Ho
sentito dire che quel matto è ancora in giro adesso,
e vomita
parole da un megafono che resta spento;
e non si da mai pace fino
a quando ogni sguardo è appeso
alle sue tasche ancora troppo
piene di conigli e fiori.
(Quel matto sono io, Negramaro)
LEI.
Istintivamente
afferrai i braccioli della sedia, come se il pavimento dell'ufficio
di Shacklebolt avesse potuto cedere sotto di me, preparandomi alla
caduta.
La premessa che mi aveva fatto non era per niente
rassicurante, mentre mi diceva che alla fine della spiegazione, se lo
avessi voluto, avrei potuto essere Oblivata; e qualcosa di molto
simile alla paura mi strinse la gola: a nemmeno due anni dalla
sconfitta di Voldemort nessuno si aspettava che delle altre forze
oscure mettessero in pericolo il nostro mondo.
- È ormai da mesi
che ne siamo a conoscenza, - continuò, - e data la situazione, in
cui la maggior parte di noi è impotente, abbiamo preferito mantenere
la cosa segreta al Mondo Magico: solo pochi ne sono al corrente, chi
come te ha subito un attacco e chi può combattere. Una squadra
speciale di Auror ha fatto delle ricerche: con la nuova ascesa di
Voldemort hanno iniziato a smuoversi le acque e delle creature
magiche si sono sentite in pericolo, hanno iniziato a formare un
esercito per difendersi. Con la sua sconfitta poi le cose sono
peggiorate: il loro intento è cambiato, usano soldati contro cui la
magia è inutile, la verità è che vogliono decimare i maghi, in
quanto credono che prima o poi nascerà un nuovo Voldemort che li
metterà nuovamente in pericolo. Vogliono eliminarci, o ridurre il
nostro numero fino a renderci inoffensivi.
La sua voce, la sua
espressione, mi suggerirono che il pericolo era più vicino di quanto
pensassi.
- E nessuno sa niente? - chiesi, incredula.
- Per il
momento gli attacchi sono ancora abbastanza sporadici, se la notizia
trapelasse si creerebbe il panico, un panico inutile dal momento che
non è una battaglia che siamo nati per combattere. Come sai la magia
è inutile contro le Manticore, che rappresentano il loro contingente
d'attacco, e non sappiamo con precisione quali altre creature abbiano
assoldato. Abbiamo radunato delle squadre in grado di respingerli
fisicamente, ma come puoi immaginare sono in pochi ad avere delle
armi utili a contrastarli.
Mentre la notizia si depositava, e
mille domande si formavano alla rinfusa nella mia mente, Shacklebolt
prese la bacchetta,
- La cosa più sicura per te è dimenticare. -
mi disse, cercando di tranquillizzarmi.
Dentro di me sentivo una
piccola lotta, sapevo quello che dovevo e volevo fare, ma la
tentazione di rannicchiarmi nell'incoscienza e per una volta lasciare
che ci pensassero gli altri mi colse impreparata. Ma non vinse.
-
Un attimo, - chiesi, - ha detto che chi è stato attaccato è a
conoscenza di questo esercito, perché vuole cancellarmi la memoria?
- Lo provocai.
La sua fronte si corrugò, seria,
- Se non fai
parte dell'operazione è più sicuro che tu non sappia niente, e non
è mia intenzione chiederti di combattere: al momento, non sapendo
contro cosa, sarebbe una richiesta di suicidio, e non posso farlo,
non fino a quando non sapremo di più sull'entità di questa
minaccia.
Accanto a Harry avevo combattuto in prima fila contro
Voldemort, perché questa volta non poteva essere qualcun altro a
lottare per difendermi? Aveva ragione Shacklebolt, era un suicidio
arruolarmi se la mia bacchetta era probabilmente inutile in questa
guerra.
Dopo quella lotta intestina la parte più forte di me prese il
sopravvento e decisi di non essere Oblivata, candidandomi al campo
di battaglia; ma il Ministro aveva temporaneamente rifiutato la mia
disponibilità, chiedendomi di pensarci sopra un giorno,
facendomi
promettere che nel frattempo avrei mantenuto il segreto.
Non
capivo questa ossessione nel non fare trapelare niente, ma
Shacklebolt era fermamente convinto che era inutile al momento
spargere la voce, dichiarando che avrebbe solo scatenato il panico.
