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Autore: Guild_Principal_Dio    29/08/2004    12 recensioni
“Daisuki… immelmann!” “H-Hontou?” “Hontou ni.’’
Lavie e Lucciola vogliono riconquistare i ragazzi di cui sono innamorati, ma ci riusciranno? E, sopratutto, avranno il coraggio di andare fino in fondo, sacrificando la felicità altrui per la propria?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Be my Valentine
Autore: Guild Principal Dio
Pairings: Lucciola/?(Het) Lavie/? (Het) Lucciola/Dio (Yaoi) Lavie/Claus (Het) Dio/Claus (Yaoi)
Rating: PG
Disclaimers: I personaggi e i luoghi appartengono all’anime Last Exile di proprietà Halo Production
ATTENZIONE: Questa fic, oltre a contenere YAOI, può avere effetti diuretici e/o lassativi.
Se ne sconsiglia l’assunzione dopo i pasti in quanto non facilita la digestione.

La dedico alla Setta dello Yaoi (di cui sono membro novizio) e a tutti i Guests che abbiamo sacrificato (tra cui il povero Insider, che fatto il grosso errore di entrare in chat senza fare login)

Capitolo primo: Strange consequences.

“Ehi!”
Qualcuno lo stava scotendo.
Uffa, lui voleva dormire ancora.
“Svegliati!”
Claus si girò sulla pancia.
“Nooo, Lavie, lasciami…”
“Svegliati, Immelmann!”
E perché mai? Stava così bene a letto…
Un momento: Immelmann? Lavie non lo chiamava Immelmann, l’unico a chiamarlo così era…
“Dio!”
I suoi occhi si spalancarono e Claus si voltò verso la voce, contemporaneamente schiacciandosi alla parete sul lato opposto.
“Buongiorno…” sussurrò Dio, protendendosi verso di lui con un sorriso malizioso.
“Cosa ci fai qui?” tagliò corto Claus “Come sei entrato?”
“La porta era aperta” rispose l’altro, ammiccando.
Il pilota prese mentalmente promemoria di chiuderla a chiave (e bloccarla mettendo un armadio a contrasto) prima di addormentarsi.
“Lo sai che giorno è oggi?” proseguì Dio, con un enorme sorriso.
“No” sbadigliò Claus, ora cosa aveva in mente quello?
“E’ il quattordici febbraio!”
“E allora?”
Il ragazzo della Gilda parve deluso.
“Come ‘allora’?” disse “Voi non festeggiate San Valentino?”
“Cosa?” Claus strabuzzò gli occhi.
“San Valentino” ripeté il principe, scandendo bene le sillabe “E’ la festa degli innamorati” spiegò.
Dio in camera sua a San Valentino: c’era qualcosa che gli puzzava.
“Ah, be’, grazie dell’informazione” Sbiascicò il biondino, alzandosi e avviandosi verso il bagno.
In dubbio meglio fuggire prima che…
Dio lo afferrò alle spalle, stringendoselo addosso.
Ecco: troppo tardi!
“Be my Valentine” Sussurrò, affondando il viso nei capelli biondi del ragazzino e sfiorandogli l’orecchio con le labbra a quasi ogni sillaba.
“Cosa?” Claus deglutì.
“Daisuki… immelmann!”
“H-Hontou?”
“Hontou ni.’’*
Il pilota sentì il proprio viso andare a fuoco.
"D-Dio... io non so cosa dire..." mormorò imbarazzato.
Nonostante i precedenti flirt, non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione così esplicita.
"Di 'Si'."
" 'Si' di cosa?"
" 'Si' che passerai San Valentino con me"
Claus si trovò improvvisamente a corto di ossigeno e con Dio che lo strizzava in quel modo era difficile respirare.
"...O-Ok...però adesso lasciami!" rispose timidamente.
Dio sorrise radioso.
"Evviva!" esultò "Ora puoi tornare a dormire se vuoi: sono solo le quattro"
aggiunse poi, mente usciva ammiccando.
Le quattro?! Adesso ne aveva la certezza: quello li era proprio matto!
**************************
Claus si era reso conto solo la mattina seguente della gravità della situazione: aveva accettato di passare la giornata di San Valentino con un tizio pazzo della Gilda con un morboso bisogno di contatto fisico e (cosa ancora peggiore) una cotta per lui.
Tuttavia la giornata non si era rivelata disastrosa, anzi: il giovane principe Dio Elaclaire aveva giocato bene le sue carte e da quel giorno lui e Immelmann facevano coppia fissa (anche se le persone a bordo della silvana che ne erano a conoscenza si potevano contare sulla punta delle dita).
***************************
Lavie Head stava percorrendo uno dei molti corridoi della ‘nave invincibile’ in direzione della stanza di Claus, ignara che di li a poco avrebbe assistito a una scena che l’avrebbe sconvolta.
La ragione che l’aveva spinta a fare visita al suo amico (che, stranamente non vedeva da quella mattina) era futile: Alvis Hamilton aveva infatti perso il suo giocattolo preferito.
Tuttavia Lavie aprendo quella porta aveva appena dato il via ad una complicata catena di eventi.
“Claus hai visto il pupazzo… di… Al…?” domandò, ma la parte finale della frase le uscì rallentata.

