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Autore: Niky McGregor    17/02/2013    2 recensioni
Questa storia è ambientata dal tra il 5 e il 6 anno a Hogwarst. ci sarà qualce sorpresa inaspettata! Buona lettura!Perfavore visto che è il primo capitolo ditemi se devo continuare oppure se mi conviene scappare grazie ciao
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 12

Dubbi

 

Hermione Jane Granger stava passando un periodo strano, fatto di emozioni, sguardi e battiti del cuore e dubbi. Dubbi che in presenza del biondo Serpverde sembravano svanire, lasciando spazio a delle emozioni che nemmeno lei sapeva di provare.

In quel momento si trovava in Sala Comune, con un libro sulle gambe e lo sguardo puntato nel cammino. Osservava le fiamme danzare allegramente, mentre con la mente ripassava gli ultimi eventi della sua vita.

Era innamorata del suo migliore amico, a sua volta confuso e Draco Malfoy si interessava della sua vita senza volerla offendere come suo solito...

Cosa stava succedendo?

Sempre assorta nei suoi pensieri prese a giocare con una ciocca di capelli, mentre una smorfia prendeva forma sul suo volto.

C'erano delle volte in cui avrebbe voluto urlare a pieni polmoni tutta la frustrazione che provava, piangere disperatamente fino a consumare tutte le lacrime. Ma questo non avrebbe fatto chiarezza su nulla, non l'avrebbe aiutata a capire meglio i suoi sentimenti e a trovare una soluzione.

Un sospiro profondo fuoriuscì dalle sue labbra mentre si prendeva il volto tra le mani.

-Hermione? Tutto a posto?-

La voce preoccupata di Harry le fece alzare nuovamente il capo, mentre i suoi occhi castani incontravano quelli verdi del ragazzo.

Sorrise. Nonostante tutto Harry le stava ancora vicino. Avrebbe potuto odiarla per ciò che era successo con Luna e invece no, la trattava come sempre.. Certo con una vena di malinconia ma era sempre lui, il suo migliore amico. Sapeva di non avere colpa, che era stata tutta una macchinazione di Neville ma non poteva fare a meno di sentirsi comunque in colpa. E il fatto che lui continuasse a preoccuparsi per lei non aiutava di certo.

-Certo Harry, sono solo un po' stanca.- rispose, fingendo un tono allegro.

Non le credeva. Come faceva a crederle dopo quello che gli aveva raccontato?

Non riuscendo più a sostenere il suo sguardo, prese i suoi libri e si diresse verso l'uscita della Sala Comune.

Com'era prevedibile, una mano l'afferrò per il polso. Harry l'aveva fermata con delicatezza ma pur sempre con detemrinazione.

-Dove vai? Ti prego dimmi che succede.. non voglio che anche tu stia male.- disse con tono basso.

Alcuni Grifondoro si voltarono verso di loro, guardandoli ad occhi spalancati. In effetti la scena poteva essere abbastanza eloquente.

Anche tu.

Hermione rigirò quelle parole nella sua testa, valutandole in modo quasi maniacale.

Sicuramente parlava di Luna...

Sorrise nuovamente, stavolta con tristezza e si avvicinò nuovamente, per fargli una lieve carezza.

-Harry, non ti preoccupare... Hai già i tuoi problemi di cui io sono in parte colpevole, non voglio che ti occupi anche dei miei. Comunque vado in biblioteca, mi serve un libro per questo tema.- disse quasi sottovoce.

Vide il volto di Harry rabbuiarsi ma vedendo che non replicava decise di andarsene.

-Tu non hai colpa- furono le ultime parole che sentì da parte sua, prima di scivolare fuori da quella Sala Comune.

Non sapeva più cosa pensare.. quella situazione stava diventando pesante e lei non era abbastanza forte per sostenerla.

se esistesse un libro sui sentimenti sarebbe tutto più semplice” si ritrovò a pensare.

Dopo un ennesimo sospiro raggiunse la Biblioteca e si diresse verso il suo solito tavolo. Lo stesso dove l'aveva trovata Draco.

Lo stesso dove in quel momento sedeva proprio un ragazzo biondo dagli occhi grigi e il sorriso strafottente. Ma in quel momento non c'era traccia di quel sorriso, sostituito da un espressione seriosa che la fece preoccupare.

Leggermente tremante si sedette di fronte a lui e lo osservò in silenzio.

-Draco...- lo salutò infine.

Non sapeva nemmeno lei quando aveva cominciato a chiamarlo per nome, sapeva solo che non riusciva più a chiamarlo Malfoy. Non da quando aveva scoperto quel lato nuovo di Draco.

Ma la sorpresa più grande fu quando lui la salutò a sua volta.

-Hermione..-

Non Granger, non Mezzosangue, non So Tutto Io... Hermione.

Scoprì che il suo nome pronunciato da quel ragazzo assumeva qualcosa di dolce e magnifico.

Arrossì lievemente, gli occhi spalancati per la sorpresa.

