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Autore: goldfish    25/10/2007    8 recensioni
Perchè chiunque, anche la più posata delle streghe, può avere i suoi momenti no. Il problema è non farsi prendere troppo la mano, rischiando di compromettere quello che conta davvero. E allora potrebbe far comodo un piccolo aiuto 'extra'... decisamente inaspettato!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BREVE PREMESSA :

NON SAPREI DIRE SE QUESTO EPILOGO SIA PER LO MENO SUFFICIENTE, AD ESSERE SINCERE AVREI VOLUTO FARE DI MEGLIO… MA PENSO CHE NON CI SAREI MAI RIUSCITA. ERA COSì NELLA MIA TESTA E BASTA! AVRO' FORSE LETTO TROPPI LIBRI SCHIFOSAMENTE ROMANTICI, DI QUESTI ULTIMI TEMPI? D'OH.

DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE IN QUESTI QUATTRO MESI MI HANNO SPRONATA CON IL LORO SOSTEGNO, I LORO COMPLIMENTI (MERITATI?!?), E LA LORO SIMPATIA! GRAZIE!

~

12 – EPILOGO

"Stai pensando alla vernice, adesso ?!"

Ridendo, lo afferro per il collo e lo attiro verso di me con impazienza.

Forse non ha tutti i torti... ma d'altronde, quando una ha un’ispirazione non può lasciarsela scappare, no?!

~

Certo che ne sono successe di cose, in questi due anni. Perché vi ricordate che stavo raccontando la mia storia, giusto?!

"Sono distrutta!!" mi lamento, stesa a peso morto sul letto, con la faccia infossata nel cuscino. Lo sento ridacchiare alle mie spalle avvicinandosi e sedendosi al mio fianco.

A dire il vero non so trovare un motivo a questa mia specie di confessione. Di certo non pretendo che parlando dei miei errori qualcuno possa cavarci una sottospecie di morale, io odio le morali esattamente come odiavo i clichè (e li odio tuttora, sia chiaro. Cerco solo di evitarli conservando una giusta dose di equilibrio e tolleranza).

Diciamo che volevo riflettere sul come, a volte, a lasciarsi andare un po’ troppo, si rischia di calcare eccessivamente la mano; e sul come, spesso, seminando odio e ingratitudine si raccolgono solo altro odio e altra ingratitudine.

Niente ci è dovuto, nemmeno l’affetto di persone talmente importanti da sembrarci scontate. L’ho capito quando mi sono resa conto che stavo lentamente allontanando da me tutti quelli che mi amano, inclusa la persona che più mi importava e senza la quale mi sarei sentita irrimediabilmente vuota; l’ho capito quando Ron, con una freddezza che non gli era mai appartenuta prima di allora, mi ha fatto notare che non ero più la ragazza che ricordava; quando mi sono immediatamente e senza un motivo plausibile innamorata di una bambina i cui tratti erano così pericolosamente simili ai miei e ai suoi. E che ho visto tristemente svanire dalla mia vita lasciandomi con l’amaro in bocca, consapevole che presto sarebbe svanita anche dal mio ricordo.

Però, in tutta questa serie di eventi, ho anche capito che la vita è essenzialmente una questione di scelte e noi abbiamo sempre la possibilità di ricominciare daccapo. Dobbiamo solo volerlo e lottare per impossessarci di quello che ci sta a cuore.

Io volevo riprendere in mano la mia vita. Volevo i miei amici di sempre e volevo Ron. E me li sono ripresi perché senza loro, senza lui, la mia esistenza avrebbe perso buona parte del suo senso.

"Mi sento piena come un uovo di Pasqua, ho mal di testa, la schiena a pezzi, sonno e quelle scarpe mi hanno lasciato due enormi ciocche ai piedi…" mi lamento, rigirandomi supina.

