Fanfic su attori > Cast X-men
Segui la storia  |       
Autore: Gemells_ShikaNara    25/04/2013    3 recensioni
James e Michael hanno coltivato nel mentre delle riprese di X-Man First Class, delle sensazioni poco chiare uno nei confronti dell'altra. L'immaginazione di mesi li troverà a calarsi nell'inesplorata realtà, dove domande, perplessità e contraddizioni, li immergeranno in situazioni dalla quale usciranno fradici di ossessioni, ma altresì, forti sensi di colpa nei confronti di se stessi, e nei confronti di chi li circonda... Dove il senso di colpa abbandona e torna sulla strada che a loro, sembra così sbagliata, ma che dopotutto li trascina come un uragano in corsa, laddove il cuore non riesce a restare immobile...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non era stato esattamente facile reprimere il pensiero di quella sera.
A James sembrava passata un’eternità. Li aveva contati sulle dita i  giorni trascorsi, in totale erano sette. Sette giorni che non vedeva Michael. Gli impegni individuali non gli avevano permesso di  vedersi, nemmeno per bere un caffè.
Rimuginava e rimuginava su l’espressione scura del volto di Michael la mattina che se ne era andato. Gli era sembrato quasi arrabbiato. Entrambi erano rimasti delusi dall’improvvisata di Anne Marie, ma Michael sembrava essersela presa davvero male con lui, tant’è che non aveva ricevuto suoi messaggi. O magari era solo una sua fissa impressione.
James ora era appoggiato al tavolo del salone e, mentre quei pensieri aleggiavano nella sua testa, guardava instancabilmente l’unica foto che aveva sul cellulare di Michael, loro insieme abbracciati. Gliel’aveva scattata Dave, uno dei loro amici in comune. Gli piaceva da matti quella foto, si erano divertiti. Si trattava del primo party che avevano passato insieme.
<< Ti ho mandato almeno sei messaggi, perchè non mi rispondi? >> Domandò come se la foto di Michael potesse parlare.
Domani tutto il cast di X-Man si sarebbe radunato a Hollywood per la promozione del film. Cavolo se non vedeva l’ora, ci sarebbe andato solo, senza Anne Marie, SOLO. Non avrebbe avuto nessuno tra i piedi, attori manager fotografi e fan a parte. Ma almeno in privato avrebbero potuto parlare. James voleva capire lo stato d’animo del suo collega. Capire se quell’espressione scura andava incontro a una retromarcia sentimentale, o se fosse solamente il fatto che non avevano concluso come avrebbero appassionatamente voluto. Ma si chiese anche se non si stesse fissando troppo con quella storia. In fin dei conti Michael non era né il suo fidanzato né suo marito. James era sposato con una donna che amava, le donne erano il suo gusto. Michael non doveva diventare un chiodo ossessivo. Anche se questa nuova esperienza non faceva altro che imbambolarlo.
Domani, mancava solo domani e lo avrebbe rivisto. Tra un paio d’ore avrebbe preso un aereo, lo avrebbe portato dritto alla meta. Il suo manager aveva prenotato una suite in un albergo distante pochi chilometri dal Red Carpet. L’ultimo messaggio che aveva inviato a Michael era stato chiedergli se anche lui era stato sistemato lì. Probabile, ma avrebbe voluto sentirlo da lui stesso.
Anne Marie lo distrasse con un bacio sulla guancia. << Che stai guardando? >>
Ci vollero alcuni secondi perchè James abbandonasse per un attimo il pensiero di Michael.
<< Su cosa ti sei incantato? >>
<< Niente. Stavo controllando l’agenda. >> Ficcò immediatamente il cellulare nella tasca dei jeans.
<< Troppi impegni amore mio.. >>
<< Sì, davvero troppi.>>
Lei cominciò ad accarezzargli i capelli. << Sei stanco? >>
Quelle carezze lo innervosirono. << Non sono stanco. >>
<< Puoi dire che hai un altro impegno.>>
James si destò dal tavolo. << Assolutamente no. >> Esclamò pensando a Michael.
Sua moglie lo guardò corrucciando la fronte. << Che grinta. Strano. Non hai sempre molta voglia di tutta quella confusione. >>
<< E’ mio dovere come attore. E poi ho voglia di rivedere tutti quanti. >> Soprattutto Michael.
