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Autore: scImMIA    22/11/2007    2 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Wow! Che emozione! Ci sono già delle recensioni! E anche positive! Non ci posso credere... chi vi ha pagato per farlo? No vabbè, scherzo. Vi ringrazio dal più profondo del cuore! Comunque ci tengo tanto a rispondere a quelle anime gentili che mi hanno concesso uno spicchietto del loro tempo! A pensarci meglio forse è meglio che lo faccia Trunks insomma, fare il narratore è un lavoro duro e faticoso... Lascio a te la parola, vai!

Hoi! Grazie! Che pensiero gentile ... in effetti chiuso in questa sottospecie di supposta mi sentivo un po' solo...

MartaSaru: E' "pucciosa"? Ma che bello grazie! Anche se non capisco cosa centrino in questa storia i Pucciu... fanno parte di cartone diverso e hanno quel colorito poco sano ... IIARGH stò andando fuori tema! Comunque sei molto gentile e lo apprezzo tanto. Ah, il paraocchi resterà su mio padre ancora per un po' ...

rosy_ge: Sì, sono proprio io che parlo! Mi scuso se non l'hai capito subito ma sai com'è, io devo essere un personaggio un po' misterioso ... la mamma dice che così sembro più figo. Mah... Mio padre alla festa? Leggi e vedrai...

Chibi cHU: Ti chiedo infinitamente scusa per i caratteri microscopici del primo capitolo! Come potrai vedere in questo li ho ingranditi un pochino. In effetti avevo notato anche io che erano un pò piccini (soprattutto in questo schermino che mi ritrovo in questa macchina del tempo, sarà sì e no un 10X15) ma ero un pò di fretta e non ho avuto il tempo di fare modifiche...sai com'è, devo più che altro difendere la Terra io!

vegetina94: Ho aggiornato in fretta eh? Dimmi che sono bravo ... Ora che vedo meglio il tuo nome, sei per caso un mio fratello segreto o uno zio? Sai com'è... ho ancora un sacco di cose da imparare su di lui

sassa98: Sono un bravo narratore? Haaaa... se andate avanti così però mi metto a piangere dalla commozione! Sono rimasto ore e ore davanti allo specchio a fare prove su prove per riuscire ad essere il più bravo possibile! Anche se a dire il vero mi sentivo un perfetto scemo...

Ora ho finito di scocciarvi! Mettetevi comodi, questo capitolo è un pò lunghino. Ringrazio ancora. _____Trunks_____

CAPITOLO 2
- LA FINESTRA -

I giorni passarono velocemente e per Bulma furono pieni zeppi di piani e progetti: doveva cercare il vestito perfetto per sè, trovare un vestito adatto per il partner, preparare un bel discorso per una eventuale premiazione, continuare a lavorare con regolarità per la Capsule Corporation (c'era in arrivo una festa ma non poteva permettersi di trascurare il lavoro) e cucinare per "sua altezza".
Al contrario di lei le giornate di Vegeta continuavano con il solito tran-tran e queste risultarono talmente identiche alle precedenti da fargli completamente dimenticare quella stupida festa. Anche il giorno in cui sarebbe dovuto andare alla festa risultava identico agli altri: svolgeva le sue ore di allenamento con impegno e non stop, evitava più che poteva la famiglia Brief ed evitava di spiaccicare parola con chichessia. Quel giorno poi nessuno degli scocciatori riuscì a placcarlo per ricordargli l'evento della serata ... sperarono tutti che il principe si ricordasse della festa.
See...ma che pretendevano?! Questo mi fà venite in mente una vecchia canzone, com'è che faceva?...oh,sì forse faceva "Aspetta e spera che tra poco si fa sera.."? Beh, canzonetta o meno alla fine venne davvero sera e verso le nove la "fata turchina" era già alla festa. Secondo il copione Vegeta sarebbe dovuto uscire dalla camera gravitazionale proprio a quell'ora e dopo essersi lavato e cambiato sarebbe dovuto andare alla festa. Si sarebbe presentato con un ritardo di mezz'ora ma alla fine sarebbe andato tutto per il meglio...
La coincidenza volle che quella sera anche i signori Brief fossero stati invitati a casa di alcuni amici. I due vecchietti uscirono di casa insieme alla figlia lasciando Vegeta a casa.
Il burbero sayan, proprio mentre i nonni uscivano; malediceva sè stesso perchè secondo il suo parere quel giorno aveva svolto un allenamento a dir poco indecente. Dopo essersi rivolto una bestemmia notò un "bip-bip" che riecheggiava nella stanza. Quando andò a controllare capì che quel suono a dir poco snervante era quello di una stupidissima sveglia. Segnava le 21:00, l'orario in cui spesso fermava l'allenamento. Vegeta se ne fregò e spingendo un bottoncino giallo vicino al display la spense. Si bloccò un secondo ... che si fosse ricordato della festa? Tuttaltro... pensava se era meglio continuare ad allenarsi nel tentativo di migliorare i catastrofici risultati del giorno oppure fermarsi lì ed andare a riposare. Optò per la prima "pensata" e così ricominciò ad allenarsi come se niente fosse.
Quella della sveglia era una specie di promemoria messo dal signor Brief ... come constatato non aveva assortito alcun effetto.

