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Autore: Lynn Wolf    23/07/2004    16 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se un portiere, nonché capitano di squadra, e una delle sue cacciatrici si scoprissero innamorati l'uno dell'altro?!? E se questo non fosse che uno degli amori vissuti su di un campo di Quidditch!? Bene, io mi sono posta questa domanda e questo è quello che ne è venuto fuori...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-12-

 

Se aveva mai osato dubitare dell’abbondanza di cibo a casa Weasley, adesso Angelina ne aveva la smentita!

Le era stato presentato un pranzo pantagruelico!

Pasticcio di verdure e di carne, arrosto di vitello, salsicce, patate al forno, fritte e passate, insalata, formaggi e una quantità di dolci fatti in casa da far la gioia dei suoi trigliceridi!!

Alla fine del regale banchetto era più piena di un Tiger sotto incantesimo Engorgio!!! Al contrario, tutti i Weasley sembravano appena soddisfatti -Alicia aveva pensato seriamente avessero un buco nero al posto dello stomaco!-. Tutti, a partire dal signor Weasley fino ad arrivare alla piccola Ginny, mangiavano quantità industriali di cibo, chi più dignitosamente, come Percy e la piccola Ginevra –che nonostante le dimensioni si era fatta fuori tre porzioni di ogni portata-, chi meno, come i gemelli e Ron, che mangiavano come se il giorno dopo avessero dovuto sopportare dieci anni di fame!

 

Alla fine del pranzo, dopo aver aiutato la signora Weasley a sparecchiare, le due cacciatrici e i restanti due componenti della squadra, avevano trovato riposo sotto un grande albero, che cresceva nodoso dietro alla casa.

Angelina era placidamente sdraiata per terra e canticchiava un motivetto, strappando qualche filo d’erba secca, Fred era steso poco distante da lei, con le braccia sotto la testa e ogni tanto le lanciava una rapida occhiata; George e la sua biondina si stavano coccolando appoggiati al grande tronco.

Era tutto talmente tranquillo, che pareva non essere vero. Fu Fred a rompere quella quiete.

 

“Ragazze, vi va di vedere la nostra camera?”

 

Angelina era rotolata su un fianco incuriosita, Fred non si perdeva una sola sua mossa. La ragazza ci aveva pensato un attimo su, quasi a voler raccogliere le forze per riscuotersi da quello stato di dolce far nulla. Alla fine aveva arricciato le labbra in un sorrisetto, annuendo.

 

George si era ripreso dalla spupazzata pomeridiana, e spolveratosi i pantaloni aveva aiutato anche l’altra ragazza ad alzarsi da terra, salendo silenziosamente nella camera dei ragazzi.

Lo spettacolo era davvero singolare.

 

Appena entrati si potevano notare un letto appoggiato al muro,accanto ad una delle due finestre che davano luce alla stanza, con i piedi rivolti alla porta. Subito accanto alla finestra v’era un’enorme scrivania, dove ci sarebbero state sedute comodamente tre persone, se non fosse stata interamente ricoperta da strani alambicchi, provette, bilance in ottone, dei piccoli paioli –probabilmente li stessi usati a scuola durante le ore di Pozioni- e una quantità spropositata di fogli, foglietti, pergamene, piume d’oca, ingredienti vari e, cosa assolutamente strana, dolci e dolcetti di ogni forma, caramelle incartate in colorati involucri, un mazzo di bacchette magiche, polli e topi di gomma e un’altra quantità di cose assolutamente inutili per preparare una pozione!

 

Accanto alla scrivania v’era la seconda finestra sotto la quale era stato posizionato il secondo letto.

a lato della porta invece c’era un grande armadio dalle ante intarsiate, che recavano dei disegni di piante che si arrampicavano fino in cima al mobile.

Tutte le pareti della stanza erano ricoperte da una quantità allucinante di poster di ogni sorta: ce n’erano del Quidditch, dove i giocatori dei Falmouth Falcons sfrecciavano, sfoggiando i colori della squadra (grigio scuro e bianco) ed esibendo la celebre testa del falcone sul petto, sorridendo allegri, v’erano poster con la pubblicità di Zonko, che cambiavano colore e che se venivano toccati lanciavano una risata, altri con il gruppo dei Wizard’s Blood o delle Weird Sisters che si esibivano in complicati arpeggi, un’enorme bandiera dei Grifondoro troneggiava sul soffitto e qua e là appese per tutta la stanza c’erano fotografie che ritraevano i gemelli durante la loro vita: i gemellini che correvano nel cortile della Tana, completamente sporchi di fango (con la signora Weasley che si metteva le mani nei capelli), i gemelli durante il loro decimo compleanno -il primo di aprile- con una torta a forma di pesce, i gemelli con Lee seri e subito dopo con le facce più stupide che potevano tirare fuori, vestiti con gli abiti di Bill simil-rockettari –Alicia aveva incominciato a sbavare-, e ancora a tre anni con un enorme gelato al cioccolato, metà in faccia e metà ancora sul cono, a sette mentre lanciavano gli gnomi nel giardino, e con le divise dei Grifondoro il primo anno, a cavallo delle scope, Fred e George che tenevano in braccio Ginny appena nata, un’altra dove le legavano i codini, e poi una dove entrambe avevano un ghignetto sadico stampato sul viso e posavano insieme al piccolo Ron che stringeva fra le braccia un grazioso orsacchiotto di pezza, un’altra con Charlie e il cucciolo di un draghetto, una vestiti da mummie (scattata l’estate prima in Egitto) una dove cornificavano un Percy-prefetto-perfetto; ce n’erano alcune scattate singolarmente che ritraevano George che mangiava un enorme panino a più strati, Fred che colpiva un bolide, George con le mani in un vasetto di marmellata alla tenera età di un anno e mezzo –Alicia era quasi svenuta, e alla fine se l’era fatta regalare-, Fred che faceva una linguaccia, George che si leccava le dita sporche di cioccolata con ai piedi una scatola di cioccolatini –vuota-, Fred che spuntava dietro ad un gigantesco lecca lecca…e così per tutta la stanza, ma quella che aveva attirato maggiormente l’attenzione di entrambe le giovani era stata quella dove i due fratelli non avranno avuto più di cinque anni, entrambi addormentati profondamente uno accanto all’altro, mentre si stringevano la manina.

