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Autore: _Giuls17_    21/05/2013    1 recensioni
Mi chiamo Miley, ho diciott'anni e sto vivendo una vita non mia. Sono stata adottata, non so chi siano i miei veri genitori, non so chi sia la mia vera famiglia, e non so quali siano le mie veri origini. Ma so cantare. E da qui è iniziata la mia ricerca....seppur con qualche imprevisto... Beh, cosa state aspettando? Se vorrete sapere come và a finire la mia carambolata avventura con la vita....non vi resta che leggere!
Dal capitolo 3: Erano passati quattro giorni dal nostro saluto.

Quattro giorni che non vedevo il suo sorriso..o i suoi occhi..

Quattro giorni che non sentivo la sua voce cantare o le sue mani muoversi su quel piano.
Quattro giorni in cui avevo provato a dimenticarlo.

Quattro giorni in cui non c’ero riuscita.
Da capitolo 9:Strinsi forte la mano sui suoi capelli e lui sui miei fianchi.
Era il bacio perfetto.
Era il momento perfetto.
Con la persona perfetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Challenge: The One Hundred Prompt
Prompt: 47* Argomento: Sentimenti: Emozioni
Personaggi: Miley Cyrus/Nick Jonas

Quella sera tornai in albergo davvero tardi; le mie amiche dormivano già da un pezzo, ma avevano lasciato un bigliettino con su scritto di svegliarle nel momento in cui fossi tornata.
Lo posai, ma non le svegliai; mi convinsi che probabilmente stavano sognando. Magari "il principe azzurro" o il ragazzo perfetto.. 

Andiamo...non potevo svegliarle!
Così guardai il cielo: quella sera era ricolmo di stelle. Era così...maledettamente romantico che mi venne spontaneo pensare a lui. Ad una vita con lui.
E chissà perché quella vita mi sembrava meravigliosa...mi vedevo felice e... spensierata come non mi ero mai immaginata. Riuscivo a percepire l'amore che avrei provato stando con lui. E no, non era il classico amore da favola! 
Quello là era un tipo di amore che..ti dava tutto ma che allo stesso tempo si prendeva tutto..
Lo avevo capito dal primo momento! Solo a sentirlo suonare l'avevo capito. 
Non appena i nostri sguardi si erano incrociati per la prima volta...l'avevo capito. Non appena mi aveva stretto a sé....diamine sì, io l'avevo capito.

E per una come me che non aveva mai amato veramente, anzi no!che dico?! Una che forse non aveva mai nemmeno pensato all'amore... quel amore...faceva paura.
Ma non avevo potuto evitarlo....caspita di un ragazzo del genere non ci si può non innamorare! 

In quella notte New Yorkese le stelle brillavano più che mai; era un vero spettacolo e forse quello scemo se le stava perdendo...forse era ancora rinchiuso in quel suo nascondiglio a...a pensare a chissà cosa!
 
Volevo le vedesse. Volevo guardasse il cielo. Volevo...sì volevo che si dimenticasse di me e mi lasciasse tornare al mio unico scopo! Volevo essere.. 

Dimenticata. A chi volevo prendere in giro?! Ero venuta là con un preciso compito...NON DOVEVO PERDERE TEMPO! Io...non potevo. Se mi avesse dimenticata anzi se non ci fossimo mai incontrati...forse avrei già risolto tutti i miei casini! 
Dannazione...sarei potuta...andare avanti.. ma, mentre cercavo di convincermi di queste c***ate, una lacrima mi scese dal lato sinistro del viso; la verità era che io non volevo essere dimenticata.
Anzi...forse volevo finalmente essere amata...veramente. 
Volevo essere l’unica ragione di ogni suo sorriso. Volevo essere l’unica a fargli battere il cuore. La sua ragione di vita.
La verità era che io lo volevo quel amore stravolgente..passionale..che mi avrebbe consumato anima e corpo.. Volevo sentirmi importante per qualcuno..finalmente..
 
Eppure avevo paura, paura di quel alter ego che si stava impossessando di me. Io non avevo mai provato niente di tutto questo! Non ero mai stata la ragione di qualcuno! 
Ero e sarei stata sempre solo Miley Cyrus.
Niente di più e niente di meno.
Eppure ero ancora là a guardare il cielo..sperando inconsciamente di liberarmi proprio di quelle paure..
 
Volevo essere dimenticata..
Volevo stare con lui..
MA INSOMMA COSA VOLEVO DAVVERO?!
Per il momento l'unica certezza che avevo era proprio quella paura..di quel amore...che forte come la corrente del mare mi avrebbe trascinata via...verso qualcosa che non avrei potuto prevedere.

-Ma allora sei viva!!- il tono di Carla era vivace..nonostante la sveglia accanto a me segnasse solo le 9:00 del mattino!
 
