Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Ria_27    22/01/2013    1 recensioni
Non ero ancora nata quando la scoperta del Dr Gregory l’H273 rivelò le sue drammatiche conseguenze.
Ma nel mondo in cui vivo chiunque conosce questa storia.
Sono passati ormai trent’anni da quando tutto questo ebbe inizio ma ancora oggi l’unica cura che si conosce contro gli Affetti è sterminarli .
Questo però non impedisce loro di fare sempre più vittime tra le quali mia madre .
Era all’ottavo mese di gravidanza quando venne contaminata .
Le indussero il parto portandomi alla luce, donandomi la vita prima che quella di mia madre le venisse sottratta.
Non so quand’è stato il momento preciso in cui me ne resi conto.
Quando un bambino riesce a rendersi conto di essere diverso?
Non saprei rispondere.
Di sicuro però ricordo il momento in cui due agenti dell’FBI arrivarono all’Istituto .
Erano venuti a cercare me, erano li per me ,questo era tutto ciò che seppi-
Avevo solo tredici anni ero una ragazzina arrabbiata con il mondo se pur non capendolo eppure ero ormai consapevole di essere fuori dal comune.
Così non ebbi altra scelta .
Scappai.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve carissime pronte per il nuovo capitolo?!
Allora,dato che da qualche capitolo a questa parte continuo a far venire infarti a destra e sinistra, e probabilmente mi odierete per il quantitativo di sfiga che ho buttato addosso alla nostra adorata protagonista, sono riuscita a tirar fuori un capitolo più tranquillo. Qui nessuno rischia l'osso del collo quindi potete rimandare il mio omicidio :D
Bene, devo aggiungere altro?! Mmh... no credo che sia tutto (prima che inizi a spoilerare troppo) .
Vi auguro quindi una buona lettura ,fatemi sapere!!


Capitolo 18-Argine

Bip…Bip…Bip
Quel suono era una costante.Non riuscivo a ricordare di preciso quando avevo iniziato ad udirlo ma sembrava quasi un’eternità.Le mie orecchie si erano abituate a quell’ovattato intervallare .
Con infinita lentezza contrassi appena le palpebre fino a schiuderle,seppur minimamente,disponevo almeno di una fessura.
_Mmph_ non riuscii a trattenere un piccolo lamento mentre costringevo i miei occhi ad aprirsi ,rimpossessandomi della totalità del campo visivo.
Mossi leggermente la testa cercando di non provocare nessuna brusca azione,mi sentivo ancora troppo stordita per tentare tanto.
La prima cosa di cui mi resi conto fu che mi trovavo in una stanza,una piccola stanza dalle pareti azzurrine.
Non credevo di conoscere quel luogo,anzi ne avevo praticamente la certezza.
Le mie mani si contrassero in un piccolo pugno agguantando le leggere coperte sottostanti,abbassai gli occhi su di esse inquadrando una serie di tubicini collegati ai miei avambracci.
Ne seguii la traiettoria fino a raggiungere la fonte di quei ‘’bip’’ che avevano accompagnato la mia incoscienza.
Osservai quasi rapita le linee verdi sul piccolo schermo sobbalzare ad ogni nuovo suono ,incurvandosi in un’onda perfetta.
Non mi ci volle molto per intuire che quel piccolo strumento monitorava la mia frequenza cardiaca,ma la vera domanda era :perché avevo bisogno di essere monitorata?
In risposta alle mie domande arrivò un piccolo sbuffo.
Sussultai leggermente facendo produrre qualche bip di troppo mentre la mia testa scattava di lato,verso la fonte del suono.
Un’espressione di puro stupore mi contrasse i tratti mentre inquadravo la figura beatamente assopita nella poltroncina accanto il mio letto.
_Charlotte?!_ domandai sempre più confusa.
La ragazza si mosse scompostamente sulla sua postazione, prima di schiudere gli occhi.
_Ti sei svegliata!_ constatò lanciandomi una piccola occhiata estremamente assonnata.