 

Alicia era a dir poco impazzita!

 

“Ommioddiocheccariniiiiiiiiiiiiiiii!!! Angelina, ma l’hai vista questa eh? Hai visto che teneri?! Guarda che coccoli che sono!!!”

 

La mora si era avvicinata alla compagna per vedere e non resistendo alla tenerezza dell’immagine, con grande sorpresa di tutti, fermamente convinti che Angelina non sopportasse cose pucciose come quelle, aveva miagolato un:

 

“Ma guarda…sembrano due angioletti!!”

 

Al che i due fratelli erano scattati indignati con un “Ma noi SIAMO angioletti!!!” accolto dalle due con un’alzata scettica di sopracciglio. 

 

Erano rimasti in quella camera per un po’, a parlare del progetto dei gemelli di aprire un negozio di scherzi. L’idea non era delle più comuni, ma alla fine nemmeno i gemelli lo erano! Ad Angelina era molto piaciuta l’iniziativa, ne era rimasta affascinata, apprezzava molto il fatto che una persona facesse di una propria dote un mestiere, realizzando un sogno. Era così contenta che aveva comprato due bacchette finte e aveva prenotato dieci Mou Mollelingua. Purtroppo non le aveva potute acquistare subito visto che erano ancora in “progettazione”.

Anche Alicia era rimasta piacevolmente colpita dal sogno di Fred e George. Non si sarebbe aspettata che il suo ciccino e suo fratello avessero tanto spirito d’iniziativa, ma dopotutto, aveva sempre creduto che se non avessero aperto una loro attività, Zonko li avrebbe sicuramente presi sotto la sua ala protettiva, se non anche farli futuri proprietari del celebre negozio a Hogsmeade.

 

Erano appena le quattro, quando la cacciatrice dai capelli color inchiostro sbadigliò sonoramente, stropicciandosi gli occhi; il viaggio era stato stancante, seppur non lunghissimo, e l’abbondante pranzo le aveva dato il colpo di grazia, così l’idea di un pisolino, magari piccolo piccolo, si era fatto largo nella sua testolina.

 

“Yawn…ragazzi, devo dire che tutto questo è molto interessante, ma sono a pezzi e mi farei volentieri una dormita prima di cena…non so tu Aly, ma io sto crepando!” aveva detto stancamente alla compagna che aveva annuito pacatamente.

 

“Come vuoi Angelina, io non sono stanchissima, ma dopo quella mangiata effettivamente anche a me si chiudono gli occhi” aveva confermato la bionda. Poi rivolgendosi ai due ragazzi si era scusata “Non vi dispiace se ci riposiamo per un’oretta, vero?!”

 

I due rossi le avevano rassicurate comprensivi “Tranquille ragazze, sappiamo come passare il tempo” avevano detto accennando alla scrivania, “…e poi Angelina vorrà le sue mou al più presto no?! Sarà bene lavorarci su!!!” aveva sorriso sornione Fred.

 

Detto questo le due giovani, avevano abbandonato la stanza, lasciano i due Weasley alle loro pozioni.

 

***

 

 

 “Hohei Hed hi hemba he huncioni!”

 

“Hedo!!!”

 

Erano ormai due ore che Fred e George trafficavano con pozioni e intrugli vari, in modo da far diventare delle semplici caramelle mou, delle promettenti Mou Mollelingua! E se entrambe i due fratelli, al momento, palavano con delle fette di venti-venticinque cm al posto delle lingue, dovevano aver trovato la combinazione giusta di ingredienti!

George aveva giust’appunto confermato al fratello l’efficacia dei dolcetti, tentando di non strozzarsi con quella cosa che gli penzolava dalla bocca. D’altro canto, il fratello –anche lui corredato di organo del gusto formato famiglia- stava armeggiando con delle provette e un intruglio che avrebbe tanto voluto essere una Pozione Restringente.

Infatti, il problema ora, era far ritornare la lingua delle dimensioni originarie.

Il ragazzo, aveva versato undici gocce di composto in due provette, immaginando bastassero per porre rimedio alla reazione delle caramelle, quindi ne aveva allungata una al fratello, che adesso lo guardava con uno sguardo molto preoccupato, della serie TiRicordoCheAbbiamoTreInPozioni, già immaginandosi bello che avvelenato. L’altro gli aveva risposto con una timida alzata di spalle quasi a voler dire, che se morivano intossicati, non era colpa sua, e fatto un grottesco cin-cin con le provette avevano buttato giù tutto d’un fiato il liquido.

 

Avevano strizzato gli occhi disgustati, colti da improvvisi conati, avevano la nausea, e la stanza aveva incominciato a girare vorticosamente. George barcollando aveva urtato il paiolo con la pozione, che sbattendo a sua volta contro un contenitore pieno di un liquido di un intenso viola, adagiato su un sostegno lo aveva inevitabilmente rovesciato, mischiando il composto a non si sa bene cosa.

