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Autore: Ismene_    14/04/2013    7 recensioni
Chiudete gli occhi e immaginate.
Siamo alla fine del quinto anno. James Potter ha un piano. Sbagliare volutamente una pozione, spingere Lumacorno a compassione e ritrovarsi un pomeriggio intero con Lily Evans, la più brava della classe nonchè ragazza dei suoi sogni, per rifarla. I classici battibecchi tra i due maa ... qualcosa va storto e si ritrovano nel futuro.
La storia è ambientata nel 1993, quanto Harry era al suo terzo anno.
Non è un caso.
Io amo i Malandrini. Questo è il presupposto dal quale partire per capire tutte le mie scelte.
Quando Harry è la suo terzo anno tre dei Malandrini si ritrovano ad Hogwarts.
Remus è il professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
Peter è Crosta (non mi dilungo xD).
Sirius cerca Harry.
Ne mancava soltanto uno.
Ebbene, eccolo qua!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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XVI

Nuovi inizi, nuovi incontri.



Le cose cambiano. Cambiano sempre. Il più delle volte prima che tu te ne accorga, nell'istante in cui avevi iniziato ad accettare una nuova condizione. Perché? Semplicemente perché la vita non è semplice, nessun percorso è già pronto, dunque tutti devono impegnarsi a segnare il proprio giorno dopo giorno.

Questo è il bello, ognuno di noi può scegliere di percorrere una strada diversa.

Questo è il bello, ma è anche ciò che rende le cose così difficili e mutevoli.

E allora? Cosa bisogna fare?


-Cosa dobbiamo fare, Evans?

-Agire, James. È finito il tempo delle parole e di tutti i discorsi sui nostri sentimenti e la confusione di trovarci qui. Ormai ci siamo e dobbiamo viverla al meglio. Sbaglio?

-No, non sbagli- disse lui, gli occhi carichi di ammirazione -E la cosa fondamentale è non aver paura. Tu hai paura, Lily?

-Tanta, James... forse troppa. Ma è normale, devo soltanto imparare a conviverci.

-Conosco quella sensazione. È come se da un momento all'altro dovessi scoprire qualcosa che è più grande di te. Però siamo in due, il peso sarà più leggero.

-Prima o poi dovrò ringraziarti, Potter.

-Sempre a tua disposizione, mia cara, per qualsiasi cosa.

-Potter, smettila di provarci con la nostra Emmeline. Perdonalo, cara, sono gli ormoni. Abbiamo tante cose da fare, vit vit!

-Fratelli Weasley alle sette del mattino, J'adore!

-Solo per la colazione, non per te nostra bellissima e talentuosissima Evans. Così si fa, James, un po' più di grinta!
-Sono stato grintoso per quasi cinque anni, gente.

-La costanza prima o poi viene premiata, fidati!

-Miei cari, dunque dove si va?

-Tu vieni con me, piccola Evans. James invece andrà con George.

-Nessuno di noi due è abituato a farsi guidare dagli altri, Weasley.

-Una cosa di me l'hai capita, James! Ma direi che si possa fare un'eccezione, non credi?

-Se qualcosa va storto sarò pronto a rinfacciartelo.

-Mi assomigli ogni giorno di più!

-Forza piccioncini, non ci siamo svegliati così presto per chiacchierare!





-Fred caro, ora ti spiego una piccola cosa. Prima vi ho dato man forte solo per evitare che James facesse i capricci. Ora che non c'è, posso dirti che il fatto di separarci non mi entusiasma molto; lui, per uno scherzo della sorte, è l'unica persona della quale posso fidarmi. Non ho nulla contro te e tuo fratello, lo sai; anzi, mi piacete. Ma devi capire che io non posso permettermi errori. Anche se risibili, non sono accettabili. La mia situazione è troppo precaria, capisci?

-Inizio col dire che i discorsi seri non sono la mia specialità. Ma, se la situazione è davvero davvero seria, posso impegnarmi seriamente per inserire un po' di serietà nella mia arringa, in modo che almeno dalla facciata sembri seria. Vedi, non ci riesco! Già questa introduzione era talmente ridicola che hai iniziato a ridere! Lascia solo che ti spieghi una cosa. Io conosco, anche se non l'ho studiato, il periodo in cui tu e James vivete. Posso immaginare l'ansia e l'insicurezza costante che la guerra comporta. Qui invece la lotta più feroce è quella fra Grifondoro e Serpeverde per la Coppa delle Case o nel torneo di Quiddich.

Quello che sto cercando di dirti è che non tutte le persone sono buone e sincere, oggi come allora. Ma, andiamo, avrai pur conosciuto qualche Weasley! Noi siamo buoni e sinceri per definizione. E io non potrei mai, mai ingannarti.

-Sei un ragazzo d'oro, Fred, lo sai?