In quel momento ricordava vagamente una bambina appena emersa da un sonno profondo.
Un piccolo sorriso si distese sulle mie labbra _Anche tu_ .
Emise un leggero sospiro portandosi una mano a massaggiarsi la testa _Quanto ho dormito?!_ domandò guardandosi intorno con vaga confusione.
Storsi le labbra _Non ne ho idea,in realtà speravo che potessi essere tu a dirmi quanto tempo fossi stata fuori uso _
Charlotte chiuse lievemente gli occhi portandosi entrambe le mani sulle tempie _Non molto a dire il vero, meno di ventiquattro ore, le tue capacità di ripresa sono formidabili…Ahi che malditesta_
La mia espressione si fece più perplessa _Ventiquattro ore?_ ripetei incredulamente.
Il suo volto si fece improvvisamente più attento, i suoi occhi corsero indagatori su di me _Non ti ricordi perché ti trovi qui?_ il suo tono era sinceramente curioso.
Tornai a soppesare la stanza cercandovi una qualche familiarità ,ma niente.
Sospirai arrendevolmente _Non so neanche dove sia ‘’qui’’_ replicai inarcando lievemente le sopracciglia per rimarcare il punto.
_Stanza monitoraggio,ecco dove ci troviamo,sarebbe l’equivalente di una camera _
_Stanza ospedaliera?_ finii per strabuzzare gli occhi ulteriormente _Perchè dovrei trovarmi in una stanza ospedaliera?_
Charlotte mi soppesò con un’ulteriore occhiata _Non riesci a ricordare proprio niente?! Gli agenti infiltrati?!Tu e Christopher che vi trovate coinvolti in una sorta di sparatoria Western?Niente?_
La cortina di annebbiamento che si era dispiegata nella mia mente sembrò essere spazzata via dalle parole di Charlotte.
Le immagini dapprima sfocate,poi sempre più nitide, si andarono susseguendo nella mia mente fissandosi su un fotogramma in particolare, una pistola e la mano che ne premeva il grilletto.
Il rumore sordo dello sparo tornò a riecheggiare nelle mie orecchie come esclusivo prodotto della memoria che sembrava aver ripreso ogni dettaglio.
Un brivido mi scosse gelidamente mentre i miei ricordi si focalizzavano sul dolore lancinante che avevo provato quando la pallottola aveva perforato la pelle.
Istintivamente la mia mano corse sul petto,sopra il cuore,li dove ricordavo essersi fatta strada la pallottola.
_Niente cicatrice,anche quella è scomparse in un paio di ore_ tornai a spostare lo sguardo su Charlotte che continuava ad osservarmi con disinvoltura.
_Ma… è possibile?_ domandai incerta contraendo la fronte con scetticismo.
La mia mano continuava a tastare la pelle perfettamente liscia del petto,non vi era neanche un minimo segnale.
_Beh per un normale essere umano sicuramente no ma suppongo che per un Epigono questa sia la normale procedura_ si strinse nelle spalle con semplicità.
_Mi hanno colpita proprio qui_ indicai con un gesto secco il punto in cui la pallottola aveva perforato la pelle _praticamente a qualche centimetro dal cuore,neanche le potenzialità del mio sangue avrebbero potuto guarirmi da questo_sentenziai con fermezza.
Ricordavo bene le nozioni base che mi erano state fornite durante gli Allenamenti ; ‘’per uccidere un Epigono punta al cuore,centimetro più centimetro meno, li avrai comunque sistemati, la rigenerazione per quanto veloce è comunque troppo lenta per questo tipo di ferite’’,Christopher era stato chiaro in proposito.
Charlotte corrugò la fronte scrutandomi come se stessi dando di matto _A quanto pare invece ha funzionato! Cavolo dovresti essere felice invece sembri quasi dispiaciuta_ mi lanciò un’occhiata critica per conferma a quelle parole.