 

I due giovani erano piegati a terra, tossivano e si contorcevano, improvvisamente presi da spasmi violenti…sarebbero morti? Probabile, ma non avrebbero saputo dirlo visto che prima d’allora nessuno dei due aveva bevuto una Pozione Restringente…

 

E poi era stato solo un rumore fragoroso, e fumo, e vetri dappertutto…

 

E’ strano come certi pensieri ti colgano nei momenti meno opportuni, quando stai lottando per rimanere vivo e non sai se questo accadrà o se sei già con un piede nella fossa…magari uno si aspetta di vedersi scorrere la propria vita davanti, i bei momenti si intende, quasi a eterno memento di quello che eri…e invece l’unico pensiero di Fred, correva ad un giorno di tre anni prima, quando ad una lezione di pozioni, Piton aveva spiegato gli effetti di una pozione abbastanza complicata, come se a una ragazzino di tredici anni fregasse qualcosa di uno schifosissimo intruglio…e con ribrezzo, la mente di Fred aveva razionalizzato, non si sa come, che quella pozione era una Pozione Restringente…e con infinito orrore aveva ricordato, troppo tardi, le parole dell’insegnante di pozioni…

 

“La Pozione Restringente è un risultante di elementi discretamente difficile. La sua preparazione non richiede molto tempo, e gli effetti sono immediati, di solito è un complesso presente nei filtri di giovinezza;  questa pozione consente, a chiunque ne entri in contatto, di… ”  

 

…aveva commesso uno sbaglio madornale.

Ma ormai era troppo tardi, e impietose le parole di Piton gli erano rimbombate nella mente.

 

“…capovolgere e accelerare i normali ritmi biologici dell’organismo, fino a farlo ritornare allo stadio di partenza…insomma, se vi somministrassi dieci gocce di questo composto, assumereste le sembianze di quando avevate tre anni.”

 

 

***

 

 

Chiunque si fosse affacciato alla finestra della camera al terzo piano della Tana in quel momento, non avrebbe potuto far altro che credere di essere giunto in paradiso.

Stese sul grande letto matrimoniale della camera della piccola Ginevra Weasley, giacevano, profondamente addormentate, quelle che a prima vista sarebbero sembrate due ninfe. L’una portava l’oro nei capelli, il mare nello sguardo e la neve sulla pelle, l’altra era una creatura nata dall’ebano della Libia…capelli che parevano fili scuciti dal nero manto della notte, e due occhi, adesso chiusi, simili a pozzi d’ossidiana.

Una visione a dir poco idilliaca, che avrebbe fatto la felicità di un qualsiasi maschio etero, ormonalmente e mentalmente sano.

 

Le due fanciulle stavano dormendo beate, quando un’esplosione a dir poco apocalittica le aveva, non proprio gentilmente, destate dal loro sonno ristoratore.

Era stata Angelina ad esprimere lo sconcerto generale:

 

“Che fottuto cazzo sta succedendo qui!?”

 

Delicata come sempre.

Entrambe le giovani erano scattate in piedi, sveglie e all’erta come se i aspettassero schiere di Mangiamorte sbucare dal bagno della camera, dall’armadio e da sotto al letto.

Si erano scambiate uno sguardo eloquente ed erano corse fuori dalla stanza.

Erano scese al piano di sotto solo per ritrovarvi l’intera famiglia Weasley.

V’erano i Signori Weasley e Ginny che stavano appena salendo le scale, Percy che si era affacciato alla porta della propria camera e Bill, Charlie e Ron che si erano precipitati dal piano di sopra, appena prima delle due ragazze.

L’attenzione di tutti era stata calamitata dalla porta infondo al corridoio: la camera dei gemelli.

Normalmente nessuno si sarebbe preoccupato di qualche esplosione, abituati com’erano al casino che i due ragazzi erano soliti produrre, ma questa volta avevano esagerato, e il rumore di vetri infranti non aveva fatto che accrescere il sospetto fosse successo qualcosa.

 

Angelina non aveva perso tempo e si era fionadata nella camera.

Aveva spalancato la porta, ma la visuale era del tutto annullata da un’intensa cortina di denso fumo dall’odore acre. Aveva tossito un paio di volte cercando di scorgere le figure dei due giovani in mezzo a tutto quel fumo. A ogni suo passo, sentiva lo scricchiolio di vetri rotti sotto ai piedi.

 

“Fred…coff coff…Geroge…dove siete?! State bene?!”

 

Non aveva avuto risposta, ma aveva sentito qualcuno tossire, segno che non erano svenuti, per lo meno. Si era coperta la bocca con un lembo della maglietta. Le lacrimavano gli occhi con tutto quel miasma.

Aveva mosso qualche altro passo…se non si sbagliava, alla sua sinistra doveva esserci un finestra, doveva aprirla in modo da far uscire un po’ di fumo. Si era spostata verso quella direzione, e quando aveva sbattuto contro il letto, aveva raggiunto a tentoni la maniglia. Trovatala, ne aveva spalancato le ante, respirando l’aria fresca dell’esterno.

Aveva sentito dei passi incerti alle sue spalle, seguite dal pigolio della bionda proprietaria

 

“Angelina…coffcoff…cosa…coff è successo?!”

 

“Non lo so, ma…aspetta si sta diradando il fumo…Fred, George, cosa diavolo è succ- O-MIO-DIO…”

 

 

***

 

Aveva aperto gli occhi…era in paradiso?! Mmm, la bandiera dei Grifondoro troneggiava sul soffitto, col suo leone, che pareva quasi ammiccare…no, decisamente non era in paradiso, altrimenti ci sarebbero stati stormi di Angeline mezze nude con due graziose alucce da angelo ad accompagnarlo…no, niente Angeline. Era nella sua camera…ma cosa era successo?

 

Ah già...ora ricordava…la pozione, l’esplosione, e tutto quel fumo. Gli bruciavano i polmoni, doveva arrivare alla finestra ed aprirla.

 

Un momento.

