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Autore: Free air    01/09/2007    6 recensioni
Lo so, di storie come questa ce ne sono tante... I protagonisit della nostra saga preferita chiamati a reinterpretare una delle più belle favole... spero che riuscirà a divertirvi, anche se non è solo comica. Buona lettura! naturalmente, NO SPOILER
Genere: Romantico, Parodia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Dopo qualche giorno di attesa, ecco i nuovi atti! Credo che questo potrebbe essere il penultimo capitolo... Buona lettura!

 

 

Atto sesto

 

-Eh si, amici, purtroppo non c’è niente da fare...-

La cantina era piuttosto buia, ma Cenerentola, avendoci passato tanto tempo anche costretta, si era abituata alla mancanza della luce.

Fred –Non puoi arrenderti così, Cenerella!-

George- E’ vero! Tu sei molto più bella di quei mostri delle tue sorellastre!-

La ragazza sorrise, e accarezzò i topolini.

-Siete davvero molto carini, ma non posso andarci. Non ho un vestito abbastanza bello, e la matrigna non me lo permetterebbe mai. Ha già detto che dovrei avere un vestito adatto, per poter andare con loro.-

Una lacrima solitaria solcò il viso della poverina, che, per evitare che i suoi amici la vedessero, corse via dalla stanza, sussurrando –Scusate!-

Fred- Non possiamo permettere che Cenerella soffra così!-

George –Hai perfettamente ragione! Lei ci cuce sempre tanti bei vestiti, ha diritto di andare al ballo!-

Tutti i topolini sembravano d’accordo su questo, ma come fare? Ben presto si misero a discutere certi di poter risolvere, in qualche modo, il problema.

Passarono alcuni minuti, durante i quali parlarono concitatamente, finché...

Fred-Ehm... Signora autrice, vengo a lei in rappresentanza di tutti i topini della storia.-

Autrice –Dimmi pure, caro topolino.-

Fred –Noi avremmo pensato, ecco... Abbiamo pensato che sarebbe carino che cucissimo noi un vestito per Cenerentola, ma siamo tutti maschi, e privi di gusto per le cose eleganti. Ecco, se lei potesse... aiutarci... avremmo bisogno di una topolina... qualcuno che ne sappia più di noi.-

Autrice –Certo, certo, avete ragione. E siccome siete dei topolini tanto carini, e l’ultima cosa a cui assomigliate sono i topi, vi aiuterò. Guardate le scale, sembra che stia scendendo qualcuno...-

Tutti i presenti si voltarono immediatamente verso le scale, dove c’era una creaturian simile a loro, piccola, ma chiaramente femmina. Si avvicinò, e strinse la mano a tutti.

-Ciao a tutti! Io sono Angelina, e sono qui per aiutarvi con un certo vestito. Allora, vogliamo cominciare?-

Fred, al settimo cielo –Certo! Abbiamo solo bisogno di vecchi vestiti, e di qualche... si, anche qualche collana!-

Tutti i topolini –Corriamo subito a prenderli!-

Angelina, intanto, taglia ago e filo, e sgombra un tavolo.

-Forza! Muovetevi! C’è tanto lavoro da fare!-

Fred, sottovoce- E’ appena arrivata e già fa la despota?-

Autrice, alzando un sopracciglio –Se vuoi, posso mandarla via!-

Fred- Oh no, assolutamente no! Io non so nemmeno com’è fatto, un vestito elegante! E, tra l’altro, è anche piuttosto carina, questa topolina!-

Autrice –Fred!-

 

Atto settimo

 

In cantina, si respirava una strana atmosfera. I topolini stavano coprendo qualcosa con un grande telo, qualcosa poggiato su un tavolo spazioso.

Fred –Svelti, svelti, stanno arrivando!-

Cenerentola –Angelina, dove vorrai mai portarmi? Sembra che stiamo andando in cantina!-

La ragazza scese l’ultimo gradino ed entrò nella stanza vecchia e polverosa.

- E’ tutto per te, Cenerella! Ora potrai andare alla festa!-

Così dicendo, Fred e George scoprirono il telo, mostrando alla ragazza, che finalmente aprì gli occhi, un meraviglioso vestito, di un pallido rosa, decorato con veli e perle, addirittura più bello di quelli confezionati dalla sarta più famosa del paese per le sorellastre.