-Sei la prima a dirmelo, lo sai?

-Potresti dirmi come... come si chiamano i tuoi genitori?

-Arthur Weasley e Molly Prewett. Non infrango nessuna regola sacrosanta e inviolabile dicendotelo?

-Oh mio Dio. Quindi se le cose non sono cambiate io sarei tua zia?

-Eh?!

-Ops, questo non avrei dovuto dirlo.

-No, penso anch'io. Ma ormai il guaio è fatto, va' avanti.

-Io e il fratello di Molly, Fabian, stiamo insieme da più o meno due anni.

-Ah.

-Non hai nulla da dire?

-No.

-Proprio niente?

-Zero.

-Fred! Sono o non sono tua zia?

-Per fortuna no.

-Per fortuna? Ti sto così antipatica?

-Certo che no; è che se fossi mia zia non potrei chiamarti piccola Lily.

-Stupido. E Fabian cosa fa?

-Lily, nemmeno io posso commettere errori.

-Sì, ma ormai il guaio è fatto, lo hai detto anche tu!

-Non posso, Evans, non insistere.

-Non pensi che io abbia il diritto di saperlo, piccolo Fred? Non chiedo di conoscere tutta la verità, tutto quello che accadrà o che è accaduto. Ma un solo, piccolo dettaglio, per me sarebbe davvero importante.

-È morto. Mio zio è morto. Tutti e due i miei zii sono morti. E fra di noi soltanto una persona può dire di averli conosciuti, e quella persona non sono io.

-Ah. Capisco- fece una brevissima pausa -Dov'è che dovevamo andare io e te?

-A parlare con Remus. Sei sicura di star bene?

-Non c'è tempo la psicanalisi– disse, fissando i suoi occhi in quelli del ragazzo.

-C'è sempre tempo, Lily.

-Sì, ma io ora non ce l'ho. E non voglio cadere di nuovo in un baratro. Andiamo?

-Andiamo.

-Grazie.

-Ehi, stiamo soltanto rimandando, non mi scappi.

-Grazie anche per questo, Fred.

-Ti sono debitore.





I gemelli Weasley non avevano lasciato nulla al caso.

Fred avrebbe portato Lily dal professor Lupin, che già sapeva della loro visita. Il ragazzo non era riuscito a spiegargli tutta la situazione, ma l'indispensabile per evitargli un attacco di panico lo aveva fatto.

Era invece di vitale importanza, a parer loro, che James non incontrasse il suo vecchio amico. O almeno, non per il momento. Sarebbe stato uno shock troppo grande per entrambi, meglio somministrare la realtà a piccole scaglie.

Quello che nessuno dei due aveva calcolato era il caso “Fabian Prewett”.

Ma in fondo Fred non poteva immaginare che fra lui e Lily ci fosse una storia; e che quella storia durasse da così tanto tempo; e che Lily pensasse che ancora per molto sarebbe durata; e che in fondo stavano davvero bene insieme.

Non poteva immaginarlo, né intuirlo dal comportamento della ragazza. Era così evidente che ci fosse della chimica fra lei e il giovane rampollo dei Potter.

Che fosse soltanto chimica?

Che la loro unione non sarebbe stata davvero felice come tutti credevano?

E se il loro matrimonio fosse stato soltanto un ripiego per uno piccolo e sfortunato sbaglio?

Il povero Fred sapeva che non avrebbe mai conosciuto la verità. E sapeva, soprattutto, che pur conoscendo quella ragazza da pochi giorni, considerava di massima importanza la sua felicità. Poteva vedere con i suoi occhi l'affetto che James provava per lei. Ma Lily? Lily avrebbe imparato ad amarlo? Sarebbe stata costretta? Tutto per lei si fermava soltanto ad un gioco fra ragazzi?

Non ne aveva la più pallida idea. Ma, se le sue ipotesi non fossero state così assurde, cosa poteva fare lui per impedirle di essere infelice? Scoprire di avere un figlio con James di certo avrebbe accelerato le cose...


-Sei pensieroso, Fred?

-Hum? No, non ce n'è motivo. Giusto?

-No, infatti, nessuno. Remus sa già di me?

-Sì, renderà le cose più facili.

-Pensi che mi dirà quello che voglio sapere?

-Penso che per il momento il tuo cuore non sopporterà altre scoperte. Almeno per oggi.

-Sai, Fred, con te mi sento al sicuro. Mi sento protetta.

-Sono qui per questo! Il tuo angelo custode dai capelli rossi che vive nel futuro. Potrebbero scriverci un libro.

-Già e chi lo leggerebbe? Davvero, sei capace di farmi ridere quando sento che tutto presto crollerà. E questo ti rende davvero una persona speciale, sono fortunati i tuoi amici.