-Sei tornata a far finta di studiare?- le domandò il giovane.

A quelle parole, la riccia scoppiò a ridere sinceramene divertita. Come non le succedeva da tempo.

 

 

***

 

 

 

Il vento gelido di gennaio lo colpì forte in viso, costringendolo a coprirsi meglio con la sciarpa. Non aveva senso, non avrebbe portato a nulla quella discussione. Sicuramente lei lo avrebbe offeso e forse avrebbe anche pianto e lui non voleva che qualcuno soffrisse inutilmente per lui. Non ulteriormente.

Udì dei passi dietro di sé e voltandosi la vide. Meravogliosa come sempre, nella sua divisa dei Grifondoro. I capelli ricci lasciati liberi sulle spalle, il volto fresco senza un ombra di trucco, gli occhi tristi e leggermente arrabbiati.

Vedendola così triste si maledì nuovamente per la sua stupidità. Lei gli aveva detto di amarlo e lui cosa aveva fatto? Le aveva gettato adosso tutta la sua confusione e le sue frustrazioni considerandola ancora come la sua migliore amica. Per risolvere cosa poi? Niente. Solo ulteriori sofferenze.

Non sapeva nemmeno lui perché le aveva chiesto di vedersi sulla Torre di Astronomia. Forse perché l'aveva vista parlare tranquillamente con Malfoy, ridere, scherzare... arrossire! Per Diamine, prima era lui quello che le faceva questo effetto e ora quei gesti erano per qualcun altro. Qualcuno che lui considerava meno di uno scarafaggio ma che sicuramente non la stava facendo soffrire, come invece stava facendo lui.

-Sono qui... cosa vuoi?- lo salutò lei freddamente.

Ron si portò una mano sulla bocca, a disagio e anche leggermente irritato. Quando sono arrivati a parlarsi con tutta questa freddezza? Dov'era finita la loro grande amicizia?

Poi parve ricordarsi del motivo per cui l'aveva convocata lì e scuotendo la testa le si avvicinò.

Com'era prevedibile lei si allontanò. Si stava difendendo... da lui, dal suo migliore amico. Quella nuova consapevolezza lo ferì paricolarmente, portando a sospirare.

-Io... io volevo scusarmi con te. So che probabilmente non mi perdonerai ma io ci proverò lo stesso. Tu sei la mia migliore amica. La mia brillante e bellissima migliore amica. Mi hai detto di amarmi e io da grande coglione ti ho riversato addosso le mie frustrazioni e la mia confusione, procurandoti dolore. Mi dispiace. Davvero. Certamente non era quella la mia intenzione ma è successo. Io ti chiedo per favore di perdonarmi e di continuare ad essere la mia migliore amica...- disse con voce profonda.

Dopo qualche minuto di silenzio, vide Hermione avvicinarsi e un barlume si speranza si fece strada in lui.

Speranza che si spense non appena vide il suo sguardo lucido e la sua mano sollevata.

Lo avrebbe colpito questo era certo.

Invece no. La mano di Hermione si posò sì sulla sua guancia ma con delicatezza in una muta carezza.

Superata la sorpresa, il rosso poggiò una mano su quella della riccia e anche i suoi occhi si inumidirono.

-Non sarà facile per me accantonare i miei sentimenti per te, ma ci proverò perché ci tengo a te e nonostante tutto non voglio perderti.-

Ron lasciò che quelle parole gli entrarono dentro, scaldandogli il cuore e l'anima. Chiuse gli occhi come a volerle imprimere per bene nel suo cervello e nel suo cuore.

Si stupì quando sentì l'altra mano di Hermione prendere posto tra i suoi capelli e spalancò nuovamente gli occhi. Quante sensazioni che gli provocava il suo tocco gentile...

La vide avvicinarsi e chiuse gli occhi mentre le loro labbra si sfioravano.

Un bacio casto che ben presto divenne qualcosa di più passionale.
Prese la ragazza per i fianchi, avvicinandola maggiormente a sé, mentre le loro lingue si incontravano in una danza incerta, ma passionale, dolce ma irruente...

Quando si staccarono, la ragazza gli sorrise imbarazzata. Quasi gli chiese scusa con lo sguardo.

-Scusa io...- cominciò a dire.

Ma il rosso non la fece parlare perché posò nuovamente le proprie labbra sulle sue, impegnando entrambi in un bacio ancora più passionale di quello precedente.

Nessuna immagine di Seamus o Lavanda fece capolino nella mente di Ron. Nessun dubbio si fece strada in Hermione.

Per entrambi era giusto così e non volevano lasciar perdere. Non in quel momento almeno.

-Io ti amo Ron.- sussurrò la riccia.

Ma quelle parole fecero irrigidire il rosso che non sapeva come ribattere.

Si affannò alla ricerca di una possibile risposta da dare ma ancora una volta le sue azioni ferirono qualcuno. Intuendo alla perfezione il suo silenzio, Hermione si allontanò da lui. Stavolta per sempre, forse.

   
 
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