Su quello non aveva tutti i torti, ma secondo me ognuno aveva il
diritto di sapere. Le ventiquattr'ore che mi aveva dato per rivedere
la mia decisione, immaginando cosa mi sarebbe aspettato, le impiegai
per fare in modo che la mia assenza non avesse destato
preoccupazioni: chiusi il piccolo appartamento vicino al Ministero
che avevo affittato, salutai i miei genitori, e infine trovai una
scusa abbastanza convincente per Ron, per giustificare la mia
partenza improvvisa. Avevo cercato di mostrarmi rassicurante, mi ero
inventata una ricerca da fare per conto del Ministero, dal momento
lui e Harry non erano nella squadra che era a conoscenza
dell'Esercito Segreto. Non avevo dubbi che anche il Ministero avrebbe
coperto la mia assenza.
Imbarcarmi in questa cosa senza Harry e
Ron mi sembrava assurdo e sbagliato, d'altra parte immaginavo che non
sarebbe passato troppo tempo prima che anche loro venissero
arruolati, e tenendoli all'oscuro ancora per un po' avevo la
sensazione di proteggerli. Nonostante una piccola parte di me sapesse
che quel saluto avrebbe potuto anche essere un addio, cercai di
sembrare impaziente e serena, mentre lasciavo Ron. Il mio Ron,
l'altra metà di me.
Seguii il Ministro per un lungo
corridoio, diretti verso la Passaporta che ci avrebbe condotti dai
miei nuovi compagni.
Mi disse che non ero la prima vittima a
volersi arruolare, e come loro anche altri Auror erano stati
affiancati ai membri della Squadra Speciale, formando delle piccole
unità. La vera speranza di vittoria per questa operazione erano
loro, ma noi avremmo potuto aiutarli.
Mi disse che aveva trovato
un ottimo compagno a cui affidarmi, e mi augurò buona fortuna prima
che la Passaporta conducesse entrambi all'accampamento.
Un luogo
isolato su delle montagne che non riconobbi, quando arrivammo
procedemmo in silenzio addentrandoci in una foresta, verso dei rumori
che si facevano sempre più forti. Erano ruggiti, potenti e vigorosi,
e mi chiesi che tipo di creatura avessero scelto per combattere. Poi,
raggiunta una radura nella quale sorgeva un accampamento, mentre i
miei occhi mi davano la risposta, la mia ragione si oppose con forza,
chiedendomi in che razza di pazzia ero entrata. Era impossibile
addestrare dei draghi, era un assioma.
Shacklebolt ignorò la mia
reticenza, cercando quello che sarebbe stato il mio compagno.
-
Buongiorno Ministro. - Lo salutò un uomo alto quasi quanto Hagrid,
talmente imponente da far sembrare Shacklebolt un esserino. Mi guardò
per un'istante, interrogativo e sospettoso, poi scrutò il cielo. -
Il nostro uomo sta facendo un giro di perlustrazione, sarà qui a
momenti. - disse poi, decidendo di ignorarmi.
Come richiamato da
quelle parole, una creatura, che avevo imparato a classificare come
Vipertooth
Peruviano, si avvicinò planando verso di noi; istintivamente feci
qualche passo indietro: c'erano altri draghi come quello nella
radura, ma erano tutti lontani; quello in volo stava puntando proprio
noi.
Quando atterrò fui così sbalordita e incredula dal vedere
che una persona lo stava montando che non feci caso a chi fosse, fu
quello strano cavaliere a riportarmi alla realtà, facendo un balzo a
terra.
- Hermione Granger, - mi chiamò, con il tipico tono
scanzonato peculiare della mia seconda famiglia, - e così da oggi
siamo una squadra, eh?
Era Charlie Weasley.
Charlie si
dimostrò particolarmente paziente, quel pomeriggio, continuando a
rassicurarmi che quello che vedevo aveva un senso.
Mi raccontò
che persino lui, un anno prima, era incredulo sulla fattibilità di
quell'operazione, quando il Ministero concepì il grande piano
suicida secondo al quale l'unico modo di contrastare l'Esercito
Segreto era combattere con i draghi, la creatura che per antonomasia
era inaddomesticabile. Eppure quasi tutti i membri della squadra che
erano stati scelti ce l'avevano fatta, sebbene il percorso tortuoso
fosse visibile dalle cicatrici sulla pelle di tutti loro. Ora Charlie
mi spiegava tutte quelle cose accanto al drago che chiamava Moskosky,
mentre incredula lo guardavo dare delle piccole pacche sul suo dorso,
come se si trattasse di un buon cavallo cresciuto un po' troppo.
-
È anche il tuo drago ora, - mi disse, notando la mia reticenza, - e
non hai molto tempo per abituarti all'idea. Ho già parlato con
Moskosky, e lui ha accettato il cambio di compagno, o saresti già
stata incenerita.
Non molto consolante. Riflettei sulle sue
parole,
- Un cambio di compagno? - chiesi.
