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Autore: lunariflessiva    11/11/2007    1 recensioni
Cosa succede quando un Purosangue si innamora di una Babbana? E non un purosangue qualsiasi, ma niente pocodimeno che il figlio del ministro della magia, da sempre un odiatori di babbani, Mezzosangue e traditori del proprio sangue! Quando Melody e Nicholas si incontrano scoprono di essere fatti l'uno per l'altra ma nello stesso tempo di appartenere a due mondi completamente diversi...
Genere: Romantico, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nicholas Wood aveva diciotto anni ed era il figlio maggiore del ministro inglese della magia, Christopher Wood.

L’anno prima, Nicholas si era diplomato a pieni voti ad Hogwarts presso la casa dei Serpeverde, e da un anno lavorava presso il Ministero della magia come segretario personale de Ministro.

Suo padre gli aveva detto che doveva cominciare dal basso, come aveva fatto lui, ma neanche aveva fatto niente per nascondergli che da lì a vent’anni, trenta al massimo, lui sarebbe stato suo successore al ministero

Nicholas, come suo padre, era stato un discreto sostenitore di Voldemort, e dopo la sua caduta definitiva, avvenuta più di cinque anni fa, suo padre aveva continuato come se niente fosse, ad esercitare e perfezionarsi nelle arti oscure, solo che ora doveva farlo in maniera ancora più segreta.

Purosangue da ben quindici generazioni, Nicholas aveva altri due fratelli, di quindici e undici anni, e insieme alla sua famiglia viveva in un grande maniero, (o in un piccolo castello, a seconda dei punti di vista) nel Nord della Scozia. Li, Nicholas, aveva non solo tre stanze a sua completa disposizione, ma anche elfi domestici, cavalli alati, unicorni, giardini, campi da Quiddich, e una serie di scope personali.

Ma quello a cui Nicholas ambiva di più, era il laboratorio sotterraneo di suo padre. Egli infatti, aveva nei sotterranei, un laboratorio completo di arti oscure, a cui si accedeva solo pronunciando una parola d’ordine ad un dipinto all’ingresso dell’entrata. Nicholas aveva chiesto più volte a suo padre di poter partecipare con lui ai suoi esperimenti oscuri, ma egli aveva più volte risposto che Nicholas era troppo giovane, e che quando sarebbe venuto il momento, lo avrebbe messo al corrente di tutte le sue conoscenze. Ma Nicholas, come tutti i giovani, era impaziente, e già da qualche settimana, passeggiava ore ed ore davanti al dipinto provando e riprovando tutte le parole d’ordine che gli venissero in mente

Ad ogni modo, diversamente da suo padre, il quale si materializzava ogni mattina al ministero, Nicholas, ogni qualvolta si smaterializzava dalla Scozia, si materializzava a Londra quasi privo di forze. I grandi spostamenti hanno sempre bisogno di grandi energie, e per lui, che aveva la patente da poco più di un anno, questi spostamenti così lontani tra loro, gli portavano via una grande quantità di forza fisica.

Fu così che quella mattina materializzandosi davanti al negozio “Sinistre” di Notturn Alley, Nicholas dovette appoggiarsi alla nuda e fredda pietra della strada per non svenire.

Decise di fare colazione “Al dolce incantato” di Diagon Alley, e di risalire verso la mezza al “Ghirigoro” per quei libri sulle maledizioni della mente che doveva ritirare per conto di suo padre.

Solo che la maggior parte delle strade e dei negozi di Diagon Alley era frequentato soprattutto da Babbani e Mezzosangue. Nicholas non sopportava di vederli, figuriamoci camminare per le stesse strade o frequentare gli stessi negozi. Nicholas odiava i babbani più di chiunque altro, perciò cercava di stare lontano il più possibile da loro e dal loro inconsistente mondo

Fortunatamente in Scozia il suo maniero era protetto da un potentissimo incantesimo che mostrava a qualsiasi babbano un edificio in rovina. Se poi qualcuno si azzardava lo stesso ad entrare, sua madre sguinzagliava fantasmi di ogni tipo, così se il povero sfortunato non moriva d’infarto, scappava via urlando e a gambe levate

Dopo aver ripreso le forze a base di zuccotti di zucca, e pasticcini alla crema, verso le dodici e trenta Nicholas si avviò verso il Ghirigoro. Verso quell’ora, la gente tornava a casa dagli acquist, quindi la libreria non era affollata di ragazzini urlanti, topi di biblioteca e sucidi mezzosangue come alle dieci del mattino, così che quando Nicholas entrò c’erano solo un paio di adulti, tra bambini, e una ragazzina che leggeva.