"Dai, che se abbiamo un pizzico di fortuna, Harry e Ginny si sposano una volta sola" mi rassicura lui. "E comunque eventuali seconde nozze sarebbero meno fastose, immagino. La mamma è un tipo all’antica in certe cose…"

"Ah, allora è per questo che oggi non faceva che ripetermi quanto erano belli Harry e Ginny mentre mettevano per iscritto la solidità del loro rapporto… e che emozione ha provato lei il giorno del suo matrimonio… e come i bambini abbiano certamente bisogno di basi familiari solide. Il tutto elencandomi le piccole gioie quotidiane della vita coniugale, ovvio."

Ride. "E tu cosa le hai risposto?"

"Ma niente…" spiego. "Diciamo che mi sono tenuta sul vago, soprattutto lodando il meraviglioso vestito di Ginny, comprato grazie ai suoi lungimiranti consigli. E comunque noi viviamo già assieme, non è che ci sia tutta questa differenza"

Sospiro e, sbadigliando, cerco di fare mente locale sulla giornata di oggi.

"Viviamo assieme nel peccato…" borbotta nel frattempo Ron con un tono fintamente imperioso come per imitare sua madre, baciandomi poi il collo mentre io rido. Improvvisamente ripenso alle mie odiose scarpe da cerimonia che giacciono in un angolo, dove le ho lanciate in preda all’odio appena entrata a casa, e mi rendo conto dell’assurda sensazione di dejavù. Ho già visto quella scena. L’ho già vissuta, in certo senso.

Mi metto seduta e lo guardo con un sopracciglio inarcato.

"Ma tu cosa ne pensi?"

"Di che?"

"Sai, forse non ha tutti i torti tua madre."

Alza lo sguardo e mi fissa stranito.

"Scusa?"

"Hai capito benissimo!" ridacchio rialzandomi. Mi avvicino a un lettino e prendo in braccio una bambina di pochi mesi. Lei mi risponde con dei versi imprecisati e un scuotere di manine.

"Dai piccola vieni dalla mamma… scommetto che tuo papà ti ha messo il pigiamino a rovescio. Per non parlare del pannolino."

"Ehi! Non è vero!" protesta dal letto un indignato Ron, mentre lei fa una specie di risolino, che decido di interpretare come un suo modo per darmi man forte.

"Ecco la mia bambina… tu sì che mi capisci!" commento fintamente commossa e divertita. Mi rimetto comoda sul letto tenendola in braccio e mi volto verso di lui, che si china a carezzarle la testa e mi sorride ironico.

"Tale madre…" mormora a denti stretti.

"Certo che sei davvero comico, Ronald. C’è un altro essere umano che dipende totalmente da te, e tu ti spaventi per un semplice e banale matrimonio."

"Mi spaventi tu! che fine hanno fatto tutte quelle storie sui clichè borghesi?"

"A un certo punto bisogna anche metterla a posto, la testa."

Faccio spallucce e ritorno a prestare attenzione alla bimba che si è di nuovo mossa, sperando che si addormenti.

"Su Emma…"

Lui riflette un momento, poi si avvicina ancora e me e mi massaggia una spalla, mentre io resto impassibile.

"Mmm… Signora Weasley. No, spiacente, ma non ti ci vedo" borbotta. "Le Signore Weasley sono per definizione donne corpulente."

"Romperò la tradizione. Comunque Fleur è un grissino…" rido.

"Emma, tua mamma sta delirando…" le dice piano, ad un orecchio.

"Io non deliro affatto, non dire questa cose a mia figlia!"

"Ma se fino a l’altro giorno mi dicevi che l’ultima cosa che volevi era comportarti come credi sia giusto, che non volevi forzare gli eventi e fare le cose che ti sentivi davvero di fare!"

"Sì ma…"

"Vuoi anche una casa schifosamente borghese, di quelle con il giardino, lo steccato e il vialetto?" mi provoca dopo una breve pausa.

Io sto al gioco.

"Senza steccato. Odio le case con lo steccato."

"E poi?"

"Avremo un cane. I bambini dovranno pur avere un animale domestico."

"Ah, quindi oltre a Emma ce ne sarebbero altri?!" commenta. "Comunque scommetto che il cane lo chiameresti Buster. O Lucky.