 

Perché era tutto così enorme?! I suoi vestiti gli andavano a dir poco immensi, ci sarebbe stato comodamente tre volte. E la sedia! Arrivava a malapena con gli occhi al sedile!!! Mio dio era diventato tutto gigantesco! Aveva visto un’ombra scura avvicinarsi attraverso la cortina di fumo.

 

“George sei tu?!”

 

Ommadonna, la sua voce suonava irrimediabilmente acuta! Colpa di quella pozione? O dei polmoni intasati da quell’aria irrespirabile?

 

Coff, si!”

 

Anche la voce di suo fratello suonava come la sua!

 

…e alla fine l’aveva visto, il suo gemello, e si era reso conto, che non era tutto il resto ad essersi ingrandito, ma erano loro ad essere rimpiccioliti. Quello che lo fronteggiava era inequivocabilmente George, anche se annaspante nei suoi abiti, ormai smisurati. Aveva tirato fuori una faccia fra l’orripilato, lo sconvolto e il sorpreso, la stessa espressione che aveva ritrovato sul volto dell’altro, che adesso lo guardava e cominciava a comprendere molte cose.

 

Una voce gli aveva richiamati, e dallo spesso polverone, che finalmente si stava diradando, era comparsa la figura, decisamente altissima di Angelina, a cui si erano strozzate le parole in gola, quando si era trovata davanti ai due gemelli…di cinque anni.

 

 

***

 

O-MIO-DIO, erano state gli unici lemmi che il suo brillante cervellino aveva concepito davanti a quella scena.

Aveva trovato i gemelli, questo è vero, e sembravano stessero bene, se quelle condizioni potevano rientrare nella categoria “stare bene”, e –ORRORE!- non avranno avuto più di 5 anni.

Era rimasta pietrificata.

Non si sa con quale voce avesse soffiato un:

 

“Li…ho trovati…”

 

che avevano dato ad Alicia un attimo di mera felicità…che ovviamente si era estinto quando aveva avuto davanti agli occhi la stessa scena.

Se Angelina era scioccata, l’amica bionda si sarebbe detta l’essenza stessa dello shock. Avesse trovato la voce per urlare, l’avrebbe fatto, ma semplicemente si era accasciata sul letto vicino al quale si trovava, con gli occhi sbarrati e lo sguardo pericolosamente vuoto.

Il peggio era stato quando il resto dei Weasley, sparito il fumo, era stato fatta partecipe dell’accaduto.

La reazione principale era stata pressoché una: sconvolgimento. Tutti, ma proprio tutti i componenti della famiglia, anche Percy, avevano sgranato gli occhi e simultaneamente avevano spalancato la bocca.

 

Non si sa per quanto tempo erano rimasti in questo stato catatonico, sta di fatto che la prima ad uscire dal trance era stata la signora Wealsey, che con un ruggito da leonessa affamata e incazzata aveva attraversato a grandi falcate la stanza dei due ragazzi e urlando un “Adesso farò quello che avrei dovuto fare molti anni fa!” li aveva sollevati di peso, se li era messi sulle ginocchia, aveva alzato la maglietta –unico vestito che al momento nascondeva le innocenti e fanciullesche grazie dei due teppistelli- e, senza preoccuparsi del fatto che due dei suoi figli avevano rischiato di morire per colpa di una pozione, senza considerare che fossero coperti di tagli e graffi, tralasciando fossero completamente sporchi di polvere e ingredienti vari, li aveva sculacciati talmente forte e talmente a lungo che quando aveva finito, sembrava che i due portassero un  grazioso paio di pantaloncini rosso acceso. Fred e George avevano i lacrimoni agli occhi e tentavano disperatamente di non scoppiare in lacrime, ma la scena aveva del comico! Charlie e Bill si stavano crepando di risate senza alcun ritegno, Percy, disgustato si era sbattuto una mano in faccia ed aveva grugnito un “Che fratelli idioti che mi ritrovo!” lasciando la stanza e ritornando ai suoi preziosissimi fondi di calderone, Ron si stava strozzando per non scoppiare a ridere anche lui in faccia ai due bambini, il signor Weasley camuffava le risate con dei colpi di tosse, se non altro perché la moglie gli aveva lanciato un’occhiata omicida alla NonC’èNineteDaRidere, mentre Ginny continuava a ripetere “Dai, non è una cosa carina ridere così di loro!”, ma sotto sotto una risatina se la stava facendo anche lei.

Le uniche che non sembravano ancora essersi riprese erano Angelina e Alicia. O meglio, solo Alicia visto che la mora compagna adesso aveva dipinto sul viso un’espressione fra il perplesso e il divertito.

 

Quando finalmente mamma Weasley si fu calmata dopo aver tratto un profondo respiro, rivolgendosi a Ginny le aveva gentilmente chiesto, con una nota di quieta disperazione nella voce

 

“Ginny tesoro, potresti occupartene tu di questi due deficienti? Fa loro il bagno e poi, in soffitta, nel baule grande dovrebbero esserci i vestiti di quando eravate piccoli. Non ti dispiace vero? Io intanto vedrò di rimediare e preparare l’antidoto.”

 

Poi addolcendo lo sguardo si era rivolta alle due giovani

 

“Mie care, mi dispiace molto per quest’imprevisto, gradireste una tazza di the nel mentre che preparo la pozione?”

 

Angelina aveva annuito, poi, gettato uno sguardo alla compagna aveva aggiunto

 

“Magari per Alicia, lo faccia corretto con un po’ di whisky incendiario…mi sembra ancora molto, molto, molto turbata…”

 

Quindi Charlie, che aveva studiato con attenzione i vari ingredienti sparsi per la camera e i rimasugli di pozione, aveva esordito un

 

“Credo che stessero tentando di preparare una Pozione Restringente…”

 

“o un esplosivo al plastico…” aveva suggerito sarcastica la moretta.