Erano ormai le 22:00 e Bulma era a quello che doveva essere uno dei più grandi avvenimenti della sua vita. A dire il vero la festa era davvero grandiosa e ben studiata ma la donna non riusciva a divertirsi perchè da troppo tempo si sentiva un pesce fuor d'acqua. Al suo ingresso in sala le altre donne invidiose della bellezza di lei la guardavano con occhi carichi di odio e invidia. Lei ricambiava quelle occhiatacce con occhi di sfida e immagino che pensasse "Hahaha, voglio vedervi poi dopo come mi guarderete quando vedrete il mio partner!". Ma dopo più di un'ora gli sguardi di ambo le parti mutarono: le donne la guardavano come se fosse la poveretta di turno vista l'assenza del suo accompagnatore e con fare sfacciato la guardavano dall'alto verso il basso, Bulma invece incominciava a guardarsi attorno alla ricerca del suo eroe con due occhioni languidi da cucciolo abbandonato. Se in quel frangente Bulma avesse avuto una coda adesso era tra le sue gambe, credetemi...

Verso le undici di sera il signore e la signora Brief fero il loro ingresso in casa dopo la piacevole serata passata in compagnia di alcuni amici. Si sedettero nel divano del salotto per conversare un poco in calma e tranquillità. I loro animi vennero scossi quando sentirono un sonoro SLAM provenire dalla stanza accanto. Chi ci poteva essere in cucina? Un ladro forse? Molto probabile visto che Vegeta e la figlia erano a quella festa... Sentirono un po' di baccano e poi silenzio. Si fecero coraggio ed entrarono nella stanza...
Vegeta era davanti al frigorifero aperto intento a tracannare una intera bottiglia di acqua fresca.
« ... » «... » Marito e moglie rimasero allibiti.
Vegeta accortosi della loro presenza staccò la labbra dal collo della bottiglia e guardò i due con aria scocciata. Dopodichè ripose la bottiglia nel frigorifero e richiuse la sportello.
« Uff, per fortuna non è un ladro! Tesoro io faccio un salto in laboratorio per controllare due cose e poi vado a dormire. Buonanotte Vegeta, ci si rivede domani » detto questo il signor Brief "dileguossi". La signora era ancora impalata sull'uscio della cucina e guardava il "giovane" con aria interrogativa.
« Ma cosa ci fai quì? » chiese.
« Ma che razza di domanda, non hai visto tu stessa? E adesso spostati! Domani mi devo svegliare presto per allenarmi! » Vegeta scostò con forza la signora dall'uscio e cominciò a camminare in direzione della sua stanza.
« ... » senza dire niente la signora Brief seguì a ruota il principe in cerca di risposte. Perchè non era alla festa? E se lui era lì questo stava ad indicare che Bulma era là da sola. Si bloccò al solo pensiero e controllò l'ora: 23:14 esatte.
Vegeta pensò che l'inseguimento della signora di casa fosse dovuto ad una di delle stupide necessità che possedevano le donne terrestri: lei la chiamava la "coccolite acuta". Aveva visto parecchie volte quello scemo di Yamca cadere in quella morsa letale... di certo lui non le avrebbe permesso di mettergli le mani addosso.
Aprì la porta e si incamminò verso il letto ... quando vide quel vestito nero sul suo giaciglio tutto gli tornò alla mente ...
« ... cazzo ...» disse con un filo di voce.
_No comment davvero, mi vergogno e chiedo io scusa per la sua esclamzione... ('TT-TT')_
La signora non sentì nulla nonostante fosse alle sue spalle. Era talmente intenta a pensare a come stesse la sua Bulma da isolarsi da tutto e da tutti. Si riprese solo qualche istante dopo.