Presi un cuscino e me lo misi sugli occhi. Non era il caso di spiegare che cosa avevo fatto ieri... anche se..ero certa che con loro due non sarei riuscita a tenere il segreto per molto. 

-Allora dove sei stata?! ma soprattutto chi era quel fico che ti ha portato via?- Martina: la sua curiosità arrivava alle stelle quando si parlava di ragazzi!
 
-Non ne voglio parlare.- biascicai quelle poche parole..cercando di far cadere l’argomento. 

-E tu credi che dopo essere SCOMPARSA, PER UN INTERO GIORNO , con un ragazzo, CHE NON CONOSCI, NOI TI LASCIAMO STARE?!- stavolta Carla urlò. Mi tolse il cuscino... 
-Beh, ci ho provato.- rassegnata, mi misi a sedere sul letto. 

Avevo dormito davvero poco quella notte e tutto questo perché non riuscivo a togliermi dalla testa quelle canzoni! Mi sembrava perfino di sentirle in quel momento! 

Le mie amiche non parlavano..stavano in silenzio aspettando che iniziassi a raccontare..
 
-Il ragazzo...quello di ieri si chiama Nick...Nick Jonas.- dissi guardandole in faccia. 
-Mi ha condotto in un suo “appartamento” se così lo posso definire...per nasconderci dalla folla che ci seguiva. Sembra essere molto famoso qui..-
 
-Cosa avete fatto?- Carla mi guardava con occhi speranzosi..
 
-Beh noi...- Cosa avevamo fatto?! Cosa avevo fatto?! Gli avevo detto addio, ecco che avevo fatto.. nella "speranza" che lui non mi trovasse più..io gli avevo detto addio. 

Sentii un dolore forte al petto al solo pensiero..ma feci finta di niente e proseguii:
-Abbiamo suonato.- dissi a bassa voce. 

-Com’è stato?- 

-Bellissimo.- Questa volta non riuscii a trattenermi; le lacrime scendevano veloci e nonostante rapidamente ne asciugai qualcuna, continuarono a scorrere sul mio viso. 

Il dolore stava tornando vivido nella mia mente.
 
-Ti ha fatto qualcosa?- chiesero assieme allarmate, ma io scossi la testa. 

Finii per raccontare tutto..le mie sensazioni..le mie emozioni..il fatto che ogni volta che lo guardavo qualcosa si accendeva in me...tutto:
-"Per un istante le nostre vite si sono incrociate e le nostre anime si sono sfiorate"- intonai questi pochi versi..speravo che ancora una volta il canto potesse spiegare meglio dei miei discorsi complicati quello che avevo provato!
 
Ma forse questa volta una canzone non mi avrebbe salvata..forse loro...non avrebbero potuto capire...quel sentimento..

-Lo rivedrai?- chiese Martina fiduciosa e già mi sembrava di percepire i suoi pensieri..probabilmente credeva che tra me e lui fosse nata una "storia"...insomma una di quelle che avevo immaginato la sera prima, una di quelle che rubano il cuore.
 
-No...almeno spero di no! Voglio essere dimenticata..- abbassai lo sguardo imbarazzata..
Ed ecco che in un attimo quello che la sera prima era stato solo un pensiero adesso si materializzava..
Tremai. Io...ne ero coinvolta.
-Che vuol dire?!-
-Gli ho detto che se mi troverà potremmo rivederci..- 

-Non capisco.-
 
-Non posso essere influenzata da un sentimento del genere Carla!! Non posso provare Amore per un ragazzo che nemmeno conosco. Non posso essermi innamorata..così- piansi.
 
-Ma hai detto che le vostre anime si sono sfiorate..- Martina mi asciugò le lacrime.
 
-Ed è così.- risposi.
-E non pensi di essere stata fortunata? Voglio dire...nella vita forse non ti capiterà mai più un’occasione come quella!- il suo sguardo era duro..mi stava rimproverando.
 
-Sarebbe uno dei miei desideri più grandi poter sentire quello che ieri sera hai provato tu! Vorrei essere io a poter provare quel tipo di amore che ti consuma! Vorrei essere io ad aver provato amore a prima vista, ma sei stata tu! Quindi non buttare tutto nel cesso.- 

Si alzò e uscì dalla stanza.
 
Rimasi sola con Carla..forse lei mi avrebbe capito di più...non mi avrebbe detto le stesse cose cattive, anche se dettate da un legittimo sfogo.
Mi sentivo un'idiota.. 