 

La signora Weasley parve risollevata nello scoprire che si trattava di una pozione più o meno semplice, e accompagnate le due giovani di sotto, aveva disposto gli ingredienti per il contravveleno, mentre chiacchierava con le due giovani davanti ad una tazza di the coi biscotti, accompagnate da momentanee urla dalla piccola di casa, alle prese con i due gemellini.

 

 

Intanto al piano di sopra, i due pupetti si stavano disperando, immersi fino al collo in nella vasca da bagno ricolma d’acqua e schiuma profumata.

 

“Bwaaaaaaaaahhhhhh, che figura davanti ad Angelinaaaaaaaaaaaaaaa, weeeeeeeeeeee, tutto il mio onoreeeeee, umiliatoooooooooo bwaahhhhhhhhhaaaaaaahhhhhhhhhh” singhiozzava Fred.

 

“Cheeee maleeeeeeeeeee, sigh sigh, mi ha fatto maleeeeeeeeeeeee!!!” frignava George.

 

Stranamente, Ginny, li guardava e sorrideva. Aveva sempre desiderato un fratellino minore, e ora che ne aveva due, se li voleva godere appieno, quindi, con fare materno, aveva iniziato a consolarli accarezzandogli le testoline bagnate e mormorando dei pacati “Su, su…non è la fine del mondo, dopotutto, adesso che siete dei bambini, potreste approfittarne no?”

 

I due, tirando su col naso l’avevano guardata, con ancora i goccioloni agli occhi, intendendo saperne di più.

Sentendosi squadrare da quegli occhioni color ambra, la –ormai non più- piccola dei Weasley aveva cinguettato un timido “Beh, adesso, se faceste cose da bambini, nessuno potrebbe dirvi niente, vi pare?”

 

I due si erano scambiati uno sguardo, che non piacque affatto alla giovane, e nemmeno un decimo di secondo dopo, un ghignetto sadico si era dipinto sul visino lentigginoso dei due monelli, che al grido di:

 

“Cose come queste?!”

 

Avevano incominciato a comportarsi come i più pestiferi dei mocciosi. Fred correva nudo per il bagno, lasciando pozze di acqua saponata dappertutto mentre George si dava da fare con schizzi di acqua, il tutto fra le grida disperate di Ginny, che riuscì a calmarli solo minacciandoli di ripetere il servizio che poco prima aveva eseguito la genitrice.

Finito il tanto tormentato bagno, era scomparsa un attimo in soffitta, tornando con alcuni vecchi vestitini.

Quando aveva finito –non tanto presto, visto il comportamento riottoso dei due, ad infilarsi abiti di undici anni prima, secondo loro davvero ridicoli- li aveva presi per mano, conducendoli al piano di sotto.

 

 

Alicia sembrava aver passato la fase ‘shock’ ed essere entrata in quella ‘incazzatura’, che prevedeva un’arringa contro la stupidità dei due fratelli, lunga non meno di un quarto d’ora, supportata dalle altre due donne al momento presenti, con aria grave e momentanei cenni del capo o frasette tipo “Si hai ragione” o “E’ proprio come dici tu.”

 

“…Che imprudenti! Eseguire un pozione senza le necessarie precauzioni! Ah! Non mi sorprende che adesso abbiano dieci anni in due! Che razza di idioti, io mi preoccupo per loro! Temevo si fossero fatti davvero male! Grrrr, Merlino come sono incazzata! Che sconsiderati! Che scavezzacollo! Che…che…CARIIIIIIIINIIIIIIII!!!”

 

La veemente predica era stata interrotta dall’arrivo dei due bimbi, annunciati dallo scalpiccio di piedini sulle assi sconnesse delle scale e dalle raccomandazioni di Ginny del tipo:

“Attenzione al gradino, mi raccomando, piano, che se cadete vi fate la bua!”

 

Quando i due pupi erano finalmente apparsi dalle scale, Alicia aveva disinserito la modalità “Paternale” e aveva attivato il programma “Pucciosità mode: ON”.

 

I due piccoli portavano entrambe una graziosissima salopette in jeans, dalla cui tasca anteriore sembrava uscire un cagnolino ricamato. Sotto avevano una magliettina arancione, con il colletto, e l’orlo delle maniche corte, giallo e sulla spalla il ricamo in rosso scuro rispettivamente di una F e una G. Ai piedi un paio di scarpette da ginnastica di tela.

 

Quando entrambe le giovani avevano visto quei due frugoletti, rossi in volto per la vergogna, uguali fino all’ultima lentiggine e vestiti come due veri bimbetti dell’asilo, non si erano trattenute, saltandogli letteralmente addosso. Alicia si era lanciata su George prendendolo in braccio e ricoprendolo di “Maccheccarino! Puccioso! Tenero! Coccolo!!” e schioccandogli un mucchio di bacini sulle guanciotte paffute, mentre Angelina, aveva sollevato il piccolo Fred da terra stringendolo al petto e mormorandogli un tenero “Ti adotterei!”.

 

Fred, dal basso dei suoi cinque anni, stava letteralmente morendo di felicità! Così adagiato su quelle collinette poppute, sogno proibito dei suoi quattordici-quindici-sedici anni, sarebbe potuto morire, tanto il suo personalissimo paradiso se l’era goduto! E la pantera non accennava a lasciarlo andare, probabilmente troppo impegnata a notare il suo tenero corpicino da marmocchio col moccio al naso, per pensare al cervellino sedicenne che aveva nella testolina. Oh, se quella era la punizione per non aver mai studiato pozioni, avrebbe smesso di studiare anche incantesimi, trasfigurazione e quant’altro…non si sa mai che se si fosse trasformato in un grazioso cagnolino avrebbe pure potuto dormirci insieme!!! E allora perché non approfittare di questi cavolo di cinque anni, diavolo?! Aveva un alibi di ferro: era piccolo e carino, ergo tutto gli era perdonato. Con questo pensiero, aveva tuffato il viso nel petto maturo di quella divinità, appena coperta dalla stoffa leggera della maglietta, ipotizzando potesse essere l’unica occasione avesse per stare così a stretto contatto con le grazie della moretta.

