Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: conorshands    10/02/2013    6 recensioni
"Se commetterà il mio stesso errore,promettimi che non ti dimenticherai mai di me."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12.
 
Quando mi svegliai a Londra ero meno incazzata di quando mi ero addormentata.
Furono i rumori delle valige nello stretto corridoio a svegliarmi,
perché Conor stava mettendo a posto le ultime cose nella sua valigia.
Avevo il collo a pezzi, per colpa di quello stupido poggiatesta.
Quando mi misi a sedere Conor si voltò e mi sorrise.
-Dormito bene? – mi chiese, e si mise in spalla il borsone.
-Da schifo. – risposi ridendo, mentre scendevo la mia valigia dal portabagagli sopra i sedili.
-La vista dall’albergo ripagherà tutto, fidati. – rispose lui e, aprendo la porta dello scompartimento, aspettò che avessi finito di prepararmi.
Riuscimmo ad infilarci nel corridoio sgomitando tra la gente chiassosa, di cui si riusciva a distinguere un accento londinese molto marcato.
Ero molto nervosa e emozionata allo stesso tempo: due settimane a Londra con Conor, wow!
Da un lato ero grata a Hope, anche se profondamente imbarazzata dalla situazione.
Io e Con prendemmo un taxi, che ci portò in un hotel proprio al centro di Londra.
Fino a quel momento avevo visto la città solo dalle foto o cartoline, e dovevo ammettere che “dal vivo” era molto più bella…
Entrammo nel lussuoso albergo,dove due fattorini premurosi ci vennero incontro e presero le nostre valigie, accompagnandoci al bancone della reception.
-Salve. – disse Conor alla receptioner(?). –Noi avevamo prenotato una camera per tre a nome di Maynard…
La ragazza dietro il bancone iniziò a scrivere sul suo computer,i boccoli biondi davanti il viso.
-…Ma adesso siamo solo in due,e volevamo sapere se c’era una camera da due disponibile. – concluse la frase tutta d’un fiato.
-Purtroppo no,sono tutte occupate. – rispose la ragazza, guardando Conor attraverso le lenti dei suoi occhiali.
-Allora non fa niente,andremo nella nostra. – risposi io,più a Conor ché alla ragazza.
I suoi occhi verdi saettarono sul mio volto,come se non si era nemmeno accorta che fino a quel momento ero lì.
-Va bene. Stanza 213, secondo piano. Vi auguro un buon soggiorno nel nostro albergo. – ci diede le chiavi sorridendo.
Le prendo e,scortati dai fattorini,ci avviamo verso l’ascensore per andare nella “nostra” camera.
Sarà una lunga vacanza.
Una volta entrati nell’ascensore enorme, vedo il braccio di Conor allungarsi verso la mia spalla.
-Per qualunque cosa – dice uno dei fattorini,e Conor ritira la mano facendo finta di grattarsi la testa. –nella vostra camera avete a disposizione un telefono, potete chiamarci a qualsiasi ora.
-Grazie mille. – rispondo sorridendo,e in quell’istante l’ascensore si apre.
-Ora ci pensiamo noi con le valigie,grazie. – dice Conor con un sorriso piuttosto irritato e,dopo aver preso i nostri bagagli,cerchiamo la porta della nostra stanza.
209…211…Deve essere qui vicino…213!
-Con,è qui! – gli dico trionfante, lui si avvicina e infila la chiave nella serratura. Si gira verso di me sorridendo.
-pronta? – chiede.
-dai. – rispondo ridendo.
La chiave gira nella serratura e tutto quello che riusciamo a dire una volta entrati è soltanto: “WOW”.
 
 
 
Una mezz’ora dopo,avevamo finito di disfare le valigie negli enormi armadi della nostra stanza.
Quella camera era enorme: c’era un bagno,un salottino,una camera da letto con un letto matrimoniale e uno singolo e persino una cucina!
Iniziavo a dubitare se Conor avesse prenotato una suite invece di una semplice camera.
In quel momento lui stava facendo la doccia e io esploravo tra i mobiletti della cucina per vedere cosa c’era da mangiare.
Biscotti,caramelle,ciambelle,torte…il paradiso! In frigo vidi pure gli ingredienti per fare i pancakes,li avrei preparati a colazione.
Mentre stavo scassinando un armadietto che non riuscivo ad aprire,entra Con in cucina; si stava infilando un maglione bianco.
-così lo rompi! – mi disse ridendo e venendo ad aiutarmi.
-non ne sono capace! – cercai di giustificarmi,portandomi le mani al viso e ridendo.
Fece uno strano movimento con la maniglia e l’armadietto si aprì quasi subito. Scoppiai a ridere per la rabbia e frustrazione.
Si avvicinò a me,sempre ridendo.
-Niv…ti ricordi quando una notte mi feci trovare fuori il tuo balcone? E andammo insieme sul tetto di casa tua? – mi chiese,serio.
-Si,certo…- risposi perplessa.
-e ti ricordi quando ti parlai di una ragazza? E ti dissi che ne ero innamorato? – mi chiese poi. Mi si fermò il cuore.
Avevo dimenticato quella scena.
-Cero che ricordo. – dissi più freddamente. –Ti avevo chiesto, la stessa notte, se mi avresti mai detto chi era quella ragazza.
-Esatto. E forse è arrivato il momento che te lo dica.
Si avvicinò ancora di più, prendendomi per i fianchi, e mi baciò.
Un bacio dolce,pieno di tutte le cose nascoste che non ci avevamo detto,pieno di…amore,forse?





MI SCUSO UMILMENTE PER NON AVER AGGIORNATO PER COSì TANTO TEMPO,
E VI RINGRAZIO CON IL CUORE PER LE RECENSIONI,
SENZA VOI NON AVREI MOTIVO DI CONTINUARE QUESTA STORIA.<3

   
 
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