<< Tra quanto parti? >>
James guardò l’orologio. << Una mezzoretta e mi dirigo all’aeroporto. >>
<< Controlla che hai preso tutto. >>
<< Già fatto. >> Si rese conto di essere stato leggermente freddo con lei. Le diede un bacio. << Dai, andiamo a berci un caffè. Poi vado. >>
Si portò con sé la valigia. Tra non molto avrebbe potuto tornare a ad accarezzare i propri pensieri, a farsi domande e pensare a come avrebbe dovuto approcciarsi con il suo collega.
 
IL GIORNO DOPO.
 
Probabilità positiva. Michael era lì, nello stesso albergo. L’aveva saputo solo stamane. Per le due di quel pomeriggio dovevano essere pronti e agghindati per essere accompagnati al rumoroso Red Carpet. James lo era, era pronto e in ordine, forse si era profumato un po’ troppo, lasciava la scia di Hugo Boss in ogni dove nella quale si spostava.
Si portò per la millesima volta davanti allo specchio. Si osservò come se non fosse mai abbastanza in ordine. L’abito di Prada che non mancava mai nel suo guardaroba, quel giorno era perfetto. Il blu scuro del gilet risaltava come di dovere i suoi occhi azzurri. Spostò un ciuffo di capelli davanti al viso. Rendeva il suo sguardo ancor più penetrante.
Qualcuno bussò alla sua porta. Sicuramente Sam il suo manager.
Sprecò ancora un secondo per guardarsi da capo a piedi. Perfetto, non c’era più niente da sistemare. Ora era davvero pronto.
Agguantò la giacca e si avvicinò alla porta, Sam bussò nuovamente.
<< Eccomi! >> Spense la luce e si avviò al fianco del suo manager per raggiungere l’auto che lo avrebbe scortato.
Al Red Carpet c’era una gran confusione, si preparò per affrontarla. Uscì dall’auto e un frastuono di urla lo investì. Salutò sorridendo i suoi fan. I flash lo accecarono all’istante. Una seconda ondata di grida lo scortò a voltarsi. James restò con il fiato sospeso, dall’auto nera uscì Michael con il suo largo sorriso.
Erano praticamente arrivati insieme. James arricciò le labbra senza staccargli gli occhi di dosso. Il cuore nel suo petto aumentò il ritmo.
Michael salutò i fan, Michael indossava un paio di occhiali, Michael guardò nella sua direzione, Michael gli sorrise.
James ricambiò. Si sentiva un piccolo bambino in preda all’eccitazione.
Michael lo raggiunse e tese una mano verso la sua spalla. Si abbracciarono, ma per pochi secondi, Michael gli disse solamente << Ci siamo. >>
James continuava a sorridergli come un ragazzino troppo stupido alla sua primissima cotta.
In poco tempo arrivarono anche gli altri. Ad attenderli le solite procedure da tappeto rosso. Autografi, foto, interviste, niente di nuovo.
Si fecero le sette quando i vip presenti si ritrovarono tutti insieme al party che cominciò con un aperitivo. James non era ancora riuscito a scambiare più di due parole messe in croce con Michael. Non aspettava altro. Fra poco il tempo glielo avrebbe permesso.
Il suo amato collega scambiava quattro chiacchiere con una giovane attrice.
James intanto bevicchiò un analcolico, pensava che il suo collega era estremamente sexy. Forse si stava fissando davvero troppo. Stava bene vestito di grigio, un grigio ghiaccio. Contraddizione dopo contraddizione. I pensieri non facevano altro che contraddirlo.
A James sembrava di tremare, era in ansia, l’agitazione lo scuoteva da capo a piedi. Michael gli lanciò un occhiata, niente di più.
James stava friggendo sui carboni ardenti, la chiacchierata tra lui e l’attrice si stava dilungando anche troppo. Allorché decise di andare ad attirare la sua attenzione. Poggiò su un vassoio il bicchiere mezzo vuoto, si avvicinò all’amico, salutò con un sorriso ed un cenno l’attrice. Michael lo guardò senza sorridere, James invece si sciolse. << Dovrei parlarti… >> Il tono fu dolce.
<< Ok, tu vai. Ti raggiungo subito, appena ho finito di parlare con questa bella signorina. >> Michael schioccò l’occhiolino alla ragazza.
James ne fu quasi invidioso. Si allontanò quasi demoralizzato. L’atteggiamento di Michael era strano, distante, come se il loro rapporto, anche solo quello di amicizia, si fosse compromesso dopo quella sera.
