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Autore: __avatar__    13/05/2013    3 recensioni
E se Loki non fosse l'unico gigante di ghiaccio? Se Odino, o qualcuno prima di lui, avesse slavato altri giovani e lasciati sulla terra per scampare alla loro sorte?
Cosa succederebbe se Loki ne incontrasse proprio uno...o UNA?
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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<< Poi ti lamenti se ti do dell’imbecille. Dai esci, prima che arrivi qualcuno. >> la ragazza quasi urlava, cercando di farsi sentire sopra quel rumore così fastidioso.
il ragazzo uscì dalla porta del garage che Sam fece aprire trami il telecomando elettronico; poi la mora mise il cellulare per terra e lo calpestò, prese sim e memoria esterna, mettendole poi in tasca. Nel giro di pochi istanti arrivò Tony, seguito da delle guardie e Clint.

<< Sam, ancora qui? – domandò vedendola in piedi vicino alla macchina – per caso c’era qualcuno qui con te? >>

<< Che è successo? >> Clint le si avvicinò e indicò la cassetta degli attrezzi sottosopra

<< Oh sai che sono maldestra. Sono inciampata, mi è anche caduto il cellulare. >> e fece penzolare l’aggeggio prendendolo dalla tastiera attaccata al resto solo da un filo.

<< Terzo piano. Cellulari e tablet. >> commentò il genio cercando di ricordare tutti i piani (la prossima torre doveva essere più bassa… nahhh )

<< No Tony. Grazie mille ma, sei troppo caro. E poi so già cosa comprarmi, ci vediamo dopo. >>Prese l’ascensore, raggiunse l’atrio e uscì nella notte fresche di inizio Novembre. Trovò Damon ad aspettarla nel vicolo davanti alla torre, poggiato ad una macchina.
All’ultimo piano, Tony entrò nella sala seguito dal Falco

<< Trovato l’intruso? >>

<< No, credo sia stato solo un falso allarme. In garage c’era solo Sam. >> sedendosi poi su una poltrona e vedendo la gara di macchine tra Natasha e Steve, era troppo impedito.

<< E dov’è? Doveva solo prendere il cellulare >> chiese poi la donna, dopo aver stracciato il soldato e guardandosi intorno

<< E’ inciampata nella cassetta degli attrezzi, e il cellulare si è rotto. Ma che razza di spie di ci sono oggigiorno? Uno si fa sfuggire un alieno,e l’altra inciampa tra cacciaviti e bulloni. >> 
Nel tardo pomeriggio si sentì un << Ciao gente >> urlato da Sam che sbucò dal’ascensore seguita da Damon

<< Ragazzi lui è Damon. Un mio vecchio amico. >> indicando il ragazzo, il quale strinse la mano di tutti.

<< Come hai avuto la sfortuna di conoscere questa ragazza? >> domandò Tony a mezza voce, sperando che Sam non lo sentisse. Peccato per lui, la ragazza aveva sentito e gli tirò uno un pugno sulla spalla, mentre passava dietro il divano diretta in cucina.

<< Lasciamo stare. Ero incasinato fino al collo con dei creditori. Mi trovavo in Romania, dovevo pagare un uomo per un favore che mi aveva fatto, ma non avevo i soldi; avevo rimandato sempre finché quello non si stufò e mandò due sicari a cercarmi. >>

<< Veramente sono io quella sfortunata ad averti incontrato. Potevo lasciarti nelle loro grinfie e la mia vita sarebbe andata tranquilla. >> sentenziò la mora prendendo un sorso d’acqua.

<< Si si come dici tu. – emise un sbuffo divertito – E’ successo prima che entrassi nei servizi segreti inglesi. Giusto? >>

<< Si, esatto. Comunque basta con questa storia. E’ noiosa, li ho già stressati troppo con il mio passato. – poi si rivolse a Natasha – Nessuna novità? >>

<< No, ha chiamato Fury per dirci che non ci sono più tracce. Sembra se ne sia andato. >>

<< Scusate ma possiamo parlare di queste cose di fronte  a lui? – Steve indicò con il capo il nuovo arrivato -  Senza offesa, ma non so se possiamo fidarci. >>

<< Tranquillo capitano. Sa tutto, ha anche conosciuto Fury. >>

<< Deduco che il signorino abbia bisogno di un tetto sopra la testa, vero? >> chiese Tony
Il ragazzo stava per parlare, ma venne bloccato da Sam

<< Solo per un paio di notti. Poi te ne vai vero?! >> rivolta all’amico
Passarono due settimane, e dell’alieno non c’erano tracce. Sembrava che fosse andato via da Midgard, oppure un semplice falso allarme. Era l’ultima settimana di Novembre, la temperatura era scesa di molti gradi, ma comunque non faceva ancora freddo. Non ci fu neanche il ritorno di Thor, a detta di Loki, stava setacciando tutti i libri in cerca di quello giusto, e, tonto com’era poteva aver avuto tra le mani il libro e averlo scartato.

