Ciao a tutti ancora una volta! Lo so, i capitoli sono corti e la storia non è piaciuta molto. Ma da adesso in poi cambia tutto perché è cambiata nella mia testa. Spero vogliate comunque darci un’occhiatina…
Il capitolo è dedicato ad una mia amica, Carlotta, da cui ho preso il nome della protagonista. E anche il soprannome. Ma non so se leggerà questa storia.
Ed è dedicato anche a te, Arianna, che mi hai detto che ti sembrava troppo perfetta.


  
Ci incamminammo verso la sala grande che era deserta se non si contavano quei due o tre studenti per tavolata che avevano ritardato il pranzo o studiavano. Nel momento in cui entrammo nella sala calò un silenzio di tomba e tutti si voltarono a fissarci prima che un chiacchiericcio riempisse l’aria. Ovviamente tutti si chiedevano chi fossi perché nonostante avessi circa la loro età non frequentavo Hogwarts. Ci sedemmo fregandocene altamente di tutto e tutti (almeno io, mio fratello aveva le guancie colorate da una leggera sfumatura di rosso). Ron e Hermione ci aspettavano per conoscere la sconosciuta sorella del Bambino Sopravvissuto.

Harry fece velocemente le presentazioni  e iniziò a smangiucchiare un pezzo di pane. Hermione mi studiò un po’ ma poi decise che le andavo bene e non avrei rivelato niente a nessuno e introdusse l’argomento ‘cosa nasconde il castello e chi è questo Flamel’. Era divertente sentirli parlare così, spontanei, mentre facevano mille supposizioni una più strampalata dell’altra su chi mai potesse essere.

Finite le mille idee rimasero in silenzio un po’ e io sorrisi dolcemente guardando Ron, incoraggiandolo a parlare, cosa che fece con le orecchie rosse di imbarazzo
“come mai ti sei scelta il soprannome ‘Charlie’? cioè, non è che non mi piaccia ma qui è da maschio… anche mio fratello si chiama così”
“so che qui è da maschio, ma una mia cara amica si chiama Carlotta, è italiana, e visto che abbiamo lo stesso nome abbiamo pensato fosse carino avere anche lo stesso soprannome”
“aaaaah”
“tu hai viaggiato molto? Io sono stata in Germania quando ero piccola e i miei genitori mi hanno detto che forse andremo in Francia. Sono molto curiosa: la storia magica francese sembra essere così interessante…” mi chiese Hermione.
“lo è, te lo assicuro. Ho girato un po’ in tutto il mondo, non sono mai stata nello stesso posto per più di un anno. Ho vissuto in Inghilterra, Italia, Francia, Scozia, Spagna, Germania, Portogallo, Argentina, Emirati Arabi, USA, Brasile, Canada e Qatar, dove sono ora”
“ma sono un sacco di posti! Che lavoro fanno i tuoi genitori?”
“mio ‘padre’ è militare” risposi sorridendo.


Spostai il discorso che stava entrando in tematiche per me delicate facendomi raccontare le impressioni a metà del primo anno. Erano contenti.
Di lì a poco ci salutiamo perché loro devono andare a lezione, mentre io vago un po’ per il castello senza farmi vedere da nessuno. Poi cambio idea e decido che uno scherzo a Pix è d’obbligo.
Insomma, sono figlia di uno dei Malandrini, mica posso restarmene con le mani in mano!
Mi disilludo completamente, lasciando visibile solo una mano su cui faccio comparire delle unghie di 6 centimetri smaltate di un color rosso sangue e appoggio la mano sul muro davanti a lui.
Ovviamente si prende un colpo e scappa via mentre io non riesco a trattenere le risate mentre torno nello studio di Piton.