Crossover
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Autore: Macross    30/10/2007    1 recensioni
Crossover GaoGaiGar/G.T.O./Transformers (il Film)
Beh che dire? E' sempre un po' imbarazzante trovarsi a scrivere una presentazione per il proprio lavoro. L'idea m'è venuta vedendo GTO. Quella povera maccchina, la Cresta...distrutta e distrutta ancora nelle più disparate circostanza...quindi, mi è venuta un'idea: "e se fosse un Transformers?" Da qui mi sono messo a scrivere.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La mia povera Cresta! Chi me l'ha rubata? Maledizione, sarà stato quel delinquente di Onizuka, maledetto! Da quando è arrivato in questa scuola, nulla va più per il verso! Come farò senza di lei? Era l'unico mezzo per riavvicinarmi alla mia famiglia! Dannato, ho perso altri quattro capelli questa mattina e ho trovato del sangue nelle mie urine! Di questo passo mi verrà un collasso! Ah! Ma me la pagherà! Sì, me la pagherà! La mia povera Cresta! Dove sei piccolina? Torna da papà!"
Un uomo sulla cinquantina, basso e con una calvizia incipiente, stava appena uscendo da quello che sembrava un istituto scolastico in evidente stato di depressione.Se ne erano andati tutti da un pezzo, solamente lui, in preda allo sconforto per l'ennesimo furto della sua auto, si era trattenuto nell'istituto. Grande fu lo shock, quando, girato l'angolo, vide tra le luci dei lampioni del cortile una forma familiare. - LA MIA CRESTAAAA!!!! ME L'HANNO RIPORTATAAA! LA MIA PICCOLINAAAAA!
Egli corse incontro alla sua macchina, saltandoci sopra, sbaciucchiandola in tutti i modi e carezzandola. Non si accorse che sul manubrio, differentemente a prima, c'era uno strano simbolo. Non si accorse nemmeno che i fari si erano accesi da soli. Tuttavia, quando sentì il rombo del motore prendere vita come un ringhio, spalancò gli occhi in un'espressione stupita e fece un balzo indietro. "Dannazione, sarà un nuovo scherzo di Oizuka! Che sia dannato! Ma non la passerà liscia questa volta, lo farò licenziare!"
- Cos...cosa succede!?
La macchina si stava muovendo. Lentamente ma inesorabilmente verso la sua direzione. - No...no....stai ferma...fermati! Perchè ce l'hai con me? Io ti ho sempre trattato bene! Ti ho dato la cera, ti ho pulito, ti ho lavato...prenditela con quella scimmia di professore! E' lui che ti ha distrutto! Ecco! E' tutta colpa sua!
Cadde a terra. La sua espressione era incredula e spaventata. - Umano.
Una voce forte e metallica era uscita...dalla Cresta!
"Sto avendo le traveggole, deve essere così, ma certo! Lo stress, ecco, CERTOOO! lo stress mi fa sentire le voci! Oggi il mio oroscopo diceva di stare tranquilli perchè sottoposti a molte pressioni...è così! Sì, sicuramente è così, me lo sono immaginato."
- Umano. Calmati. Il tuo battito cardiaco è accellerato oltre i livelli di guardia, come la tua pressione. Avrai un collasso cardio/circolatorio, così.
- Ahhhh! Chi sei! Esci fuori! Maledetto! E' uno scherzo, sì, è uno scherzo! Volete prendervi gioco di me, ragazzacci!
L'apertura simultanea dei due sportelli fece lanciare un grido strozzato all'uomo, che indietreggiò ancora di più. Rumori meccanici, indefinibili, si facevano sempre più forti.Si aprì anche il tettuccio: "ma non è mai stata una decappottabile!"
Con un'espressione mista di paura e stupore, l'incredulo ViceDirettore vide che la macchina, la sua adorata Cresta, stava cambiando forma.
Il meccanoide abbassò il suo guardo verso di lui.Occhi blu luminescenti lo fissavano, mentre una pozza di liquido maleodorante si stava allargando nel mezzo dei pantaloni dell'uomo. - Umano
- Gh...ghhh....blll....ghhh
- Come ho già detto precedentemente: calmati.
"E' un incubo! Certo, è un incubo sicuramente!"
- ...va bene...vabbene...gulp...vabbene.
- Bene.
Il vicedirettore cominciò a tremare come una foglia.
- Percepisco un aumento dell'adrenalina nel tuo sistema circolatorio. Non devi avere paura di me. Non intendo danneggiarti.
- Gr...gr...grazie. Poi: - Cosa...cosa sei tu?
- Chi sono.
-...chi...chi sei?
- Sono un organismo autonomo robotico.
- Ah....un alieno! Ma gli alieni...non esistono! Certo, c'è una possibilità remota, ma... - Io sono qui. Io esisto. Io sono senziente.
- ...vedo...vedo...senti...hai un nome? Il vicedirettore, un po' più confidente, si alzò in piedi.
- Il mio nome non è traducibile nella tua lingua. Posso usare un termine che lo sostituisce, descrivente della mia attitudine. Whitesaber.
- Io sono Hiroshi Uchiyamada, Vicedirettore dell'Istituto Seirin.
Whitesaber si sedette in terra a gambe incrociate.
- Vicedirettore dell'Istituto Seirin Hiroshi Uchiyamada, ho bisogno del tuo aiuto. - Cos...cosa?
- I miei banchi di memoria sono resettati.Non ho accesso ai dati della mia missione.
- Eh?
- Provengo da un pianeta molto lontano da questo. Si chiama Cybertron. E' stato abbandonato in seguito ad una guerra tra due fazioni. Mi sono ritrovato a vagare nel vuoto dello spazio, mentre i miei sistemi effettuavano le riparazioni necessarie. Non ricordo niente. Solo questo.
- Cybertron? Ma...ma...non capisco.
- Era un mondo abitato da organismi come me.
- Ah...un momento! Ce ne sono altri come te!? Cosa faremo se arrivassero tutti qui!?! Ommiodio, non bastava Onizuka, adesso pure gli alieni! Sento che avrò un collasso! Oddio! Oddio!
- Calmati, Vicedirettore dell'Istituto Seirin Hiroshi Uchiyamada. Non ho rivelato altre forme simili alla mia mentre scendevo.
- Menomale, ma adesso cosa...cosa farò con te? Non puoi rimanere così! Spaventerai tutti!
- Per questo ho attuato la mimetizzazione locale.
Detto questo, Whitesaber si riconvertì alla forma di mezzo.
- Ah...oddio.
- Vicedirettore dell'Istituto Seirin Hiroshi Uchiyamada, sali.
-EH!?!?! MA sei matto!?!? E se vuoi uccidermi? Maledizione, come mai tutte a me! Sicuramente è il mio Karma negativo...oppure la maledizione di quell scriteriate della sezione ....
- Se avessi voluto ucciderti, l'avrei già fatto. Adesso sali e guida.
- Ma è tardi, devo tornare a casa...
- Appunto. Sali.
- Ma..ma....groan...vabbene. Ma non fare cose avventate!
"La convivenza con questi esseri si sta rivelando più difficile del previsto", penso Whitesaber mentre sfrecciava per le vie di Tokio.
   
 
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