Bulma oramai era diventata l'attrazione della festa: tutti la additavano dandole della donna geniale ma zitellaccia... Mia madre si è sempre presentata come una donna forte e reattiva (e io di questo ne sono molto fiero) ma in quel momento non sapeva proprio che pesci prendere. Nessuno prima di allora l'aveva umiliata a tal punto.
Solo dopo le due o tre volte che la videro scappare verso le toilette (per darsi un po' di coraggio e per bloccare in tempo una eventuale crisi di pianto isterico) i presenti iniziarono ad ipotizzare svariate motivazioni del perchè lei fosse lì da sola:
1. aspettava il suo compagno ma lui non arrivava (bingo!);
2. forse lei e lui si erano lasciati pochi giorni prima della festa e che lei soffriva ancora per l'accaduto (...con chi, con Yamca? massè);
3. forse lui era gravemente malato ed era a casa o in ospedale (da queste parti non si ammala mai nessuno... se non Goku pardon);
ecc. ecc.

« Perchè non sei alla festa?»
Vegeta non rispose.
« Perchè non sei alla festa? » ripetè più forte la signora che aveva già assunto uno sguardo omicida.
Vegeta riflettè un poco: ammetere che se ne fosse dimenticato lo avrebbe costretto poi (con la forza ovviamente) a dover dare delle valide motivazioni e delle eventuali scuse, dire ciò che veramente pensava di tutta quella storia sarebbe stato meno faticoso, meno umiliante ma avrebbe portato a risultati negativi. Nel primo caso forse sarebbe stato perdonato, nel secondo caso sarebbe stato di certo buttato fuori ...
« ... me ne sono dimenticato » (1° caso, evvai! :D)
« E perchè te ne sei dimenticato? Era una cosa molto importante per Bulma... »
« Semplice ... » si fermò un attimo. Si voltò verso la donna e le rivolse uno di quei suoi sorrisi strafottenti...
« ... perchè non me ne fraga un cazzo di niente di queste vostre stronzate terrestri!! Ma che cosa credevate? Che io, il principe dei sayan, mi sarei abbassato alle vostre schifosissime richieste?! Poveri illusi e tu illusa più degli altri! E poi dovevate immaginarlo che non avrei mosso nemmeno un dito per quella cretina della vostra bambinetta obesa, quella stupida gallinaccia acida! ... E ora sparisci !!!» (...oh, no...).
Vegeta si rivoltò verso il letto e con non curanza buttò l'asciugamano che utilizzava per gli allenamenti sull'elegante vestito nero.
Mentre il principe si dirigeva verso la porta del bagno la signora Brief riuscì a "bloccarlo":
« Tornerò tra dieci minuti. Spero vivamente che per quell'ora tu ti sia già lavato e vestito ... mettiti qualcosa i pesante» dopodichè la signora girò i tacchi e uscì dalla stanza.
Vegeta, sotto lo scroscio dell'acqua calda della doccia, ripensò a ciò che aveva detto e capì che nemmeno i signori Brief, che sembravano due dolcetti con sembianze umane dal gran che erano gentili con tutti, lo avrebbero perdonato. Finì la doccia in breve tempo, si asciugò e come su consiglio della signora si vestì un po' più pesante del solito indossando un paio di jeans, un maglione scuro e un paio di scarpe da ginnastica. Quando ritornò nella sua camera vide che sul letto c'era una valigia vuota aperta.
Nel frattempo la signora a malincuore cercò e prese con sè tutto il materiale necessario per la partenza dell'alieno. Gli dispiaceva molto fare una cosa del genere anche perchè in fondo voleva bene a Vegeta, ma se era per il bene della figlia doveva fare queato ed altro! Trovò una grossa valigia, la prese e la portò nella camera del sayan. La aprì sul letto e poi uscì dalla stanza. Si diresse nella lavanderia e da lì prese quelle poche cose asciutte che poteva mettere in valigia, le piegò come meglio potè e le portò verso quella valigia aperta. Vegeta, che era uscito dal bagno, la osservava in silenzio. Vedeva che svuotava gli armadi con estrema rapidità (non che ci fosse molto da prendere...) e che riponeva in modo ordinato i vari indumenti all'interno della valigia.
Quando la signora ebbe finito di raccogliere tutti gli indumenti che erano presenti all'interno della camera si ricordò di una cosa che Bulma le aveva mostrato moltissimi giorni prima... Uscì nuovamente dalla stanza e si diresse verso i laboratori della Capsule Corp. Là trovò il marito ancora intento a controllare alcuni progetti di lavoro.
« Cara, non sei ancora andata a dormire? » chiese il signore con tono un po' preoccupato.
Per risposta il signore ricevette un sorriso smagliante che aveva lo scopo di nascondere tutto il dispiacere che aveva dentro, poi con voce squillante chiese:
« Tesoro, qual'è l'armadio di Bulma? »
« Perchè me lo chiedi? »
« Oh, niente. E' solo che Bulma mi ha chiesto di tirargli fuori una cosa...»
