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Autore: michaelgosling    14/01/2013    5 recensioni
In un mondo futuro dominato e logorato un governo corrotto e distratto ha diviso la società in categorie in base alla bellezza esteriore: Intoccabili, belli e ricchi, Borghesi, mediamente belli e classe sociale media, e Mostri, fisicamente brutti e pover. Costringono anche ogni individuo a sposare una persona della stessa classe sociale scelta in base alle somiglianze fisiche, stessi capelli, stessi occhi, per poter fare figli uguali ai genitori..
Ed è in questa atmosfera cupa che si snodano le vicende di Ayris, una Borghese che non bada alle apparenze, Nathan, Borghese e compagno assegnato ad Ayris, Scott, un Intoccabile ribelle e omosessuale e James, un Mostro dal cuore d'oro, che non sono disposti ad accettare simili condizioni.
Insieme ad un gruppo di persone diversissime per età, sesso, carattere e principi che la pensano come loro, lotteranno per quello in cui credono.
Ce la faranno?
O lo Stato e l'apparenza che domina avrà la meglio?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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jhv CAPITOLO 1. IL NUOVO MONDO.

La fredda luce del mattino entrò con prepotenza nella camera, diventando una cosa sola con la densa aria che proveniva dal Covulsore 231, che la mitigava rendendola meno fredda e più piacevole.
Lo stile della casa era molto antico, di secoli forse: sotto la finestra c'era una piccola scrivania, con sopra un economico computer Apple, che, pur essendo raro e talmente antico da essere considerato una sorta di reliquia, era ancora disponibile nei negozi.
Accanto c'era un grande scaffale, con al proprio interno i libri elettronici, ovvero dei piccoli computer che al proprio interno contenevano dei libri. Quelli scritti sulla carta erano spariti dalla circolazione da circa 2000 anni.
Esattamente al centro della stanza, il materasso si muoveva dolcemente, senza mai alzare o diminuire la sua distanza dal suolo di mezzo metro.
La bambina che si nascondeva sotto le coperte, che non poteva avere più di sei anni, sembrava non avesse intenzione di lasciare il caldo letto e soprattutto la stanza, e svariati erano i motivi: non voleva andare a scuola, non voleva vedere nessuno, non voleva fare niente e non voleva andare da nessuna parte, ma doveva farlo.
La sveglia suonò con prepotenza e il movimento del materasso divenne più agitato: la sua camera le stava imponendo di alzarsi, e se non lo avesse fatto sarebbe intervenuta sua madre.
Senza un motivo, le venne in mente la discussione dei suoi genitori: sua madre voleva comprare un Vestatario 360, una tenda che vestiva automaticamente le persone in pochi secondi.
"Gli Intoccabili ne hanno anche più di uno!" diceva.
"Noi non siamo Intoccabili. Non cerchiamo di avvicinarci a loro. Siamo quello che siamo." aveva detto suo padre.
Per Ayris non era un problema: le piaceva vestirsi da sola.
Ci metteva solo un paio di minuti, e poi poteva decidere i vestiti che voleva.
Però non aveva mai capito con chiarezza com'era strutturata la società nella quale viveva e perchè. Quando seguiva le notizie al telegiornale era parecchio confusa.
Aveva chiesto spiegazioni ai genitori, ma la loro risposta non aveva soddisfatto la sua curiosità.
"Ci sono tre ceti sociali. Noi siamo nel secondo."
Nient'altro.
Comunque quella mattina avrebbe fatto una gita con la scuola, e secondo le maestre era qualcosa che aveva a che fare con la società.
Scese le scale e raggiunse la cucina.
Suo padre stava leggendo il giornale, mentre sua madre le preparava la colazione.
Quando la donna accese la TV sfiorando lo schermo con le dita, la bambina finì in fretta di bere il latte per prestarci attenzione.
Era un telegiornale popolare, il più seguito dell'Inghilterra.
A parlare era Stewart Bennett che, nonostante avesse già quaranta anni, sembrava ancora un ragazzino: era fisicamente perfetto, con dei lucenti capelli biondi e grandi occhi chiari.
"E ora, passiamo alla prigione di Whitemoor. Questa mattina David Hollow è stato giustiziato sulla sedia elettrica per il reato di omosessualità: aveva una relazione con Michael Kingsley, il quale è stato giustiziato mesi prima. Il Papa, presente all'evento, ha commentato la situazione: "E' stata fatta giustizia e ora siamo in un mondo migliore. Dio ha adoperato per noi e ci ha aiutati a eliminare il diavolo sotto forma umana dalla nostra bella Terra. I nostri bambini sono nuovamente al sicuro, e ora che tutto è tornato normale possiamo sorridere di nuovo e avere fiducia nel futuro. Il fatto che sia Hollow che Kingsley fossero del ceto dei Mostri deve farci riflettere: non a caso questa è l'unica categoria che ci rende non perfetti. Il nostro tallone d'achille, praticamente.""
"Mamma, chi sono i Mostri?"
"Un ceto inferiore al nostro."
"E perchè il Papa li odia?"
"Perchè sono sbagliati."
"E perchè?"
"Non c'è una spiegazione a tutto, Ayris. Devi solo accettare la realtà. Non importa se non ti piace il mondo nel quale viviamo. La società è questa e non possiamo fare altro che viverla nel migliore dei modi." spiegò suo padre in tono fiero.
Ayris sentì che suo padre volesse dire dell'altro, e che si fosse trattenuto per la gelida occhiata che gli lanciò la moglie.
La donna mise alla figlia un cappotto e la accompagnò all'uscita dell'abitazione.