Si portò in un angolo il più possibile isolato. L’eccitazione si trasformò in insicurezza.
Michael lo raggiunse con comodo, sembrava volerlo far attendere. Gli fu di fronte. << Parliamo qui? >>
<< Non mi hai ancora detto ciao. >>
<< Ciao.>> Sorrise ironico.
James lo guardò negli occhi e in quegli occhi scorse una vena di divertimento.
<< Vai ai bagni, prima tu. Io ti raggiungo. >> Aggiunse il collega.
James come uno scolaretto obbediente fece come gli aveva detto.
I bagni erano uno spettacolo, puliti e di stile, davvero un posto da divi.
La porta si aprì e James si girò. Michael si appoggiò alla porta dopo aver chiuso a chiave.
Voleva dire qualcosa di buono? Si chiese James.
<< Allora? >> Cominciò il più giovane dei due.
<< Allora che? >>
<< Perché non mi hai risposto ai messaggi? >>
<< Perché non avevo credito.>>
James rise nervosamente. << Gran bella battuta Michael. >>
Il tedesco appoggiò la testa all’indietro. << Non lo so nemmeno io il perchè. >>
<< Te lo ricordi ancora quello che stava succedendo tra di noi?>>
Michael annuì.
<< Sei arrabbiato con me per caso? >> Ora James assomigliava per davvero a un bimbo piagnucoloso.
Michael lo fissava senza rispondere.
<< Dimmi qualcosa, non ci sto capendo niente. Provi ancora le stesse cose? Quella mattina te ne sei andato con la faccia scura, non hai risposto ai miei messaggi e ora mi guardi in quel modo. >> James si appoggiò ai lavandini.
Michael più guardava James e più la voglia di baciarlo diventava forte. Ci aveva riflettuto molto in quei giorni, aveva perfino quasi ceduto a lasciare le cose come erano andate, fermarsi lì quindi. Aveva pensato fosse inutile mettere in piedi una storia del genere. Ma James era bellissimo nel suo abito, il suo profumo lo stava facendo eccitare. << Quanto profumo ti sei messo? Sembri una puttanella in cerca di lavoro. >> Eccitazione pura.
James tirò indietro la testa scoprendo il collo. Sbuffò.
Michael in due secondi gli fu addosso, lo baciò sul collo, la flagranza del profumo si mischiò con la sua saliva.
James tirò su la testa ansimante. Michael con forza lo girò e lo prese per i capelli, lo tirò a sé con violenza, l’erezione spingeva contro i pantaloni, contro le natiche di James. Assestò al giovane un colpo con il bacino tra il culo, gemette con foga baciandolo sul collo.
<< Michael.. >> Gemette pronunciando dolcemente il suo nome. Le paranoie adesso potevano andare a farsi fottere.
Michael lo schiaffeggiò su una chiappa. Sembravano pronti per andare al sodo.
Non fecero l’amore. Non a causa di interruzioni questa volta. Michael si era fermato, accarezzandolo più dolcemente. Si erano baciati a lungo rivisitando i sapori lasciati nemmeno a metà. Michael gli aveva sussurrato sensualmente all’orecchio << Se lo facciamo….non sarà qui….non voglio essere interrotto un’altra volta.. >>
James aveva strusciato il suo dolce culetto contro l’erezione di Michael, un fremito li aveva pervasi. A fatica si erano staccati, si erano dati una sistematina. Prima di aprire la porta, Michael aveva voluto rubargli un ultimo bacio, le labbra di James erano fiammeggianti, era uno dei particolari di lui che lo eccitava da matti.
<< Ora godiamoci il party. >> Ma Michael pensava già alla suite in albergo. Immaginò James con un solo perizoma in dosso sdraiato su un fianco sul suo letto. Goloso mangiò mentalmente quel pensiero. Doveva cercare di trattenere altri pensieri di quel tipo o senò qualcuno avrebbe notato il gonfiore dei suoi pantaloni. James era irresistibile ed era sicuro più che mai che i sentimenti che provava per lui erano veri. Capiva le stesse identiche cose guardando i suoi occhi. La loro intesa non sarebbe finita mai.
 
Provate nella vostra mente ad immaginare quello che succederà in continuo…chissà…..magari qualcosa combacerà.
Grazie e al prossimo capitolo.
Silvia.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast X-men / Vai alla pagina dell'autore: Gemells_ShikaNara