Sospirai socchiudendo leggermente gli occhi _Credo di esser semplicemente scossa,tutto qui…_
Aveva ragione,mi ero salvata, il mio sangue ‘’supersonico’’ mi aveva parato il culo,avrei dovuto ringraziare il cielo per quello!
Allora perché continuavo ad avere l’assurda sensazione che qualcosa non quadrasse ?
_Già probabilmente è così,insomma te la sei vista brutta ,hai praticamente giocato a poker con la morte, anche io al tuo posto sarei piuttosto farneticante e paranoica_ Charlotte annuì prima di mostrarmi un sorrisetto ironico.
_Paranoica e farneticante_ ripetei _ Cavolo credevo di peggio_ sentenziai scrollando brevemente le spalle.
Charlotte ridacchiò sommessamente.
Corrugai nuovamente la fronte osservando la ragazza davanti a me comportarsi con perfetta disinibizione il che,trattandosi di Charlotte,era abbastanza curioso.
_Perchè sei così…_ riflettei un attimo sul termine adatto da utilizzare _gentile?_ conclusi con palese scetticismo.
Charlotte roteò gli occhi sospirando con enfasi _Perchè ti trovi su un lettino post-operatorio,sei sopravvissuta ad una pallottola e non hai una bella cera, in conclusione : non mi piace infierire sul nemico in tali condizioni_ un sorrisetto furbo le imperlò le labbra.
_Allora qualcosa di positivo in tutta questa storia c’è_ la provocai sorniona .
_A quanto pare…_ convenne _ma non ti ci abituare_
_Certamente, quando sarò nuovamente in grado di reggermi sulle mie gambe potrai tornare a cercare di prendermi a calci in culo_proposi con marcata ironia
Charlotte contrasse le sopracciglia con enfasi _Esattamente_
_E’ permesso?_ un paio di colpi alla porta ci fecero distogliere lo sguardo.
_Interrompo qualcosa?_ Sebastian continuò a far passare lo sguardo sui nostri volti.
Un sorrisetto mi fece sollevare gli angoli della bocca _ Niente di importante,solo io e Charlotte che ci scambiamo reciproche promesse _
Il ragazzo corrugò la fronte con maggiore perplessità _Non credo di aver capito_
Charlotte emise un piccolo sospiro reclinando il capo verso l’alto _Lascia perdere_ tagliò corto tornando ad alzarsi _Dato che la bell’addormentata si è finalmente svegliata ne approfitterò per prendermi una pausa_
Sebastian abbozzò un sorriso _Ero appunto venuto per proporti il cambio_
_Accomodati pure_ sentenziò lei scrollando appena le spalle _Io nel frattempo credo che andrò a recuperare qualcosa dalla mensa_  concluse dirigendosi verso la porta.
_Buon pranzo allora_le augurò Sebastian seguendola mentre si allontanava.
Charlotte si bloccò sull’uscio voltandosi appena per mostrare un’espressione critica _Con quello che mi toccherà mangiare sarebbe meglio dire ‘’buona fortuna’’_ sollevò ulteriormente i lembi della bocca prima di abbandonare definitivamente la stanza.
Sebastian continuò a ridacchiare scuotendo appena la testa.
Tornò a voltarsi verso di me squadrandomi con attenzione per qualche momento.
_Sembri in forma_
Emisi una risata scettica _Non mentire_ replicai alzando un sopracciglio .
_Beh nessuno si aspetta che tu ti metta a fare dei piegamenti o una corsetta_ asserì mostrandomi un’occhiata ironica .
Continuò ad avanzare fino a prender posto nella poltroncina lasciata vuota da Charlotte.
I suoi occhi si posarono con insistenza su di me,sembrava scrutarmi come fossi una bambola di cristallo che si potesse rompere da un momento all’altro.
_Come stai?_il suo tono fuoriuscì calmo nonostante nel suo sguardo potessi leggere tutta la preoccupazione che provava.
Mi mordicchiai nervosamente il labro riflettendo su quella domanda tanto semplice quanto complessa _Bene…credo_
In effetti era proprio questo a rendermi leggermente paranoica, era consueto sentirsi così a meno di quarantotto ore da una sparatoria?
