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Autore: Shade Owl    11/04/2013    1 recensioni
Un mondo devastato dalla guerra, teatro di disagi e difficoltà per la popolazione. Una storia.
Che parla di un gruppo di persone coraggiose.
Tra aeronavi, pirati, storia antica ed ex militari, l'inizio di una grande avventura.
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Ranger del Cielo'
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Una delle spie del monitor iniziò a lampeggiare, indicando che c’era una trasmissione a corto raggio in entrata. John accettò la comunicazione, e subito sullo schermo comparve il volto scarno e affilato di un uomo.
- Qui è il Dark Phoenix.- disse con voce secca e nasale al tempo stesso - Mi chiamo Uxor, sono l’addetto alle comunicazioni. Vi ordiniamo di atterrare immediatamente. In caso contrario, verrete abbattuti.-
- Abbiamo la Chiave di Pael–Nur e una dei vostri a bordo, amico, credi davvero che vi convenga?- rispose John - Io invece credo che sarebbe meglio che voi scendiate immediatamente, o giuro che ve la butto fuori bordo.-
L’uomo aggrottò la fronte, guardando oltre lo schermo per poi riportare gli occhi su di lui.
- Mmmh… sì… temo che il nostro Capitano, in questo momento, se la stia ridendo di brutto.- sogghignò - Se proprio ci tieni, butta pure Lirie fuori bordo. Sempre che tu abbia le palle, ovvio.-
- Beh, questo lo vedremo presto, di questo passo…- sbuffò John - … ma ho comunque la Chiave. Se non volete raccoglierla con le pinzette tra la sabbia e rincollarla pezzo per pezzo sarà meglio che ci lasciate in pace.-
- Non forzi la nostra pazienza, Capitano Disen.- disse l’uomo - Non vi verrà fatto alcun male, ma possiamo disabilitarvi i motori in men che non si dica. Il difetto di quelli a flusso è che si bloccano con un colpetto leggero. Non dobbiamo nemmeno tirar fuori l’artiglieria pesante per costringervi ad atterrare.-
John non rispose subito: naturalmente non aveva intenzione di arrendersi senza combattere, ma non erano proprio nella posizione di trattare, al momento. Doveva prendere tempo per studiare la situazione e trovare una via di fuga.
- Dateci un po’ di tempo per pensarci.- disse.
L’altro aggrottò ancora la fronte.
- Tempo?- ripeté.
- Voglio sentire il mio equipaggio, prima.- spiegò - E anche il professor Fall. La Chiave ce l’ha lui, dopotutto.-
L’uomo guardò ancora oltre lo schermo, poi annuì e si rivolse ancora a John.
- Avete dieci minuti.- disse - Poi vi richiameremo, e farete meglio a darci una risposta definitiva.-
Senza nemmeno degnarlo di una replica, John chiuse la trasmissione e prese il microfono dell’interfono.
- Tutti quelli a cui pago lo stipendio mi raggiungano subito qui.- disse.
- Io posso chiedere un aumento?- chiese Daz - In fondo, sono arrivato per primo.-
- Eri già qui, non conti.- rispose John - E poi, ti sei seduto al mio posto.-
- Ma dovevo scaldare i motori!- protestò lui.
- Potevi farlo allungandoti dalla scaletta.-
Prima che Daz potesse aprire bocca di nuovo, Lee e Sky raggiunsero la plancia di corsa, ansimando. Senza alcun preambolo, John spiegò loro quale fosse la situazione.
- Beh, buttiamo fuori bordo quella dannata Chiave e finiamola qui.- disse Lee - Non so voi, ma non mi va di essere abbattuta.-
- Non dire idiozie Lee…- sbuffò John - Io a quelli non do proprio niente. Da voi voglio consigli, non stupidaggini.-
- Direi che dovremmo trovare il modo di seminarli.- disse Sky, mentre Lee apriva bocca per replicare (o insultarlo, più probabilmente) - Ma avete visto che bestione che è quel Dark Phoenix? Sono molto più grossi di noi, e di certo non montano dei semplici Cannoni a Ioni.-
- Credo che sia un modello standard modificato.- disse Lee, ancora accigliata - Uno di quelli dell’esercito. Non penso che sia fatto per i voli veloci quanto per le battaglie vere e proprie. Può prenderci solo se ci colpisce ai motori.-
- E lo farà tra una decina scarsa di minuti.- sbottò John - Situazione del generatore degli scudi?-
- Possono reggere per un po’, se non hanno armi al plasma da usare.- rispose Lee - Un colpo con quelle e ciao ciao alle difese. Quindi, ribadisco che…-
- Con la fortuna che abbiamo, probabilmente montano anche qualcosa del genere.- brontolò tra sé John, ignorandola.
