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Autore: martamatta    20/04/2013    2 recensioni
Questa storia è una specie di Call of duty modern warefare 3 di pura invenzione.
Allora incomincio con l'introduzione.
Chi dice che i morti non possono tornare? Cosa mai succederà se un uomo ignaro di chi sia lui stesso abbia dentro una rabbia e una vendetta di cui non ha memoria? Makarov è ancora a piede libero e la rabbia dei superstiti della task force 141 ribolle mentre il mondo è invaso dalla guerra e dalla morte. Un mondo sporcato di sangue di bugie e tradimenti. Ma che nasconde molte verità.
Buona lettura spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passarono alcuni giorni e Soap oramai era quasi del tutto guarito, intanto Price cercava di tenerlo lontano dal soldato mascherato. Invece Sara non perdeva occasione di fissare Death senza che lui se ne accorgesse.
 
Alla fine mancarono poche ore alla partenza, era sera e l’indomani mattina sarebbero tutti partiti per il generale lasciando la casa di Sara libera. I preparativi per la partenza erano ultimati e i militari si presero tutti una pausa.
Tra questi Rick era seduto sotto un albero a diversi metri dalla casa. Le sue mani erano impegnate ad intagliare un pezzo di legno con il coltello militare. Si fermò a osservare il pezzo di legno che sembrava prendere la forma di un soldatino; in quello stesso istante una lacrima carica di tristezza gli scese dagli occhi.
-Che ti prende soldato?- Rick si girò di scatto e si ritrovò il soldato mascherato ad osservarlo. –Niente capitano! Scusi è solo…niente di importante- disse Rick strofinandosi gli occhi con il braccio destro per asciugarsi le lacrime.
Death lo guardò non convinto –No…no! C’è qualcosa che ti affligge, te lo leggo in faccia…intanto cosa intagli?-,-Non lo so con precisione, mentre intaglio vengo affollato di pensieri, e alla fine il legno prende forma da sé…-.
Death lo guardò curioso e parlò con una dolcezza di cui Rick non pensava che ne fosse capace –Sembra un soldatino! Cosa ti preoccupa?-, Rick sospirò e abbassò lo sguardo -Sono passati due anni dall’ultima volta che vidi mio fratello…Ci sentivamo, ma poi…pochi mesi fa seppi della sua morte…Io non riesco ancora a farmene una ragione…-. Death annui e qualcosa dentro di lui sembrò rompersi –è dura accettare la morte di qualcuno. Ma le loro morti ci rendono più forti e prima o poi il tempo guarisce tutte le ferite e il dolore passa– Rick annuì –Già, ma è difficile…-; Death lo guardò con compassione e non sapendo perché delle parole gli uscirono di bocca –Non può piovere per sempre, Ricky-.
A quelle parole il macigno di tristezza nel cuore del giovane soldato sembrò sparire; si alzò di scatto mettendosi di fronte a Death e dicendo con voce tremolante –Quelle parole…Gary…?- allungò le mani verso il viso di Death per togliergli la maschera. In quell’istante il soldato mascherato indietreggiò e nella memoria un volto sembrò comparire; -Aspett…-.
In quell’istante un esplosione investì la zona circostante: i due soldati vennero catapultati a terra e in un attimo tutto cadde nel caos.
 