La convivenza tra Vendicatori, Loki, Sam e Damon (si rimase più che un paio di notti) non era semplice. Tony fece restare il nuovo ragazzo solo perché riusciva ad ideare degli scherzi alla loro altezza (Loki e Tony, si intende) e com’era da aspettarsi, il loro obiettivo preferito era Steve.
Una sera misero della polvere urticante sotto le coperte, con tanto di mano nella bacinella. La mattina dopo il povero capitano era scosso da pruriti e il materasso completamente bagnato.
Un’altra volta gli misero della schiuma da barba su tutta la faccia, e quando si svegliò gli buttarono un sacchetto pieno di ritagli di giornale con i glitter. Per loro fortuna Steve non era uno vendicativo, e aveva il sonno pesante, nonostante avesse dormito per settant’anni.

<< Siete peggio dei bambini lo sapete?- li riprese una sera Sam, occupata a pulire Steve dall’ennesimo scherzo (colla vinilica con pezzetti di carta igienica nei capelli)- Prima o poi vi farete gli scherzi tra di voi. E ringraziate che Steve non è un tipo vendicativo. Io non rimarrei così a far niente. >>

<< Si mamma! Sam ci stai rompendo i timpani da venti minuti. >> sbadigliò Tony

<< E’ inutile parlare con delle teste di rapa come voi. >> e se ne andò, in bagno a pulire la bacinella con i residui della poltiglia della testa del capitano.
Quella settimana era stata un incubo per la mora. Clint e Natasha erano in Siria per una missione, mentre Bruce era tornato in India per cercare di calmarsi. Avere tra i piedi un altro combina guai, dopo New York, non aiutò molto il dottore.

<< Tony, mi annoio! >> si lamentò il dio. I tre erano spaparanzati sul divano a giocare, senza voglia e per l’ennesima volta, alla starkconsole.

<< Anche io. Ormai gli scherzi a Steve non si possono più fare, da quando quella strega di Sam gli ha dato l’idea di chiudere la porta della camera a chiave. >>
Il pomeriggio passò lentamente. I tre ripresero a giocare a GTO, senza dire niente; per Sam e Steve era un comportamento strano, fino a qualche ora prima continuavano a lamentarsi che non avevano più videogiochi, e adesso stavano per l’ennesima volta facendo una partita, anche se ormai conoscevano a memoria. Steve li controllò per tutto il tempo, mentre leggeva, e Sam decise di andare a farsi una doccia.

Verso le cinque di pomeriggio tornarono anche Clint e Natasha. Non fecero in tempo a mettere piede nell’attico che un urlo, proveniente dalla camera dell’altra spia li raggelò;

<< Ha funzionato! >> Damon sorrise nel sentire l’urlo di rabbia

<< Sai che potresti morire? >>

<< Questa volta mi trovo d’accordo con il dio da strapazzo. >>
 Le due spie corsero in camera dell’amica e la trovarono con addosso solo un asciugamano e che si fissava inorridita nello specchio.

<< Io li ammazzo! >> pronunciò quella

<< Ma perché? >> Clint, essendo uomo non aveva notato niente di strano, quindi quella sentenza lo spiazzò
La ragazza uscì di corsa dalla camera e si fermò davanti ai tre, che la guardavano curiosi e con un’espressione innocente.

<< Voi volete morire vero? Se è così potevate chiedermelo tranquillamente, e non mettendomi una tintura blu nello shampoo!! >>

<< Beh così sei più interessante. >> Tony si beccò uno sguardo che avrebbe potuto fulminarlo all’istante

<< Dai Sam, non è una tragedia. Ti ricordi l’ultima volta che ci siamo visti? >> ma non fu una saggia idea quella di ricordare alla ragazza il loro ultimo incontro. Erano a Siviglia, e lui le aveva buttato addosso un secchio di miele e riempita da piume; certo Sam ebbe la sua rivincita, ma quel pensiero la fece infuriare.

<< Vieni qui tu! >> ma prima che la ragazza potesse stringere la mani intorno al collo dell’amico, Natasha e Clint la afferrarono per le braccia.

<< Sei sempre il solito. >> ma l’arrabbiatura sparì presto. Poi si accorse di essere ancora con solo l’asciugamano e arrossì violentemente. Corse in camera a cambiarsi e asciugarsi i capelli.

<< Sapete, non sono così male. >> disse quando tornò dagl’altri, indicando i capelli di un blu scuro tendente al nero.

<< Noi mica facciamo cose inutili. >> Stark parlò con tono altezzoso, ma si beccò per la seconda volta un’occhiataccia dalla ragazza.