« Beh, è quello laggiù » indicando il più grosso armadio in metallo che era presente nel laboratorio.
La signora camminò verso di esso ed aprì una delle due ante. In alto, sull'ultimo ripiano, vide subito una grossa scatola bianca. Quando la aprì per vederne il contenuto sospirò tristemente. Richiuse tutto, sia armadio che scatola e con quest'ultima sotto braccio in incamminò verso l'uscita del laboratorio quando la sua attenzione venne catturata dai cassettoni che contenevano le capsule: ve ne erano di tutti i tipi e di tutti i colori. Controllò una piccola tabella e prese una capsula. La nonna non riusciva ad essere cattiva, era troppo pìù forte di lei. Quando entrò nella camera di Vegeta lo trovò in una delle sue pose più classiche: appoggiato con le spalle al muro e con le braccia incrociate sul petto.
Vide la signora entrare nuovamente nella "sua" camera ma stavolta portava con sè una grossa scatola bianca. Vegeta la scrutò con curiosità. La signora notando il suo sguardo si avvicinò a lui e gli porse una capsula.
« Che diavolo è? » chiese il sayan con un tono di disprezzo.
« E' una casa capsula. Bulma ne aveva usata una simile quando era partita sul pianeta Namecc. All'interno vi è un frigorifero e un freezer ( _Freezer! Brrrr... _ ) pieno di cibarie e nel bagno ci sono tutti i prodotti per lavarsi e per pulire i vestiti. Prendila, se non altro con questa non sarai costretto a dormire sotto i ponti » rispose lei con estrema calma.
« Tzk! Non me ne faccio di niente! »
« Non importa, la prenderai ugualmente.» e così la signora ripose la capsula all'interno della valigia. Stava per riporvi anche la grande scatola quando:
« E lì dentro che altro c'è? Guarda che non ho bisogno di altre cianfrusaglie!! ».
Sospirò tristemente e con calma, per evitare di spiegazzare i vestiti che erano nella valigia, riestrasse la scatola e la porse a Vegeta. Lui la afferrò sgarbato come sempre e la aprì. Rimase in silenzio alla sorpresa del suo contenuto.
« Bulma ha sempre fatto tanto per te. Non immagini nemmeno la fatica che ha fatto per costruire questa tuta, lei diceva che doveva essere uguale a quella con cui ti sei presentato quì la prima volta. Non immagini il tempo che ha impiegato a studiare le sue caratteristiche e a riprodurle, sappi che l'ho vista trascorrere notti insonni per questo lavoro. Non immagini nemmeno l'impegno e l'amore che h- »
« SAPPI NONNA CHE LA COSA NON MI INTERESSA! NON LE HO CHIESTO IO DI FARLO!! »
La signora Brief rimase impietrita da quelle parole. Allora forse Yamcha aveva ragione, forse era davvero un essere senza cuore...
Prese la tuta da combattimento costruita dalla figlia, la piegò e la mise dentro alla valigia. Dopo aver controllato che vi fosse tutto il necessario la chiuse.
Passarono diversi secondi silenziosi.
Mia nonna porse la valigia a Vegeta e lui la prese dall'apposita maniglia. Non riusciva a guardarlo negli occhi mentre lui, al contrario, la guardava con estrema disinvoltura. Finalmente alzò con orgoglio lo sguardo.
« Questo è un addio. Non tornare a meno che non ti venga in mente di ritornare quì con l'intenzione di comportarti come si deve»
« ... »
« La mia Bulma ha sprecato fin troppo tempo nell'inseguimento di un sogno irrealizzabile e io come madre non posso permettere che una persona insensibile come te la faccia soffrire ulteriormente ». Detto ciò si avvicinò alla finestra e la spalancò. Un vento gelido colpì entrambi ma solo la donna rabbrividì. Si rivoltò verso Vegeta e con una mano rivolta verso l'alto indicò la finestra.
« Questa è l'uscita... »
« ? » perchè voleva farlo uscire dalla finestra? Il principe assunse senza volere uno sguardo interrogativo.
« ... Bulma avrebbe voluto questo». Vegeta capì all'istante, se Bulma fosse stata al posto di sua madre avrebbe usato questo mezzo per umiliarlo ... Salì sul cornicione della finestra e scrutò per qualche secondo il paesaggio: nel nero della notte si intravedevevano mille lucini colorati e dove vi era il centro la città sembrava illuminata a giorno.
La signora Brief si avvicinò per l'ultima volta a Vegeta e con un tono di voce frizzante e gioioso che mascherava alla perfezione il magone che provava disse:
« Fai attenzione caro, stammi bene ... ».
Lui non la guardò ma potè immaginare la sua espressione con il suo solito sorrisetto beffardo. Lei sorrise all'idea.
« Tzk! » . Vegeta partì ad una velocità pazzesca. La donna a causa dell'onda d'urto cadde a terra ma si rialzò subito e si sporse dalla finestra. Sapeva bene che non l'avrebbe udito da quella distanza ma lo disse ugualmente con occhi tristi:
« Ci mancherai... ».

