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Autore: lady dreamer    08/02/2013    2 recensioni
La vita è piena di momenti felici, tristi, dolci, divertenti, dolorosi, spassosi o da dimenticare.
E ognuno ha la propria colonna sonora...
1) E tutto il mondo fuori: Hermione, Albachiara, Vasco Rossi
2) Su di una stella: Luna Lovegood, La canzone di Marinella, Fabrizio De Andrè
3) Dicono che è vero: Percy Weasley, Ora, Jovanotti.
4) Lui chi è?: Severus Piton, Il triangolo, Renato Zero.
5) Quando il sole va dormire: Neville Paciock, Emozioni, Lucio Battisti
6) Extra Natalizio: capitolo corale, Happy Christmas, Jonh Lennon
7) Cambia il vento ma noi no: Minerva McGranitt, Quello che le donne non dicono, Fiorella Mannoia
8) per dimenticare: Draco Malfoy, Per dimenticare, Zero Assoluto.
Ciclo canzoni per l'estate, capitoli corali:
9) Un'estate al mare: idem, Giuni Russo.
10) "Dolcemente" viaggiare...: Sì viaggiare, Lucio Battisti.
11) Sole, cuore e amore: Tre parole, Valeria Rossi.
12) Semplici storie d'amore: Baciami ancora, Jovanotti.
13) All I want for Christmas: capitolo corale.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Cambia il vento ma noi no.

Minerva McGranitt si guardò allo specchio. Aveva i capelli neri radunati in uno chignon alto ed un po’ austero, occhi chiari, sguardo penetrante, carnagione pallida, alcuni segni del tempo ad appesantirle il volto magro. Ormai non era più una ragazza.
Indossava un vestito nero. Le sue mani affusolate stringevano la bacchetta per appoggiarla sullo scrittoio.
Si alzò e raggiunse la finestra.

Quella da cui aveva visto Harry Potter su un manico di scopa alla sua prima lezione di volo cavarsela meglio del precedente cercatore della squadra di Quidditch di Grifondoro. La finestra da cui aveva visto uscire il professor Silente troppe volte quando ad Hogwarts c’era bisogno di lui. La finestra da cui aveva visto tanti nuovi studenti, timidi e titubanti, mettere piede nella scuola per la prima volta. La finestra da cui aveva visto entrare la Umbridge.
La finestra che si affacciava sulla sua vita di insegnante, di strega, di donna.
Si avvicinò nuovamente allo specchio.
Certamente non era più una ragazza. Ma lo era stata una volta.

Ci fanno compagnia certe lettere d'amore
parole che restano con noi,


Quanti amori aveva avuto nella sua vita! Quanti gufi aveva spedito, ricevuto, aspettato invano! Sempre con la trepidante attesa di un cuore giovane ed innamorato. Da quanto tempo nessuno la chiamava più Minerva?

e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola, lo sentiremo poi,


La guerra era finita da tempo. La scuola e la vita di tutti erano state ricostruite. Ma quante ne erano andate perdute! Eppure lei aveva sopportato tutto, la morte di Albus e di tanti altri nell’Ordine della Fenice. Aveva messo da parte le lacrime quando Voldemort e i Mangiamorte avevano ucciso i suoi amici, quando si erano impadroniti del Ministero della Magia e di Hogwarts. Aveva combattuto, anche contro il proprio dolore, il proprio scoraggiamento, la paura di non farcela, di morire, di essere torturata.
Aveva vinto la sua guerra. Era viva.
Ma a distanza di un anno sentiva il peso di quelle battaglie, di quelle morti… e le veniva da piangere.

abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà…


Aveva mentito tante volte nella sua lunga vita, ma altrettante volte aveva rimproverato i suoi studenti quando li beccava a dire una bugia. A volte però li aveva anche coperti, fingendo di non cogliere il bluff... come quando, tanti anni prima, la Granger aveva detto di essere andata a cercare il troll per poi trovarlo nel bagno delle ragazze. Non era possibile che una ragazzetta di undici anni facesse una cosa simile.
Persino Potter e Weasley erano a bocca aperta.
Ovviamente non erano riusciti a reggerle il gioco, ma, si sa, le ragazze e la cavano meglio a inventare “verità alternative”.

Cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi…


Si allontanò dalla finestra e si avvicinò nuovamente alla specchiera. Tolse il fermaglio scuro che teneva fermo lo chignon sciolse la treccia che lo componeva ciocca per ciocca.
In qualità di insegnante vedeva ogni giorno tanti studenti a cui cercava di impartire dapprima i fondamenti della magia e poi gli incantesimi più complessi. Ma ogni anno li vedeva crescere non solo in bravura, tecnica o incapacità, ma anche nel corpo e nell’animo.

Aveva visto negli anni la nascita di tante amicizie, storie, storielle, avventure passeggere, grandi amori, grandi patemi, rifiuti. Aveva visto ragazzi correre dietro a fanciulle ben poco disposte nei loro confronti (vedi James Potter e Lily Evans, parte 1), ragazze piangere perché il loro amore non era corrisposto (confronta con Hermione Granger al suo sesto anno a Hogwarts), coppie felici (come Frank ed Alice Paciock o Percy Weasley e Penelope Light), ragazzi alla ricerca di avventure (Sirius e Regulus Black), ragazze/i inconsolabili (Cho Chang, Severus Piton), coppie mai formatesi (vedi Luna Lovegood e Harry Potter) e via dicendo…

Ne aveva visti di ragazzi, ma soprattutto di ragazze, cambiare per amore pur rimanendo fedeli a loro stessi.

Siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,


Beh, ne aveva viste di lacrime versate: Hermione Granger, Millicent Bulstrode, Cho Chang, Ginny Weasley, le signorine Patil, Pansy Parkinson, Angelina Johnson, Susan Hossas, tutte prima o poi le aveva viste piangere: chi nel bagno delle ragazze, chi all’ultimo banco durante una sua lezione, chi nel parco all’ombra di un albero, chi sul corpo morto di un amico, di un parente, di un innamorato. Aveva pianto anche lei tante volte e quante persone da ragazza aveva respinto mentre chiedevano “cosa c’è” “è successo qualcosa?” e lei non aveva voglia di rispondere! “In certe giornate è meglio lasciarci stare.” Pensò.

con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si".


Ma forse nelle donne c’è una forza recondita che le rende forti anche nelle avversità e che le spinge, nonostante dolori e sofferenze a ripartire anche da zero, se necessario, e a dire l’ennesimo “sì” alla vita.

In fretta vanno via delle giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà...


Alcune giornate sembra che non finiscano mai, altre sembrano poco intenzionate ad arrivare, salvo poi giungere completamente diverse da come le si aveva immaginate.
Quanti silenzi nella sua vita. Era stanca del loro assordante rimbombare…

E dalle macchine per noi
i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più
se c'è chi non ce li fa più


Tuttavia le riaffiorò alla memoria qualcosa di buffo: si ricordò che Hermione Granger, al suo sesto anno, aveva provato di tutto per far ingelosire Ron Weasley felicemente innamorato di Lavanda Brown. Aveva accettato persino di uscire con Cormac McLaggen! Ma, Minerva ne era sicura, non aveva in realtà ascoltato i suoi complimenti, tanto era presa dal cercare di ottenere quelli di qualcun altro.

cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.


Le erano successe tante cose nella vita: si era scoraggiata delle volte, aveva avuto paura, aveva rischiato di morire, era stata innamorata, era stata lasciata, aveva combattuto, anche contro se stessa.
Ma non era cambiata. Aveva gli stessi valori, le stesse idee.

Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si".


Aveva sempre detto sì alla vita nonostante tutto, adesso era pronta ad accogliere anche la morte serenamente, come una vecchia amica.
Ormai era stanca, voleva solo riposare. Non aveva rimpianti, né rimorsi.
Non avrebbe lasciato dolore, ma ricordi.
Non avrebbe lasciato distruzione, ma affetto.
Non avrebbe dimenticato mai il suo compito: fare il bene e insegnare agli altri a compierlo.
E nella sua vita aveva avuto ottimi alunni che l’avevano ascoltata.
Non avrebbe lasciato Hogwarts senza guida, ma con tanti nuovi punti di riferimento.
Non avrebbe lasciato il mondo con mestizia, ma con gioia.
Non avrebbe dimenticati che aveva dato il massimo.
E che, in fin dei conti, la sua missione era compiuta.
Non aveva più niente da fare, sebbene fosse difficile da spiegare, e voleva solo dormire. E non pensare più. Ed essere nuvola nel cielo, raggio di sole nel buio.
Ed essere quel vento che accarezza e protegge Hogwarts, nonostante tutto.

È difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si"…
  
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