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Autore: Trick    16/02/2013    3 recensioni
«Il mondo non è diviso in brava gente e Mangiamorte».
Raccolta di drabble, flash-fic e one-shot di mediocre pretesa spudoratamente a caso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Gesto scaramantico
Molly Weasley
134 parole

Quando era una bambina, sua madre le raccontava che niente teneva lontani gli spiriti cattivi quanto la luce di una candela.
«Sembra piccola» le diceva, «ma, mia cara, porta tanta fortuna».
Molly ne aveva accesa una nel 1980, ma Gideon e Fabian non l'avevano mai vista; lo aveva rifatto anni dopo, e c'era mancato poco che perdesse Arthur; non ha smesso di crederci e ha preso una nuova candela, ed eccola vegliare sul corpo di Bill nell'infermeria di Hogwarts, con lo spettro di Silente a pesare sullo stomaco di una guerra che non si riusciva più a vincere.
Parte per Hogwarts, parte per la battaglia del destino del mondo, e se ne dimentica.
«Non importa» si consola, «non ha mai portato fortuna. Chissà... forse avrei dovuto lasciarle spente fin dall'inizio».
Ma poi c'è Fred.



*
Rufus ScrimgeourxNinfadora Tonks
199 parole
(one-sided)

Tonks aveva gli occhi neri di una cerbiatta e lo sguardo rancoroso di Alastor Moody – due elementi inconciliabili, un po' come quel dannato visionario e i suoi capelli rosa, un po' come la guerra e i suoi sorrisi sfrontati.
Sembrava aver ignorato il più elementare degli insegnamenti del proprio mentore – vigilanza costante, ragazza, abbi paura con criterio, ragazza, sii di ferro, schiva la morte, resta viva, ragazza – e rideva, rideva, e i suoi capelli erano viola, gialli, blu e Merlino... Merlino, Rufus non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
Era tutto ciò che un'Auror non avrebbe mai dovuto essere. E lui era un esperto di Auror, era un esperto di norme e rigore, e quella dannata cavalletta indossava jeans strappati e anfibi da maschiaccio di strada.
Passa davanti al suo cubicolo nel Quartier Generale degli Auror – gli abiti da Ministro si fanno di giorno in giorno sempre più stretti – e la cerca con lo sguardo. Lei abbassa piano la Gazzetta del Profeta – e la prima pagina sembra pugnalare proprio lui.
Nuove restrizioni per i Lupi Mannari.
Il suo dito medio è un'offesa che Rufus non riesce a ingoiare.



*
Timshel – Mumford and Sons
Augusta Longbottom
156 parole

«Ti renderò onore, mamma».
La sua voce non smette di tormentarti. Ti afferra nel sonno, ti scuote violentamente e ti svegli sudata, con le unghie conficcate negli occhi per strapparti le lacrime prima che bagnino le lenzuola pulite.
«Fa' attenzione, Frank».
Il vento cambia, scuote le foglie, gli alberi si spogliano e il tempo trascorre, ma tu resti lì, con la risata spudorata di un figlio perduto nelle orecchie e i pugni stretti, la mascella serrata. Sei una donna dura, Augusta, sei una donna nata per resistere a cento tempeste.
«Torno a Hogwarts, nonna».
Socchiudi le palpebre e ripeti al niente la vecchia preghiera di una vecchia donna.
Non prendere lui, non prendere anche lui...
«Quello è il mio posto. Devo restare. Devo combattere».
Tremi, ma gli sorridi con orgoglio.
«Fa' attenzione, Neville».
Ride nervoso, ride con rigida sicurezza, e tu senti ancora la risata briosa di Frank infrangere il tempo e lo spazio.
«Ti renderò onore, nonna».
«Torna indietro. Mi basta questo».
Questa volta ti basta.


*
Cross-over folle – Pastelli colorati
Neville Longbottom e Linus Van Pelt (Peanuts)
197 parole

Il disegno di Linus è molto più bello del suo. Neville gira il capo e scruta critico i propri scarabocchi – perché non sono davvero che scarabocchi, i suoi – mentre Linus aggiunge il giallo, il verde, il blu, e c'è un arcobaleno in piena che sgorga dalle sue mani.
«È bello».
Linus alza la testolina dal foglio, sbatte un paio di volte le palpebre e fa un largo sorriso.
«È la libertà».
«La libertà... di cosa?».
«Di essere come un uccellino che vola con le piume dell'uccellino che vorrebbe essere quando gli altri uccellini non vorrebbero che l'uccellino avesse le piume. Siamo tutti uccellini, qui».
Neville apre la bocca in una muta espressione di confusione e si sente per l'ennesima volta tremendamente idiota. Ma Linus fa le spallucce e gli passa la copertina.
«Prendi» gli dice. «Vedrai che con questa capirai più cose».
Non ci capisce niente, Neville, ma lo ringrazia lo stesso e inspira il tessuto celeste. Sa di vecchio e di rovinato – è un aroma nauseante, tutto sommato. Continua a non capirci niente, ma dopotutto nemmeno Linus ha ancora capito cosa ci faccia lui con un rospo in mano e un bastoncino di legno nella tasca dei pantaloni.



*
Cross-over folle - «Devi gettare il passato dietro di te, prima di andare avanti»
Severus Piton e Petyr Baelish (Game of Thrones)
141 parole
Parodia, demenziale, l'autrice chiede scusa...

Il primo uomo fa uno sbuffo infastidito e sorseggia ancora dal bicchiere.
«E poi ha sposato un emerito idiota».
L'altro sbuffa e alza le mani con eloquenza.
«Amico mio, quanto ti capisco. La mia se ne è andata con un imbecille che si è fatto ammazzare come un...».
«Imbecille?».
Annuisce e scuote sconcertato il capo.
«Di', secondo te cosa ci trovano le donne rosse negli idioti?».
«Sindrome della crocerossina».
Uno sbuffo, il lesto rumore del vetro che cozza e un brindisi beffardo all'amore che non dura.
«Che farai, ora?».
Severus alza le spalle.
«Hanno deciso che morirò in maniera stupida ma plateale e lascerò nugoli di fan a disperarsi per la mia triste e grama esistenza... tu?».
Petyr si liscia divertito la barba e ridacchia fra sé con aria baldanzosa.
«Vado a letto con sua figlia».
Un attimo di silenzio.
«Bel colpo, Babbano».
   
 
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