                                                        ****

Ayris non era mai stata a Surrey: sapeva solo che era più un paese che una città vera e propria.
"State attenti, è piena di pericoli. State sempre in gruppo!" si era raccomandata l'insegnante.
Quando arrivarono, Miss Locrell impose ai bambini di mettersi in fila e di tenere la mano al "compagno" assegnato dalla nascita: quello di Ayris era Nathan Anderson, che aveva un anno in più, ma erano nella stessa classe perchè si era trasferito nel Manchester solo da un paio d'anni, venuto dalla Scozia.
Lei era timida, lui era timido e anche se costretti da insegnanti e genitori a stare sempre insieme e di non interagire con nessun'altro, stavano spesso in silenzio, ma di certo di lui Ayris non si poteva lamentare.
Vedeva le sue compagne di classe tristi e malinconiche e non era difficile capirne il motivo.
Ayris sapeva che quando avrebbe compiuto diciotto anni avrebbe dovuto sposare Nathan: entrambi avevano la pelle chiara, gli occhi scuri e i capelli scuri: avrebbero avuto dei figli con le medesime caratteristiche, ed era esattamente per questo che erano destinati a sposarsi.
Niente e nessuno avrebbe potuto ostacolare questo legame: la legge non lo avrebbe mai permesso.
Tutti lo sapevano, e anche Elliot, Mark e Daniel, i compagni delle amiche di Ayris, che le sfruttavano a loro piacimento. Dovevano passare ancora un po' di anni prima del matrimonio, ma la cosa era già stabilita. Le sue amiche erano già di loro proprietà agli occhi dello Stato e loro le concepivano come una sorta di oggetto: potevano insultarle, pretendere cose da loro senza mai fare niente e alle volte picchiarle, anche se essendo solo bambini non le ferivano gravemente, fisicamente almeno.
Tanto loro sarebbero sempre state lì, a loro disposizione, perchè non avevano scelta.
Nathan non sarà molto loquace, ma almeno rispettava Ayris.
La trattava gentilmente, perchè era buono e provava dell'affetto per lei.
Non le avrebbe mai fatto del male, e se lo avesse fatto di certo non era intenzionale, e la cosa era reciproca: Ayris amava Nathan come si ama un fratello, ma non lo avrebbe mai amato come un marito, ma doveva sposarlo: l'unica sua consolazione era la convinzione che lui non le avrebbe mai messo le mani addosso.
Mai e poi mai.
Senza lasciare la sua mano, si incamminò verso l'insegnante: con lei c'era un uomo che doveva essere un funzionario pubblico.
"Bambini, questo è Richard Pollack, ed è qui per spiegarvi le regole, per cui prestate attenzione." cominciò Miss Locrell, passando la parola all'uomo con un gesto della mano.