Ci si era strofinato, strusciato, rigirato in quel bendiddio, e non ne voleva saperne di lasciar perdere. Il visino costellato di lentiggini immerso beatamente in quel morbido cuscino, quello era il giorno più bello della sua vita, sissignore, e la dolce fanciulla non faceva altro che coccolarlo e accarezzarlo e tenerselo in braccio e mormorare paroline come “Ma come siamo affettuosi!”…oooohhh che bello avere cinque anni!!!! Non voleva più tornare grande, voleva rimanere così, per sempre, con la faccia sprofondata in quell’air-bag da paura e l’aria da fatto totale, anche se l’unica cosa che aveva sniffato era quel profumo selvatico che sprigionava la sua personalissima baby-sitter sexy.

Fred aveva avuto la conferma che Dio c’è, ed era anche dalla sua parte!

 

Se da una parte Fred, avvinghiato ad Angelina, per quanto quel suo corpicino di un lustro poteva permetterlo, sguazzava nella felicità –oltre che nelle tette della moretta-, George non se la passava altrettanto bene. Lui VOLEVA ritornare grande, a tutti i costi! Che divertimento c’era ad essere un poppante, quando a sedici anni poteva fare quello che suo fratello faceva a cinque senza il terrore di un ceffone? Lui ce l’aveva una ragazza, consenziente e innamorata, diavolo…e momentaneamente furiosa…più o meno. Infatti, aveva tentato di fare il ragazzo adulto -nel corpo del bambino-, a chiederle scusa come si deve, scagionandosi da tutte le colpe e precisando più volte che l’intruglio l’aveva preparato il pervertito di cinque anni che adesso, con tutta la depravazione infantile che riusciva a concepire aveva la faccia immersa nel petto della sua amica, ci aveva provato a dirle che lui non aveva nessuna intenzione di diventare piccolo, che era un esperimento a fin di bene! Che se lo avesse saputo, quelle maledettissime caramelle le avrebbe rifilate tutte a Percy! E lei, cosa aveva fatto?! Con l’aria più dolce del mondo, e lo sguardo caldo come il circolo polare artico gli aveva snocciolato un

 

“Ti perdono se fai il bravo bambino, e mi farai partecipe dei tuoi cinque anni fino a quando non tornerai grande!”

 

Detto in parole povere, Alicia gli aveva ‘gentilmente’ chiesto –o imposto, come più vi piace, visto che lo sguardo omicida che gli aveva scoccato, non avrebbe lasciato altra decisione al povero George se non eseguire il muto comando- di comportarsi come il bimbo di cinque anni che era, mentre lei si sarebbe divertita a fare la mammina-babysitter-sorellamaggiore che non era, e –orrore degli orrori- quando aveva tentato di baciarla, come avrebbe normalmente fatto dopo una riappacificazione, la sua adorata principessa dei ghiacci lo aveva addirittura ALLONTANATO!!!

Stava per mettersi a piangere! Ma come, lui voleva fare pace con lei e lei non lo voleva baciare?!

 

“E’ perché mi sento una pedofila a baciare un bimbo di cinque anni!” si era giustificata la bionda.

 

Bene, rimpicciolito e rifiutato, grandioso! E poi cos’altro, impotente? Rabbrividiva al pensiero…urgeva preparare la formula per ritornare grandi, al più presto!! Anzi, ci sarebbe andato subito, dritto filato da sua mamma a chiederle di preparare la pozione!

Era appena sceso dalle gambe della sua ragazza, quando questa aveva pronunciato la parolina magica:

 

“George, lo vuoi un biscotto?”

 

Biscotti?! Nessuno aveva accennato alla possibilità di avere in premio biscotti!!! Questo cambiava molte cose! Ok, magari sarebbe rimasto piccolo ancora per un po’, dopotutto un po’ di gustosi biscotti fatti a casa con enormi gocce di cioccolata sopra, non avrebbero fatto male a nessuno, soprattutto a lui…se poi a somministrarglieli era quell’algida lince che al momento gli sventolava quella golosità casereccia sotto al naso…beh poteva quasi dire di voler aspettare un po’ a tornare sedicenne!

La fretta di tornare grande era sparita dalla mente del piccolo rosso, quando era comparso davanti ai suoi occhioni color ambra un fragrante frollino, aveva fatto per prenderlo in mano, ma con uno scatto la bionda lo aveva alzato, decisamente fuori dalla sua portata.

Sconvolto l’aveva guardata mugolando un triste “Ma…ma…”. Da parte sua la ragazza guardandolo severamente aveva intimato “Come si dice?! Per…” proprio come se parlasse ad un moccioso di cinque anni!

Era indignato! L’aveva guadata storto e aveva sbuffato un infastidito “Non mi trattare come se avessi cinque anni!!!” la ragazza dapprima gli aveva rivolto uno sguardo alla AhNoIoDireiProprioDiSi-CarinoIlCagnolinoCheHaiCucitoSuQuellaSalopetteDaBambinoDiCinqueAnni, quindi aveva di nuovo mutato lo sguardo in un cipiglio severo e lo aveva ammonito con un “Niente parolina niente biscotto!!!”.

Questo era davvero troppo!!! Come se a lui fregasse qualcosa di un semplice, stupido, maledetto, biscotto…

 

…caldo e croccante e con tante gocce di cioccolata sopra…sbaaaaaaaaaaaaav! E te lo da solo se dici per favore! Fai il bravo bambino e di per…favore!