Ero quasi morta eppure stavo…bene
Sebastian si abbandonò ad un sospiro di sollievo _Non sai che piacere sentirtelo dire,quando ti ho vista li…con tutto quel sangue io…bhe,non ho saputo cosa pensare_ la sua voce si incrinò leggermente mentre i suoi occhi tornarono a cercare i miei con apprensione.
_Ero messa parecchio male,non è così?! Pensi che sia normale che mi risulti perfino difficile ricordarmene?Insomma la mia ripresa è stata estremamente veloce_ inarcai entrambe le sopracciglia per evidenziare quanto mi risultasse difficile trovarvi un senso logico .
Sebastian soppesò le mie parole con attenzione prima di scrollare leggermente le spalle _E’ una cosa da Epigoni suppongo_ mi mostrò un sorriso d’intesa .
Sospirai leggermente _Già una cosa da Epigoni_ ripetei senza troppa convinzione.
A quanto pareva nessuno sembrava riuscire a fornirmi delle spiegazioni più soddisfacenti di quelle,tanto valeva lasciar perdere.
_Quanto tempo è passato prima che ci trovaste?_ tornai ad osservarlo.
Il suo volto tornò a rabbuiarsi leggermente,evidentemente non era ancora a suo agio con i ricordi di quegli eventi.
_Non so di preciso ma suppongo subito dopo che …sai_ si interruppe con fare nervoso.
_Che mi hanno sparato_ conclusi semplicemente.
Io al contrario non avevo alcun problema a rievocare gli eventi, sembravano talmente distanti nella mia mente. Come se fossero appartenuti ad un passato così lontano da non poter più fare male.
Sebastian inspirò sonoramente prima di annuire appena .
_Ma come avete fatto a sapere dove eravamo?_ aggiunsi con evidente curiosità.
_Non lo sapevamo ,semplicemente abbiamo stanato uno di quei traditori,lo stupido aveva cercato di sfuggire durante il Test ,finendo semplicemente per richiamare l’attenzione su di se. Non ci ha messo molto a confessare il suo intento,stava cercando di raggiungere i suoi complici ,  avevano appuntamento nei sotterranei per cercare una fuga d’emergenza sapendo di esser stati praticamente smascherati .Quando abbiamo fatto irruzione li sotto ,non potevamo avere minimamente idea che tu e Christopher foste arrivati prima di noi_  scosse la testa come a cercare di liberarsi di quei ricordi.
Per un secondo lo invidiai.Sembrava che tutta quella storia fosse così vivida nella sua mente,era evidente che la cosa lo toccava nel profondo.
Io invece?Ero io quella che si era beccata una pallottola in pieno petto,sempre io avevo camminato su un filo sottilissimo appesa alla vita,avrei dovuto mostrarmi sconvolta ancora provata .Invece mi sentivo come se non fosse mai successo nulla.Non un solo dolore.Non una cicatrice a testimoniare.
La mia rigenerazione mi aveva salvata,si, ma a quale prezzo?!
 
 
Passai il resto della giornata su quel letto in completa solitudine.Nonostante io fossi stata esonerata dalle normali attività lo stesso non valeva per il resto dei miei compagni.
Sebastian era stato praticamente cacciato dalla mia camera da una di quelle che doveva ricordare un’infermiera in qualche modo.Le era venuto quasi un infarto trovandolo ancora li a ‘’perder tempo’’,così aveva detto,quando invece avrebbe già dovuto trovarsi in Sala Allenamento.
Così non mi era rimasto che squadrare per un tempo infinito le mattonelle del pavimento fino a quando non avevo deciso di abbandonarmi ad una sana dormita.
Quella sembrava essere l’unica attività concessami .
Morfeo era stato particolarmente benevolo con me ,tenendomi strettamente fra le sue braccia senza la minima interruzione di sorta.
Quando riaprii gli occhi la stanza era ormai avvolta nell’oscurità notturna.
