimo capitolo!!! ^.-
Cleon Weasley: In
ritardo? Macché! Sei puntuale come un orologio svizzero, e poi meglio tardi che
mai!!! Ti sei divertita in vacanza? Spero di si…suppongo non avrai vissuto le
stesse esperienze dei nostri eroi!!! Un baciozzo, fammi sapere che ne pensi
^^!!!
Ryta Holmes: Bwahahahahaha
ommioddio non ripetere tante volte…bwahahahaha non riesco a
dirlo…bwahahahah…ommadonna =°)…si si, come vedete mi do da fare anche a
distanza…povero, piccolo stupido Fred dici…vedremo se non si prenderà quello
che gli spetta…magari, un giorno non troppo lontano, potrebbe decidersi a
rubare un certo bacio ad un certa cacciatrice…un giorno…forse…ma chi lo sa! Per
adesso è solo un moccioso di cinque anni, tremendamente depravato!…c’è il
vitello con i piedi di balsa, c’è il vitello con i piedi di spugna e indovina
chi c’è?! C’è pure il vitello con i piedi di cobalto…c’è il vitello dai piedi tonnati,
4 ne ho inventati….
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
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