Ormai erano le undici e mezza passate e Bulma si era rassegnata all'idea di dover trascorrere il resto della serata da sola. Ma, come si dice di solito, la speranza è l'ultima a morire e senza volere lei continuava a sperare. Il cellulare iniziò a vibrare all'interno della borsetta. Aveva raccomandato a tutti di non chiamarla se non per estrema urgenza.
« Forse è la mamma ... » Guardò il display « Sì, è lei ... sicuramente mi dirà che Vegeta si è dimenticato della festa, quello stupido scimmione, ma che adesso stà arrivando! ... Beh, meglio tardi che mai ». Sul volto di Bulma era apparso un sorriso raggiante. Premette il tasto verde e iniziò a parlare senza lasciare spazio alla nonna:
« Ciao mamma come va lì a casa? Spero bene anche perchè quì è un vero strazio, per colpa di quello scimmione sono stata costretta a stare quì tutta sola. Ooh,ma mi sentirà appena arriva e quanto mi sentirà!! Quello stupido! Appena arriva quì giuro che gli tiro le orecchie! Un principe luì... Bah, bel principe dei miei stivali!! Lasciare sola una signora per tutto questo tempo non è affatto da gentiluomini!! Guarda, spero almeno che adesso sia in viaggio perchè sennò io ... »
Tutti i presenti alla festa guardavano la Brief con aria interrogativa, ma che cavolo aveva da urlare al telefono?
« Tesoro ... ».
« Papà ...» non si aspettava che dall'altra parte ci fosse suo padre, di solito si sfogava così apertamente con la madre e non con lui (non che fosse meno in confidenza) « Scusami ma sai, di solito è sempre la mamma a chiamare. Tutto bene a casa? »
Ci furono un paio di secondi di silenzio...
« Tesoro, tua madre non si è sentita tanto bene. Vegeta non verrà. ...Mi dispiace tanto ».
Silenzio.
Il cellulare cadde a terra e Bulma iniziò a piangere sul posto.
Gli invitati alla festa non capirono minimamente la situazione ma tentarono di confortare la mamma come poterono. Vista la gravità dello sfogo di pianto persarono quasi tutti al peggio e quindi che il "consorte" fosse all'ospedale in balia di una qualche malattia incurabile. E per fortuna pensarono così... con questa ipotesi la reputazione di Bulma non era stata intaccata.

Da quella sera le cose in casa Brief cambiarono di parecchio: la camera "dell'ospite" venne svuotata di tutti i mobili, il bagno venne abbattuto, la pavimentazione venne ricostruita e le pareti furono riverniciate, come nuovo arredo ci vennero messe numerose librerie e queste furono riempite di libri che raramente venivano consultati; la navicella che veniva usata come camera gravitazionale venne smantellata poichè il signor Brief non trovò il modo di immagazzinarla in una capsula ed anche perchè gli sembrò inutile tenerla a farle prendere della polvere; nel luogo in cui vi era l'astronave la signora Brief ci fece costruire in una paladiana in ciottolato di forma volutamente quadrata e vi posizionò un tavolino da thè con delle seggiole e delle panchette tutte di un bianco abbagliante.
Ben presto tutto ciò che ricordava anche lontanamente il principe dei sayan venne volutamente cancellato dai signori Brief così da poter permettere alla figlia di ricominciare a vivere senza che il ricordo di quell'alieno potesse interfierire con le sua tranquilla esistenza.
Secondo i detti la distanza rafforza l'amore ma può anche distruggerlo.
Come sissuol dire "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"... A Bulma accadde proprio questo, perse completamente l'amore che provava per il principe e smise di pensare a lui.

Da quella sera nessuno lo vide più.
O almeno, questo è quello che mi avevano fatto credere fino a poco tempo fa.

... Continua ...

  
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