“Piacere, il mio nome è Keiichi.”
Questo forse furono le prime parole che ti rivolsi, felice di fare la tua conoscenza.
Ti ho conosciuta, mi sembravi strana all’apparenza. Eri dolce, simpatica e premurosa.
E poi, uno di quei giorni, ti sei rivelata.
Non sono bastati che uno sguardo e degli aghi, pungenti come le tue parole misteriose.
Anche se in trappola nella tua tela, presi un arma e te la puntai contro, ignorando di diventare presto tuo carnefice; mi gettai verso di te e ti colpì, con gli occhi inniettati di sangue, di rabbia e furia omicida.
E se quel rosso che vedevo nei miei occhi fosse stato solo follia?