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Autore: pollama    30/01/2013    5 recensioni
[cit. dal primo capitolo] "Aveva bisogno di qualcosa di fresco, qualcosa che potesse dissetare le sue labbra inaridite".
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Erano passati cinque anni felici dall'ultima volta che Harry e i suoi amici avevano messo piede nella scuola di Hogwarts. Ma qualcosa è cambiato... un evento ha cambiato le loro vite ed è proprio per questo che presto vivranno una nuova avventura.
Storia avvincente e piena di colpi di scena, mistero e amore, suspense e... tanto altro :)
Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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13° capitolo

 
L’aria era intrisa di scariche elettrostatiche, come se le bacchette dei due maghi fossero capaci di caricare sempre più energia.
Selena guardava, con i suoi occhi azzurri, Harry che era poco distante da lei.
Il ragazzo pensò che quella situazione era paradossalmente molto simile allo scontro finale tra lui e Voldemort.
Quanto tempo era passato e quante convinzioni positive aveva avuto dopo quella battaglia.
‘Non ci sarebbero più state situazioni del genere’… l’aveva sempre pensato, ma si sbagliava.
L’unica cosa che c’era di diverso era il movente. Per quella volta non era lui la causa di ciò che stava accadendo e ciò pareva dargli ancora più forza di prima.
Strinse energicamente la mano attorno alla bacchetta e fissò per un lungo istante la moglie e i suoi amici al di là del vetro.
«Cosa c’è? Vuoi tirarti indietro?» disse la donna, guardando anche lei i ragazzi, oltre la lastra trasparente e così resistente.
«Non mi tirerò mai indietro… Hai fatto del male ad una persona a cui sono legato. E non te lo perdonerò!»
«Che paroloni» Selena si avvicinò un po’, facendo risuonare i tacchi sul suolo di pietra.
«Non credi che la scienza e la magia assieme possano fare grandi cose?» continuò, ponendo quella domanda.
Harry si irrigidì pensando a chissà quanti esperimenti aveva condotto in quel sotterraneo.
«No, ti sbagli. E’ il modo con cui li conduci tu che è raccapricciante e sbagliato.»
«Coraggio Harry! Guarda il tuo amico… gli ho donato una cosa molto utile ed affascinante… a costo zero.» rise mostrando la dentatura perfetta. Socchiuse le labbra rosso fuoco, stava per dire qualcosa, ma Harry la interruppe: «Basta chiacchiere… Combatti!»
Harry si sentiva tremendamente nervoso, quella donna lo rendeva agitato e voleva porre fine a ciò che si potrebbe chiamare incubo.
La donna pose di fronte sé la bacchetta chiara, fece un sorriso smorzato e, socchiudendo gli occhi, disse: «Eccoci qui, Harry Potter… ma sicuro che andrà tutto secondo i tuoi piani?»
«Sì.» il ragazzo disse quella singola parola con enfasi e puntò velocemente la bacchetta verso Selena.
Harry, sentì il braccio vibrare, la bacchetta reclamava l’inizio del combattimento, anche lei era vogliosa di eliminare quel riso malefico dalle labbra della donna.
Selena puntò un piede sul suolo e in quell’attimo fece scaturire, dalla punta della sua bacchetta, un fascio di luce viola.
Harry prontamente parò il colpo con un incantesimo di protezione. Lo scudo, che si era andato a formare, diveniva sempre più spesso e più largo, fino a raggiungere la punta della bacchetta di lei, che balzò all’indietro, quasi come se ci fosse stata un’esplosione.
Essere un Auror aveva reso Harry più potente e maggiormente pronto nei riflessi, era sempre stato bravo con la magia, ma gli esercizi del Ministero lo avevano fortificato.
«Ottimo.» lagnò la donna che scaraventò un colpo potente.
Harry sentì la mano irrigidirsi: l’incantesimo lo aveva colpito alla gamba che fu la prima a tramutarsi in pietra.
«No!» gridò lui, mentre con le ultime forze rimaste nel braccio sinistro afferrò la bacchetta ed utilizzò un contro incantesimo.
In quell’istante Selena, tra risa isteriche, continuava a lanciare incantesimi di ogni tipo.
Harry, non riusciva ad avere il tempo di scagliarne uno che subito si doveva difendere.
«Coraggio, giovane Auror… Non ti hanno insegnato nulla di più ingegnoso?»
In quel momento il tono di voce della donna gli fece ricordare Bellatrix… Sì quella donna aveva un lato folle molto simile alla strega Lestrange.
Così il suo odio per lei crebbe, in un secondo mescolò il rifiuto per Selena e quello che aveva avuto per Bellatrix.
Sentiva le vene pulsare al di sotto di quella coltre di rabbia che gli fece iniettare gli occhi di sangue.
E in un attimo il braccio gli si sollevò e con una tale forza scagliò un potente incantesimo di disarmo che, colpendo Selena in pieno petto, la gettò contro il muro alle sue spalle.
La bacchetta di lei si spezzò in più pezzi, producendo un sibilo e qualche scintilla.
«No! Cosa hai fatto?» la donna gridò ed inginocchio andò verso ciò che rimaneva della sua arma.
«E finita… Selena è finita per te!» Harry, guardò soddisfatto quella donna che iniziò a ridere senza controllo.
Era folle e ciò la rendeva più spaventosa di una semplice donna.
«Non finirà mai Potter. Ormai nulla può terminare.»
Harry con un incantesimo le fermò le mani dietro la schiena con dei nastri resistenti.
La sollevò per le spalle e fece uscire dalla stanza sua moglie e i suoi amici.
«Harry…» Ron disse quel nome con un sussurro e lo andò ad abracciare.
Quel gesto fu così naturale che Harry sentì gli occhi bruciare per la commozione.
«E’ tutto finito Ron. Andiamo a casa.»
«Sei il migliore.»
Ron lo guardò con un sorriso sbieco e gli occhi ancora lacrimosi.
Il viso sporco di polvere ed il perro macchiato di sangue non riuscivano ancora a fargli capire che quella storia si fosse conclusa.