"Ciao bambini. Non ci sono molte regole e sono facili da ricordare, ma è essenziale che le rispettiate. Dovete stare sempre con il vostro compagno, e non dovete mai perdere di vista né la classe, nè me e la vostra insegnante nè il sentiero che dobbiamo percorrere. Vedrete persone diverse da voi. Meno acculturate e dall'aspetto più sgradevole. E' il ceto dei Mostri, ma non abbiate paura. Non vi torceranno neanche un capello perchè non hanno nè il potere nè il diritto di farlo. Noi siamo superiori a loro, anche voi lo siete. Se qualcuno di loro si avvicina o vi parla, non dategli corda: venite da me e ci penserò io. Siamo qui.."
Pollack continuò a parlare, ma Ayris non lo ascoltava più.
Non riusciva a capire perchè fosse così spaventoso.
Perchè si chiamavano Mostri?
Erano per caso quelle persone da cui hanno preso ispirazione autori e autrici di libri come Frankenstein?
Erano creature mitologiche mandate dall'Inferno?
Ayris non seppe darsi una risposta sul momento: un po' perchè non ci riusciva e un po' perchè il cammino era iniziato.
Surrey era un paesino tranquillo, ed era talmente un tuttuno con la natura che sembrava di essere nell'aperta campagna, in un luogo nel quale il tempo sembrava essersi fermato.
La tecnologia era quasi assente, ma Ayris si sentiva a suo agio.
A Manchester si sentiva perennemente osservata e accusata per qualcosa che non aveva commesso, mentre lì, a Surrey, si sentiva a casa, come se nessuno potesse farle del male: l'atmosfera le trasmetteva una sensazione positiva di benessere e calore.
La svolta si ebbe quando, passando davanti a quella che doveva essere una casa, si aprì la porta e uscirono due persone, un uomo e una donna. Entrambi erano magrissimi, quasi pelle e ossa, con il viso allungato e il naso prominente.
A giudicare dalla somiglianza fisica, dovevano essere marito e moglie.
La bambina sentì molti dei suoi compagni di classe emettere un suono spaventato e indietreggiare.
Tutti loro, Ayris compresa, erano abituati a vedere intorno a loro persone fisicamente belle o persino perfette, come ad esempio il giornalista Stewart Bennett.
Sentì qualcuno fare dei commenti poco carini, ma lei non ne fece. Non le sembrava giusto.
Quelle persone non erano bellissime e perfette, ma non erano dei mostri.
Perchè quel nome allora?
Ayris continuava a non capire e vide la donna sull'orlo delle lacrime e il marito che tentava di consolarla con un abbraccio.
Erano stati umiliati, e non doveva essere la prima volta.
Non ci riflettò, e d'istinto Ayris sorrise.
La donna la notò e la ricambiò, tornando ad avere la stessa espressione che aveva prima dei commenti.
La bambina era tentata di chiedere spiegazioni a Pollack, ma pensò non fosse una buona idea.
Si rimisero in cammino.

SE STATE LEGGENDO QUESTO MESSAGGIO SIGNIFICA CHE AVETE AVUTO LA PAZIENZA DI LEGGERE TUTTO IL CAPITOLO E QUINDI GRAZIE! SPERO VI SIA PIACIUTO, E VORREI TANTO CHE MI LASCIASTE QUALCHE RECENSIONE PER FARMI SAPERE LA VOSTRA OPINIONE! ALLA PROSSIMA E GRAZIE ANCORA!      -MICHEALGOSLING-
  
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