Appena lo vide, la commessa del negozio, che aveva sempre avuto un debole per lui, iniziò subito a starnazzargli intorno. Nicholas sapeva di esercitare un certo fascino, soprattutto sulle donne più grandi di lui.

“Signor Wood che piacere rivederla è davvero sempre un onore averla nella nostra libreria se avessi saputo che sarebbe passato avrei messo il negozio in ordine e suo padre sta bene immagino sia impregnato di lavoro….”

Santo, cielo, Nicholas non sopportava quella gallina che parlava in continuazione senza mai riprendere fiato, decise di arrivare subito al dunque:

“Miss Page, dovrei ritirare alcuni libri e varie pergamene che mio padre aveva ordinato dalla biblioteca centrale del ministero  della magia russo, dovevano arrivare ieri”

“Il ministero russo? Oh, cielo, mi faccia controllare” disse sfogliando una lunga pergamena sul bancone

“Oh, si sono arrivati, ma sono nel deposito della nostra filiale a Dowftown. Se ha un po’ di tempo posso smaterializzarmi a prenderli.”

“Quanto tempo per la precisione?” Nicholas non voleva restare inchiodato lì per chissà quante ore. Che razza di incompetenti lavoravano in quella stupida libreria?

“Oh, una ventina di minuti, una mezz’oretta al massimo”

“D’accordo, ma faccia presto”

E mentre Miss Page si smaterializzava, Nicholas si avviò al reparto “Arti oscure”, vicino al reparto “Storia della magia”. La ragazzina stava ancora leggendo senza mai staccare gli occhi dal libro, così che cercando di non farsi notare Nicholas la osservò. Anche nella penombra del negozio, Nicholas notò che aveva capelli castani molto lunghi e occhi che sembravano di un verde scuro. Poteva avere al massimo quattordici anni. Strano che non comprasse libri per Hogwarts, il treno partiva tra una decina di giorni, e di solito tutti i mocciosi che entravano al Ghirigoro, poi ne uscivano con le borse strapiene di libri.

Per un attimo la mocciosa si accorse che qualcuno la stava osservando, e dopo averlo guardato perplessa per un attimo, continuò tranquillamente a leggere. Nicholas guardò il libro che stava leggendo “Storia di streghe sopravvissute al medioevo”. Una lettura un po’ pesante per una ragazzine di quell’età

“Non dovresti leggere quel libro” le disse serio Nicholas

Lei lentamente si girò di nuovo verso di lui perplessa “Perché no?”

“E’ un libro un po’ pesante per te”

Lei guardò prima il libro e poi Nicholas “Mi piacciono i libri pesanti”

Ora il perplesso divenne Nicholas. La mocciosa non sembrava il classico topo da biblioteca a cui piacciono i libri pesanti

“Non dovresti fare acquisti per Hogwarts?”

“Per cosa?”

“Per Hogwarts. Per la scuola”

“Ah, quella. No, non sono io che vado ad Hogwarts.”

“Ah, si? E perché no?”

La ragazzina ci pensò un attimo prima di rispondere “Be, penso sia perché io non sono una strega?”

Per una attimo Nicholas pensò che stesse scherzando

Ma l’espressione della mocciosa era seria

“Non sei una strega?”

“No, io non so usare la magia. Mia sorella si, è una strega. E’ lei che va ad Hockua…..be, insomma alla scuola di magia”

Scioccato, per un attimo Nicholas si sentì fisicamente male. Gli venne lo sbandamento e per un attimo gli mancò letteralmente il fiato.

Aveva dato confidenza ad una babbana!

Una babbana!

Una sporca, sudicia, meschina mocciosa babbana!

Dopo aver ripreso lentamente fiato, si chiese furibondo cosa ci facesse una babbana nel mondo della magia.

Ma certo. Se questa stupida babbana aveva una sorella mezzosangue, allora anche lei poteva entrare nel mondo della magia!

Nicholas decise che appena tornato al ministero avrebbe detto a suo padre di cambiare immediatamente quella legge

   
 
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