"No!" lo correggo con una linguaccia. "Come sei banale, Ron! Pensavo a qualcosa come Eugene… o Godric. Che ne dici di Lord Byron?"

"Lord Byron non mi sembra esattamente un nome da cani… dove l’ho già sentito?"

Ridendo, mi allungo appena verso di lui e gli bacio una tempia, poi mi allontano leggermente per poterlo guardare negli occhi. Lo amo, lo amo da impazzire e, al diavolo tutti i luoghi comuni, io desidero davvero queste cose con lui; desidero vivere in un’odiosa casa borghese con la mia cotta scolastica (ex cotta, ora fidanzato nonché padre di mai figlia!), avere bambini dai capelli molto probabilmente rossi (visto che già Emma li ha castani…) e un cane di nome Lord Byron. Perché adesso mi rendo conto che non ha importanza rischiare di restare imprigionata in qualche stupido clichè, o risultare noiosamente prevedibile; se questo ci fa stare bene, ci fa dormire sonni tranquilli la notte e svegliare col sorriso la mattina, non può essere così male.

E comunque sarebbe sempre una mia scelta.

"Ron, come hai fatto a perdonarmi per essere impazzita, due anni fa?"

"Sesso."

Senza dire nulla lo sgrido con un pizzicotto in un fianco e uno sguardo indignato.

"Ahio! Non so, Hermione… probabilmente sapevo che saresti tornata quella di sempre" dice, massaggiandosi il punto in cui l’ho pizzicato. "Di certo non per i tuoi irresistibili massaggi."

"Basta con questa faccenda che sono una frana a fare i massaggi, non è vero! Ma… quindi stai dicendo che sono prevedibile?" commento serissima, con l’espressione più impassibile che posso. Lo vedo guardarmi immobile, deglutire e farsi pallido.

"N… no."

"No? Invece dai tuoi discorsi mi pare di capire che mi avessi già inquadrata, nonostante tutto. Che, come tutti, eri convinto che stessi solo cercando i miei cinque minuti di gloria e sarei presto tornata quella di sempre."

"Herm, davvero, io…"

"E se cambiassi idea? Se domani mi scordassi totalmente di questi discorsi matrimoniali, facessi i bagagli, prendessi la bambina e me ne andassi il più lontano possibile?"

Ce l’ho fatta a terrorizzarlo! Adesso è ammutolito e sconcertato. Si starà chiedendo se gli conviene assecondarmi oppure no. Magari valuterà se scappare prima che dia un’altra volta di matto. Ma non ce la faccio, lo guardo mentre mi osserva con il sospetto e il reverenziale mutismo di chi teme di toccare il tasto sbagliato e non posso fare a meno di scoppiare in una risatina vittoriosa.

"Ti amo…" gli bisbiglio ad un orecchio; anche se, considerato il mio viso contorto per trattenere delle risa sguaiate che sveglierebbero Emma, potrei non risultare cedibile al cento per cento.

Ron sbuffa allontanandosi da me, resosi conto del mio teatrino.

"Ah – ah. Divertente. Comunque l’avevo capito che mi prendevi in giro, volevo solo vedere fino a che punto l’avresti tirata avanti" si discolpa con un risolino ironico. "E non avrei mai lasciato che ti portassi via questo splendore di bambina. Tutta suo padre, detto per inciso." Le poggia un leggero bacio sulle fronte e si alza da letto. "Ma adesso scusami, vado a farmi una doccia."

Lo seguo con lo sguardo. "Oh, certo. Volevi assecondarmi!" gli rispondo mentre esce, a voce bassa ma riuscendo lo stesso a farmi sentire.

Borbottando, ribatte qualcosa che non riesco del tutto a percepire e scompare oltre la porta, con un cenno della mano e senza nemmeno degnarsi di voltarsi.

Lo amo, Merlino sa solo quanto. Andiamo d’amore e d’accordo, ormai, se escludiamo qualche minuscolo e insignificante screzio che tra di noi è inevitabile. Anzi, se fosse assente lo prenderei come un cattivo segno. Un po’ come la storia del mazzo di fiori regalato senza un vero motivo, per intenderci, davanti al quale noi donne tendiamo spesso a reagire con un sospettoso e malfidato ‘cosa devi farti perdonare?’.