Cenerentola –Amici, ma è meraviglioso! Grazie! Siete stati fantastici!-

Angelina –Grazie, Cenerella, ma ora va a prepararti!-

Gli altri –Certo, ora va a prepararti, altrimenti non farai in tempo!-

La ragazza corse nella sua stanza, e indossò l’abito. Era molto carina.

Quando, pochi minuti più tardi, scese le scale della casa, per raggiungere le sorellastre e la matrigna che si apprestavano a uscire, queste ultime restarono a dir poco sbalordite.

Matrigna –Cenerentola! Dove hai rubato quell’abito?-

Cenerentola arrossì, e abbassò gli occhi, per dire...

Cenerentola –Mi scusi, signora autrice, se la interrompo così presto, ma ho saputo che il principe le ha fatto appunti su come dovrebbe essere il suo personaggio, quindi credo che non si opporrà se anche io...-

Autrice –Parla. Non ho più la forza di oppormi.-

Cenerentola, piuttosto sollevata –Oh, bene! Ecco, mi scusia ancora se glielo dico, ma il mio personaggio è troppo servizievole e inutile! Insomma, basta che la matrigna parli, per mettermi a tacere! Dovrei essere almeno un po’ più combattiva, almeno per non apparire patetica... capisco che l’amicizia con i topolini PROPRIO non si possa evitare, ma un po’ di sana grinta...-

Autrice, leggermente intontita dal fiume di parole –Ok, vedrò cosa si può fare. Ma ora muoviti, questa è una delle scene più importanti!-

Cenerentola –Perché farmi strappare il vestito dovrebbe essere così importante?-

Autrice, esasperata –Devi proprio spoilerare tutto ai lettori?-

Cenerentola –Insomma, chi è che non conosce questa storia?-

Autrice, pensando a lavanda –Più persone di quante tu creda...-

Tornando al racconto, Cenerentola disse alla matrigna

-Io non ho assolutamente rubato questo vestito! E lei dovrebbe avere delle prove per accusarmi!-

Lavanda sembrò improvvisamente illuminarsi, e si gettò sulla sorellastra, mettendole le mani al collo –Questa collana è mia! E anche queste perle!- e strappandole tutti gli ornamenti così ben confezionati.

Calì –Un momento! Anche quel velo è di un mio vecchio vestito!-

Lavanda- La mia vecchia gonna rosa! Ecco dov’era finita! Stupida ladra!-

E, insieme, le sorelle distrussero tutto il vestito di Cenerentola, che cercava inutilmente di difendersi.

Quando le sorellastre la lasciarono, ormai del vestito non era rimasto quasi niente, se non tanta stoffa strappata e sgualcita.

Matrigna- Cenerentola, credo che tu non abbia trovato un vestito adatto per venire alla festa. Mi dispiace, sarà per la prossima volta.-

La povera ragazza cadde a terra, abbattuta, e scoppiò a piangere.

 

Atto ottavo

 

-Povera Cenerella! E’ tutta colpa nostra!-

La ragazza trattenne le lacrime, ma consolò i suoi amici

-No, piccolini, voi volevate solo aiutarmi... Sono io che non avrei dovuto illudermi... Una persona come me dovrebbe astenersi dal sognare...-

I topolini sembravano quasi sconvolti

-No! Non dire così... Vedrai...-

Improvvisamente la cucina fu illuminata da una strana luce argentea, che accecò tutti. Qualche minuto dopo, la luce scomparve, e al suo posto c’era una strana ragazza.

Indossava una lunga veste azzurra, e i capelli biondi e spettinati, insieme agli occhi tanto grandi da sembrare spalancati, le conferivano un’aria decisamente strampalata.

Fatina –Io... Perché sono venuta qui? Ah, si certo! Quella ragazza ha appena detto di non creder più nei sogni!-

Cenerentola –E tu chi sei? Cosa ci fai qui?-

Fatina –Piacere, io sono Lunatica, meglio conosciuta come la Fata smemorina! Sei tu che hai detto che non vuoi più sognare, vero?-

Cenerentola annuì, e avrebbe pianto di nuovo, se non ci fosse stata la strana figura della fata a distrarla.

