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Autore: Limnia_Black    20/08/2007    4 recensioni
«Ti amo Draco, così tanto da essere costretta a compiere una scelta dolorosa».
I pensieri di una donna distrutta dal dolore.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' notte.
E' notte e io ho preso una decisione.
Gli occhi mi bruciano, sai, io non dormo quasi più ormai, e mangio pochissimo.
Il letto e il tavolo della sala da pranzo mi sembrano essersi fatti enormi.
Tutto si è ingrandito da quando tu non ci sei più, Draco.
O forse sono io ad essermi rimpicciolita.
Mi alzo e mi pettino con cura, è solo mezzanotte, ho tutto il tempo di farlo.
I miei capelli presentano qualche striatura grigia che mando via con un rabbioso colpo di bacchetta.
Mi vesto, poi esco affrontando la gelida notte londinese.
Anche morire non fa male con una nottata così dolce e tersa.
Morire non fa male.
Rido scrollando le spalle, ti sarebbe piaciuta quest'affermazione.
Alzo lo sguardo alla luna, è uno spicchio perfetto, un taglio netto e preciso nel ventre della notte.
La notte ha il ventre squarciato.
Rido ancora.
In un attimo tutti i miei ricordi più dolci e dolorosi mi assalgono.
Io e te davanti alla vetrina di Mielandia.
Ricordo quel giorno, Blaise mangiò troppi dolci e vomitò, io gli ressi la fronte e tu e Theo lo accompagnaste dalla Chips.
Tu addormentato davanti al caminetto della sala comune Slytherin.
Avevi la bocca aperta e un ciuffo di capelli ti scende sulla fronte, il giorno dopo lamentavi ancora un terribile mal di schiena.
Io, te e Daphne seduti di fronte al laghetto, le cravatte verde e argento slacciate, un sorriso un tantino malizioso.
Avevamo appena nascosto il cappello ruggente della Lovegood, un inutile accanirsi, chi lo nega? Ma era divertente
.
Tu sul tuo manico di scopa con il boccino tra le mani.
Ti piaceva molto il Quidditch, me lo ricordo bene, d'altronde piaceva anche a me.
Mi piaceva guardarti giocare, quella della foto è l'ultima partita che hai giocato ad Hogwarts.
Tu ed io poco dopo i M.A.G.O. con un sorriso soddisfatto.
Eravamo forti, giusti, inattaccabili, avevamo vinto, eravamo maghi diplomati, il mondo era nostro.
Il nostro matrimonio.
Eravamo belli da togliere il fiato.
Non piango, Draco, non piango più.
Ma quant'è che sto camminando? Mi sembra che tutta la mia vita sia stanotte.
Più lo guardo più il San Mungo mi sembra un edificio orribile e grottesco, oltretutto non ho nessuna difficoltà ad entrare nonostante l'orario.
Non c'è molto controllo.
Arrivo al reparto "Lesioni da Incantesimi".
Tu sei là, mi guardi vacuo, un sorriso sciocco sul tuo viso una volta pieno d'intelligenza.
Ti amo, Draco, lo sai questo?
Te lo dico, e te lo ripeto a bassa voce, cinque, sei, sette volte.
Voglio che tu capisca amore mio, voglio che tu comprenda il perchè.
Poi ti punto la bacchetta sul petto e sussurro quella due parole, quelle che tante volte ho pronunciato, a cui non mi abituerò mai.
Non respiri più amore mio, non vivi e non soffri.
La fialetta l'ho portata con me per fortuna, ingurgito il contenuto in un solo sorso, come amavo fare con il whiskey incendiario alla Testa di Porco nei nostri weekend ad Hogsmeade, ricordi?
No, certo che non ricordi amore.
Sorrido, il dolore che provo è diventato un leggero fastidio, sono intorpidita, e stanca, tanto stanca.
Appoggio la testa sul tuo petto, che non produce più alcun rumore.
Chiudo gli occhi, e l'ultima cosa che vedo è il bagliore bianco delle tue lenzuola.

Io Ti Amo
  
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