<< Comunque il colore dovrebbe andare via tra un paio di settimane. – Damon si avvicinò e le diede un spinta amichevole – Comunque io domani mattina devo ripartire. >>
La mattina dopo Sam accompagnò Damon in stazione. Rimasero vicino al binario ad aspettare il treno diretto in Kentucky. La stazione era un luogo buio, nonostante fosse mattina e il sole entrava dalle grandi vetrate, c’erano quindici binari, e mentre erano li in piedi in attesa, una senza tetto si avvicinò per chiedere qualche soldo. Damon le diede due dollari per toglierla di torno, non le piacevano quelle persone. Poco dopo, da lontano scorsero il muso del treno in avvicinamento.

<< Allora, stai attento. E non ricomparire troppo presto. >> lo abbracciò e gli diede un buffetto sulla testa.

<< Anche te. Occhi sempre vigili, non si sa mai che scoppi un’altra guerra e non ti riveda più! >>

<< Come sei sentimentale. >> poi gli diede un bacio sulla guancia, che il ragazzo ricambiò prima di salire sul treno. Dopo circa mezz’ora il treno ripartì nella direzione da dove era venuto.
Sam rimase li a guardarlo finché non divenne un puntino lontano, per poi sparire dalla sua vista.
Tornata alla torre non trovò nessuno, il che la spiazzò. Così decise di attuare la sua vendetta nei confronti di Stark, dato che aveva già pensato a Damon, mettendogli delle uova tra i vestiti nel borsone. Scese giù nel garage, portò la cassetta degli attrezzi vicino alle macchine di Tony e iniziò ad armeggiare.

<< Va bene. Chi è stato? >> Tony rientrò nell’appartamento furioso come non mai.

Erano tutti seduti in salotto a guardare la partita di Football, Clint e Natasha si stavano quasi per picchiare, dato che a giocare erano le lo squadre preferite, mentre Sam e Bruce stavano parlando di un nuovo portatile in commercio e Steve cercava di leggere, nonostante Loki continuasse a cambiargli pagina.

<< A fare cosa? Sii un po’ più chiaro. >>

<< Chi accidenti mi ha ridotto le mie splendide auto in rottami color rosa confetto? >>e lanciò un’occhiataccia a Loki

<< Ehi, non deve sempre essere colpa mia! E poi io non saprei da dove iniziare. >> rispose quello offeso

<< Sono stata io. E’ la mia vendetta, ho già pensato anche a Damon non ti preoccupare. >>

<< E perché hai toccato le mie auto? Non potevi farlo a me? >>

<< No, sei troppo furbo, non avrebbe funzionato, poi voi avete toccato qualcosa che a me piace veramente tanto, ovvero i miei capelli. >>

<< Fortuna che qui non c’è niente che mi stia a cuore o altro. >> Loki sembrava sollevato

<< Non ti rilassare troppo piccolo dio. Arriverà il tuo momento. >> Sam gli rivolse un sorriso malefico, che fece spegnere il ghigno sul volto del moro.

<< E comunque, la mia vendetta non è finita qui. >>
In quel momento squillò il telefono di Stark, guardò il display preoccupato, poi vedendo che era Pepper si rilassò

<< Ciao tesoro, come va in Italia e la nuova torre? >> rimase un attimo in silenzio ad ascoltare la donna

<< Ah sei tornata a Miami? Beh mando subito qualcuno a prenderti. – ma la donna gli disse qualcosa che lo preoccupò -  Ah non c’è nessuno disponibile e devo venire io? Si va bene, arrivo subito. >>
Sam stava cercando in tutti i modi di rimanere seria, ma alla fine scoppiò, seguita a ruota da tutti. L’idea di Tony Stark in giro per Miami con una macchina rosa era la cosa più fantastica di tutte.
Quando scese in garage per prendere l’auto, si girò verso Clint (lo avevano seguito tutti per vedere l’operato di Sam) e chiese

<< Ti prego, mi presti la tua macchina? >>

<< Mi spiace, io Nat, Loki e Sam dobbiamo uscire. >> sbellicandosi dalle risate

<< Ah Tony, attento alle luci. >> gli fece eco Sam, per poi salire in macchina di Clint.
Quello salì sulla mercedes, disgustato, e accese il motore. Fin lì tutto bene, poi quando accese le luci notò dei strani disegnini che con la luce artificiale nel garage non si notavano, ma appena entrò in strada gli si gelò il sangue. Le luci trasmettevano disegni di hello kitty! Imparò che non si dovevano più fare scherzi alla ragazza.



Angolo autrice
Allora, premetto che questo capitolo è stato scritto direttamente al pc, quindi non c'è stata una prima stesura su quaderno.
Immagino che sia venuto una schifezza, e non vi biasimo se lascerete delle critiche negative.
Me le merito. :(
  
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