Fata -Bene! Vediamo subito che si può fare.. Qual è esattamente il tuo problema?-

Cenerentola –Io dovevo andare ad un ballo del Principe, dove lui avrebbe scelto la sua futura moglie tra tutte le ragazza del villaggio, ma le mie sorellastre hanno distrutto il mio vestito!-

Fata –Niente di più semplice! Dammi solo il tempo di trovare la mia bacchetta... Spero solo che non sia finita sulle tasche posteriori... Malocchio diceva sempre che...-

Cenerentola, leggermente scioccata –Bacchetta? E chi è Malocchio?-

Fata –Niente, niente, credo... l’ho trovata. Ecco, vieni qui.-

Cenerentola si avvicinò, con fare sospettoso, e la fata le girò intorno.

-Uhm... Allora... com’era la formula? Proviamo... Levicorpus!-

Cenerentola venne scagliata nell’aria, appesa per un piede, e strillò.

Fata –No, decisamente non è questa... Expelliarmus!-

Cenerentola venne scagliata contro una credenza, e si rialzò dolorante, guardando male la fata.

Fata –Scusa, scusa... Un attimo... Ecco! Questa dovrebbe essere la formula giusta! BibidiBobidiBù!- poi, tra sé e sé –Che formula stupida...-

Improvvisamente, l’abito stracciato di cenerentola tornò lungo, divenne argentato, meraviglioso, brillava anche alla poca luce della cucina.

-BibidiBobidiBù!-

I capelli di Cenerentola diventarono incredibilmente lisci, come non erano mai stati prima, e sul suo viso comparve un leggero trucco. Inoltre, tra i capelli brillava un piccolo diadema.

-BibidiBobidiBù!-

Ai piedi della ragazza apparvero della scarpette meravigliose, che le calzavano perfettamente, ed erano...

Fata –Si, sono fatte di cristallo. Ma ora andiamo fuori. E voi, topini, seguiteci.

Tutta la combriccola si spostò nel cortile. Cenerentola era estasiata, non credeva a quanto le stava accadendo.

Fata –Uhm... Avete delle zucche, qui?-

Cenerentola, palesemente stupita –Noi non coltiviamo zucche...-

Fred- Aspettate un momento! C’è ne una!-

E guidò tutti verso il punto più lontano del cortile, dove una zucca enorme giaceva abbandonata.

Fred –Ecco! Questa zucca si chiama Percy! Credo sia stata l’ultima prodotta da un vecchio guardiacaccia, che viveva qui una volta... Si chiamava Hagrid...-

Fata –Si, grazie, credo che questa zucca andrà benissimo. BibidiBobidiBù!-

E la zucca subito venne trasformata in una carrozza, grande e graziosa, mentre Cenerentola era sempre più incredula.

Fata –Ora, ho bisogno di qualche volontario tra voi! Uhm.. Vediamo... Si! Voi due.-

Fred biascicò –Volontario?- Ma si fece comunque avanti.

-BibidiBobidiBù!-

I due topini diventarono uno il cavallo da traino per la carrozza, l’altro il cocchiere.

Cenerentola era così contenta che abbracciò la fata.

Fata –Grazie. Vai al ballo, e divertiti. C’è solo un’ultima cosa: devi tornare entro.... entro Mezz.. Mezzogiorno? No... Mezzodì? No, neanche questa...-

Cenerentola, speranzosa, suggerì –mezzanotte?-

Fata –Si! Certo! Mezzanotte! A quell’ora l’incantesimo finirà, quindi devi tornare a casa!-

Cenerentola –E perché proprio a Mezzanotte?-

Fata –Io non ne ho la più pallida idea... Ciao ciao!-

E scomparve nella stessa luce argentea che aveva preceduto la sua venuta.

Cenerentola si affrettò a salire sulla carrozza, e salutò gli altri topolini che non la accompagnavano. Mentre viaggiava alla volta del castello, si specchiò sulla punta delle sue lucidissime scarpe, e stentò a riconoscersi, tanto era bella.

 

 

 

Bene, anche questo capitolo è finito... E’ un po’ più lungo degli altri, anzi, credo che sarà il più lungo in assoluto.

Ringrazio nuovamente quanti hanno recensito, e aggiungo solo un’altra cosa : nel prossimo capitolo dovrebbero esserci alcuni tra i personaggi assenti, che interpreteranno però solo alcune comparsate utili ai fini della storia... Spero che questo chap vi sia piaciuto.

Kisses

 

P.S. : Magari, ma solo se vi va... Che dite, lo lasciate un commentino?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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