Era stato un rumore ,simile ad uno scalpiccio, a richiamare i miei sensi in allerta facendomi abbandonare definitivamente l’incoscienza del sonno.
Strizzai leggermente gli occhi per abituarmi più velocemente alla penombra e finalmente riuscii ad individuare i contorni della stanza.
_Ti ho svegliata?_ un sussurro basso e ovattato mi costrinse a voltare la testa con leggero stupore.
Gli occhi di Christopher brillarono nella penombra in attesa di una risposta.
_Non proprio_ replicai trovandomi a mia volta a mormorare,ero abbastanza sicura che la simpatica infermiera non avrebbe particolarmente gradito quella visita nel cuore della notte.
Per qualche istante nella stanza calò il silenzio,Christopher continuava a squadrarsi le scarpe con vivido interesse senza tornare ad incontrare il mio sguardo,nemmeno per sbaglio.
Sospirai socchiudendo gli occhi _Mi stai evitando?_ domandai senza troppi giri di parole.
Finalmente il suo volto tornò a sollevarsi _Perchè pensi questo?_ .
Gli mostrai un’occhiata critica _ Non ti sei fatto vedere durante tutta la giornata_
_Ho avuto gli Allenamenti,non avevo come aggirarli _ tagliò corto
_Sebastian e Charlotte ci sono riusciti_ gli feci notare
Lo vidi passarsi una mano sul volto _Sebastian e Charlotte non sono stati sottoposti ad una serie di prove per testare la loro competenza_sospirò stancamente
_Di che diavolo stai parlando?_ domandai maggiormente confusa.
Mostrò un accenno di sorriso del tutto privo di allegria _Hanno voluto accertarsi che non stessi perdendo qualche colpo.Non capita tutti i giorni che una Recluta novizia si becchi una pallottola al posto di una Recluta di Riferimento_
_Cos’è una Recluta di riferimento?_
_Una Recluta con più esperienza rispetto ai suoi compagni,una sorta di leader _spiegò semplicemente, senza alcun entusiasmo.
Annuii silenziosamente prima di tornare a soffermarmi sulle sue parole.
Sollevai lo sguardo sul suo volto alla ricerca dei suoi occhi _Tu lo sai che quello che è successo non è stata colpa tua,vero?! Insomma queste teste vuote della DS possono pensare quello che vogliono ,ma la verità è che la pallottola ha colpito me perché io mi sono messa in mezzo!Non c’entrano niente le tue doti da agente,quelle sono apposto_ conclusi con un piccolo sorriso che speravo smorzasse la tensione.
Ancora una volta Christopher inspirò a fondo tornando ad evitare il mio sguardo _Lo so_ concluse semplicemente.
_Quindi perché continui ad evitarmi?_ la mia non era più una domanda,era divenuta un’accusa.
_Non ti sto evitando_ provò a giustificarsi .
_Si invece! Non hai fatto altro che fissare il pavimento da quando sei entrato qui,ogni volta che sollevi lo sguardo finisci per pentirtene distogliendolo istantaneamente ,come se non bastasse il tuo tono è …duro_sentenziai .
Nonostante la penombra che regnava nella stanza riuscii comunque a notare un leggero tentennamento nel suo volto.
La sua mano corse fra i capelli, naturalmente scompigliati, frizionandoli leggermente,lo faceva spesso quando pensava.
_Mi dispiace_
Mi ritrovai del tutto spiazzata finendo per corrugare maggiormente la fronte.
_Per cosa?_
I suoi occhi salirono sul mio volto incrociando i miei ,finalmente.
_Per tutto_
Questa fu la sua semplice risposta,nessun accenno chiarificatore, nessun approfondimento in materia.
Ma per qualche strana ragione decisi di non insistere. La leggera contrazione sul suo volto,quasi colpevole, mi lasciò intendere che dietro quelle parole imperversava un intero fiume di ragioni ma che quell’argine non era ancora pronto per essere abbattuto.
 
 
 




  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Ria_27