Le armi al plasma non erano qualcosa con cui scherzare: si trattava di potenti mezzi offensivi illegali, capaci di causare danni superiori a quelli di un missile terra aria. Roba pericolosa, che in guerra aveva già incontrato e sperato di non rivedere, soprattutto con il rischio di trovarsi dalla parte sbagliata della canna da fuoco.
- Non puoi fare in modo che gli scudi reggano?- chiese Daz.
- Un corno!- esclamò Lee - Mi servirebbero pezzi che qui non ho! Insomma, è un ottimo generatore, quello, nonostante ci abbiano lavorato il Capitano e quell’incapace del suo amico…-
- Grazie Lee, anch’io ti voglio bene…- sbuffò John.
- … e posso rendere gli scudi pressoché impenetrabili con i giusti componenti, ma non li abbiamo, qui a bordo!- continuò lei, ignorandolo - E, in ogni caso, per resistere a un’arma al plasma di grosso calibro servirebbe una potenza degna di un reattore nucleare! Hai un reattore nucleare, dottore?-
- D’accordo, basta discussioni.- disse John, decidendo di prendere in mano la situazione - Sky, arma tutto quello che abbiamo e vedi di togliere a quella specie di avvoltoio quante più armi possibili.-
- Tenterò.- annuì, correndo alla sua postazione - Ma non sarebbe male avere qualcosa di diverso dai Mitragliatori a Impulsi o dai Cannoni Ionici.- aggiunse.
- Taci!- sbottò John - Questo è un trasporto, non un Avionatante da guerra, lo sai! Lee, tu vai al tuo posto e lancia un segnale alla stazione di sicurezza più vicina.-
- Ma è a seicento miglia da qui!- sbottò lei - E di certo hanno un Disturbatore di Frequenze a bordo! Non posso contattare nemmeno Paperinik!-
- Tu fallo e basta!-
Lei smise di protestare e andò al suo posto, anche se ormai stava letteralmente fumando di rabbia.
- Io che faccio?- chiese Daz - No, sai, mi sento un po’ inutile…-
- A meno che tu non sappia come far parlare Lirie e costringerla a dirci com’è armata la Dark Phoenix…-
- Perfetto. Scendi tu nella stiva o devo portarla qui?-
John lo guardò ad occhi sgranati.
- Cosa?-
Daz aggrottò la fronte.
- Devo ripetere?- chiese educatamente.
Lui scosse lentamente la testa, ancora basito, poi tornò a rivolgersi a Lee.
- Lee, quando hai fatto prendi il mio posto. Io devo scendere un momento.-
Lei lanciò un grugnito per dire che aveva capito, senza voltarsi. L’unico gesto che fece riguardò un certo dito…
 
Lirie era ancora legata mani e piedi, oltre che imbavagliata, ma ormai aveva riaperto gli occhi: si trovava nella stiva, strettamente legata tramite una robusta fune a un anello fissato al pavimento, dove nessuno avrebbe mai potuto essere disturbato dalle sue proteste. Soltanto Fall era lì con lei, imbracciando uno degli AZ 29 presi al campo: Daz gli aveva affidato la custodia della sua ex assistente, e lui era stato ben felice di occuparsene.
- Allora, Capitano, qual è la situazione?- chiese immediatamente Fall, vedendolo arrivare.
- Mah, siamo solo inseguiti.- rispose lui - Vada a riposarsi, restiamo qui noi per un po’.-
Fall annuì e se ne andò senza fare altre domande, consegnandogli il fucile. Daz pose la borsa di cuoio sulla cassa, mentre John toglieva a Lirie il bavaglio.
- E così il Dark Phoenix è dietro di noi, vero?- chiese - Bene, bene… in questo caso avrete capito quante possibilità avete. Il Capitano non è un uomo paziente, al mio posto vi avrebbe uccisi appena catturati. Se siete qui per chiedermi un consiglio, l’unico che vi do è quello di arrendervi.-
- Certo, contaci…- annuì lui - Oh, a proposito, hanno minacciato di abbatterci. E questo significa che ti schianterai con noi, se non ti getto fuori bordo prima.-
Lei fece un ghigno sarcastico.
- Già, perché ne saresti capace, magari…- ridacchiò.
- Ho fatto la guerra, signorina archeologa. Ho sparato anche a un uomo che prendeva semplicemente un caffè, una volta.- ammise - Non ne vado fiero, ma meglio lui che me. Tu hai però la possibilità di restare a bordo e di non schiantarti.-
- Ma davvero?- chiese - E tu cosa vorresti, in cambio?-
- Voglio sapere qualcosa sull’Avionatante che ci insegue.- rispose - Classe, modello del motore, equipaggio e armamenti.-
Lirie aggrottò la fronte.