Death si risvegliò dopo pochi secondi e stranamente non aveva ferite gravi a parte qualche graffio superficiale, nonostante la distanza ravvicinata dell’esplosione. Quando si voltò verso Rick per verificare le sue condizioni capì il perché; Rick era disteso a terra supino coperto di sangue e schegge di legno che avevano trafitto tutto il suo corpo. Per l’esplosione parte del tronco dell’albero era andato in frantumi ed il corpo di Rick aveva fatto da scudo lasciando Death quasi del tutto illeso.
Il giovane soldato aveva gli occhi aperti per lo stupore e respirava ancora, anche se a fatica.
Death si avvicinò e con molto sforzo Rick parlò –Gary…Vieni ti prego-, il soldato mascherato si inginocchiò vicino a lui; ed una voragine, di cui aveva la sensazione di aver già provato prima senza averne memoria, si impadronì del suo cuore.
Death gli prese la mano e dei frammenti di ricordo gli balenarono davanti agli occhi: due bambini che giocavano insieme, ridevano e si facevano i dispetti a vicenda come due normali fratelli sotto lo sguardo dolce e attento di due persone…già quelle due persone erano i loro genitori.
Allora era stata questa la sua infanzia, come si possono dimenticare certe cose? Persino il volto e il nome del proprio fratello. Un alone oscuro sembrò schiarirsi  nella sua memoria ma solo in una piccola parte.
-Tu…sei vivo…mi sento meglio…-, Gary si poggiò la mano libera sulla fronte –Ricky…devo essermi perso in un sogno pieno di incubi! Mi dispiace…-, Rick scosse delicatamente la testa –Nonostante i tuoi occhi siano diversi, tutto il resto è quasi del tutto identico! Gary io…-, -Non parlare risparmia le forze! Vado a cercare aiuto tu…- gridò il soldato mascherato, ma Rick lo trattené –Lascia stare! Ormai è tardi Gary, non puoi salvarmi. In guerra ci sono sempre delle vittime, non puoi salvare tutti. E poi tu hai fatto anche troppo per me. Sai, mi ero arruolato perché volevo essere io a proteggerti. Volevo…- un colpo di tosse fece bloccare Rick e fargli sputtare del sangue.
-Come potresti anche solo pensare di volermi bene se mi sono dimenticato della mia vita. L’unica cosa che provo è odio e desiderio di vendetta verso una persona morta, di cui non ricordo il volto…mi dispiace per tutto-, Rick sorrise –L’amnesia ti ha dato al cervello…grazie di essere qui e grazie di esistere…-.
A quelle parole Gary si paralizzò e nella sua mente riecheggiavano; in un altro luogo, in un altro tempo, un’altra persona le aveva pronunciate.
-Gary…avrei un ultima richiesta…per favore togliti la maschera-, Death abbassò lo sguardo –Non so come la prenderai…ma se questo è il tuo ultimo desiderio Ricky io lo rispetterò-.
Allungò le mani all’altezza del collo e con le dita afferrò i bordi della maschera, lentamente se la tolse; -Ecco in cosa la guerra mi ha trasformato…-. Rick non disse nulla, all’inizio rimase perplesso poi sorrise –La cosa più importante è che sei vivo, anche se senza ricordi…e poi non ho mai avuto il coraggio di spedire a mamma e papà il messaggio con su scritto che il loro figlio maggiore è morto, non ce la facevo! Ma adesso tu sei qui e puoi tornare a casa…-.
Death abbassò lo sguardo e lasciò andare la mano di Rick –Io non…io è come se fossi morto quel giorno. Guarda Rick! Guarda il mio volto, è il volto di un estraneo per me è per questo che indosso una maschera- detto questo Rick allungò una mano sul suo viso –Sarà anche un po’ rovinato ma è questo…il volto di mio fratello…-.
Gary si avvicino a lui –Rick….Rick! Rickkkkkkkk!- e si rese conto che il suo fratellino aveva esalato l’ultimo respiro. Delle lacrime gli scivolarono sul volto mentre con la mano destra sfiorò delicatamente il volto di Rick per chiudergli gli occhi, e da quel giorno l’immagine di quegli occhi spenti avrebbero perseguitato sia Gary che Death; sia di giorno che di notte.
Asciugatosi le lacrime Death si infilò nuovamente la maschera. Si voltò verso l’accampamento e vide un immagine spaventosa, essendo stato preso da Rick non si era accorto che l’accampamento era sotto attacco nemico; la puzza di esplosivo e di fumo si faceva più forte e i soldati avevano bisogno del loro capitano.
Prima di andarsene Death si voltò un ultima volta verso Rick mormorando –Addio fratellino che la tua anima riposi in pace…ti voglio bene-.
 
-Capitano sono troppi? Che cosa dobbiamo fare?-, disse uno dei soldati a Death quando lo vide arrivare. –Quante perdite?-, -Quasi la metà e  continua ad aumentare, non eravamo preparati per un attacco del genere!- Death annuì mentendo il sangue freddo –Evacuare! Tutti sugli elicotteri ce ne andiamo! Soldato, dov’è Fury?-, -Nella sua tenda….ma andiamo dove signore?-. Death rispose mentre si dirigeva alla tenda del generale –Delta Force ragazzo!-.
 
