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Autore: Elly    03/12/2007    0 recensioni
Questa é la storia di un gruppo completamente sconclusionato che,suo malgrado,si trova a dover affrontare mille e più avversità,per nulla volute! Nonostante questo sono ancora in piedi e continuano a combattere ma soprattutto a prendere la vita con semplicità...Disperati,non per questo Seri! XD
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Elrich

“se non impugno una spada non posso difendervi...Se impugno una spada non posso abbracciarvi”

*******************************************************

Elrich ascoltò i propri passi rimbombare sul pavimento di pietra e sospirò.
Sua madre non sarebbe stata affatto contenta della decisione che aveva preso,ma poco c’era da discutere.
Era un Paladino,il campione di un Dio,e come tale doveva comportarsi. Andare per il mondo ad aiutare chi più ne aveva bisogno...

-Fratellino!-

Nelina gli corse incontro,abbracciandolo all’altezza della vita.

-La mamma ha saputo della tua investitura a Paladino! é molto fiera di te!-

-Vedo che le notizie corrono più in fretta dei miei piedi!-

Nelina sorrise e,nonostante il viso squadrato tipico dei nani,risultò agli occhi del fratello davvero molto bella.
Era la più giovane in famiglia ed anche quella a cui era legato di più,nonostante non fossero legati nel sangue.
Lui era un umano.
L’unico sopravvissuto del suo villaggio,dopo che questo era stato attaccato dai predoni.
Celine,suo madre adottiva,lo aveva trovato che gemeva debolmente sotto il cadavere di una donna,orrendamente ferita alla schiena.
I nani non erano soliti provare compassione o pietà per le altre razze,ma quel fagottino morente aveva ridestato in lei un istinto sopito,che l’aveva spinta a salvarlo ed allevarlo come suo.

-Elrich!!Ho saputo dell’investitura!-

La madre irruppe nell’ingresso,con un sorriso raggiante.

-Si,Ne stavo parlando con Nelina!-

-Sono fiera di te,figlio mio!-

Elrich arrossì un poco.

-Grazie mamma-

-Ma cosa facciamo tutti qua in piedi? Dobbiamo festeggiare! Sto preparando una cena che...-

-Mamma...-

Il ragazzo abbassò gli occhi,infastidito dalla sua stessa vergogna.

-Domani mattina...partirò...-

L’aria sembrò raggelarsi per qualche secondo.

-P...Partirai?-

-Da Paladino quale sono ora...ci sono delle cose che...insomma...-

Celine sorrise e indicò la cucina.

-Motivo in più per festeggiare,stasera! Sarà l’ultima cena prima della tua partenza...deve essere qualcosa di spettacolare!-

Il resto del pomeriggio le donne della famiglia lo passarono in cucina,mentre gli uomini si intrattennero con elrich,facendosi raccontare fin nel dettaglio le varie gare affrontate e vinte,non con poche difficoltà.

-Mai avuto un figlio così promettente nonostante il fisico gracilino!-

Ridacchiò bonariamente il padre,soffiando cerchi di fumo dalla pipa.

-E poi? Cos’é successo dopo che hai battuto i dieci allievi migliori?-

Domandò curioso Sarime,dondolandosi sulle gambette tozze.

-Bhé...-

Cominciò Elrich,sorridendo a tutte quelle attenzioni.

-Ferito e stanco mi sono avviato verso l’altare dell’investitura... e i tre sacerdoti del tempio mi hanno ritenuto adatto per rappresentare il nostro Dio-

-E ti hanno dato qualche arma speciale?-

Intervenne allora Saileb,mentre i grandi occhi neri si illuminavano di eccitazione ad una tale prospettiva.

-No,nulla di tutto ciò. Solo l’armatura che mi vedete addosso e la fedele spada che mi ha seguito fin dai primi passi del mio addestramento-

-Uffa! Ma allora non é affatto una cosa figa-

Si lamentò Saileb,prima che la conversazione venisse interrotta da Nelina,che li richiamò in cucina con un sorriso,annunciando che la cena era pronta.


Elrich respirò a fondo e si voltò verso la famiglia,uscita dalla città sotterranea per salutarlo.

-Tornerò presto,più forte e vissuto di come ora vi lascio!-

La madre si asciugò qualche lacrima con la manica del vestito e tirò su con il naso.

-Abbi cura di te,figlio mio!-

-Tieni alto il nome della famiglia!-

Elrich sorrise rincuorato a quelle parole di fiducia da parte del padre.

-Certo,non vi deluderò! E voi fate i bravi mentre sono via!-

Disse,rivolto ai fratellini che,nonostante gli sforzi,non riuscivano affatto a mantenere le lacrime.