I quattro ragazzi uscirono dalla cascina assieme alla donna che continuava a chiare insistentemente Ron: esperimento n° 05.
Il ragazzo non la riusciva a guardare iin viso e la sua vicinanza gli metteva i brividi.
«Mi sei mancato.» sussurrò Hermione accarezzandogli il viso indurito dalla barba.
«Non sai quanto tempo ho passato a pregare per te. Avevo paura di farti del male. Avevo paura di scoprire anche di averci provato.» Ron disse l’ultima parola come un soffio.
Prima sapeva che l’aveva spaventata e sapeva che se non c’era Harry, ora non sarebbero stati lì in mezzo alla neve.
«Miseriaccia… E’ già inverno!»
Il ragazzo guardò il paesaggio imbiancato con un espressione sollevata. Respirò a pieni polmoni l’aria fresca e senza curarsi del freddo si inginocchiò ed affondò i palmi nella neve.
Hermione lo guardò divertita e commossa, mentre Ginny ed Harry sorridevano emozionato.
La ragazza corse ed abbracciò il fratello facendolo cascare con la schiena al suolo.
Ron rabbrividì appena sentì la neve sulla sua pelle, ma disse, senza interrompere quel momento: «Ginny, sono tornato.»
La ragazza continuò ad abbracciarlo, seguita anche dalla moglie.
Mentre Harry, stringendo sempre il braccio di Selena, puntò la bacchetta verso il cielo e richiamando con un segnale gli Auror.
 

§§§

 
«Potter, ottimo lavoro» disse il suo superiore e con una pacca sulla spalla continuò: «La prossima volta, ascolteremo di più le sue idee.»
«Grazie, Signore.» Harry sorrise orgoglioso, mentre volse lo sguardo ai suoi amici e a sua moglie.
Dopo pochi minuti si smaterializzarono alla Tana.
Il salone era caldo ed accogliente, l’odore di patate al forno impregnava ogni angolo e lo scoppiettare del camino era così familiare che i ragazzi sospirarono.
La signora Weasley si fiondò nella stanza e disse: «Ragazzi siete voi? Dove eravate?» La donna si fermò sulla soglia, le braccia cascarono sui fianchi e la bocca che iniziò a tremare per l’emozione forte.
«Ro-Ron?»
«Mamma…» Ron sorrise allargando le braccia, Molly corse facendo cascare a terra le tazze che erano poggiate sul tavolino da tè.
«Ron!» quella volta gridò il suo nome, quasi come se avesse paura di perderlo di nuovo.
Mamma e figlio rimasero abbracciati per così tanto tempo che Ron sentì le braccia indolenzite.
«Mamma, non piangere… Sono qui, sono tornato e… e ho una gran fame!»
La donna rise baciando di nuovo il figlio «Arthur! Arthur corri!»
Il signor Weasley scese le scale scricchiolanti e quasi cadde sull’ultimo gradino appena incrociò gli occhi azzurri del figlio.
«Ron…»
«Papà!»
L’uomo lasciò cadere delle lacrime sulle guance ed abbracciò anche lui forte il ragazzo.
Harry e Hermione si guardarono, la ragazza gli sussurrò all’orecchio: «Grazie.»

Quel giorno Harry si sentì tremendamente bene, dopo un anno era riuscito a chiudere occhio, senza sentirsi pesantemente oppresso dalla malinconia.
Tutto si era concluso e tutto stava lentamente tornando alla normalità.
Le famiglie si erano riunite e Ron aveva fatto ritorno a casa.

 


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NdA: Grazie mille a tutte le persone che hanno recensito e che hanno seguito la storia dall’inizio alla fine.
Ho davvero avuto difficoltà a scrivere questa conclusione, forse perché mi sembra strano inserire questa long tra le concluse.
Vi ringrazio tutti e spero abbiate gradito anche quest’ultimo capitolo.
Un bacione! :D
  
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