Charlie ridacchiò,
ma colsi dell'amaro nella sua voce:
- Non sono stato entusiasta,
stamattina, quando mi hanno detto che entravi nella squadra. E di
certo non potevo lasciarti in un'unità che non fosse la mia, devo
tenerti d'occhio.
Quelle parole di Charlie mi ricordarono gli
affetti che avevamo in comune, attribuendole a loro.
- Immagino
che nessuno della tua famiglia sappia che cosa fai.
Si rabbuiò,
- E nessuno lo deve sapere. Quello che facciamo è pericoloso,
Hermione, ma siamo gli unici che possiamo farlo, e lo facciamo per
difenderli, per difendere tutti. Per quanto riguarda te, non ti
preoccupare: farò quanto posso perché tu non debba mai essere in
pericolo.
Dopo quelle parole, per la prima volta da che era
iniziato tutto, mi sentii protetta.
LUI.
Non
che pensassi che Hermione fosse una damigella in cerca d'aiuto,
sapevo bene che era forte, anzi, era una delle cose che mi piacevano
più di lei; eppure conoscevo l'entità e i pericoli di quella
guerra, e promisi a me stesso che non avrei lasciato che le accadesse
niente di male.
La mia prima reazione, quando mi comunicarono il
nuovo acquisto, fu quasi di rabbia: da quando in qua lasciavamo
arruolare dei ragazzini?
Come il Ministro non chiedeva a nessuno
di unirsi alla causa così non impediva a nessuno di farlo, ma
lasciare che Hermione Granger si unisse a noi era da pazzi.
Una
parte di me mi costrinse a riflettere sul fatto che effettivamente
non sarebbe stata d'intralcio, anzi, probabilmente sarebbe stato
molto utile averla schierata con noi: Hermione era sveglia,
coraggiosa, un pozzo di conoscenze e riusciva sempre a trarne
vantaggio, era un'ottima stratega. Eppure sapere del suo arrivo mi
faceva infuriare.
Parlai con Albert, il mio compagno, e con Igor,
il cavaliere a cui sarebbe stata affidata, proponendo uno scambio:
almeno dovevo avere la certezza di averla sempre a vista d'occhio.
In
nome di mio fratello, mi auto-convinsi. Quando arrivò il gufo di
Shacklebolt, che si dichiarava d'accordo a quello scambio, anzi,
reputandola un'ottima idea dal momento che Hermione già mi
conosceva, ignorai il senso di colpa, sapendo benissimo che non era
per Ron che volevo averla con me.
La guardai fissare Moskosky
quasi inorridita dall'impossibilità di quello che stavamo per fare,
quando le dissi che avremmo fatto un giro di prova, e cercai di non
sorridere. Ormai quella per me era diventata la normalità. Lui capì
che avevano una novellina a bordo, perché si comportò
incredibilmente bene, rendendo il giro quasi panoramico; piano piano
iniziai a sentire le mani di Hermione, artigliate alla mia schiena,
farsi via via più sicure. Sapevo che stava lottando contro sé
stessa e le sue paure, in silenzio, e comprendendolo non potevo fare
a meno di ammirarla ancora di più.
Virando verso l'accampamento
vidi Gerard e il suo drago sfrecciarmi accanto, e capii
immediatamente cosa stava succedendo: con un brusco movimento
cambiammo rotta, affiancandoci a loro.
- Ci prepariamo ad
attaccare? - gridai per farmi sentire.
Gerard sembrava inseguito
dalle furie, tanto andava veloce.
- Esatto, ce ne sono tre
dall'altra parte della montagna, vogliono attaccare in gruppo. Stai
indietro, tu: hai una novellina a bordo.
Girai la testa,
guardando Hermione sopra alla mia spalla. Il suo volto non esprimeva
certo voglia di scendere in campo, ma d'altra parte non si sarebbe
mai tirata indietro; e io non potevo lasciare i miei compagni da
soli. L'avrei tenuta al sicuro, ma ciò non voleva dire che non
saremmo mai andati in battaglia.
Nda:
Ecco il secondo capitolo, grazie mille ha chi ha recensito e a chi la sta leggendo, mettendo la storia tra le seguite.
Scusate se è passato più del previsto per
l'aggiornamento, ma il tempo mi è proprio volato, ultimamente
sono sempre di corsa!
Non temete comunque, dopo ormai nove mesi che ho questa storia in
cantiere l'ultimo pensiero che ho è quello di abbandonarla ;-)
e presto riprenderò in mano anche Gli Ostacoli del Cuore, per chi la stesse aspettando :-) alla prossima!