Claus era disteso sul suo letto, avvinghiato a Dio; i due si stavano baciando con passione (ed un abnorme quantitativo di lingua).
Naturalmente, Lavie fraintese tutto ciò che vide.
“Maniaco!” gridò, afferrando la prima cosa che si trovò sottomano (una delle scarpe di Claus) e scagliandola con forza verso il membro della Gilda.
Sfortunatamente l’oggetto mancò il bersaglio, andandosi poi a schiantare contro l’arcata sopraccigliare di Claus.
Lavie allora, brandendo l’altro scarpone e strillando “Brutto porco!”, si avventò contro Dio che, impossibilitato a fuggire, cercò con scarso successo di difendersi come poteva.
“Ti. Avevo. Detto. Di. Smettere. Di. Molestare. Claus!” ruggì lei, puntualizzando ogni parola con una botta dello stivale sulla sua testa.
Fu solo quando il suo amico le implorò di smettere che la ragazza abbandonò il proposito di malmenare ogni centimetro di Dio che riusciva a raggiungere.
“Lavie, basta, non è come pensi tu…” gemette Claus mentre brancolava per mettersi seduto, una mano fermamente pigiata sull’occhio destro.
“Eh? Che cosa vuoi dire?” domandò lei.
“Dio non… non mi stava molestando…” disse il biondino in un sussurro.
“Allora…tu…e lui…” balbettò Lavie; per la seconda volta nell’arco di un giorno il suo cuore perse un battito.

TBC……

*Daisuki: e' un termine composto da due parole: "dai" e "Suki" che significano "tanto" e "piacere". La traduzione letterale sarebbe "mi piaci tanto" ed è un modo meno impegnativo per dire "ti amo"

Hontou: Significa "davvero" , "veramente".

Hontou ni: "ni" è un rafforzativo e significa "x2", "due volte". Tradotta letteralmente la frase vorrebbe dire "davvero davvero".

Abbiate pietà di un povero principe della Gilda: è la prima volta che scrivo una romantica!
Lucciola: Speriamo anche l’ultima…
Lucciola… tu da un po’ di tempo parli troppo. (sfodera un frustino) Devo mettere in chiaro chi comanda qui?



Nel prossimo capitolo:
“Come allora?” Strillò Lavie “Tu lo sapevi?”
Lui annui.
La ragazza pareva sull’orlo di una crisi isterica.
“E non hai detto nulla?” chiese, incredula.
La linea delle labbra di Lucciola si indurì appena.
“Cosa avrei dovuto dire? Non sono certo affari miei!” rispose.
  
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