 

Alicia guardava compiaciuta il pupetto perso in elucubrazioni da quinquenni, dove si combatte fra desiderio (il biscotto) e onore (il fatto abbia ancora un cervello da sedicenne), e a dirla tutta si stava divertendo…sapeva che il suo ragazzo peccava terribilmente di gola, avrebbe sfruttato questa tattica a suo vantaggio! Che carino mente si rodeva: cedere alla lusinga del biscottino, quindi accettare la propria sconfitta e snocciolare quel per favore, ammettendo così di ragionare come un bambino, oppure resistere e dimostrare a tutti di avere più orgoglio che fame? Oh, se si sarebbe divertita!!

 

Il povero George guardava come ipnotizzato il biscotto, troppo in alto per lui…sembrava così buono…oh al diavolo l’orgoglio cazzo! Aveva fame, e aveva cinque anni!! Quindi, prima la pappa e poi tutto il resto…ovviamente con stile!!! Era un moccioso?! E allora avrebbe detto il ‘per favore’ più schifosamente moccioso che si fosse mai visto.

Aveva inserito lo sguardo da cucciolo-abbandonato-e-indifeso-maltrattato-da-tutto-e-tutti-e-bisognoso-di-tanto-affetto godendo nel vedere la sua ragazza sciogliersi come un panetto di burro all’equatore –non se l’aspettava lo sguardo alla cucciolo la strega!- e aveva pronunciato un timido “Per favore” con la vocetta da bimbo piccolo che era, che avrebbe impietosito anche quel bastardo di Piton se l’avesse sentito, mentre si dondolava timorosamente sulle gambe, con le manine dietro la schiena.

Una visione da diabete fulminante.

 

E TACK! L’algida bellezza che lo fronteggiava era ceduta sotto lo sguardo da cerbiatto del piccolo Weasley, come un fuscello sotto al peso di un macigno da diverse tonnellate! E il meritato biscotto era finito dritto dritto nel suo pancino da idrovora!!

 

Una nuova temibile arma nelle mani dei gemellini: lo sguardo da cucciolo! Che se funzionava quando avevano sedici anni, immaginate a cinque!! La pucciosità fatta bambino insomma! Della serie ChiedimiLaLunaCheTeLaRegalo!!!

 

E così, George si era preso la sua rivincita e a colpi di occhioni sbrilluccicosi, si era divorato un’intera scatola di biscotti, comodamente appollaiato sulle gambe della sua biondina, che se lo stava spupazzando a dovere.

Ovviamente non erano mancati anche i giochetti idioti, tipo Batti-batti-le-manine, giochino al quale si era categoricamente rifiutato di giocare! Peccato, che se lui tirava fuori lo sguardo paramecioso, Alicia, tirava fuori quello da Mangiamorte, così quando lei gli aveva mostrato i palmi cinguettando un:

 

“Batti le manine George”

 

a cui lui aveva risposto un serafico

 

“Non ci penso nemmeno”

 

La bionda lo aveva ghiacciato con quei due pozzi azzurri, ricordandogli i suoi doveri da bimbo.

Era trasalito, fulminato da quell’occhiata si era ritrovato a battere quelle cavolo di manine, con l’orgoglio che ormai era ridotto a poco più di nulla.

L’idea di voler tornare grande non gli sembrava più così remota!!!

 

 

***

 

 

 La pozione sarebbe stata pronta a momenti, poteva sentire il paiolo bollire e levarsi un odore acre di erbe mediche…peccato, le piaceva questo mini-Fred tutto coccole e pucciosità, era così carino rannicchiato contro il suo petto, così ingenuo, candido e poi così caldo…un momento, un po’ troppo caldo…anzi scottava decisamente!

Gli aveva posato in fretta una mano sulla tempia, solo per avere la conferma ai suoi dubbi.

Aveva lanciato un urletto e quindi aveva enunciato il verdetto:

 

“Fred…Fred ha la febbre alta!!”

 

 

Continua…

 

 

Ahahah scusate, ma stavo ripensando a Fred che si tuffa nelle tette di Angelina! Ma da dove mi vengono certe uscite? Me le sogno la notte? [si…^^NdLynn]…comunque, la morale della favola è: mai preparare una pozione se hai tre nella suddetta materia, potrebbe nuocere gravemente alla salute!!!

^^ vabbé va, lasciamo stare…piuttosto, per chiunque volesse sapere cosa hanno detto i due combinaguai quando avevano le lingue a penzoloni lunghe venti-venticinque cm, lo scambio di battute era questo:

 

G: “Ok Fred mi sembra che funzioni!”

F: “Vedo!”

 

…ecco spiegato l’arcano, mi sembrava giusto farvi capire cosa ci fosse scritto, tutto qui ^^.

Poi…fra le foto appese nella camera dei gemelli, sapete cosa voleva dire quella con Ron e il suo orsacchiotto di pezza vero? Potrei quasi intitolarla ‘L’inizio dell’aracnofobia di Ron’…come sono perfida!

 

Ah, poi, mi vorrei scusare se nelle recensioni dei precedenti capitoli ho saltato qualche nome! Il fatto è che alcuni mi hanno recensito il primo chap, così, io andando a controllare le recensioni SOLO dell’ultimo capitolo le ho saltate  u.u  vi chiedo umilmente perdono, farò più attenzione la prossima volta!!!

Vi amo tutti!!!

 

 

Sasha: *-* io…io…sono commossa!!! Sigh sigh…che dire, onorata che il mio nome finisca in un’altra storia! Mi viene da piangere! Comunque l’ho già letta e recensita ^^! Aspetto con impazienza il prossimo capitolo!! Per quanto riguarda Fred e Angelina…beh non so che dirti! Giudica tu stessa! A me le cose sembra stiano andando benino no? Almeno per Fred intendo! ^^ Grazie ancora e fammi sapere che ne pensi di questo chap!