-Promesso-

Uggiolarono,stringendosi al grembiule di Nelina.

-Mi raccomando sorellina! Non dare troppa confidenza a quei ragazzi della sorgente! Puntano ad una cosa sola!-

Nelina rise di gusto.

-Ho imparato a difendermi,stai tranquillo!-

Si baciarono sulle guance e poi Elrich si allontanò,con in testa solo la sua missione e nel cuore una profonda malinconia.

Camminò per tutta la mattinata,finché nel pomeriggio non giunse a Nark,la città dove i tre sacerdoti gli avevano detto di recarsi.

-Nell’osteria “testa di porco”-

Gli avevano detto poco dopo avergli consegnato l’armatura

-troverai un gruppo piuttosto nutrito di persone,che sono in procinto di partire per un viaggio. Sono per lo più mercanti,con qualche affare da sbrigare in altre città,come Dijin. Sarà tuo compito scortare e proteggere la carovana in caso di pericolo. Il capo della spedizione,in cambio,offrirà delle cospique offerte al nostro Dio-

Non sembrava un compito troppo complicato ed Elrich si sentì soddisfatto di poter cominciare subito ad esercitare le sue capacità di Paladino.
Entrò baldanzoso in città,la stessa che amava visitare con la sorella Nelina di nascosto dai genitori, e si diresse,senza alcuna esitazione,alla locanda che gli avevano indicato.
L’odore che lo colpì,appena entrato,gli mozzò il respiro in gola facendogli girare la testa.
Non era mai stato in quel tipo di locali e,ora che vedeva com’erano,avrebbe preferito doverci stare alla larga ancora un po’.
C’erano moltissime persone,tutte strette intorno a tavoli rotondi,mentre una donna grassoccia cercava di stre dietro a tutte le ordinazioni,pizzicando mani troppo audaci e rimproverando chi rumoreggiava in maniera esagerata.
In un angolo uno gnomo suonava un liuto a cui mancava una corda ma nessuna pareva averlo notato.
Elrich,abituato al severo ed ordinato divertimento dei nani,si trovò impreparato ad un simile caos e cominciò a rivalutare la difficoltà della missione.

-Non ti conviene stare qui,se non ti piace l’ambiente-

Gli soffiò una voce all’orecchio,facendolo sobbalzare.
Il ragazzo si voltò di scatto e si trovò davanti un uomo molto giovane,vestito interamente di nero.

-Immagino che tu sia il mercenario che ci proteggerà durante il viaggio verso Dijin-

Continuò l’uomo,ignorando l’espressione stupita di Elrich.

-Seguimi-

Il ragazzo ringraziò mentalmente il nuovo arrivato mentre lo seguiva verso l’uscita.
Non avrebbe potuto resistere oltre in quel luogo da bordello.
Quando furono nella strada polverosa,il silenzio venne interrotto dall’uomo,che si voltò verso di lui con un’espressione tetra.

-Il mio nome é Vance. Anch’io ho il compito di proteggere la carovana-

-P...piacere...Elrich-

Gli tese una mano che Vance non prese.

-Seguimi. Ti porto ai carri-

Elrich osservò bene quello che si era dimostrato da poco un compagno di avventura. Aveva il volto affilato incorniciato da capelli neri di media lunghezza e due profondi occhi scuri.

-Pare un corvo-

Si ritrovò a pensare il ragazzo seguendolo per i vialetti di Nark,fin fuori dalle mura della città.

-Ti presento al capo carovana-

Disse Vance,prima di allontanarsi di qualche passo.

-Ehi...ehi!-

Lo richiamò Elrich e l’uomo si fermò.

-Hai bisogno di qualcosa?-

-Senti,l’ho capito subito che non ti sto simpatico...però,insomma...dovremmo pur cercare di andare d’accordo,no?-

Il volto di Vance si distese in un sorriso,che però non si estese agli occhi,che rimasero un imperscrutabile mare di tenebra.

-Non ho nulla contro di te. Questo é il mio tipico modo di fare-

E senza aggiungere altro si allontanò.

-Non ti stare a scervellare per lui,ragazzo!-

Una voce alle sue spalle attirò l’attenzione di Elrich,che si voltò sull’attenti.

-Ehi,rilassati. Anch’io faccio parte della scorta...il mio nome é Minelchor-

Elrich sorrise davanti al volto bonario dell’uomo che non dimostrava più di una cinquantina d’anni,con la pelle raggrinzita e cotta dal sole,incorniciata da una barba folta e mal fatta.

-Nessuno sa cosa passa per la testa a Vance...é un tipino strano! Ma non ti preoccupare,non siamo tutti così! Piuttosto...ti va di farti una birra?-

   
 
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