Arrivato alla tenda alla tenda di Fury, Death vide che tutti i presenti erano agitati ed intenti a far sparire diversi documenti. Il generale stava in piedi ad osservare la mappa della zona.
-Hai pensato a qualche strategia?- parlò Fury con freddezza al capitano –Ho già informato alcuni uomini; la prospettiva migliore è la fuga verso Delta Force! Dobbiamo evacuare immediatamente, il tempo stringe…-. Fury annuì –Bene, scommetto che hai già idea a chi ci sia dietro a questo attacco-, Death rispose ironico –Ovviamente Makarov!-.
-Bravo ragazzo…ora raduna Price e McTavish…usate il mio elicottero, non penso che ci sia bisogno di dirti di portare anche Sara per la sua sicurezza visto che è un civile!-, -Si, signore!- disse il soldato determinato.
-bene ora vai-, Death sospirò –Rick è morto…- a quelle parole il generale si paralizzò –Tu cosa sai di lui?-, l’uomo mascherato guardò negli occhi il generale –Tutto…almeno nei miei confronti, del fatto che è mio fratello e della mia famiglia. Ma nient’altro…-. Il generale annuì –Pian piano Gary…cioè Death- finito di parlare fece un cenno di saluto ed il giovane capitano uscì dalla tenda, pensieroso e forse anche un po’ triste.
 
Death correva, diretto alla casa, tenendosi stretto un fucile d’assalto. Ma poi due persone lo fermarono –Ehi capitano che facciamo?- disse Jackson agitato, mentre Nikolai gli copriva le spalle con un fucile puntato verso i nemici.
-Jackson…che fai qui? Non dovresti stare nelle retrovie a curare i feriti?-, il medico sospirò –Il fatto che non c’è  più nessuno da curare…stiamo dando una mano ad evacuare-, Death annuì –Sono sicuro che state facendo del vostro meglio…Ma adesso dovete andare il tempo stringe! Nikolai è un buon pilota, fai da copilota prendete l’elicottero di Fury e aspettate il mio arrivo insieme a Sara, Mctavish e il capitano Price-, -Ricevuto- disse Nikolai determinato.
Death stava per andarsene ma Jackson lo trattenne –Lascia che ti copra le spalle…non voglio perdere il miglio capitano che abbia mai avuto…-, -Jackson!- gridò Death –mantieni il sangue freddo! Tu devi andare con Nikolai, sei l’unico medico a disposizione! Se tu muori e uno di noi viene gravemente ferito non riuscirò ad arrivare fino a Delta Force! Quindi datti una calmata e porta il tuo didietro sull’elicottero! È un ordine soldato!- detto questo il capitano se ne andò correndo, mentre Jackson lo guardava disse –Ri..ricevuto! Capitano…-.
 
Arrivato alla casa Death notò del fumo nero come la pece uscire dalle finestre posteriori. Appena entrò il fumo lo investì, se non fosse stato per la maschera sarebbe stato quasi sul punto di svenire soffocato.
-Death! Qui!- il soldato si girò di scatto e si ritrovò Price con la gamba sinistra sanguinante, sorretto dal capitano McTavish –Che è successo, dov’è Sara?-, Price rispose a fatica –Sul retro li stavamo respingendo quando quei figli di puttana hanno lanciato delle granate incendiarie…la casa a preso fuoco come un fottuto fiammifero! Cazzo che male!- Aggiunse toccandosi la gamba –Ed è stato in quel momento che mi hanno colpito!-.
-Cavolo Price non ti avevo mai sentito così incazzato! Come Death Sara era andata nel seminterrato a prenderci altre munizioni…ho paura per lei…-. Death annuì –Vado a prenderla, voi dirigetevi all’elicottero di Fury, c’è Nikolai insieme a Jackson che vi aspettano così potrà sistemare la gamba a Price-, i due annuirono e quando Soap passò vicino a Death un immagine gli attraversò la mente; il capitano McTavish che stava chiudendo una saracinesca mentre faceva un cenno a Death dicendogli “Roach ci vorrà un po’ per farlo parlare. Perlustra la favela Meat e Royce alla ricerca di tracce di Rojas…è
Death tremò per un attimo e si sorresse la testa la testa, poi la scosse pensando che fosse solo un’allucinazione per colpa del fumo.
 