 

Bryn: Bryn, credo che non serva il personaggio per fare ingelosire Angelina! (Bryn si deprime un po’) Forse sta capendo qualcosa (Bryn si deprime un altro po’)…forse (Bryn si tira un po’ su)…oddio non saprei (Bryn comincia a credere che l’autrice abbia qualche serio problema al cervello)…spero di sì, ma chi può dirlo (magari tu che  sei l’Autrice? NdBryn che ha la conferma della malattia al cervello di Lynn) ?! °-°*…se ti interessa nel prossimo chap Bill avrà una particina abbastanza fondamentale^^…mi dispiace per Lee…purtroppo non c’era abbastanza spazio per invitarlo alla Tana! u.u pazienza…che ci dobbiamo fare! Mmmm chissà che stanno facendo in questo momento Oliver e Katie?! -///- oddio…forse lo so…meglio tralasciare…ma hai visto che casinari sti due gemelli?! Però sono carucci dai! Piccoli teneri monelli!!! Ok *-* li adotto!! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo all’insegna della pazzia!! E ricordati quei benedetti 27 righi!!

 

Janice: Janiceeeeeeeee!!!! Tesora!!! Il tuo Draco è in lavorazione, non temere!! Muahahahaha…ok mi sono lasciata prendere un po’ la mano…calmiamoci…ok, sono calma! Benizzimo, fammi sapere che te ne pare di questo capitolo nel nome della demenza XD!!!

 

Luna Malfoy: [Lynn fa pat pat sulla testa di Luna dicendo di non preoccuparsi, quindi ascolta attentamente tutti i giudizi che sciorina] Allora Luna bella, come vedi le tue sibilline profezie si sono avverate e i casini si sono realizzati! Poi, mi chiedi perché non ci ho messo niente di tuo…mai CI AVEVO PENSATO SERIAMENTE! Infatti, mentre progettavo il capitolo, volevo far ascoltare a Bill gli stessi gruppi che ascolti tu…poi però mi sono resa conto che sono gruppi babbani, e non potrebbe conoscerli…alla fine però, ho deciso che sarà proprio Yian, ad ascoltare un po’ dei gruppi che ascolti tu, non tantissimi perché comunque è più vicino al mondo magico, ma sicuramente i Rammstein li ascolta u.u sissignore! Mi raccomando recensisci anche questo chap ^^!!

 

Mira’82: Scusate, scusate per il ritardo, chiedo umilmente perdono, ma il mio cervellino non ce la fa a partorire idee più velocemente!!! I’m sorry!!!!

 

Angèle87: Mademoiselle Angèle!!! Mon amie!! Che ti devo dire, Angelina è così, senza ritegno, o ne ha troppo o non ne ha! E poi, chi lo immaginava che avesse un debole per i bambini!? Una metallara pazza che si diletta a coccolare dei pupetti…°-°* stupendo!!! Non oso immaginare come ne usciranno i bimbi! Già mi vedo una sorta di Angelina baby-sitter che appena i genitori girano l’angolo mette i Wizard’s a palla e insegna al piccolo cose tipo ComeImitareUnPerfettoMaldipanciaPerGiobbareITuoiGenitori! Bwahahahah che figa!!! La volevo io una tata così!!! Ok…la smetto, hai ragione sto sproloquiando…vabbé fammi sapere che te ne pare di questo chap^^!

 

Audrey: Ed eccoti accontentata con l’ennesimo capitolo da manicomio! Come ti sembrano Alicia-occhiata-da-mangiamorte-Spinnett e George-mi-vendo-per-un-biscotto-Weasley? Il mio preferito però è Fred-adoro-tuffare-la-faccia-nelle-tette-di-Angelina-Weasley…un adorabile pervertito formato viaggio, te lo metti in tasca e via, comodo e pratico!!! No, non tiro di coca, tranquilla! Ah, per chiunque si voglia spupazzare Fred, è pregato di prendere il biglietto (stile salumeria) e mettersi in fila, aspettando il proprio turno…grazie! [Angelina ti conviene muovere quelle chiappine di marmo se non vuoi perdere il partito!!!]

 

Felpy: Ed ecco che cosa combinano lo stracotto e suo fratello, e la reazione della pantera! Tu che ne dici, sopravvivranno ad una settimana come questa? Si accettano scommesse!!!! XD

 

Selphie: L’hai detto mia cara, ne vedremo delle belle!!! Già qui la cosa si fa interessante…se poi aggiungiamo che Fred piccolo e pervertito ha meno freni inibitori, e la febbre gioca brutti scherzi…ops…ho detto un po’ troppo! Ci becchiamo nel prossimo capitolo!!! ^.-

 

Cleon Weasley: In ritardo? Macché! Sei puntuale come un orologio svizzero, e poi meglio tardi che mai!!! Ti sei divertita in vacanza? Spero di si…suppongo non avrai vissuto le stesse esperienze dei nostri eroi!!! Un baciozzo, fammi sapere che ne pensi ^^!!!

 

Ryta Holmes: Bwahahahahaha ommioddio non ripetere tante volte…bwahahahaha non riesco a dirlo…bwahahahah…ommadonna =°)…si si, come vedete mi do da fare anche a distanza…povero, piccolo stupido Fred dici…vedremo se non si prenderà quello che gli spetta…magari, un giorno non troppo lontano, potrebbe decidersi a rubare un certo bacio ad un certa cacciatrice…un giorno…forse…ma chi lo sa! Per adesso è solo un moccioso di cinque anni, tremendamente depravato!…c’è il vitello con i piedi di balsa, c’è il vitello con i piedi di spugna e indovina chi c’è?! C’è pure il vitello con i piedi di cobalto…c’è il vitello dai piedi tonnati, 4 ne ho inventati….

 

 

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