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Autore: SweetNemy    18/05/2013    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che ha sempre viaggiato in giro per il mondo. Per merito di sua madre riesce a rimanere per sempre nella città in cui è nata e lì è determinata a farsi nuovi amici. La sua prima amicizia sarà una ragazza di nome Serena, ma in seguito conoscerà anche un ragazzo un po’ particolare...
Genere: Drammatico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ragazziii mi scuso enormemente per il ritardo, ma non avevo mai tempo di scrivere. La scuola ruba tempo :O
Lo so che il capitolo fa schifo, il fatto è che questa storia non la sento più mia. Ora ne sto scrivendo un'altra che mi rappresenta a pieno e tra poco arriva l'estate e avrò modo di scrivere meglio.
Mi scuso ancora e continuate a seguirmi, non vi deluderò! ;)

Capitolo X

-E fu amore!-

Clay si ricordò di aver invitato Anna ad uscire oggi ed era in ritardo!
-No! Sono in ritardo. – esultò dispiaciuto.
-In ritardo per cosa? – chiese Dario curioso.
-Avevo invitato una mia amica ad uscire mezz’ora fa e se anche fosse ancora lì, quante probabilità ho che arrivi in poco tempo? Direi nessuna! Era importante uscire...
-Ti piace quella ragazza, vero?
-No!
-Non costringermi a leggerti nel pensiero. – disse il ragazzo scherzando, ma poi notando l’imbarazzo da parte di Clay decise di finirla e di proporgli una cosa – sai, io posso teletrasportarmi da un posto all’altro e se vuoi posso farlo ora.
-Sicuro che puoi lasciare questo posto?
-Sarà questione di pochi minuti.
Detto questo si teletrasportarono a qualche decina di metri dal posto dell’appuntamento e dopo un flagello di secondo Dario scomparve.
Clay corse fino a starle dietro, le toccò delicatamente le spalle, forse un po’ esitando.
-Ehi. – disse quella voce così dolce che poi si trasformò in uno schiaffo e in ira totale. – ti sembra questa l’ora di arrivare? Saresti dovuto venire mezz’ora fa!
-Sì, lo so. Scusa. Ho avuto un contrattempo.
-Cosa ha potuto trattenerti? Una ragazza più bella di me?
-Non poteva trattenermi qualcosa che non esiste.
Lo stupore della ragazza era ben visibile e con esso si addolcì anche il suo tono di voce.
-Con questa sei perdonato. – disse quasi imbarazzata.
Così i ragazzi andarono a sedersi su una panchina dolcemente illuminata dal caldo e lucente soffio dell’ultimo sole, che giocava con i corpi sotto lui proiettandoli in ogni direzione, sempre più inclinati.
Tuttavia al sole si accostava il vento, che faceva muovere ogni cosa e con le cose anche le loro ombre.
Se ne stavano lì buoni a farsi scompigliare i capelli e a bere un succo di frutta, finché Clay non decise di rompere il silenzio con una domanda piuttosto imbarazzante.
-Sei mai stata innamorata?
La ragazza stava quasi per strozzarsi, ma dopo un po’ di tosse rispose.
-Una volta. Ero con un ragazzo strano, all’apparenza un bravo ragazzo, ma in realtà era uno st****o! Si chiama Stefano. E tu?
-Ti ho chiesto se fossi stata innamorata, non fidanzata. Comunque io una volta... e mezza!
-C’è una differenza?
-Sì. Ed è anche grande!
-E qual è? – chiese la ragazza come una bambina curiosa di apprendere.
-Beh, il fidanzamento, lo stare insieme, è un unione oserei definire superficiale, in quanto lega due persone solo nel corpo e ciò fa male! Scoprire che c’è una grande sintonia e passi tutta la vita aspettando che sbocci e diventi amore e invece... appassisce senza neanche accorgertene!
L’amore invece, è qualcosa di più profondo, che unisce due persone nel corpo e nell’anima e le rende una sola cosa! Non è paragonabile a nulla. È immenso come il cielo, riservato come un tramonto, e tanto inaspettato che sembra magico.
-Ne parli come se fossi innamorato. – si girò guardandolo in quegli occhi che sembravano due grandi oceani, profondissimi, eppure di un colore così chiaro che potevi stare ore lì a fissarlo se avessi voluto cogliere tutte le sfumature presenti in quell’iride.
-Infatti lo sono. – disse rivolgendo il suo sguardo alla ragazza in modo più profondo, prendendo anche lui ad osservarle gli occhi, ora a nocciola, ora a menta. – di una ragazza meravigliosa, che ha degli occhi così profondi e allo stesso tempo così caldi che non mi fa paura neanche un po’ perdermi in essi!
Le poggiò la mano sulla guancia e notò la sua pelle tesa e tremante.
-Stai tremando – esitò guardando gli occhi della ragazza che si stringevano, quasi avesse paura – sembri una foglia d’autunno.
-Io... io non so cosa mi sta succedendo – disse con voce tremante, pronta a piangere. -Sento che il cuore mi batte forte, così forte che non riesco a controllare il respiro e sento che tutto questo mi piace, mi rassicura... in qualche modo!
Osservando i suoi occhi oscurarsi da una patina di lacrime, decise di abbracciarla e di stringerla forte a sé. Anche il cuore del ragazzo batteva forte e si sentiva, sotto la pelle, per la vicinanza.
-Non piangere, non mi rende felice.
-E perché? – disse mentre si aggrappava al ragazzo quasi fosse un cuscino di notte.
-Perché... quando sorridi sei bellissima.
All’improvviso le lacrime scomparvero e Anna guardò negli occhi Clay.
-Davvero?
-Certo che è vero, non sarei capace di mentirti!
-Perché mi guardi così?
-Perché non ho mai visto cosa più semplice e bella dei tuoi occhi.
-Perché mi stai dicendo tutte queste cose?
-Perché... ti amo! – disse il ragazzo sorridendo.
I due ragazzi si baciarono all’ultima luce del tramonto e così la felicità spettò di diritto anche a loro!
  
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