Velocemente attraversò la casa urlando –Sara! Sara…! Resisti arrivo!-; la parte posteriore della casa era quasi del tutto avvolta dalle fiamme e velocemente Death scese nel seminterrato; lì trovò Sara svenuta con sopra una tegola di legno e una ferita sanguinante sulla testa, mentre  il resto, tutto intorno a lei era completamente in fiamme.
Alla vista di quelle fiamme così ardenti e così vicine, le ustioni per un attimo, gli cominciare a pizzicare la pelle insieme ad un ricordo sfocato e lontano. Ma Death fece un respiro profondo e con determinazione caccio via tutte queste brutte sensazioni pensando solo a Sara.
Velocemente il soldato mascherato, con tutta la forza che aveva, spostò la pesante tegola e prese in braccio la ragazza; sussurandole –Resisti…ti prometto che andrà tutto bene-.
Death mise le braccia di Sara intorno al suo collo e se la portò sulla schiena, in quel’istante vide delle granate e degli esplosivi avvolti dalle fiamme; spinto da una grande determinazione e paura, il soldato mascherato in pochi secondi percorse tutta la rampa di scale, ma arrivato proprio in cima un esplosione travolse la casa facendo crollare tutto il retro.
 
Non avrei immaginato di  vedere uno dei più famosi generali europei in un posto sperduto come questo…generale Fury che piacere incontrarla…-, parlò sarcastico un uomo dai capelli neri, con una sottile barba del medesimo colore che gli copriva il viso; seguito da degli uomini armati.
Avevano fatto irruzione sparando all’impazzata dentro la tenda; e adesso Fury era sanguinante e morente, guardava fisso l’uomo dicendo –Vladimir Makarov!!! Almeno hai le palle di combattere affianco hai tuoi uomini dimostri carattere venendo qui, ma anche stupidità…-, il russo rise –Stupidità? Stai per morire e metà delle tue truppe è stata fatta a pezzi dai miei uomini…e ora mi dirai ciò che voglio sapere- Fury rise -Le cose vanno chieste con gentilezza…immagino che tu voglia sapere di Price. Mi comincio a chiedere anche io dove potrebbe essere-, -sentirti parlare è come una seconda ricompensa- disse ironico, poi fece un cenno hai suoi uomini che cominciarono a perquisire ogni angolo della tenda.
-è amaro il sapore della sconfitta, non trovi?- disse il russo dopo essersi inginocchiato davanti a Fury per guardarlo negli occhi. Il generale rise e rispose con aria di sfida –Se vinci una battaglia non vuol dire che hai in pugno la possibilità di vincere la guerra. Sei pazzo Makarov, questo lo sanno tutti…-, -Me lo dicono spesso. So che sei un uomo tosto, quando sei stato in Afghanistan hai subito 20 ore filate di tortura tenendo sempre la bocca sigillata, hai resistito finché i tuoi compagni non sono venuti a salvarti…quindi agirò con le buone oppure un bel proiettile in testa. Dove si  sono nascosti Price e il suo sottoposto?-.
Fury sorrise maliziosamente e sputò del sangue sulla guancia destra del russo –il mio uomo migliore li ha portati in un luogo nascosto persino ai satelliti e a tutte le mappe del mondo! Quindi fottiti!-. Makarov si pulì la guancia con la manica destra della giacca. Poi si alzò in piedi e puntò la pistola sulla fronte del generale mormorando –Il proiettile allora!-, ed uno sparo riempi l’aria.
Makarov rimase in mobile a fissare il cadavere del generale con una certa soddisfazione e disse ridendo –Riposo soldato! Riposo…-. Il russo si mosse e andò a esaminare le cartelle rimaste sulla scrivania di Fury e mentre le sfoglio –A quanto pare Sheperd della 141 ne hai mancato uno che si è pure scelto un nuovo sopranome.
-Signore due elicotteri sono in decollo!- disse uno degli uomini del russo, a quelle parole Makarov scattò in piedi e corse fuori; ormai due elicotteri erano già lontani.
Makarov strinse i pugni per poi rilassarli e sorrise –Il gioco si fa più interessante è entrato un nuovo concorrente…Escaped Death…come non sarai altrettanto fortunato-.  
 
Nota dell’autore: Cavolo è da tanto che non aggiorno chiedo scusa a tutti voi per il così tanto tempo trascorso.
A quanto pare si ha un lutto il giovane Rick se ne andato, un'altra vita spezzata dalle follie di Makarov. Ma almeno a potuto rivedere per l’ultima volta il volto di suo fratello, anche se era un po’ rovinato.
La descrizione del suo volto la darò a tempo debito, ma non è poi così difficile immaginare come può essere ridotta.
Al prossimo capitolo Sara racconterà un po’ della sua storia e di come si sia ridotta la gamba a quel modo, finché i nostri eroi non arriveranno ad un nuovo rifugio chiamato Delta Force.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci, martamatta      
  
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