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Autore: JemellineJoker    12/05/2013    2 recensioni
Ciao, siamo Alex e Julie, due ragazze apparentemente normali, e un giorno incontriamo due persone speciali... e a partire da quel giorno scopriremo molte cose, cose che non ci saremmo mai immaginate di... vedere e possedere.
Storia scritta... da Sixx (a parte il primo capitolo, scritto da Dragon) ma le idee nascono soprattutto dalla mia Jemellina Dragon!
Enjoy it!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.3

 

[Julie POV]

 

Alla fine mi ritrovo in seduta in un bar all'interno della struttura, e sto sorseggiando un thé caldo in compagnia del mio bias G-Dragon. Noto che continua a fissarmi, e l'unica cosa che voglio fare è alzare il cappuccio inesistente della giacca e nascondermi. Buffo, ne avevo già parlato più volte con Alex del fatto che l'ultima cosa che voglio è farmi vedere dal mio idolo, ma lei insisteva sempre, dicendomi che un giorno me lo avrebbe portato a casa, e ora è stato lui a venire da me a cercare di consolarmi, il problema è che lui non ha la più pallida idea del perché non gli ho ancora dato una spiegazione per l'ultima frase che gli ho detto.

GD si sfila gli occhiali e li poggia sul tavolo, per poi far incrociare il suo sguardo con il mio (procurandomi un lieve colpo di cuore) e domandandomi «Posso sapere come ti chiami? Almeno questo non dev'essere troppo un problema»

Mi stringo nelle spalle e abbasso il capo sulle mie mani, tremendamente impegnate a giocare nevroticamente con l'anello di metallo appeso al collo con il nome del leader.

«Julie, ma tutti mi chiamano Juju» rispondo bofonchiando, per poi prendere la tazza fumante e bere un piccolo sorso.

Lo intravvedo sorridere e annuire in segno di apprezzamento, ma è una reazione che sono abituata a vedere, siccome il mio nome non è esattamente uno dei più comuni, almeno non in Italia, e nemmeno in Inghilterra.

Faccio una smorfia e rintano le mani all'interno delle maniche, guardando la gente che passa davanti al minuscolo punto-bar, osservando con disprezzo la felicità dipinta sui loro volti. Non dico che è sbagliato essere felici, ma non mi va di vedere la gente sorridere, quando l'unica cosa che voglio fare io è sprofondare almeno di cinque metri sotto il suolo, rannicchiarmi e piangere, piangere, piangere.

Con la coda dell'occhio intravvedo GD sporgersi appena e guardarmi, in attesa che io ricambi il suo sguardo. Inarco un sopracciglio e sposto leggermente il viso verso di lui, aspettando che mi dica qualcosa, ma non fa in tempo a parlare che il telefono gli squilla nella tasca della giacca, così è costretto a ritirarsi e a rispondere.

Lo vedo osservare con aria interrogativa lo schermo del cellulare, per poi cliccare il telefono e rispondere in coreano.

Mi rintano nuovamente nei miei pensieri, e lascio vagare la mente in tutto l'aeroporto, in cerca della mia amica.

 

[GD POV]

 

Dopo aver riguardato il numero almeno una decina di volte, sblocco il cellulare e me lo porto all'orecchio, rispondendo con un diffidente «Pronto?»

Ma la voce che ricevo dall'altro capo la conosco bene, e sembra piuttosto felice.

«JiYong! Pensavo non rispondessi» mi dice lo Hyung, felice di avermi trovato.

«SeungHyun?! Ma con che diavolo di cellulare mi stai chiamando? E dove diavolo sei?» dico di rimando.

Lo avverto ridacchiare da dietro il telefono.

«Una ragazza me lo ha prestato. Senti, a parte che hai dimenticato qui metà della roba» comincia lui, sempre ridacchiando «Ho bisogno di un favore da chiederti»

Metà della roba? Quale rob...

Mi guardo attorno, alla ricerca del mio zaino e, quando mi rendo conto di non avercelo con me, mi tiro una sonora pacca sulla fronte.

Merda! Lo avevo dimenticato sul taxi! Per fortuna che sono venuto accompagnato dal mio amico.

«Lo zaino! Ce l'hai con te?»

«Si, è qui, non preoccuparti, ma hai sentito ciò che ti ho detto prima?» mi domanda lui con voce insistente.

«Certo, ma che genere di favore avresti bisogno, scusa? E poi tu non rispondi alla mia domanda!»

«Sarebbe?»

Sbuffo appena e mi guardo attorno «Dove diavolo sei?!»

«Sono fuori dall'aeroporto, imbecille! Non posso mica lasciarti partire se ho con me tutto ciò che ti serve per il viaggio»

Il borsellino e il cellulare me li ero messi in tasca, per evitare di perderli, ma lo Hyung ha ragione. Nello zaino ho messo tutto ciò che necessito per superare le due ore d'aereo, e sicuramente mi sarei accorto di non averlo appresso solo troppo tardi per tornare a prenderlo, come adesso per esempio.

«Mi sa che devi tornare fuori, perché a me non è concesso entrare. Ma prima di tornare, ho bisogno che trovi una persona per me» continua lui.