- Nient’altro?-
- No.- rispose John - Anzi, siccome sono buono e non prevedo di scontrarmi con i tuoi amici sul campo ti abbono le specifiche sull’equipaggio. Non mi interessano, per il momento.-
Lei fece un verso sprezzante.
- Se pensi che sia tanto disperata da dirti qualcosa sei pazzo.- disse.
- Sì, prevedevo questa reazione.- ammise, rivolgendosi al dottore - Daz?-
Lui annuì e aprì la borsa, prendendo una fiala piena di un liquido chiaro. Riempì una siringa e la scosse leggermente, premendo poi lo stantuffo per far uscire le bolle d’aria.
- Ora si rilassi.- disse - Sono un medico.-
Lirie cercò di sottrarsi, scalciando con entrambe le gambe poiché le caviglie erano sempre legate assieme, ma Daz sembrava essere pratico di pazienti recalcitranti e non ebbe problemi: la agguantò saldamente per i capelli, le spinse indietro la testa e iniettò il liquido direttamente nella giugulare, con un movimento fluido e secco, quasi spietato. Forse lo aveva imparato sulla sua stessa pelle quando era in clinica.
Dopo aver passato una garza sterile sul suo collo si rialzò, mettendo via tutto senza nemmeno cambiare espressione. Lei fece un lieve gemito, torcendo appena il collo dolorante, e cercò inutilmente di strofinarselo con la spalla.
- Cos’era?- sbottò Lirie - Cosa mi avete dato?-
- Tiopental sodico.- rispose con leggerezza Daz - Ma quasi tutti lo chiamano Pentothal.-
Gli occhi di Lirie si fecero enormi.
- Cosa?- esclamò con voce strozzata.
- Allora, ricominciamo.- disse John, incrociando le braccia - Dimmi le specifiche tecniche della Dark Phoenix e dei suoi armamenti.-
Lirie trasse un vibrante sospiro, ad occhi chiusi, e prese a parlare.
- Okay…- disse piano - Si tratta di un vascello da bombardamento pesante e trasporto di truppe, classe Belligerant, in dotazione alle truppe della Lega. Cinque motori, il principale sotto la coda, altri quattro laterali. Non so il numero di matricola dei motori né dell’Avionatante.-
- Bene.- annuì John, cercando di non dare a vedere che sudava freddo: i Belligerant erano i più grossi e cattivi mezzi da combattimento aereo della Lega. Pur non essendo particolarmente veloci o maneggevoli, potevano vantare una considerevole potenza di fuoco e discrete capacità da battaglia. Contro un bestione del genere, il Liberty Fly non avrebbe avuto speranze concrete nemmeno con armi vere. Nessun mezzo da trasporto poteva competere con un Belligerant, in uno scontro aperto - Ora dimmi degli armamenti.-
- Quattro mitragliatrici, due per ala.- disse meccanicamente Lirie - Tre cannoni caricati a missili aria aria, due nel petto della Fenice e uno sotto le piume della testa.-
- Altro?-
- Una batteria di lanciarazzi sul petto e aperture per bombardamenti a tappeto sui fianchi.- disse subito lei - E il cannone al plasma nel becco.-
John sentì la testa che girava: ci mancava solo questo, un cannone al plasma.
Decisamente, non erano nelle condizioni di reggere il confronto.
- Okay…- sospirò - È tutto?-
Lirie annuì cupamente.
- Non so altro. Non mi intendo di meccanica, io sono solo un’archeologa.-
John annuì: cacciatori di tesori, ecco cos’erano. Bene attrezzati, certo, ma cacciatori di tesori. Per un momento pensò anche di chiederle qualcosa su tutta quell’operazione, ma decise che, in fondo, non gl’importava affatto: aveva ben altro a cui pensare.
- D’accordo…- disse - Daz, vieni, andiamo.-
Il dottore non disse niente e ripose le sue cose nella borsa, seguendo il capitano verso la scala che li avrebbe fatti uscire dalla stiva.
- Ma era davvero Pentothal?- chiese poi John.
- No, era fisiologica.- rispose Daz - Ma questo lei non lo sa.-

Mi duole dirlo, ma entro poco arriveremo alla conclusione i questa prima parte. Tra breve dovrò cominciare a pubblicare la seconda, il cui titolo vi verrà rivelato al momento giusto.
Ringrazio Ely79, LullabyMilla, Kira16, Ciccibu e Ailes, che stanno seguendo la storia. A domani!

   
 
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