Tornando a casa, Severus rifletté su
quello che aveva appena detto alla ragazzina. Non è diverso. Era
davvero così? Lo pensava veramente? Chiuse gli occhi e si concentrò
sul bellissimo sorriso di Lily, così dolce e sincero… Ricordò il
suo profumo, così diverso da quello indossato dalla madre. Sua
madre… Non era ancora tornata e suo padre si stava innervosendo.
Continuò a tenere gli occhi chiusi, questa volta per evitare che le
lacrime iniziassero a scendergli. Perché i suoi genitori dovevano
comportarsi così? A loro non importava niente di quello che provava?
“Forse è proprio così… No, basta pensare a queste cose” si
disse Severus, con una punta di rimprovero. Dalla cucina, sentiva il
padre imprecare ad alta voce: ha visto la scena così tante volte che
poteva prevedere qualsiasi cosa sarebbe successa. Vide la madre
arrivare, appena fuori dalla della cucina finestra e le fece segno
di non entrare. Sapeva perfettamente che sarebbe entrata comunque:
più tempo passava, più la punizione era severa.
Non appena
sentì il chiavistello, andò a sedersi nel suo angolo, pronto a
tapparsi le orecchie e gli occhi. Non fece in tempo, e sentì sua
madre urlare come Tobias, tirandole i capelli la gettò a terra.
“Inutile donna, a cosa servi se non stai qui a badare a tuo
figlio?”. Un calcio nello stomaco. E poi un altro, finché Eileen
non iniziò a tossire sangue. Lei cercò di scusarsi, ma Tobias non
voleva sentire ragioni. Strattonò Severus per un braccio “Guardalo,
GUARDALO! Così misero, non riesce neppure a trattenere le lacrime.”
Severus cercò di divincolarsi da quella presa, ma suo padre era
decisamente troppo forte per lui “Non riesce nemmeno a liberarsi,
stai crescendo un uomo o una donna? Sei una donna ripugnante”
Tobias guardò entrambi con disprezzo e sputò su Eileen, che cercava
di rialzarsi. Severus, fumante di rabbia, gli morse un braccio
prendendolo alla sprovvista e si accucciò vicino alla madre, che
riuscì appena a mormorare “Non dovevi farlo…”. Tobias si era
già ripreso, aveva alzato suo figlio per la maglia. “Porta
rispetto al tuo genitore!” disse il padre, facendolo sbattere sullo
spigolo del tavolo. Severus si trattenne dall’urlare, ma il dolore
che provava era lancinante. Non riusciva più a pensare con lucidità,
la rabbia lo aveva completamente sopraffatto. Chi si credeva per
poter trattare così la persona che dovrebbe amare? Severus si rialzò
barcollando, ma le sue gambe cedettero subito. “Così… debole!”
ridacchiò Tobias, mollandogli uno schiaffo. Severus strinse i pugni,
ma non fece niente. Eileen lo strinse vicino a sé. “Che spettacolo
rivoltante…” Tobias se ne andò, concedendo ai due un ultimo
calcio negli stinchi.
Severus guardò sua madre, ancora dolorante
e supplicandola mormorò “Scappiamo. Andiamocene. Per favore!”.
Eileen lo fissò interdetta, per poi schiaffeggiarlo “La botta ti
ha reso ancora più stupido? Dove vorresti andare, sentiamo. Non
pensi che se potessi farlo lo avrei già fatto?”
Severus si alzò
lentamente e disse “Sì, scusa. Hai ragione.” Tese una mano per
aiutarla a rialzarsi, ma lei la rifiutò “Sono riuscita a rialzarmi
più volte di quanto tu riesca ad immaginare. Ce la farò anche
questa”. Severus sospirò e con il viso rigato dalle lacrime, uscì
dalla cucina e si chiuse in camera sua. Voleva vedere Lily. Voleva il
suo sole. Voleva il suo fiore. Voleva sentirsi felice almeno un’altra
volta.
-
Firewhisky’s back! Ok, non volevo
scrivere un capitolo così, però andava tutto troppo bene. Devo
guastare la festa, come sempre. Questo capitolo lo dedico a tutti
quelli che hanno avuto la pazienza di aspettarlo, a tutti quelli che
hanno continuato a sperare nel seguito e a tutti quelli che pensano
che dovrei continuare a scrivere demenziali perché le scene tristi
non le so scrivere! LOL
Un grosso bacio!