Una quasi perfetta vita di coppia, e va benissimo così. E adesso c’è pure lei, la bambina che sapevo sarebbe arrivata, anche se non avevo la più pallida idea di quando, o come.

"Hai un papà che non cambierà mai… dovremmo tenerlo a bada assieme!" le bisbiglio, poggiandole un bacio sulla fronte.

Non pensate che con lei abbia forzato il destino, adesso. Di poche cose ero ancora certa dopo il mio exploit, e una di quelle era che l’errore peggiore che avrei mai potuto commettere sarebbe stato inseguire un futuro a malapena intravisto e di cui, teoricamente, non sarei dovuta essere a conoscenza.

Ovvio, non pretendo di farvi credere che mi fossi improvvisamente dimenticata di lei, come ci si dimentica di un insignificante dettaglio: ho vissuto un’esperienza assurda, e in cuor mio ho sempre saputo (sperato?) che nella mia esistenza, prima o poi, ci sarebbe stato posto anche per questa bambina.

Però ho deciso di lasciare che gli eventi intraprendessero il loro corso, senza influenzarli. Non ho cercato Emma quando sarebbe stato assolutamente fuori luogo, è stata lei che ha trovato me e Ron, inaspettatamente, come un fulmine a ciel sereno. E anche se non sarei dovuta esserne così stupita, vi giuro che lo sono stata.

Le sistemo quei pochi capelli che ancora ha, e sorrido nel vedere come inarca le labbra nel sonno. Probabilmente sogna.

Faccio appena in tempo a rimetterla nel suo lettino, sdraiata, che una voce mi coglie alle spalle.

"Dorme?"

Annuisco e mi volto verso di lui, che si sta tamponando i capelli con un asciugamano. È passato così in fretta il tempo?

"Ma tu sei davvero felice?" gli chiedo avvicinandomi.

"Certo che lo sono, Hermione" mi tranquillizza con un sorriso. "Come potrei non esserlo?"

Lo abbraccio e infosso la testa tra la sua spalla e il collo. Sono estremamente stanca.

"E’ ancora valida la proposta di prima?" mi chiede con un ghigno che non vedo ma so perfettamente esserci.

"Può darsi… potrei aver cambiato idea, sai. Ogni lasciata è persa."

"No, perché io avrei questo che mi avanza…" risponde con non-chalance. Mi allontano e noto l’anello che stringe tra le dita. Lo afferro e lo osservo stupita, facendomelo roteare tra le mani mentre un mezzo sorriso prende forma tra le mie labbra.

"Cosa significherebbe?" domando con malizia, senza alzare gli occhi.

"Diciamo che avevo fatto un pensierino su una cosa… ma come al solito mi hai preceduto. Anche in questo" spiega rassegnato.

Alzo nuovamente lo sguardo su di lui, che mi sorride fingendosi sconsolato. O forse un po’ lo è davvero...

Ho deciso di dargli una minima soddisfazione.

"Però devi riconoscere che ti eri già portato avanti."

"Forse…" ammette.

Lui mi sorride, io lo bacio e penso a quanto mi piaccia la mia vita, così com’è; soprattutto perché è ancora in grado di riservarmi sorprese stupende, tipo stasera.

"Sai, io avrò anche buttato lì la cosa per prima, ma non mi sarei mai aspettata di ricevere un anello da un uomo in accappatoio e con queste occhiaie da record che mi trascino dietro."

"Ed è un bene?"

"Oh, sì. Non sai quanto."

FINE


E ANCHE QUESTA è ANDATA. WOW.

OGNI VOLTA CHE INIZIO UNA NUOVA STORIA SONO SEMPRE STRACARICA DI SPRINT E IDEE MA ALLA FINE, VUOI LA VITA SOCIALE CHE ANCORA NON DISDEGNO, VUOI IL LAVORO E IL CONSEGUENTE VOMITO DA PC CON CUI SPESSO LA SERA MI TROVO A FARE I CONTI, VUOI LA GENERICA MANCANZA DI TEMPO… SONO LORO A SFINIRE ME! (SCUSATE IL PENOSO NONCHE’ IMBARAZZANTE GIOCO DI PAROLE ^^’).