Inarco un sopracciglio e sposto lo sguardo verso Julie, che non la smette di fissare con apparente disprezzo ogni singolo aereo. Sembra proprio che l'idea di partire la disgusta veramente tanto.

«Che... che genere di persona? Descrivimela, così magari la trovo» dico, distante.

«Aspetta, ti passo una persona che può descriverla meglio di me, ma parla solo inglese» mi avvisa T.O.P.

Gli do l'okay, e attento che la misteriosa persona prenda la parola, e quando sento la voce ovattata e leggermente singhiozzante di una ragazza, mi sorprendo, e non so nemmeno io il motivo.

«P-Pronto?» chiede la ragazza.

«Sì, chi sei?» cerco di domandarle il più gentilmente possibile.

Lei si schiarisce la gola e, dopo aver fatto tre o quattro respiri profondi, riprende a parlare.

«Mi chiamo Alex. Ehm, io... spero di non essere di troppo disturbo, ma avrei bisogno che mi cerchi una persona, per favore» chiede timidamente, e avverto un certo tremolio nella sua voce. Cerco di rassicurarla e le dico con voce gentile «Dimmi tutto, com'è fatta la persona che cerchi?»

«Beh, ecco...» comincia lei «È una ragazza alta circa un metro e sessanta, ha i capelli neri da una parte rasati e... so che sei GD, perciò... hai in mente il tuo taglio in “Fantastic Baby”?» mi chiede. Rimango leggermente spiazzato dalla sua affermazione “So che sei GD”, ma cerco di non darlo troppo a vedere, così annuisco e guardo nuovamente Julie. Ha il cappello della JiYongchi, e tutti i suoi capelli sono nascosti all'interno di esso, perciò da quel piccolo particolare non posso dire che sia lei la misteriosa ragazza che Alex cerca.

«Sì, ho in mente» rispondo.

«Bene, ha quel taglio, solo che la ciocca è verde. Ha una giacca dei BigBang, la maglia e il cappello JiYongchi e... dovresti riconoscerla, siccome anche la sua borsa centra con i BigBang» continua lei, ma non le lascio finire la descrizione, perché la interrompo, chiedendole semplicemente «Si chiama per caso Julie?»

La sento esitare un attimo e, appena riprende la parola, dicendo un “Sì!” entusiasta, capisco tutto. Sarà questa Alex la causa della sua tristezza?

Appena pronuncio il nome della ragazza seduta di fronte a me, la vedo girarsi di scatto e inarcare un sopracciglio, per poi borbottare un «Che c'è?»

Scuoto il capo e dico ad Alex di aspettare un attimo, per poi allontanare il cellulare dall'orecchio e poggiare una mano sopra il microfono.

«Conosci una certa Alex?» le chiedo a mezza voce.

Inarca maggiormente il sopracciglio e si mette dritta sulla sedia, guardandomi dritto negli occhi. Sembra che si sia completamente svegliata dalla sua trance-depressione e, dalla sua reazione, deduco che sì, la conosce.

Con un pizzico di agitazione nella voce comincia a farmi domande a raffica, tutte su questa Alex, ma io semplicemente alzo entrambe le mani e le rispondo che l'unico motivo per cui so l'esistenza di questa ragazza è perché ha prestato il telefono a T.O.P.

«Come mai T.O.P aveva bisogno del cellulare di Alex, scusa?» mi chiede lei dubbiosa.

Mi stringo nelle spalle e le spiego che ho dimenticato il mio zaino sul taxi, e che T.O.P mi ha accompagnato fino qui, però una domanda mi sorge spontanea. Come mai lo Hyung non mi ha chiamato con il suo di cellulare?

Riporto l'apparecchio all'orecchio e chiedo ad Axel se mi può passare lo Hyung, così, appena lo sento buttar fuori il fumo e borbottare qualcosa, gli chiedo di getto (e penso dentro di me quanto sia fortunato lui che può fumarsi una sigaretta!) «Perché mi hai chiamato con il telefono di Alex, scusa? Non potevi adoperare il tuo?»

Lo sento ridacchiare e fare un altro lungo tiro. Sembra divertirsi a farmi sentire che lui può fumare e io no! Comunque sia, un attimo dopo mi risponde semplicemente «Perché il mio ha la batteria a terra. Forse dovrei seriamente comprarmi un Samsung Galaxy, magari tiene la carica più di questo stupido iPhone» conclude lui, scherzando.

Mah, in realtà mi sa che non voleva spendere soldi per la chiamata... ma non glielo dico e lo liquido con un “Ok”, per poi proseguire «Una volta trovata la ragazza, cosa dovrei fare?»

Sento un paio di rumori in sottofondo, per poi avvertire il leggero tremolio nella voce di Alex.

«D-Dille che sto arrivando» e, dopo un leggero singhiozzo, la chiamata si conclude.






Ciao a tutti. Bene... una altro capitolo. Spero che possa piacervi, e spero che continuiate a seguire questa storia. 
E mi raccomando, recensite :)

Un saluto

Sixx

   
 
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