-Miley..- cercò di mantenere un tono calmo. -Vedi..tu sei padrona della tua vita, ma allo stesso tempo non puoi decidere di non innamorarti...quello succede e basta, senza se e senza ma. Se adesso credi che legandoti a lui non saresti più te stessa, è solo perché devi dare alla tua mente il tempo di..elaborarequesta speciale situazione...datti tempo.- sorrise. 
Un sorriso sincero...e questo per un attimo mi diede speranza..-Ma Martina ha ragione...se pensi di provare anche un briciolo di amore per quel ragazzo, seppur sconosciuto, non buttare tutto nel cesso. - E anche lei si alzò e uscì dalla stanza. 

Rimasi sola con le mie emozioni. Sentivo di aver...perso quella battaglia...quella battaglia contro me stessa.
E fu proprio in quel momento che scelsi la strada più difficile dalle mia vita: dovevo essere forte. Era meglio essere dimenticata che lasciarsi andare.
Decisi che era meglio valere meno di niente che perdere quelle poche certezze che avevo. 

Erano passati quattro giorni dal nostro saluto.
 
Quattro giorni che non vedevo il suo sorriso..o i suoi occhi..
 
Quattro giorni che non sentivo la sua voce cantare o le sue mani muoversi su quel piano. 
Quattro giorni in cui avevo provato a dimenticarlo.
 
Quattro giorni in cui non c’ero riuscita.

In quei giorni avevamo ripreso le ricerche sui miei genitori, avevamo controllato ogni ospedale o ogni casa d'affido della zona, ma niente.
 
Sembravano essere spariti nel nulla e ciò mi suscitò una sensazione strana...non mi sentivo reale... forse anche io non esistevo!

-Non ci possiamo arrendere.- disse Carla in uno dei tanti momenti in cui mi isolavo sconfortata.. 
Nessuna delle tre aveva più parlato di quel Nick in quei quattro giorni.
Nessuna aveva più pronunciato il suo nome, o una sua canzone.
 
Stavo cercando di dimenticarlo, proprio come lui aveva sicuramente già fatto con me! 
È inutile dirvi che durante quei quattro giorni il cuore non aveva smesso per un attimo di farmi male...come se piangesse incessantemente...come se rivendicasse di sentirsi ancora vivo.
Ma quel dannato cuore...non potevo darlo al primo sconosciuto! 

-Quale ospedale c’è qua vicino?-
 
-Il Sant John.- rispose Martina, guardando la mappa che ci eravamo procurate in albergo.
 
Così ci incamminammo verso il "Sant John", altri 50 km in un giorno e...come se non bastasse sentivo che avremmo fatto un altro stramaledettissimo buco nell’acqua! 

Una volta giunti all’ospedale, trovammo posteggiata proprio davanti all'ingresso una limousine nera, alla quale lì per lì non badai troppo se non per il fatto che ostruiva il passaggio. 
Ma poteva essere di un vip qualsiasi...visto che eravamo in America!
Così non feci nemmeno troppo caso a chi aprì lo sportello e ne sguizzò rapido fuori. 


-Dovrebbe essere il decimo ospedale che controllate...se non erro..- il tono di voce non mi era nuovo.
Ma chi diavolo poteva sapere che quello era davvero il decimo ospedale che cercavamo?! 
Mi voltai nello stesso istante in cui il "personaggio misterioso" si tolse gli occhiali da sole e mi guardò dritta negli occhi. 
La mia incazzatura svanì di colpo e rimasi letteralmente a bocca aperta.
 
-Nick- fu l’unica cosa che riuscii a dire..prima di sentire un martello pneumatico torturarmi il petto! C***o voleva schizzarne fuori! 

Sono certa che in quel momento avessi un volto sconvolto...un misto di stupore rabbia delusione e felicità.
Ma allora non mi aveva dimenticata..
 
-Quattro giorni fa mi hai detto che, se ti avessi ritrovato, allora non sarebbe stato solo merito del destino il nostro primo incontro...ma qualcosa di più. Non è vero?- 
Carla e Martina lo guardavano sconvolte. 
Anche loro non potevano crederci..
 
-Ti devo chiedere scusa..- disse avvicinandosi a me.
-Pe...perché?- dissi schiarendomi la voce per mascherare quel mix di emozioni..
 
-Perché c’ho messo troppo tempo.. Vedi...io volevo trovarti prima...solo che New York è un po’ grande..- Solo in quel momento riuscì anche lui a sciogliere la tensione e a sorridere.. 

Inutile dirvi come mi sentivo in quel momento!
Mi sentivo esattamente come la prima volta..mi sentivo persa..
Volevo continuare a vedere quei sorrisi..
Volevo essere la ragione di quei sorrisi! 

E così finalmente mi convinsi che se ero I N S P I E G A B I L M E N T E (credetemi...ero sconvolta!) riuscita a non farmi dimenticare...allora la mia "missione"..quella di scappare da lui..si sarebbe fatta sempre più difficile. 

Che stessi iniziando a cedere anche io!?
   
 
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