PERCIO’, ORA COME ORA, SAREI PORTATA A RITIRARMI E RINGRAZIARE… MA MI CONOSCO E SONO CERTISSIMA CHE PRIMA O POI IL PRURITO ALLE DITA MI COGLIERA’ DI NUOVO, E IO NON POTRO’ FAR ALTRO CHE SFOGARLO SU UNA TASTIERA! CHISSA’ MAGARI CON QUALCHE ONESHOT, SENZA AGGIORNAMENTI CHE MI FACCIANO VENIRE I CAPELLI BIANCHI ALLA TENERA’ ETA’ DI 24 ANNI… ^^ MA FORSE E’ TROPPO PRESTO PER DIRLO!

AD OGNI MODO, UN SALUTO SPECIALE A:

robby (la tua ennesima recensione. grazie, grazie, grazieeee!! sei sempre stata stracarica di complimenti, per me, infondendomi una considerevole dose di autostima! un appoggio dal primo all'ultimo capitolo, e non solo di questa storia… non è da poco! un bacio)

karmygranger (mi segui costantemente, e persino storia dopo storia! Ma grazie! ho sempre tenuto in alta considerazione le tua opinione e spero di non averti delusa proprio sul finire… non era l’epilogo che volevo, ma al tempo stesso non riuscivo a farlo diverso da com’è! Temo di essere un tantino confusa -_-… bacio!)

EDVIGE86 (la mia omonima e di certo non povera di parole nelle recensioni!! Ho apprezzato i tuoi lunghi commenti, non solo perché hai sempre speso parole molto –troppo- belle,ma anche perché mi hai fatto capire di aver letto la storia davvero con attenzione! Per l’ultimo commento… oddio, arrossisco! dubito di meritare un oscar, ma sono felicissima se credi che la storia faccia anche riflettere… wow!! Ti mando un bacio e un saluto, oltre all’immancabile grazie!!)

Gluck88 (compari solo ora tra le recensioni, ma mi hai fatto capire che hai seguito da subito tutta la storia… grazie, sono contenta che ti sia piaciuta!)

Hermionina (abbastanza zucchero nel capitolo? Eheh… spero non troppo!! se hai letto il mio ‘sfogo’ prima, avrai capito che per un po’ ho chiuso con le long… non ho tempo! ma chissà, mai dire mai! Ciao e grazie per tutti i commenti!)

Hermron (adesso devi assolutamente dirmi che non ti è sembrato esagerato questo capitolo, perché, come mi sembra, io e te abbiamo lo stesso gusto per il romantico che non cade nello smielato! Tra l’altro devo anche ringraziarti per seguire la storia che io e luz stiamo facendo assieme… sono contenta che ti faccia ridere!! Eheh… con calma, ma portiamo a termine tutto! Un bacio, bea)

pk82 (la conclusione ti è piaciuta? Speriamo… oddio ho un po’ d’ansia. Non mi convince mica del tutto! non ti preoccupare se tardi con la rece, pure io sono molto carente di tempo… però continuo a seguire la tua storia, eh! Grazie per i complimenti! Ciao!)

V@le (se c’è una cosa che mi piace sono i commenti un cui confessate di aver letto tutta la storia d’un fiato… mi fa sentire soddisfatta, per chè vuol dire che non ho fatto un lavoro così pessimo –altrimenti si abbandonerebbe la lattura!- grazie mille per i complimenti, e dimmi se vuoi punire la Rowling per la sua sete di sangue, che ti dò una mano! Eheh… ciao!)

UN GRAZIE SPECIALE ANCHE A TUTTI I LETTORI E BASTA, E ALLE PERSONE CHE HANNO INSERITO LA STORIA TRA I PREFERITI…

DO-SVIDANIJA,

BEATRICE

  
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