-Anche tu sei mia amica, piccola Lily, o meglio, lo stai diventando. Senti- iniziò stringendole le spalle -Io so che vuoi sapere la verità, che vuoi andare fino in fondo. Ma hai l'obbligo con te stessa di ricordarti che non sei indistruttibile. Devi rallentare, Lily.

-E se non volessi farlo?- gli chiese lei con una nota di disperazione nella voce.

-Io da qui non mi muovo. Se dovessi crollare rimetterò io a posto i pezzi. Il punto però è che non ti conviene; mi sono sempre piaciuti i puzzle, ma li compongo a modo mio. Rischi di ritrovarti con gli occhi al posto delle narici! Quindi rallenta, pensa un po' a te stessa.

-Non starai rischiando seriamente di diventare un po' troppo serio?

-Sono seriamente preoccupato, la faccenda è davvero seria.

-Andiamo da Remus, stupidino!


Erano ormai da un pezzo fermi davanti alla porta del suo ufficio, ma avevano continuato a temporeggiare.

Per Lily era il secondo tentativo, sarebbe riuscita stavolta ad incontrare il suo vecchio amico? O sarebbe ricomparso Severus, sconvolto come qualche settimana prima?


-Vuoi che entri prima io?

-No, ce la faccio.


Spinse con decisione la porta, e se lo ritrovò davanti.

Era come se mentre lei si nascondeva dietro la porta, lui avesse aspettato lì, nello stesso clima di attesa ansiosa, che gli procurava un mal di pancia strano, come un buco nello stomaco.

Ora tuttavia si rendeva conto di quanto fosse stata inutile e superflua quell'ansia. Niente era cambiato. Certo, anche Remus era invecchiato più del dovuto, ma era sempre Remus.

Mentre lo ispezionava per bene notò delle grosse lacrime sul punto di straripare.

Riempì con alcuni passi lo spazio che la separava da lui e andò ad abbracciarlo. Ed iniziò a piangere anche lei; non si riconosceva più, ultimamente aveva pianto come non mai.


-Almeno tu non sei cambiato, Remus!

-Mi sei mancata, Lily, Merlino quanto mi sei mancata. Non ti vedevo sorridere da così tanto tempo...

-Son diventata triste e depressa con la vecchiaia?- scherzò lei.

-Siamo diventati tutti tristi e depressi- ammise.

-Forse è per questo che io e James siamo qui! Dobbiamo ridare il sorriso a voi musi lunghi. Guarda, sta già funzionando!
-È davvero un miracolo. Ma dimmi, Lily, di preciso da che periodo venite?

-Siamo alla fine del quinto anno. Poco dopo...

-Il tuo litigio con Mocciosus. Scusa, sto tornando adolescente anch'io!

-Posso abbracciarti di nuovo, per favore?- lo supplicò lei.

-Va tutto bene, Lily, tutto bene.

-Remus, sono più di due settimane che parlo soltanto con Potter e un elfo domestico! Non so se rendo l'idea.

-Grazie per la considerazione, eh!

-E da qualche giorno Fred e suo fratello. Contento, piagnucolone?

-Lo ero anche prima a dire il vero.

-Sedicenni, ci sono anch'io!

-Non sentirti un grande uomo, Rem, non è giusto! Io sono sempre stata matura per la mia età.

-Già, anch'io sono sempre stato... no, non è vero.

-Remus, so che c'è un argomento che dobbiamo affrontare per forza, e so che tu come me vorresti aspettare. Ma meglio un strappo netto, no?

-Non cambia molto. Fred mi ha detto della pozione. Ho cercato di fare delle ricerche, ma non sono io l'esperto in materia. Inoltre, da quello che ho capito, non volete farne parola con il preside o altri.

-Non per il momento, no.

-Sono d'accordo. Si corrono dei rischi, ma non voglio lasciarvi andare così presto. Farò il possibile per aiutarvi.

-Remus, io so che è successo qualcosa di grave. Lo sento, lo vedo nelle tue rughe, lo leggo negli occhi di tutti. Non pretendo di sapere tutto, davvero. Però se non ci trovassimo qui per caso? È possibile avere una specie di missione? Una possibilità che ci è stata data per cambiare le cose? Sì, lo so che non di dovrebbe fare, ma se è per il bene di tutti?

-Sei sempre la stessa, Lily Evans. Disposta ad andare anche contro le regole se crede in qualcosa. Ma purtroppo a volte cambiare le cose fa più male che bene.

-Rem, non avrai mica perso la speranza?

-Ci sono cose che ti logorano, Lily, distruggono ogni singola parte del tuo essere.

-Io e Fred siamo bravi con la colla. Ora sono qui, qualsiasi cosa sia successa con i tuoi amici non sei più solo. Capito?

-James ha scelto davvero bene.

-Non conta soltanto la sua scelta però. A proposito di Potter, lui dov'è, Fred?

-Da un'altra vostra vecchia conoscenza...

  
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