Era da troppo tempo che non
pubblicavo qualcosa. Anzitutto, ringrazio (e ringraziate) Cheche
per avermi spronata a scrivere questa allegra Bakuryu, altrimenti non mi sarei
mai cimentata in una simile impresa. Anzi, sicuramente sarei rimasta nell’ombra
per un bel po’ di tempo, se non fosse stato per lei.
Questa sarà una raccolta di Bakuryu, ripeto, BAKURYU,
perché ultimamente Sandra e Gold stanno diventando la mia ossessione.
Ovviamente non ho dimenticato la Dragon, sia ben chiaro, ma in questi ultimi
giorni non riesco a fare altro che pensare a questi due amori. Indi per cui,
dovrete sopportare questa mia parte fangirlistica (?) per un bel po’.
Il titolo della raccolta, Di
Venerdì sera in Venerdì sera, è ispirato al game: difatti, in HG/SS, il
protagonista può chiamare Sandra per sfidarla il venerdì sera, momento in cui
lei ha del tempo libero a disposizione. Nella mia testa, tutto è farcito con
qualcosa pieno di love. Curatemi.
Difatti, questa prima flash è improntata proprio su questo fatto.
Mi auguro che questa
raccolta sia di vostro gradimento, sinceramente parlando. Grazie di cuore a chi
mi segue, a chi mi seguirà e a chi recensirà! Grazie!
Questa raccolta è dedicata a Carolina, Greta e Federica,
perché sento di non fare mai abbastanza per loro. Thanks,
girls. I love you.
Prima Settimana:
Segreto
Tutti
i Venerdì sera era sempre la stessa storia. Nessuno riusciva a comprendere per
quale oscuro motivo la completa attenzione della Capopalestra
di Ebanopoli fosse catalizzata sul suo Pokègear, stretto convulsamente tra le sue mani inguantate,
né perché trascorresse ore intere a fissare il piccolo schermo scuro
nell’attesa che si illuminasse.
Sandra
giaceva sempre lì, seduta in un angolo remoto della Tana del Drago, aspettando
che un trillo allegro giungesse alle sue orecchie come un coro angelico. Allora
il suo volto si dipingeva di una gioia quasi infantile, mentre premeva
rapidamente il pulsante per accettare quella
chiamata importantissima e la sua voce assumeva un tono dapprima austero e solenne,
per poi divenire via via sempre più cordiale e gentile.
Scambiava
poche parole con il suo interlocutore, chiare e dirette, e si limitava a
parlare a bassa voce, pur di non farsi sentire da quei curiosoni dei suoi
compagni di battaglia che, di tanto in tanto, tendevano le orecchie per
origliare la conversazione – facendo ben attenzione a non farsi cogliere in flagrante,
altrimenti erano dolori. Doveva trattarsi sicuramente di qualcosa inerente a
combattimenti e lotte, se era capace di esaltarla in quel modo. Eppure, qualche
voce più maliziosa e romantica azzardava un’opinione ben diversa: che la Domadraghi avesse finalmente trovato la sua anima gemella?
Una possibilità che a stento si addiceva alla figura orgogliosa e mascolina
della futura Maestra Drago, ma non poi così irrealizzabile.
Tuttavia,
nessuno avrebbe mai scoperto la verità, né chi fosse la persona a cui la
giovane dai capelli azzurri si rivolgeva in modo amichevole: si trattava di un
segreto che quella ragazza avrebbe custodito gelosamente, senza permettere che
qualcuno potesse rovinare la sua gioia; un segreto che riguardava e legava in
modo indissolubile solamente lei, un Allenatore misterioso e il Dojo Lotta di Zafferanopoli.