Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: IreAlbe    26/03/2013    1 recensioni
'Voglio essere il tuo tutto, voglio essere quello che ti serve
Quindi dimmi dove sei stata tutta la mia vita, ti devo rendere mia stanotte.
Tu hai quello che mi serve,ma tu dici che sei solo un’amica.'
Non ci fu più spazio per l'amicizia, o non c'era mai stata amicizia, l'amore ci colpì prepotentemente ci trovò impreparati.
******
Lui ti piace. Ammettilo, ragazza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
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Finalmente l'ora di pranzo. Avrei visto Austin...

Quel ragazzo mi convinceva ancora un po' poco per potermi già fidare.
''Occhi di ghiaccio''. Un bel soprannome anche perche gli stava a pennello.
Non solo per il colore delle sue iridi ,ma anche perchè i suoi occhi erano freddi e spruzzavano fresco da tutti le parti.
Dentro essi si poteva vedere il passato di un ragazzo che era sempre stato perfettino, ma quel ragazzo si era stufato di quello che doveva e non doveva fare, mandando tutto al diavolo.

Vedo la sua mano agitarsi in alto tra i tavoli della mensa,allora mi avvicino: -Eilà bellezza, lui è David- disse indicando un ragazzo alla sua destra. Lui mi salutò facendomi un occhiolino al quale risposi sorridendo e pronunciando un lievissimo 'ciao'.
Questo 'David' era un tipo buffo. Anche lui portava il cappello 'NY' come me. Aveva due occhi color nocciola, come quelli di un cerbiatto.
-Allora, siediti pure- Mi disse Austin
-Uhm.. si certo,scusa.- risposi
Quei due erano simpaticissimi, dolci, a volte. Li sentivo come amici. Finalmente avevo qualcuno con cui stare.
La mia gioia scomparve quando una ragazza si avvicinò a David e iniziò a toccargli i capelli:
-Questa.. chi è..?- disse
-Nene, piacere-.
Mi presentai,ma lei mi guardò con una faccia schifata. Non gli piaceva il mio nome, non le andava bene. Cosa ci potevo fare?
-...il tuo nome?- continuai io.
-Charlotte...- Poi si girò verso David e i due iniziarono a farsi i complimenti come due scemi.
Ora ero io a guardare lei disgustata. Quei due si dicevano di tutto.

Austin si accorse della mia buffissima faccia e mi disse che i due erano fidanzati.
'Ah... non si era capito' pensai tra me e me, quando invece risposi:
-Stanno bene insieme-
Cambiando discorso, Austin propose di andare a casa sua dopo scuola, per fare un ripasso generale per la prova d'ingresso. Questa consiste in una specie di verifica per vedere se ci ricordiamo qualcosa dell'anno prima, anche per vedere se durante le vacanze è andata persa troppa roba.
Accettai volentieri al suo invito. Ma solo perchè non c'era Charlotte ed eravamo solo io, lui e David.

Le ore passarono veloci quando finalmente ci ritrovammo tutti e tre a casa, da soli.
La madre di Austin lavorava fino a tardi.

Casa sua era enorme. Aveva due piani dove al piano di sopra c'era la sua camera. Ci fece accomodare lì. Appoggiammo lo zaino e ci togliemmo le scarpe, tanto per stare più comodi.
la scrivania per noi era un'estranea, perchè ci sdraiammo tutti e tre sul letto matrimoniale scherzando in continuazione.
Austin aveva sempre gli occhi puntati su di me. Ammetto che i miei erano puntati su di lui invece.
Un bel pomeriggio, direi. Ora non mi sentivo più sola come stamattina.

David doveva ritornare a casa. Sua madre lo aspettava giù con la macchina.
La mia sarebbe dovuta arrivare tra un'oretta circa. Anche lei aveva da lavorare fino a tardi.
Quindi rimasi sola in casa con Austin.
Era un momento imbarazzante, il nostro. Tutte e due sul letto di camera sua a non dire niente e a guardarci in continuazione.
-Sai, sei simpatica...- Disse
-E hai due occhi color smeraldo bellissimi- aggiunse
Io arrossì:
- Poi dici che ho degl'occhi bellissimi, ma non hai visto i tuoi.- risposi.
Mi batteva fortissimo il cuore, non riuscivo a farlo calmare.
Ad un certo punto Austin si alzò dal letto ed io feci lo stesso.

Mi prese per i fianchi, si avvicinò lentamente a me e mi baciò.
Era una bellissima sensazione. Sentire le sue labbra calde contro le mie. Quello che amavo di più era sentirmi piccola in confronto a lui. Era alto, anzi.. era normale ma io ero sempre più bassa di lui.
Mi buttò sul letto e tenendomi sempre per i fianchi continuò a baciare le mie labbra. Si fermò e mi guardò con due occhi lucidi, da 'cucciolo'. Purtroppo il mio cellulare ci interruppe. Era mia madre, dovevo scendere. Si trovava qui davanti.
-Io, devo andare..- Dissi Mi riprese per i fianchi e mi abbracciò baciando il mio collo.
Lo abbracciai pure io, poi corsi al piano di sotto e prima che aprissi la porta Austin mi disse un ultima cosa:
-Tu mi piaci, Nene. Voglio che tu sia mia.-
-Anche tu mi piaci.- risposi.

Sentivo il cuore battermi a mille senza sosta. Scese dalle scale e mi ritrovai di nuovo in quella posizione: il mio corpo tra il suo e il muro.
-Potrai mai essere mia?-
-Puo darsi- dissi io ridacchiando
-E lo sarai- Concluse appoggiando di nuovo quelle sue labbra sulle mie. Sentivo la sua pancia contro la mia. Mi piaceva questa sensazione. Usci da casa sua mentre pronunciava le due parole 'A domani' Io feci cenno con la mano. Salì in macchina e 'scappai' quasi verso casa.

Una serata a pensare solo a quello. A quei bellissimi baci.
La mia testa scoppiava. Avevo paura: 'E se mi sono fidata troppo?'
Per il momento ero ancora estasiata da tutto ciò.

Di mio padre nessuna traccia.
  
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